AC
Acronimo per Appellation Contrôlée, una versione abbreviata di Appellation
d'Origine Contrôlée. Spesso usato per distinguere fra vini di alta qualità come
i gran crus di Borgogna ed i semplici vins de table e vins de pays..
Aceto
Se un vino viene esposto all'aria abbastanza a lungo, può trasformarsi in
aceto. E' un processo in due parti: l'alcol del vino reagisce all'ossigeno
nell'aria e si converte prima in aldeide e quindi in acido acetico (la causa del
pungente odore di aceto). I vini con livelli alcolici al di sopra dei 15% non
possono trasformarsi in aceto. E' questa la ragion d'essere che sta dietro ai
vini fortificati, che hanno livelli alcolici di 15% e più. Per esempio, lo
Sherry Fino è uno dei vini fortificati più leggeri, ma deve avere almeno 15,5%
di alcol proprio per impedire una possibile trasformazione in aceto.
Acidità
Pensate all’acidità come alla quantità di sale nel vostro piatto preferito.
Un po’ è necessario per mettere in evidenza il sapore, ma troppo può rovinare il
piatto (sale-salinità/acido-acidità). Il livello ottimale di acidità è decisivo
nella costruzione di un vino: troppo acido ed il vino è troppo aspro e pungente;
troppo poco e diviene fiacco e piatto.
Acidità totale
L’acidità totale è la misura di tutti gli acidi in un vino, inclusi gli
acidi fissi e quelli volatili. Questa, di norma, viene misurata in laboratorio
con un sistema chiamato titolazione. Parti di alcali sono aggiunte alla precisa
quantità di mosto o di vino fino a che gli alcali eguagliano gli acidi nel test.
Ciò che è importante è che, quando il mosto è convertito in vino, esso perde un
po’ della sua acidità attraverso la stabilizzazione a freddo e/o la
fermentazione malolattica. Così gli enologi per creare un vino del livello di
acidità totale che desiderano, devono per prima cosa sapere di quella
misurazione prima che inizi la fermentazione del mosto e quindi tengano di conto
della perdita anticipata di acidità del vino finito, in modo da non creare un
vino che sia fuori equilibrio.
Acidità volatile
Quando sono considerati come un intero, gli acidi volatili in un vino
formano l'acidità volatile di un vino. Essi includono minuscole parti di acido
formico, acido propionico e pochi altri acidi, ma senza dubbio è l'acido acetico
(lo stesso acido responsabile della trasformazione del vino in aceto) che gioca
il ruolo più importante nell'acidità volatile. In minuscole proporzioni, essa
può veramente dare un tocco di freschezza a qualche vino pesante. Per
sperimentare direttamente la potenza dell'acidità volatile, aprite una bottiglia
di Madeira (diciamo, un Malmsey di 10 anni) ed annusate il vino. L'aroma che
trapassa il vostro naso è il risultato dell'acidità volatile.
Acido
Quando strizzate una fetta di limone nel vostro the per migliorare il
sapore, voi in pratica aumentate il contenuto acido della bevanda. Lo stesso
avviene per il vino. Tutti i vini contengono una varietà di acidi naturali
basilari, soprattutto acido tartarico, malico, lattico e citrico. Oltre a
prevenire che il vino si rovini durante la fermentazione e l’invecchiamento, gli
acidi aggiungono acidità per controbattere la dolcezza del vino e gli
conferiscono equilibrio ed un sapore fresco e rinfrescante. Un vino descritto
come acido è tipicamente un vino non equilibrato poiché il livello di acidità è
troppo alto. I vini che mancano abbastanza di acidità possono sembrare fiacchi o
piatti. Per vostra informazioni i sensori dell’acidità sono ai lati della vostra
bocca e della lingua.
Acido acetico
Se il vino che voi avete conservato in una polverosa bottiglia puzza di
aceto o ha un eccessivo sapore acido o aspro, cioè è dovuto ad un’alta
concentrazione di acido acetico. Tutti i vini contengono piccolissime tracce di
acido acetico, ma normalmente è impercettibile fino a che il vino non viene
sovresposto all’ossigeno durante la fermentazione, l’invecchiamento o attraverso
un imbottigliamento difettoso. Tutto questo aumenta la quantità di acido acetico
(che nel vino equivale alla ruggine). Quando i livelli di acido acetico superano
lo 0,07%, l’aceto diventa il carattere dominante ed il vino è sostanzialmente
rovinato..
Acido lattico
Di tutti gli acidi presenti nel vino, l’acido lattico è uno dei più amabili
e dei più gradevoli al palato. Ecco perché molti vini ad alta acidità passano
attraverso una seconda fermentazione malolattica, che trasformano il pungente
acido malico nel più morbido acido lattico.
Acido malico
Assieme all’acido tartarico, è uno dei principali acidi contenuti nell’uva.
L’acido malico è responsabile di quel sapore forte di aspra mela verde che voi
sentite nello uve non maturate. Al momento che le uve maturano, il livello di
acido malico diminuisce e quando il mosto si è convertito in vino, la quantità
di acido può essere ancora ridotta nuovamente trasformandolo nel più morbido
acido lattico attraverso un processo chiamato fermentazione malolattica.
Acido tartarico
I due principali e più importanti acidi in un vino sono l’acido malico e
l’acido tartarico ed entrambi esistono naturalmente nelle uve. L’acido tartarico
è il più predominante nelle regioni vinicole più calde. Diversamente dall’acido
malico, il livello di acido tartarico non diminuisce quando le uve maturano. In
certe zone vinicole dove il livello di acidità dell’uva è normalmente basso,
l’acido tartarico può essere aggiunto al vino per migliorare il suo equilibrio
acido.
Acre
Se un vino ha uno spiacevole sapore aspro, pungente e amaro ed inoltre
puzza, esso viene spesso descritto come acre. Molto probabilmente questo è il
risultato di troppo zolfo che è stato aggiunto al vino durante il processo di
vinificazione.
Affinamento
Il termine si riferisce all’incirca a una serie di operazioni di cantina che
seguono la fermentazione e precedono l’imbottigliamento (chiarificazione,
taglio, filtraggio, stoccaggio, ecc.) , che mirano a migliorare, maturare ed a
curare il vino. L’affinamento di certi vini di alta qualità può essere un lavoro
assai intenso e richiedere una notevole quantità di tempo. Per esempio, la
lunghezza tipica dell’affinamento di un grande Pomerol come “Le Pin” (uno dei
vini più cari al mondo), può durare da 16 a 22 mesi.
Aggraziato
Un vino aggraziato è ben equilibrato e raffinato. Un sinonimo più
comunemente usato è “elegante”.
Aggressivo
Un vino aggressivo è quello che è eccessivamente e sgradevolmente
sbilanciato con tannini aspri od acidità.
Alcol
L’alcol è il naturale sottoprodotto della fermentazione. Viene creato quando
i lieviti naturali dell’uva attaccano gli zuccheri. Alla fine restano in parti
uguali anidride carbonica ed etanolo (il tipo di alcol che vi fa ubriacare). La
maggior parte dei vini da tavola segnano da 7% a 14% di alcol per volume. Ciò
dipende dalla quantità di zuccheri naturali presenti nelle uve di quei dati
vitigni o dalla quantità di zucchero aggiunta dall’enologo in un processo
chiamato zuccheraggio. Le uve cresciute in climi più freschi hanno meno zuccheri
e dunque creano meno alcol. Ciò non significa necessariamente fare un vino
peggiore o migliore, ma l’alcol è certamente molto importante per lo sviluppo
del vino, agendo come conservante ed aggiungendo un senso di dolcezza, di forza,
di peso e di carattere.
Alcolico
Alcolico è il termine usato per descrivere un vino squilibrato con così
tanto alcol da sovrastare il sapore. La giusta quantità di alcol dà al vino una
sensazione calda, ma troppo lascia un bruciore nella lingua e nella gola, simile
a quello che si prova ingurgitando un bicchierino di vodka calda. Dal momento la
legge richiede a molti vini di mantenere la loro percentuale di alcol ad un
minimo, vini con questo specifico difetto sono rari.
Alcol per volume (ABV)
Molti paesi richiedono alle loro aziende vinicole, oppure ai vini importati
nel loro paese, di specificare al consumatore quanto alcol c’è nel loro vino.
Negli Stati Uniti la quantità di alcol è riportata sull’etichetta come una
percentuale dell’intera bottiglia di vino. Da qualche parte sull’etichetta
vedrete scritto in caratteri minuti qualcosa come “Alcol 13% volumetrici” (by
Volume), che significa che quasi un ottavo del vino è alcol puro. Le leggi
americane proibiscono ai vini da tavola di superare i 14% volumetrici,
altrimenti vengono considerati vini da dessert. Una scappatoia nella legge
permette comunque un margine di errore di 1,5%. Per questo un vino di 12,5%
volumetrici può in realtà essere di 14% (ma non di più). In generale, se
l’etichetta riporta una percentuale esatta (es. 13,6%), questa è probabilmente
una misurazione precisa.
Aligoté
Questo vitigno francese a bacca bianca è largamente coltivato in Borgogna.
E’ usato per fare un vino bianco secco, con un gradevole gusto di limone,
destinato usualmente ad essere consumato giovane. In molti vigneti al di fuori
della Borgogna, l’Aligoté è stato rimpiazzato dallo Chardonnay, che dà vini più
ricchi e di qualità migliore. Comunque l’Aligoté è ancora popolare in qualche
paese dell’Europa orientale come Bulgaria, Romania e Russia. Le viti più vecchie
di Aligoté tendono a produrre vini di migliore qualità con caratteristici
profumi di limone.
Amaro
Mentre il vostro naso può distinguere migliaia di odori, le vostre papille
gustative possono distinguere solo i sapori acido, salato, dolce e amaro, dei
quali l'ultimo è generalmente considerato un difetto nel vino. Il responsabile
principale di un vino amaro è un eccesso di tannino, causato dalle bucce degli
acini, dai vinaccioli e dai raspi (per questo i vignaioli stanno attenti a non
frantumare i vinaccioli). Un accenno di amaro è comune in qualche vino, come il
Chianti, ma l'amaro non dev'essere mai dominate nel sapore e nel retrogusto. Per
vostra informazione, le papille gustative che percepiscono l'amaro sono situate
sulla parte posteriore della vostra lingua.
American Viticultural Area
Angoloso
Un vino angoloso ha livelli elevati di acidità e di tannino, una condizione
che di solito si stempera con l'invecchiamento, ma che crea spiacevoli
sensazioni e acidità (più che mordere una mela verde). Il termine viene
normalmente usato nel descrivere vini bianchi o Champagne.
Annata
L'annata (o Vintage, in inglese) è un sinonimo per "vendemmia dell'anno",
vale a dire l'anno in cui le uve sono state vendemmiate e trasformate in vino
(non l'anno in cui il vino è stato imbottigliato, cosa che può essere avvenuta
molti anni dopo). In ogni modo, annata è anche un sinonimo per il clima ed i
suoi effetti sulle uve in ogni momento dell'anno di coltivazione, che culmina
nella vendemmia. Un sacco d’importanza viene attribuita all'annata di un vino,
ma in realtà anche molti vini da caraffa sono dei vini d'annata. L'annata (che
viene chiaramente riportata sulla bottiglia della maggior parte dei vini di una
singola annata) diventa importante solo quando si riferisce a vini di qualità,
poiché qualche vendemmia produce uve di miglior qualità di altre (mentre coloro
che fanno vini ordinari sono interessati più alla quantità che all'alta
qualità).
AOC
Acronimo per
Appellation d'Origine Contrôlée
(AOC)
Appiccicoso
Termine usato in degustazione per un vino così intenso da assomigliare nel
sapore ad una confettura. Lo si riferisce in particolare ai vitigni ricchi di
zucchero e di acidi coltivati in climi molto caldi, come gli Zinfandels
californiani o gli Shiraz australiani. Un vino appiccicoso è generalmente
considerato un vino difettoso, soprattutto se la caratteristica è
particolarmente accentuata.
Archetti
Gli archetti di un vino sono quei piccoli rivoli che scendono all’interno di
un bicchiere dopo che il vino è stato ruotato o bevuto. Gli esperti non sono
d’accordo sulla causa ed il significato degli archetti. Qualcuno dice che gli
archetti aiutano a stabilire la qualità ed il corpo di un vino, mentre altri
affermano che è un fenomeno in relazione con il contenuto alcolico (più alto è
l’alcol, più stretti sono gli archetti), il tasso di evaporazione e la tensione
superficiale del vetro. Per questi ultimi, la qualità ha poco o niente a che
fare con gli archetti. Quindi c’è il partito di chi crede che gli archetti siano
il risultato del contenuto d’alcol, zucchero e glicerina del vino, mentre altri
sostengono che la glicerina non ha niente a che fare con tutto questo. In breve
la giuria è ancora lontana da un verdetto sul significato degli archetti.
Armonioso
Sinonimo di “ben equilibrato”, un vino è armonioso se tutti i suoi elementi
(tannini, acidi, alcol, frutto) sono perfettamente mescolati e nessun elemento
prevale sugli altri.
Arneis
Allo stesso tempo vitigno e vino del Piemonte, nel Nord Ovest dell’Italia.
Ha avuto origine nel Roero dove un tempo era gustato da un fedele seguito di
ammiratori locali. Ma poi l’Arneis cadde in declino e fu sul punto di
estinguersi nei primi anni Settanta. Comunque nel decennio successivo
l’entusiasmo per questo vino bianco secco profumato e potente si riaccese e gli
impianti e la produzione aumentarono sensibilmente. All’Arneis fu accordata la
DOC nel 1989, dopo aver consolidato la sua reputazione di bianco elegantemente
erbaceo e dal gusto di mandorla, di bassa acidità e da bere giovane.
Aroma
La parola “aroma” era tradizionalmente usata per descrivere i profumi
derivati direttamente dalle uve usate per fare il vino come opposto di
“bouquet”, che riguarda invece il complesso dei profumi che risultano dal
processo di invecchiamento. Ai nostri giorni, comunque, aroma è più comunemente
usato per descrivere l’intera gamma dei profumi di un vino, mentre bouquet è
divenuto più o meno un sinonimo di aroma. Se voi volete intavolare una
discussione con un purista del vino, la definizione di aroma è un buon punto di
partenza.
Aspro
Termine usato in degustazione per un vino che ha un penetrante, pungente
sapore come se voi aveste mangiato uva acerba. L’asprezza è causata da un alto
livello di acidità. E’ generalmente usato in senso negativo (come in “Questo
vino è troppo aspro per me.”), a meno che l’enologo intenda creare un vino aspro
e vivace.
Astringente
Astringente è un termine usato in degustazione per descrivere un vino che fa
sentire la vostra bocca secca e rugosa come se aveste bevuto un the assurdamente
forte. L’astringenza è il risultato dell’eccesso di tannini e/o di un’alta
acidità, comune nei vini rossi giovani, particolarmente quelli toscani e
piemontesi. In quantità moderata, l’astringenza aggiunge complessità al vino,
impedendogli di diventare fiacco e leggero. Troppa astringenza invece rende il
vino aspro e spiacevole da bere. Per ammorbidire un vino eccessivamente
astringente, lasciatelo invecchiare più a lungo o, se lo avete ormai stappato,
lasciatelo ossigenare per un’ora o più.
Auslese
Parola tedesca che significa “selezione”, questo titolo di
Austero
Se sorseggiate un vino e vi trovate così tanto tannino e tanta acidità a
bombardare le vostre papille gustative, tanto che voi non siete più capaci di
sentire il sapore del frutto, è assolutamente giusto chiamare austero questo
vino. Certi vini non ancora sviluppati necessitano di maggior tempo in bottiglia
per ammorbidirsi ed acquistare un miglior equilibrio, ricchezza e complessità.
Alcuni vini bianchi, tuttavia, tendono a diventare austeri, come un secchissimo,
leggero e gradevolmente acido Chablis francese.
AVA
Acronimo per American Viticultural Area.
Balthazar
Baltahazar è la seconda più grande bottiglia nella famiglia dei bottiglioni da
Champagne, più grande di una Salmanazar, ma più piccola di una Nabuchodonosor.
Essa contiene l’equivalente di 16 bottiglie standard, cioè 12 litri. Balthazar,
voi lo ricorderete, fu uno dei saggi ragazzi orientali che vennero ad offrire
doni a Gesù Bambino.
Barbera
Il Barbera è un vitigno schietto che ha difficoltà ad ottenere rispetto,
nonostante sia uno dei vitigni rossi più largamente coltivati in Italia assieme
al Sangiovese. Perché questa mancanza di rispetto? Perché la maggior parte di
esso è usato per tagliare ordinari vini da caraffa che in Italia sono di consumo
corrente e che spesso sono meno cari dell’acqua minerale. Il Barbera dà vini
molto colorati, di corpo da medio a pieno, con una profusione di frutti di
bosco, spezie e sapori catramosi. Esso ha inoltre un’alta acidità, inusuale in
un grande vino rosso, che lo rende molto versatile nell’abbinamento, con una
vasta scelta di cibi che normalmente si accordano al vino rosso. Il Barbera
tipicamente scarseggia di complessità e di finezza, ma una nuova tendenza è
quella di usare il passaggio in barrique, come avviene per i Supertuscans , cosa
che lo rende adatto all’invecchiamento. Il Barbera viene anche piantato in larga
misura anche in California, nella Central Valley, anche se non è probabile
ritrovarlo poi su un etichetta, dal momento che è soprattutto usato come
riempitivo per uvaggi di vini da caraffa. Poche cantine nell’Amador County e
nella Central Coast producono dei rispettabili Barbera.
Barile
Un barile da vino è un grosso contenitore di legno neutro che assomiglia
molto ad una barrique di formato più grande. Benché i barili siano usati per
invecchiare ed immagazzinare il vino, essi differiscono dalle più piccole
barriques di rovere per il fatto che essi non cedono molto sapore di legno al
vino. Di conseguenza, essi non sono rimpiazzati dopo pochi anni d’uso.
Barriccato
Uno dei termini più comuni tra quelli usati per descrivere un vino. Un vino
barricato ha l’aroma ed il sapore del rovere. Quando il vino viene invecchiato
in barriques di rovere, esso prende le caratteristiche di quel legno. Più nuovo
è il rovere, più forte sarà il sapore. Tra le essenze comunemente trasmesse dal
rovere ci sono la vaniglia, l’affumicato e il tostato. Le ultime due sono il
risultato della tostatura interna della barrique con una fiamma aperta. Qualche
vino più a buon mercato viene “insaporito di legno”, gettando pezzetti di legno
o trucioli nelle vasche di maturazione oppure aggiungendo liquido insaporito di
rovere.
B.A.T.F.
Acronimo per
Baumé
Vedi Brix.
Beaujolais nouveau
E' un semplice, fresco, fruttato, economico vino rosso proveniente dal
Beaujolais, regione della Francia meridionale. Il Beaujolais nouveau esce sul
mercato in tutto il mondo ogni anno il terzo giovedì di novembre, appena sei
settimane dopo che è stato fatto, per essere immediatamente consumato da milioni
di amanti del vino nuovo. L'annuale apparizione del Beaujolais nouveau è un
simbolo internazionale dell'uscita sul mercato del primo vino dell'anno e viene
celebrata simultaneamente nel mondo intero. E' anche un'indicazione della
qualità per l'imminente vendemmia dell'intera regione della Borgogna. La
tradizione di bere il Beaujolais nouveau immediatamente dopo la sua
commercializzazione risale a 450 anni fa. Nel 1951 la tradizione fu codificata
in una legge. Esso è intensamente fruttato ed ha un profumato aroma e sapore di
lampone e ciliegia, oltre ad una piccola astringenza tannica.
Beerenauslese
Parola tedesca che significa "acini raccolti individualmente". Questa
classificazione di Prädikat sta al di sopra di Kabinett , Spätlese e Auslese, ma
al di sotto di Eiswein e Trockenbeerenauslese. I vini Beerenaulese sono fatti
con uve accuratamente selezionate per creare quei ricchi vini da dessert per i
quali la Germania è famosa. Fatti usualmente in 2-3 vendemmie ogni decennio,
questi vini sono equilibrati con acidità e zuccheri in tali quantità da poter
invecchiare per decenni.
Bin number
Le cantine talvolta assegnano un numero di contenitore (bin) o di botte (cask)
ad una certa partita di vino, quindi etichetta come "Bin 707 Cabernet", "Private
Bin" oppure "Cask 23 Cabernet Sauvignon". Questo tipo di etichetta non ha
normalmente un senso per il consumatore, che non ha la minima idea di come è
composto un vino "bin". L'eccezione è rappresentata dai vini dell'Australia,
dove alcuni "bin numbers" si sono trasformati in marchi di fabbrica come il
popolare "Bin 65 Chardonnay". La bellezza del sistema "bin" australiano è che
supera tutte le difficoltà di lingua. I consumatori che hanno difficoltà ad
ordinare un vino con un nome difficile da pronunciare, possono sentirsi
tranquilli quando chiedono una bottiglia di "707" in qualsiasi lingua.
Blanc de blancs
"Blanc de blancs" è un termine francese per un vino bianco fatto interamente
con uve bianche. La definizione fu originalmente usata nello Champagne per
indicare uno stile più leggero e più fragrante di Champagne, fatto
esclusivamente con uve Chardonnay invece che con i più comuni Pinot Noir e Pinot
Meunier. Oggi "blanc de blancs" si riferisce a ogni vino da tavola o spumante
fatto con uno o più vitigni a bacca bianca.
Blanc de noirs
Il termine francese (bianco di neri) si riferisce ad un vino bianco fatto
interamente con uve rosse. La frase veniva originariamente usata nello Champagne
per indicare un vino spumante fatto con i "neri" Pinot Noir e/o Pinot Meunier,
invece che con le uve bianche Chardonnay. Il mosto ricavato dalle uve Pinot
viene prontamente liberato dalle bucce subito dopo la pressatura per impedire
che il vino acquisto un colore rosso. Il vino rosato è anch'esso fatto, in
parte, così e molti vini rosati californiani sono commercializzati con
l'eccellente titolo di "blanc de noirs".
Bollicine
Nessun rispettabile intenditore di vino chiamerebbe mai, neppure morto,
"bombole" o "bomboline" le piccole bolle che salgono lungo un bicchiere di
Champagne. Invece le chiama "bollicine". In generale, più piccole e più
persistenti sono le bollicine, migliore è il vino spumante.
Botrytis cinerea
Conosciuta anche come muffa nobile, la Botritys cinerea è un tipo di fungo
che attacca la buccia degli acini, causando un’evaporazione dell’acqua e
aumentando a dismisura gli zuccheri ed i sapori (essenzialmente trasformando
l’uva in una grande uva appassita). Ciò è disastroso per le uve rosse perché le
invecchia prematuramente. Ma quando le condizioni climatiche sono assolutamente
adatte, gli effetti della Botrytis cinerea sulle uve bianche creano un
incredibile concentrato ed il mosto dolce si trasforma nei più fini (e più cari)
vini da dessert del mondo. Del resto, per farne un bicchiere occorre grosso modo
l’intera produzione di una pianta. I Sauternes francesi ed i vini tedeschi
Trockenbeerenauslese sono gli esempi più grandi e più classici, anche se la
Botrytis cinerea attacca i vigneti in tutto il mondo.
Botte
Una botte da vino è un contenitore rotondeggiante di legno, usato per
immagazzinare, invecchiare, dare sapore e qualche volta far fermentare
eccellenti vini da tavola. Dimensioni, età, tipo di legno, livello di tostatura,
durata e maturazione sono tutti fattori che possono influire sul grado di
impatto della botte sullo stile del vino. Sebbene altri legni possano essere di
moda nella fabbricazione di botti da vino, il rovere è quasi esclusivamente
usato per i sapori complessi e gli aromi (quercia, burro, vaniglia, aneto,
tostato, ecc.) che comunica ad un vino, specialmente nelle botti più nuove. La
cosiddetta “barrique” tipica contiene approssimativamente 230 litri di vino e
costa più di 600 dollari se di fabbricazione francese, mentre quella di
fabbricazione americana costa all’incirca la metà. Tutti i tipi di botte sono
usati nella vinificazione, dalla barrique francese (la tradizionale botte per
fare i vini di Bordeaux), alla pièce borgognona, alla hogshead inglese; dal
puncheon australiano alle botti italiane.
Bouquet
Questa parola è tradizionalmente usata per descrivere i profumi maturi di un
vino derivati da altre fonti oltre alle uve, normalmente come risultato della
fermentazione e del processo di invecchiamento (per esempio, un vino può avere
un bouquet legnoso o tostato come risultato di un invecchiamento in una barrique
di rovere). Al giorno d’oggi, il termine bouquet viene usato comunemente per
descrivere l’intera gamma dei profumi di un vino, mentre la parola “aroma” è
divenuta in pratica un suo sinonimo.
Brillante
Gli assaggiatori di vino novizi spesso sono confusi da questo termine,
poiché non ha niente a che fare con quanto un vino è eccezionale, ma invece con
quanto è trasparente. Un vino brillante (al contrario di un vino velato) è
completamente chiaro, pulito e lucente, senza che alcuna particella in
sospensione sia visibile.
Brix
E’ il sistema usato negli Stati Uniti per misurare lo zucchero contenuto
nelle uve e nel vino. Lo potete vedere riportato sulle retroetichette, anche se
pochi consumatori sanno che cosa significhi. Ecco qua: ogni grado di Brix è
equivalente ad un grammo di zucchero per 100 grammi di mosto. Più alta la
lettura, più grande sarà il contenuto di zucchero e dunque più alto il livello
potenziale di alcol. Molte uve sono pronte per essere raccolte quando il loro
livello Brix raggiunge 20-25 gradi e, dal momento che il 55-60% degli zuccheri
sono convertiti in alcol durante la fermentazione, voi potete calcolare la
quantità di alcol che risulterà (25 x 55= 13,75% di alcol). Il sistema prende il
nome dal suo inventore tedesco F.W. Brix, ma gli enologi della Germania usano
una scala differente chiamata “Oechsle”. La maggior parte dell’Europa (Francia
ed Italia incluse) e l’Australia usano un metodo simile, chiamato scala “Baumé”.
Brunello
Il Brunello è una varietà del vitigno rosso Sangiovese Grosso, coltivata
nella zona di Montalcino in Toscana. E' il protagonista di uno dei vini rossi
più rinomati d'Italia, conosciuto sotto la denominazione di Brunello di
Montalcino. Per legge deve essere fatto esclusivamente con uve Brunello ed
essere invecchiato per almeno 4 anni. Il Brunello è più corposo del Chianti e
nelle buone vendemmie ha un colore ricco e scuro, con abbastanza tannino e
solidità da assicurare uno sviluppo in bottiglia per più di 10 anni.
Bruciato
Vengono definiti con questo termine i vini che hanno un eccessivo
aroma di sbruciacchiato, di fumo o di tostato. E' un difetto che si incontra
soprattutto nei vini che sono stati esposti al caldo ed all'ossigeno a causa di
un immagazzinaggio sbagliato. Un'eccezione è il vino fortificato di Madeira, che
di proposito viene riscaldato a più di 38 gradi centigradi e di conseguenza
acquista un caratteristico sapore di bruciato.
Bruno
E' un termine per descrivere il colore di un vino maturo che può anche
essere deperito. Esso non è necessariamente un cattivo segno, ma semplicemente
un’indicazione che il vino ha raggiunto il suo punto massimo ed adesso sta
raggiungendo il Grande Vigneto nei Pascoli del Cielo (sebbene possa ancora
essere abbastanza gradevole). Il colore bruno è tuttavia un cattivo segno per i
vini rossi giovani e per tutti i vini bianchi, dal momento che indica che il
vino può aver sofferto una sovraesposizione all'ossigeno (ossidazione), uno
sbaglio nel processo di vinificazione o un prematuro invecchiamento dovuto al
fungo Botrytis cinerea.
Brut
E' una parola francese che significa "puro" ed è usata per definire un vino
spumante o uno Champagne che ha un sapore secco. E' nella parte più bassa della
scala ascendente usata per indicare la dolcezza, la quale parte con brut zero,
brut nature, extra brut, brut sauvage (tutti questi secchissimi), quindi brut
(secco), extra dry (che, abbastanza stranamente, è più dolce di un brut), sec
(leggermente dolce), demi-sec (abbastanza dolce) e doux (sicuramente dolce).
Bureau of Alcohol, Tobacco, and Firearms
(B.A.T.F.)
Burroso
E' probabile che abbiate ascoltato questo termine usato più volte per
descrivere vini bianchi come lo Chardonnay ed il Borgogna bianco. Burroso
significa che il vino ha il sapore o l'aroma di burro fuso. I vignaioli
ottengono questa caratteristica fermentando ed invecchiando il vino in barriques
di rovere, facendolo passare attraverso la fermentazione malolattica e lasciando
il vino a contatto con le fecce e i sedimenti.
Cabernet
Abbreviazione informalmente usata per definire sia il Cabernet Sauvignon sia
il Cabernet Franc, come, ad esempio nell’espressione del tipo: “Questo St.
Emilion è per il 60% Merlot e il rimanente consiste in uve Cabernet”.
Cabernet Franc
Il Cabernet Franc è stretto parente del Cabernet Sauvignon ed ha molte
caratteristiche simili, ma tende ad essere di colore un po’ più scarico e meno
tannico. Viene coltivato estensivamente nel Bordolese e nella Valle della Loira,
dove da solo dà vita ad un vino fine e setoso (Chinon), ma la maggior parte del
Cabernet Franc è tagliato con Cabernet Sauvignon e Merlot per proporre i vini
bordolesi. Nel Médoc, nella regione di Bordeaux, per esempio, normalmente è
presente per il 15% nel taglio definitivo. I vini da uve Cabernet Franc, sono
generalmente di corpo che va dal medio al pieno, estremamente profumati e di
alcolicità ed acidità medio-alta. Gli aromi ed il bouquet sono vicini alle note
erbacee trovate nel Cabernet Sauvignon non del tutto maturo, ma anche al tabacco
leggero ed al legno di cedro. I sapori tipici del Cabernet Franc sono ribes
nero, cassis, fragola ed un prolungato finale di more. Il vitigno ha incontrato
un certo successo fuori della Francia, particolarmente in Italia, Europa
dell’Est, Australia, Nuova Zelanda, Argentina, New York e stati nord-occidentali
sul Pacifico. Il Cabernet Franc è recentemente diventato un vitigno popolare a
Napa Valley ed a Sonoma Valley sia negli uvaggi che usato come monovitigno. I
cibi consigliati per il suo abbinamento sono salmone, manzo, pollo arrosto,
patate con erbette, funghi grigliati e formaggi duri.
Cabernet Sauvignon
Conosciuto dappertutto nel mondo enologico come il re dei vini rossi, il
Cabernet Sauvignon è il più popolare e diffuso vitigno a bacca rossa del mondo.
Per secoli è stato il principale vitigno piantato nel Bordeaux e dunque il
principale componente dei vini bordolesi. Poi si è diffuso in molte delle
regioni vitivinicole emergenti, come Spagna, Cile, Australia, Sud Africa e
California. Di fatto la California ha basato la reputazione della sua migliore
enologia su questa piccola uva dagli acini robusti. Perché il Cabernet Sauvignon
è così popolare? Perché ha viaggiato il mondo ed ha mantenuto il suo carattere
tipico; è adattabile a tutta una varietà di climi e di suoli; è molto resistente
alle intemperie ed al ghiaccio ed è leggendario per la sua capacità di
invecchiare (se volete invecchiare un vino, questo à il primo da considerare).
Poiché il Cabernet Sauvignon ha un alto rapporto buccia-succo, bucce grosse ed
acini piccoli, esso ha anche un elevato contenuto di tannini. Molto spesso viene
tagliato con vini più soffici come il Merlot ed il Cabernet Franc (o, se volete
fare un Supertuscan italiano, con Sangiovese) per stemperare la sua intrinseca
amaritudine. Il risultato è un vino di corpo da medio a pieno con una struttura
solida ed un finale che lascia la bocca asciutta. Poiché il Cabernet Sauvignon è
un vitigno complesso, che molto spesso viene invecchiato nel rovere. Mette in
mostra una notevole quantità di aromi, dal cioccolato e amarena, al cassis, al
peperone, alla menta, all’asparago, al cedro del Libano, all’eucalipto, al
caffè, al tabacco ed al catrame. Dà il suo meglio abbinato con carni rosse come
agnello e manzo, così come coi formaggi forti. Il Cabernet Sauvignon è uno dei
quattro vini rossi (gli altri sono Merlot, Syrah e Pint Noir) che compongono il
gruppo dei 9 vitigni classici (gli altri 5 vitigni bianchi sono Chardonnay,
Chenin Blanc, Riesling, Sauvignon Blanc e Sémillon).
Caldo
Se un vino crea nella vostra bocca o nella vostra gola una leggera
sensazione di bruciore, voi potete dire: “Ragazzi, questo vino è caldo!”. Questo
è normalmente un errore del vignaiolo che permette al contenuto alcolico di
sbilanciare il vino e di dominare il gusto. Non tutto i vini ricchi d’alcol sono
caldi, comunque. Per esempio, i vini fortificati raramente sono caldi; molti
invece hanno un piacevole finale caldo, perfetto per le fredde serate invernali.
Calo di liquido
E’ il fenomeno che provoca un cuscinetto d’aria tra il vino contenuto in una
botte e la parte superiore del contenitore o tra il vino nella bottiglia ed il
suo tappo. Il calo è provocato dall’evaporazione del vino e, se è eccessivo, può
indicare che il tappo non tiene bene o che il vino sta evaporando a causa
dell’alta temperatura e/o della bassa umidità. Le soluzioni possono essere: 1)
bere il vino subito oppure 2) rabboccare e tappare nuovamente il vino, quindi
conservarlo in un ambiente adatto. Se il calo è di 2-3,cm o più, è il caso di
incominciare a preoccuparsi. Per contrasto, nella fabbricazione del brandy il
calo è chiamato affettuosamente “la parte degli angeli”, un aroma inebriante che
vi lascia leggermente inebriati durante la vostra visita guidata delle cantine
in cui le botti sono immagazzinate.
Cappello
E’ un termine usato nella vinificazione in rosso. Il cappello è lo strato di
bucce, polpa, vinaccioli ed altri corpi solidi che risalgono naturalmente sulla
superficie del recipiente dove avviene la fermentazione. Il cappello forma come
una barriera naturale contro un’indesiderata ossidazione. La fermentazione
genera un sacco di calore e dunque, per raffreddare il processo e per estrarre
dalle parti solide i composti fenolici che aiutano a sviluppare colore, sapore e
tannini, il cappello deve essere rotto periodicamente sia pompando il mosto
sopra di esso o spingendolo giù dentro il mosto.
Capsula
Anche quella plastica o quella lamina che copre la parte terminale della
bottiglia sopra il tappo ha un nome. Si chiama capsula e la sua funzione
principale è quella di impedire al tappo di essiccare ed all’aria di penetrare
nella bottiglia. Tradizionalmente era fatta di piombo, ma la paura di possibili
intossicazioni spinse le cantine a passare alla plastica od al cellophane. La
capsula è anche usata come strumento di marketing con colori arditi e insegne
fantasiose.
Caraffa
E’ un contenitore usato per servire il vino, del tipo che vi trovate di
fronte quando ordinate un vinello da bere con la vostra pizza. Il miglior tipo
di caraffa per decantare il vino ha una base larga, un collo medio ed
un’imboccatura svasata disegnata per versare il vino dolcemente. Una caraffa di
qualità o un decanter ospiterà facilmente il contenuto di una bottiglia standard
da 750 ml. con abbastanza spazio per i benefici effetti dell’aria. Il termine
“caraffa” è di origine italiana (ma sino stati i francesi che l’hanno introdotta
nel gergo enologico), derivato dallo spagnolo “garrafa”, che probabilmente
derivò dall’arabo “garafa”, una parola che significa mestolo o ramaiolo.
Caramello, caramellato o caramellizzato
Un vino caramellato è quello che ha un manifesto aroma di caramello, di
caramella morbida e/o di zucchero bruciato. Il termine viene normalmente
applicato ai vini bianchi, in particolare agli Chardonnay, che sono stati
fermentati in barrique ed invecchiati in rovere nuovo molto tostato. Il Madeira,
che è riscaldato per molti mesi per permettere agli zuccheri di caramellizzarsi,
è il classico esempio di vino caramellizzato.
Carattere
Carattere è un termine dell’enologia che si ascolta abbastanza spesso,
poiché ogni vino o vitigno, proprio come ogni persona, ha il suo proprio, unico
carattere. Il carattere di un vino è la combinazione di qualità o di
caratteristiche che lo distinguono dagli altri vini. Un
Gewürztraminer,
per esempio, ha un carattere molto particolare. Nessun altro vino profuma od ha
il suo sapore speziato, di corpo pieno, leggermente acido ed odoroso di licheni
e pompelmo. Una quantità di variabili apparentemente senza fine è causa della
creazione di un carattere unico nel vino, incluse le varietà delle uve, il
microclima, i metodi di vinificazione, la lunghezza dell’invecchiamento e così
via.
Carattere varietale
Si riferisce al gusto, all'aroma, alla struttura e soprattutto al carattere
di un vino fatto con un vitigno particolare. Un vino fatto con uve Merlot, per
esempio, sarà tipicamente di corpo medio, con un livello alcolico medio,
moderata acidità e tannini più morbidi di un Cabernet Sauvignon. Un Merlot avrà
anche un gusto di frutti rossi, come ribes, fragola e lampone. Se il vino non
mostra queste particolari caratteristiche, allora non risponde veramente alle
sue caratteristiche varietali e perde la sua correttezza varietale. Il termine è
usato spessissimo quando si giudica un vino.
Caratteristico
Questo termine molto usato racchiude la combinazione di qualità e di
caratteristiche che distingue un vino da un altro, a seconda dei suoi vitigni,
della regione, della denominazione, dei vigneti, del clima e così via. Per
esempio, “ricco, pieno di sapore, tannico e di corpo pieno” sono tutte
caratteristiche distintive di un Cabernet Sauvignon.
Carignan
Sebbene il vitigno rosso Carignan sia originario della Spagna, esso è
diventato una delle uve rosse più largamente coltivate in Francia. In Provenza,
nella regione del Rodano ed in Languedoc è principalmente usato per fare vini da
tavola da poco prezzo. Inoltre è largamente coltivato anche in altri paesi
mediterranei come l’Italia, Israele e la Spagna, dove è spesso usato per
aggiungere colore ai vini della Rioja. Un tempo il Carignan era uno dei vitigni
rossi più coltivati in California. Anche adesso è coltivato per fare vini da
caraffa. La sua popolarità deriva soprattutto dal fatto che produce più vino
rosso di qualsiasi altro vitigno. Quest’uva di colore intensamente porpora ha un
contenuto di tannini e di alcol alto ed è capace di produrre dei rossi intensi,
pieni, ricchi, fruttati e speziati. A causa del suo alto contenuto tannico,
viene normalmente tagliato con vini più morbidi come il Cinsault e la Grenache.
Quando viene fatto con il metodo della macerazione carbonica (una pratica comune
nella regione Languedoc-Roussillon), il vino che ne risulta può essere
piacevolmente speziato e fruttato.
Carnoso
Un vino carnoso ha un sacco di gusti fruttati concentrati. Ricco,
supermaturo, grande, armonioso, morbido e di corpo pieno: tutto questo
caratterizza un vino carnoso. Per vostra informazione, diversamente che nella
vita reale, carnoso è usato quasi sempre come un complimento.
Cartoni
Un cartone di vino contiene 12 bottiglie (non 24) e negli Stati Uniti è
l’unità di misura della produzione totale delle cantine vinicole. Una cantina di
medie proporzioni produce, ad esempio, circa 150mila casse ogni anno mentre le
cantine più grandi vanno oltre i 6 milioni di casse l’anno.
Cask number
Vedi “bin number”.
Cava
Cava , parola catalana significa “cantina”, è il nome ufficiale del vino
spumante prodotto nel nord della Spagna e fatto con il tradizionale metodo
champenoise. Di fatto più del 95% di tutto il vino “Cava” è fatto in
Catalogna. Questo vino non è famoso per invecchiare bene e normalmente dovrebbe
essere bevuto più giovane possibile, mentre ancora conserva i suoi sapori
fruttati.
Cave
Questa parola francese che significa “cantina” potete spesso vederla sui
vini francesi. Essa si riferisce inoltre ai tunnels scavati in una collina ed
usati come cantine da invecchiamento, come quelle due miglia e mezzo di cantine
di vino spumante, ricavate scavando sul pendio di una collina a Schramsberg
nella Napa Valley.
Cedary
Un vino “cedary” è quello i cui aromi e sapori vi ricordano il profumo
(caratteristico ed aromatico) dell’albero di cedro, come quello che si può
sentire annusando una scatola di sigari nuova od una cassa in legno di cedro. Il
descrittore viene spesso applicato al Cabernet Sauvignon a ai Bordeaux che sono
stati invecchiati in rovere, che può cedere questo tipo di piacevole aroma.
Anche il Porto può essere descritto come “cedary”.
Cellared by
Questo è uno dei molti termini che appare stampato su un’etichetta di un
vino americano assieme a “produced and bottled by” o “vinted and bottled by”.
Esso significa semplicemente che la cantina ha immagazzinato il vino nella sua
cantina per un certo periodo di tempo (che non viene reso noto) prima di essere
imbottigliato. Ciò che non vi dice è chi realmente ha fatto il vino ed è
un’indicazione che il vino è stato probabilmente acquistato da un’altra fonte.
Un’etichetta più sincera è “produced by” o “vinted by”, che per legge indicano
che almeno il 75% del vino è stato realmente fatto da chi ha messo il proprio
nome sull’etichetta. Se l’etichetta dice “cellared by”, dunque, non
necessariamente significa che il vino è buono o cattivo.
Centrifuga
E’ una macchina che fa roteare il vino d altissima velocità, permettendo di
separare le particelle più pesanti del vino, come le sporcizie, le cellule dei
lieviti morti e i residui di polpa. L’uso della centrifuga è uno dei tanti modi
di filtrare un vino. Praticamente funziona come in una lavatrice, con i
sedimenti al posto dei vestiti. Qualche enologo giura sulla bontà del metodo di
centrifugazione, sostenendo che un vino più chiaro è un vino migliore, mentre
molti altri, particolarmente in Europa, credono che la centrifugazione svuoti il
vino del suo carattere e del suo sapore. Siccome la centrifugazione è un veloce
ed efficiente mezzo di filtraggio, partite di vino di qualità più bassa o vini
da caraffa sono per la maggior parte filtrati in questo modo.
Cépage
Parola francese che significa “vitigno”.
Champagne
Situata a 150 chilometri a nord-est di Parigi, la regione francese della
Champagne è quella dove vengono prodotti i più famosi e desiderati vini
spumanti. Il suo clima freddo ed il suolo gessoso producono vini magri ed acidi
che dopo la rifermentazione in bottiglia acquistano una ricca complessità e,
come impronta caratteristica, delle finissime bollicine. Tecnicamente il termine
“Champagne” può essere usato solo per il vino spumante prodotto nell’area
geografica della Champagne e solo quando tutte le severe regole dell’A.C.
vengono seguite, incluso l’impiego del metodo champenoise per la seconda
fermentazione. Sebbene la maggior parte dello Champagne sia bianco, la maggior
parte delle uve usate (Pinot noir, Pinot Meunier) sono in realtà rosse e sono
state mescolate con Chardonnay in una “cuvée” di 40 e più differenti vini di
base, che alla fine vengono trasformati in un vino impregnato di anidride
carbonica. Ci sono parecchi differenti stili di Champagne: lo “Champagne
Vintage” è fatto con le migliori uve di un eccezionale raccolto e viene
invecchiato almeno tre anni; lo “Champagne non-vintage” , che rappresenta in
pratica circa l’85% di tutti gli Champagne, è un taglio di due o più vendemmie,
fatto normalmente per soddisfare lo stile particolare della casa nel fare
Champagne; lo “Champagne rosé” è fatto generalmente aggiungendo una piccola
quantità di vino rosso alla cuvée; il “Blanc de blancs”, è fatto interamente con
uve Chardonnay ed è più delicato e di colore più tenue; la “Cuvée Prestige” è il
meglio del meglio dello Champagne ed il suo prezzo sale di conseguenza. Lo
Champagne viene anche classificato in base alla quantità di zucchero residuo e
va dal secchissimo “brut” al dolce “doux”.
Charbono
E’ il nome californiano di una varietà francese praticamente estinta
chiamata Corbeau, conosciuta anche come Charbonneau, esso stesso sinonimo di
Douce Noire (il Dolcetto italiano). La scarsa quantità di Charbono coltivato in
California nelle valli di Napa e Mendocino dà vini molto scuri caratterizzati da
un vibrante frutto di ciliegia o da sapori fiacchi (dipende dal vostro punto di
vista), acidità pungente, tannini aspri e qualcosa più che una casuale
somiglianza col Barbera.
Chardonnay
Questo classico vitigno ha originariamente guadagnato la sua fama nei
vigneti francesi della Borgogna e dello Champagne, dove tutt’oggi produce alcuni
dei vini bianchi di maggior qualità del mondo. Infatti lo Chardonnay detiene la
stessa posizione di grande importanza tra i vini bianchi che il Cabernet
Sauvignon ha tra i rossi. In parte questo è dovuto alle sue ammirevoli capacità
di adattamento ai diversi climi, da quelli freddi della Champagne al caldo secco
dell'Australia sud-orientale. La sua versatilità è anche pari alla sua
popolarità, perché lo Chardonnay risponde favorevolmente alla più ampia gamma
delle tecniche di vinificazione e degli stili di ogni vino bianco varietale (la
fermentazione malolattica in particolare, che dona allo Chardonnay
caratteristiche ricche, cremose e burrose). Lo Chardonnay è anche il sogno del
costruttore di botti. Questo vitigno è così ben allineato con il gusto del
rovere attraverso la fermentazione e la maturazione in barrique, che molto
consumatori credono che il gusto ed il bouquet del rovere e quelli dello
Chardonnay siano la stessa cosa. Generalmente i vini fatti con uve Chardonnay,
sono di corpo pieno, ricchi nel frutto, moderatamente alcolici, con un'acidità
da media a medio-alta. I gusti caratteristici nei climi freddi (come nello
Chablis) vanno verso la mela verde, gli agrumi e note di limone, un carattere
duro ed un'alta acidità. Lo Chardonnay coltivato in condizioni più calde produce
gusti ed aromi che tendono verso note di frutti tropicali come ananas e mango
oppure mela matura, pera e pesca. Forse nessun altro vitigno, ad eccezione del
Cabernet Sauvignon, ha incontrato così tanto successo fuori dalla sua zona di
origine quanto lo Chardonnay. Eccellenti esempi si trovano nell'Europa dell'Est,
in Australia, Nuova Zelanda, Tasmania, Sud Africa, California, Oregon,
Washington, Argentina, Cile, Italia, solo per citarne alcuni. Lo Chardonnay si
abbina bene ad un vasto numero di cibi come molluschi, crostacei, pesce,
pollame, maiale, carni saltate al burro o in salse cremose. Lo Chardonnay è uno
dei cinque vini bianchi (gli altri sono Chenin blanc, Sauvignon blanc, Riesling
e Sémillon), che fanno parte dei 9 vitigni classici (i quattro rossi sono
Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e Pinot noir).
Charmat
Lo Charmat è il metodo per trasformare una massa di vino economico in una
massa di economico vino spumante. Per fare un buon vino spumante, la
fermentazione secondaria avviene in bottiglia, mentre la roba a buon mercato che
voi ingozzate ai matrimoni fermenta in enormi serbatoi usando per la
rifermentazione il metodo della "cuve close" (in autoclave). Ecco come si
svolge: lieviti, zucchero ed una quantità di vino usualmente economico sono
gettati assieme in un serbatoio di grande capienza, che viene quindi sigillato
per qualche tempo per permettere al vino di fermentare sotto pressione e fare la
cosiddetta "presa di spuma". Il vino viene quindi filtrato e imbottigliato sotto
pressione. Questo metodo è stato chiamato charmat dal nome del suo inventore, il
francese Eugene Charmat.
Château
Parola francese che significa "castello" o "palazzo", ma che quando concerne
il vino, significa il luogo nel quale il vino è stato fatto: il vigneto, la
cantina, l'imbottigliamento e tutto il resto. La parola italiana equivalente è
"Tenuta", mentre invece le cantine della Borgogna usano il nome di "domaine".
Molte bottiglie di Bordeaux dicono "mis en bouteille au château": ciò significa
che il vino è stato fatto ed imbottigliato allo château, che spesso è riprodotto
sull'etichetta. Tutto questo non è necessariamente un termine di distinzione,
dal momento che sono circa 8.000 gli châteaux nella regione di Bordeaux, ma
garantisce almeno un certo livello di qualità.
Chenin Blanc
Questa uva bianca ha guadagnato la sua fama grazie a vini longevi come il
Vouvray e il Coteaux du Layon della Valle della Loira, la quale produce gli
Chenin blancs di miglior qualità al mondo. Quest'uva tipicamente produce vini
freschi, di medio corpo, moderatamente alcolici e di acidità da medio-alta ad
alta, sia dolci che spumanti. I vini fatti sono con Chenin blanc sono molto
profumati, con aromi di miele, fiori, paglia umida, fumo e lana bagnata. I gusti
caratteristici comprendono la mela matura, la pera, la pesca e morbide note
mielate e lo Chenin Blanc di alta qualità può avere un lungo, persistente finale
di frutta dolce. Qualche vino ha la capacità di invecchiare per decenni, dovuta
ad alti livelli di acidità e ad notevoli residui zuccherini. Il vitigno ha
incontrato limitati successi fuori della Francia, nonostante sia largamente
coltivato in Sud Africa e California (che produce più Chenin blanc della
Francia). Infatti, ad eccezione di pochi produttori in California e Nuova
Zelanda, lo Chenin blanc raramente ha la possibilità di esprimere tutto il suo
potenziale. Piuttosto, sempre più spesso grandi ditte lo coltivano per usarlo
come vino da taglio per fare vini da tavola economici. I vini in versione dolce
si abbinano bene a torte di frutta ed a formaggi maturi, mentre le versioni
secche si abbinano ai frutti di mare ed ai piatti asiatici speziati. Lo Chenin
blanc è uno dei cinque vini bianchi (gli altri sono Chardonnay, Sauvignon blanc,
Riesling e Sémillon), che fanno parte dei 9 vitigni classici (i quattro rossi
sono Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e Pinot noir).
Chiarificazione
Una delle procedure della vinificazione riguarda la chiarificazione del vino
per rimuovere i sedimenti (polpa d’acino, sporco, cellule di lieviti morte,
ecc.). La chiarificazione viene fatta con diversi metodi (filtraggio,
centrifugazione, stabilizzazione a freddo, ecc.) ed a vari stadi del processo di
vinificazione, giusto fino al momento di imbottigliare il vino. Quanto il vino
debba essere chiarificato, è una questione ancora dibattuta tra gli enologi, ma
c’è consenso generale sul fatto che il vino imbottigliato debba almeno essere
pulito e privo di sedimenti.
Chiuso
Se un vino non riesce ad esprimere il suo potenziale, forse è perché è
troppo giovane e non ancora sviluppato, si dice che è chiuso. Quando, per
esempio, un Cabernet Sauvingnon non rilascia o apre gli aromi ed i gusti
varietali suoi caratteristici, esso può essere considerato chiuso. Permettendo
al vino di respirare, lo si aiuta ad aprirsi, ma normalmente l’unica soluzione è
invecchiare il vino più a lungo. Il termine si applica principalmente ai vini
rossi giovani.
Cinsault o Cinsaut
Coltivato largamente nella Francia del Sud, specie nella regione della
Languedoc-Roussillon, questo vitigno rosso è popolare per la capacità di
crescere rigogliosamente nella stagione calda. Esso produce vini leggeri di
corpo (particolarmente dei rosati) con alta acidità, basso contenuto di tannini,
gusti fruttati leggeri e piccolo carattere. Per bilanciare questi difetti, i
francesi lo mescolano spesso con Grenache o Carignan. Nella parte meridionale
della regione del Rodano, comunque, le rese delle uve Cinsault vengono tenute
basse, col risultato di ottenere vini più ricchi di sapore e concentrati. Il
Cinsault è largamente coltivato anche in Sud Africa , dove è anche usato come
vino da taglio. Attorno al 1925 i sudafricani incrociarono con successo il
Cinsault con il Pinot noir, creando il vitigno chiamato "Pinotage".
Claret
Quando il vecchio Enrico II sposò Eleonora d'Aquitania, parte della sua dote
includeva i suoi vigneti di Bordeaux. I vini rossi che venivano da quelle parti
furono chiamati dagli inglesi claret (dalla parola francese "clairet", un tipo
più leggero di Bordeaux rosso). Oggi i vini rossi di Bordeaux sono ancora
conosciuti in Inghilterra come claret. Il termine fu anche usato una volta per
vendere vini rossi prodotti in California, ma è stato rimpiazzato da etichette
del tipo "Red Burgundy" (rosso di Borgogna).
Classificazione
E’ la codificazione di un vino di qualità all’interno di una regione o di
una denominazione, come la famosa classificazione del Medoc del 1865, che era
originalmente una listi d’acquisti consigliati presentata a Napoleone III dalla
camera di Commercio di Bordeaux. Oggi l’importanza di una classificazione
ufficiale è stata rimpiazzata, in molti casi, dalle opinioni e dalle recensioni
dei critici e dei giornalisti del vino.
Clone
Nel gergo botanico, un clone è la suddivisione di un vitigno. Esattamente
come i vitigni differiscono l’uno dall’altro, le viti di uno stesso vitigno
possono avere migliori o peggiori caratteristiche individuali. Per esempio, un
clone di Chardonnay può maturare più velocemente di un altro clone di Chardonnay
coltivato nelle identiche condizioni, mentre altri possono essere più resistenti
alle malattie o produrre rese più alte. I coltivatori d’uva riproducono
asessualmente le viti che mostrano le migliori qualità genetiche, prendendo
delle talee dalla pianta madre e innestandole su barbatelle resistenti alla
fillossera. Questo processo dà ai coltivatori la capacità di impiantare cloni
geneticamente identici, adatti al meglio per i loro specifici vigneti.
Clos
Parola francese per “vigneto circondato da mura”, questo termine viene
comunemente incorporato nei nomi di molti vigneti in Francia, così come in
alcune cantine degli Stati Uniti e di altri paesi. In Francia, ed in particolare
in Borgogna, il nome può essere usato solo se un vigneto è (o era una volta)
circondato da muretti di pietra. Questi “clos” erano accuratamente divisi dai
monaci cistercensi e benedettini, sulla base di piccole differenze del suolo e
delle condizioni di coltivazione, come, ad esempio, “Clos de la Roche, Clos de
Tart, e Clos de Vougeot”.
Colombard o Colombar
Il vitigno bianco Colombard è tradizionalmente usato per fare un vino acido
e magro da distillare per fare Cognac ed Armagnac. Nella Francia del Sud-Ovest
viene anche trasformato in un leggero, soffice, fruttato vino da tavola, non
caro e destinato ad essere bevuto subito. Il vitigno si è inoltre adattato bene
nei vigneti della calda Central Valley in California, dove è chiamato Colombard
francese. Nei fatti è uno dei vitigni più largamente coltivato in California. La
versione californiana è normalmente mescolata con Chenin Blanc per fare vini da
caraffa moderatamente secchi, fruttati e freschi e vini spumanti economici. Il
Colombard è popolare anche nei più caldi climi di Australia e Sud Africa.
Nonostante le loro origini, i vini da uve Colombard sono da bere giovani e
possono cominciare a deperire dopo 3 o 4 anni.
Complesso
Il termine definisce un vino multidimensionale, che mostra una gamma di
parecchi aromi e gusti e tuttavia ha raggiunto finezza ed un perfetto
equilibrio. Un vino complesso, ad esempio, può combinare aromi che vanno dalla
mora e dalla prugna al pepe ed al terroso. Tutto in un sorso.
Composti fenolici
I composti fenolici, che si trovano nelle bucce e nei vinaccioli dell’uva,
influiscono sul vino in due modi, entrambi positivi. Assieme ai tannini,
contribuiscono allo sviluppo delle caratteristiche del vino, aggiungendo gusto,
colore, aroma e struttura. E sono generalmente considerati come la cosa che
rende buono un vino. Anche il governo degli Stati Uniti, attraverso il
Dipartimento dell’Agricoltura, ha riconosciuto i potenziali benefici per la
salute che vengono da un moderato consumo di vino. Molti dottori, scienziati ed
amanti del vino concordano sul fatto che i composti fenolici sono antiossidanti
ed agiscono come anticancerogeni ed aiutano ad abbassare il tasso di
colesterolo. Il vino rosso ha un livello più alto di composti fenolici del vino
bianco, poiché i rossi vengono tenuti sulle bucce ed i vinaccioli. Ecco dunque
un’altra buona scusa per bere più vino.
Concentrato
Questo è un termine enologico positivo, sinonimo di "denso", per i vini che
hanno concentrazione di aromi e gusti, all'opposto di altri che invece li hanno
tenui o diluiti. Un Cabernet Sauvignon di qualità, ad esempio, dovrebbe avere
gusti di frutta concentrati che gli danno ricchezza e profondità. Il termine è
spesso usato anche assieme a descrittori di un vino come "ricco" e "complesso".
Corpo
Pensate al corpo come al peso ed allo spessore del vino nella vostra bocca.
Per esempio, un bicchiere d’acqua ha poco o nessun corpo (sciacqua appena)
rispetto ad un bicchiere di sciroppo di lampone, il quale certamente si fa
sentire più pesante nella vostra bocca. Lo stesso principio applicatelo ai vini,
che saranno descritti come “leggeri di corpo”, di “corpo medio” o di “corpo
pieno”. Un Cabernet Sauvignon, ad esempio, è tipicamente di corpo pieno, mentre
un Pinot Noir viene considerato un vino di corpo medio o leggero di corpo. E nel
caso non lo sappiate, a determinare il corpo di un vino è il contenuto in alcol,
glicerina e zuccheri.
Correttezza
Vedi Carattere varietale.
Crémant
La Champagne non è la sola regione della Francia nella quale si produce vino
spumante. Per evitare confusione (ed una possibile guerra civile) molti altri
produttori francesi di spumanti, che usano anche il tradizionale metodo
champenoise, etichettano il loro spumante come Crémant, che significa
letteralmente "vino cremoso". Una bottiglia di vino spumante dell'Alsazia, per
esempio, è etichettato "Crémant d'Alsace". La Borgogna, il Bordeaux e la valle
della Loira hanno anch'essi la loro propria versione del Crémant.
Cru
Termine francese che significa "produzione" o "vigneto" ed è usato come un
mezzo di classificazione dei più raffinati vini e produttori di vino francesi.
Questo sistema di classificazione, estremamente complicato e regolato
politicamente, ebbe origine nel 1855, per classificare le migliori cantine del
Bordeaux. Delle migliaia di cantine che esistevano, solo 61 (e sono ancora lo
stesso numero) furono piazzate in 5 sottocategorie (Premier Cru, Second Cru,
ecc.). I migliori vigneti della Borgogna sono divisi in Grand Cru e Premier Cru
e quindi le così diventano poi più complicate. Per semplicità, ricordate che un
Cru Classé è generalmente superiore (e più caro) della maggior parte degli altri
vini francesi.
Cuvée
Parola francese che sta a significare il contenuto di un tino o di una
cisterna di vino, ma è molto più comunemente usata per indicare una particolare
combinazione o mescolanza di vino (che può riempire numerosi tini o cisterne).
Un enologo talvolta darà a delle cuvée speciali o di alta qualità dei titoli
altisonanti come Cuvée de Reserve o Cuvée Prestige.
Cuvée Prestige
E' uno dei termini più comuni (assieme a tête de cuvée) per indicare il
prodotto di più alta qualità di un'annata di un produttore di Champagne. Per
esempio, il Cristal di Louis Roederer o La Gran Dame della Veuve Clicquot e così
via.
Decantare
Quando decantate un vino od un Porto, voi lo versate direttamente dalla
bottiglia in un contenitore di vetro, normalmente un decanter. Ci sono parecchie
ragioni per decantare un vino: separare gli amari sedimenti (o i pezzetti di un
tappo rotto) dal vino, permettere al vino di respirare e fare impressione sui
vostri amici. Il processo di decantazione è abbastanza semplice, ma per prima
cosa voi avete bisogno di sapere se un vino ha bisogno di essere decantato (la
maggior parte dei bianchi e molti rossi non ne hanno bisogno) e, se ne ha
bisogno, per quanto tempo (i rossi fragili e di un certo invecchiamento possono
rovinarsi in pochi minuti). Prima di decantare, la bottiglia deve essere
lasciata in piedi per almeno un giorno allo scopo di permettere ai sedimenti di
depositarsi. Quando è il momento di decantare, versate il vino lentamente e con
attenzione per non agitare i sedimenti, mentre con una candela accesa od una
torcia elettrica illuminate dal basso la bottiglia, in modo che voi possiate
vedere chiaramente i sedimenti attraverso il vetro scuro della bottiglia.
Decanter
Si tratta di un contenitore di cristallo nel quale decantare e,
successivamente, dal quale versare il vino. Un decanter è largo abbastanza da
contenere una bottiglia standard di vino. Vi sono molte forme e stili diversi di
decanter, che vanno dagli oggetti d'arte di cristallo lavorato a mano al vecchio
buon vetro liscio.
Deciso
Nel gergo enologico, deciso è una via di mezzo tra morbido e duro. Un vino
bianco, ad esempio, è considerato difettoso se ha troppa acidità (che rende il
suo impatto spiacevolmente forte) o non ne ha abbastanza (nel qual caso è
fiacco). Lo scopo dell’enologo è raggiungere il perfetto equilibrio
dell’acidità, così che il vino non sia né flaccido né muscoloso, ma
piacevolmente deciso. La stessa cosa accade per il vino rosso, anche se la sua
decisione deriva dall’astringenza tannica piuttosto che dall’acidità.
Decrepito
Un vino che sta perdendo i suoi sapori fruttati, mentre tannini, acido e
alcol cominciano a sopraffare il gusto, è chiamato decrepito. Ciò accade
usualmente ai vini più vecchi che sono invecchiati troppo a lungo. Non c’è
nessuna speranza di salvarli.
Degustazione alla cieca
Nella degustazione alla cieca, una persona, giudicando un bicchiere di vino,
non conosce da quale bottiglia esso proviene. Egli normalmente sa quali vini
sono in degustazione, ma non l’ordine nel quale vengono presentati (le bottiglie
sono usualmente nascoste da un foglio di carta marrone). Le degustazioni alla
cieca vengono fatte perché l’etichetta non condizioni l’impressione
dell’assaggiatore. Nelle doppie degustazioni alla cieca nessuno conosce il nome
dei vini e neppure l’ordine di presentazione.
Degustazione orizzontale
Durante una degustazione, i vini da giudicare possono essere ordinati in due
modi: orizzontalmente o verticalmente. Una degustazione orizzontale presenta la
stessa annata (per esempio una serie di Brunello di Montalcino 1990) vinificata
da differenti produttori. Una degustazione verticale è invece l’opposto: diverse
annate di uno stesso vino, come ad esempio quattro annate di Sassicaia scelte
tra il 1988 ed il 1995.
Degustazione verticale
Durante una degustazione i vidi da giudicare possono essere predisposti in
due modi: orizzontalmente e verticalmente. Una degustazione verticale presenta
diverse annate di uno stesso vino, come dei Barolo fatti dal 1985 al 1993. Una
degustazione orizzontale, invece, si focalizza su una singola annata di uno
stesso tipo di vino (es. Chianti Classico 1995) di diversi produttori.
Delicato
I vini di corpo leggero e medio che hanno un gusto ed una struttura leggera
e piacevole, come il Riesling ed il Trebbiano, possono avere le condizioni
favorevoli per diventare delicati. Voi non servirete certamente vini delicati
con una grigliata di carne, per esempio, perché un vino di questo tipo manca di
concentrazione o di forza per aprirsi un varco tra i sapori consistenti.
Demi-sec
Tradotto approssimativamente dal francese, significa "moderatamente dolce" o
"mediamente dolce". Esso è uno dei 6 termini usati per indicare la dolcezza di
uno Champagne. In ordine ascendente: extra brut (totalmente secco), brut, extra
dry, sec, demi-sec e doux (dolce).
Denominazione
Nel gergo enologico, una denominazione è l’area o la regione dove le uve di
un particolare vino sono state coltivate. Negli Stati Uniti la definizione
ufficiale per una denominazione è American Viticultural Area o AVA, mentre la
versione francese è Appellation d'Origine Contrôlée o AOC e quella italiana è la
Denominazione d’Origine Controllata o DOC. Ma invece di dover usare oscuri
acronimi o di abusare della lingua francese per domandare l’origine del vino,
potete usare semplicemente la parola “denominazione”. Nei vini americani la
denominazione mette in secondo piano il tipo di vitigno, mentre sarebbe
senz’altro più utile sapere con quale tipo di uva il vino è stato fatto, invece
di dove le uve sono state coltivate. Per i vini europei è invece l’opposto: la
denominazione è così informativa che nell’etichetta del vino non è necessario
elencare i vitigni.
Denominazione di Origine Controllata (DOC)
E' il sistema usato per regolare l'industria vitivinicola italiana. E' simile
alla francese AOC (Appellation d'Origine Contrôlée) per il fatto che presuppone
di stabilire gli standards di vinificazione e di garantire un certo livello di
qualità, sebbene questo non sempre avvenga. I vini a Denominazione di Origine
Controllata e Garantita (DOCG) sono classificati ad un posto più alto dei vini
DOC e sono considerati l'aristocrazia dei vini italiani. Assieme, DOC e DOCG
rappresentano circa il 20% della produzione vinicola italiana. Il resto è
trattato senza distinzione come vino da tavola o, più recentemente, IGT
(Indicazione di Geografica Tipica).
Denso
Sinonimo di "concentrato", il termine "denso" indica un vino che ha aromi e
sapori concentrati, invece che scialbi e diluiti, E' spesso usato con
descrittori del vino come "ricco" e "complesso".
DOC
Acronimo per Denominazione di Origine Controllata.
DOCG
Acronimo per Denominazione di Origine Controllata e Garantita.
Dolcetto
Varietà d'uva rossa del Piemonte, di bassa acidità, che matura presto, il
Dolcetto dà un vino rosso porpora allo stesso tempo fragrante, morbido e
fruttato. Contemporaneamente ad una bassa acidità, può avere anche austeri
tannini. Ci sono 7 Doc per il Dolcetto in Piemonte: Acqui, Alba, Asti, Diano
d'Alba, Dogliani, Langhe Monregalesi e Ovada. Quello d'Alba, con le sue note di
liquirizia e di mandorla, è considerato il migliore.
Dolcezza
La maggior parte degli assaggiatori possono descrivere la dolcezza nei vini
come livelli di residuo zuccherino sopra i 5 grammi per litro (g/l). I vini al
di sotto di questa cifra sono considerati molto secchi, mentre i vini con
residuo zuccherino da 5 a 10 g/l sono considerati secchi. Vini con residuo
zuccherino da 10 a 20 g/l sono mediamente secchi; da 20 a 30 g/l mediamente
dolci; sopra i 30 g/l sono considerati dolci. Ogni nazione ha i suoi propri
termini per indicare i vini dai più secchi ai più dolci. La scala francese è:
brut, sec, demi-sec, doux, moelleux e liquoreux ; quella italiana : secco,
abboccato, amabile, dolce.
Domaine
Questa parola francese, che significa "tenuta", è usata soprattutto per dare
una nota di distinzione al nome di una cantina (come Domaine Chandon, Domaine
Carneros o Domaine de Chavalier). E' generalmente usata per le tenute
vitivinicole della Borgogna, allo scopo di differenziare le tenute di proprietà
individuale ed i negozianti di vino, mentre il termine "château" viene usato più
frequentemente nella regione di Bordeaux.
Dosaggio
Durante le fasi finali del metodo champenoise, dopo la sboccatura delle
fecce e quando la bottiglia è pronta per essere di nuovo tappata, una piccola
quantità di dosaggio (una mistura di zucchero, vino e qualche volta distillato
di vino) viene aggiunta allo Champagne per colmarlo ed aggiungere dolcezza. La
secchezza dello Champagne dipende dalla dolcezza del dosaggio.
Doux
E' la parola francese per "dolce" ed è usata per indicare un vino spumante
od uno Champagne che ha un sapore dolce (all'opposto il termine "brut" viene
applicato ad uno Champagne secco). Di fatto lo Champagne non può essere più
dolce del "doux".
Duro
Se un vino ha l’effetto di raggrinzire la bocca, dovuto all’alto livello di
tannino e di acidi e tanto da mascherare il sapore fruttato, è da considerare
duro. Questo non è necessariamente un difetto, ma piuttosto un’indicazione che
il vino necessita di restare più a lungo in bottiglia per lasciare che i tannini
si ammorbidiscano. Il termine viene usato normalmente per i vini rossi giovani,
ma può essere una caratteristica positiva anche dei vini bianchi secchi.
Eiswein
E’ una categoria di vino (letteralmente significa “vino di ghiaccio”)
regolata dalla legge tedesca sul vino. L’Eiswein è fatto con uve che hanno un
contenuto zuccherino molto alto, ma che non è stato concentrato attraverso gli
effetti della Botrytis cinerea. Questa dolcezza invece deriva dalle uve
congelate sulla pianta in novembre o più tardi (da qui il nome). Il succo dolce
d’uva viene separato dalle molecole d’acqua ghiacciate alla mattina presto,
pressando gli acini ghiacciati. Il vino che ne risulta ha alta acidità ed un
alto residuo zuccherino ed è veramente molto ricercato.
Encepagement
Termine francese che si riferisce ai vari vitigni coltivati in una
particolare tenuta. E’ spesso usato quando si parla di terreni nel Bordeaux,
(es. “L’encepagement per Haut Brion
è 55% Cabernet Sauvignon, 22% Cabernet Franc e 23% Merlot”).
Ciò non significa che il vino prodotto nella tenuta è
necessariamente in diretta proporzione con questo encepagement. Le esatte
condizioni di ogni vitigno, piuttosto che le percentuali di coltivazione,
determinano la proporzione dei vitigni usati per il taglio finale.
Enologia
La scienza e lo studio del vino e della vinificazione. L’enologia copre ogni
aspetto del processo di vinificazione, dalla pressatura, spremitura e
fermentazione, all’imbottigliamento ed all’invecchiamento del vino. Oggi c’è un
accordo più grande sul fatto che il vino lo si comincia veramente a fare nel
vigneto. Per questo molte autorità ritengono che l’enologia comprenda anche la
viticoltura. Una persona che pratica l’enologia è chiamato enologo.
En primeur
Questo è il termine francese per la vendita del vino nella forma dei
contratti “futures”, prima che sia imbottigliato. Il mercato “en primeur” non è
limitato ai vini di Bordeaux, ma certamente in quella regione ha avuto le sue
origini ed il suo impatto più rilevante.
Equilibrio
Ottenere l’equilibrio è il Santo Graal della vinificazione e la premessa per
la maturazione e l’invecchiamento. Quando tutti gli elementi di un vino
(acidità, dolcezza, alcol e tannino) si fondono in completa armonia, allora si
dice che il vino ha equilibrio, uno dei massimi complimenti in degustazione . Se
nessuno dei componenti di un vino schiaccia gli altri mentre voi fate ruotare il
vino sulle vostre papille gustative (non è troppo dolce, troppo aspro, troppo
fruttato), allora il vino è ben equilibrato. Intendiamoci, il gusto di ognuno è
differente: ciò che sembra equilibrato al sommelier, può essere per voi
tristemente non equilibrato. O viceversa.
Elegante
Un vino acquista un grado di eleganza quando tutti i suoi componenti sono in
equilibrio, raggiungendo una qualità perfetta o quasi, grazia , gusto e finezza.
Un vino che manca di eleganza può essere troppo intenso o tannico o troppo
pesante al palato, come se cercasse di forzare i suoi sapori. I sommeliers
spesso accoppiano il termine “elegante” con altri termini favorevoli come
“delicato”, “armonioso” e “di razza”.
Erbaceo
Se il Sauvignon blanc sotto il vostro naso profuma un poco come un prato
tagliato di fresco, potete chiamarlo erbaceo. I Sauvignon blanc in particolare
tendono ad emettere un aroma ed un gusto erbaceo, che richiamano appunto il
profumo dell’erba, che, in quantità moderata, aggiungono carattere al vino,
particolarmente quando è equilibrato correttamente con altri aromi e sapori.
Esile
Se un vino è di corpo così leggero da essere praticamente acquoso, viene
definito esile. E’ un termine negativo per un vino che ha un’evidente mancanza
di sostanza, profondità, corpo, colore e sapore.
Estratto
La parola indica tutte le sostanze solide di un vino disciolte nel liquido,
come gli zuccheri, i minerali e gli acidi. In altre parole, è tutto ciò che
rimarrebbe nella bottiglia se voi lasciaste completamente evaporare il vino. Un
vino definito alto in estratto è normalmente pieno e ricco e probabilmente anche
tannico, per via dell’alta percentuale degli elementi solubili presenti.
Estufa
Parola portoghese che significa “stufa” e che si riferisce alle cantine
riscaldate dove viene fatto il Madeira. Serbatoi riscaldati o stufe sono usate
per mimare i benefici effetti della maturazione indotta con il riscaldamento,
che una volta si verificava sui vini di Madeira, caricati nelle soffocanti stive
delle navi del XVII secolo dirette in America. L’uso di questo processo di
riscaldamento, chiamato “estufagem”, potenzialmente garantisce che il Madeira
sia quasi indistruttibile e che rimarrà in perfette condizioni per molti
decenni, forse secoli.
Ettaro
Un ettaro è l’equivalente europeo dell’acro americano, solo che è molto più
grande (10.000 metri quadrati, 2.471 acri). Come appunto l’acro negli Stati
Uniti, l’ettaro è l’unità che nei paesi europei indica le dimensioni di un
vigneto. L’ettolitro (100 litri o 26,27 galloni), invece, è la misura della
produzione di un vigneto europeo. Dunque la produzione di vino viene spesso
espressa col termine “ettolitri per ettaro”.
Eucalipto
Termine usato in degustazione che si riferisce ad un bouquet che ricorda
l’albero di eucalipto. Lo si trova assai spesso nei vini rossi fatti con i
vitigni bordolesi, coltivati in vigneti circondati da alberi di quello stesso
tipo.
Extra dry
Un altro gradino della scala del livello di dolcezza associata allo
Champagne. Partendo dal basso con “brut zero”, la scala sale a “brut nature”,
“extra brut” e “brut sauvage” (tutti quanti molto secchi), quindi “brut”
(secco), “extra dry” (un pizzico di dolcezza), “sec” (leggermente dolce),
“demi-sec” (moderatamente dolce) e “doux” (il più dolce di tutti). Perché
l’extra dry sia più dolce del brut, è un mistero per tutti.
Far aprire
Se qualcuno vi consiglia di lasciare il vostro bicchiere di vino fermo per
qualche minuto per farlo aprire, significa che il vino ha bisogno di interagire
con l’aria per rivelare tutti i suoi sapori ed aromi. Dar tempo di respirare è
spesso necessario per i vini rossi di gran corpo invecchiati in cantina, che
tendono ad uscire dalla bottiglia in qualche modo “chiusi”, finché non hanno la
possibilità di aerarsi. Far aprire un vino è un processo affascinante, dal
momento che voi potete essere testimoni del cambiamento di un vino, da
“così-così” a stupendo, in pochi minuti.
Fecce
E’ così chiamato il sedimento che viene attratto al fondo di un serbatoio di
fermentazione dopo che il vino ha fermentato o, nel caso di un vino spumante, il
sedimento che rimane nella bottiglia dopo la seconda fermentazione fino alla
sboccatura. Le fecce normalmente consistono di cellule morte di lieviti,
impiegati durante la fermentazione, ma possono anche contenere acini d’uva,
bucce, polpa e raspi. Il vino fermentato viene quindi travasato in un altro
contenitore e le fecce vengono rimosse dal serbatoio. I vini che rimangono sulle
fecce per un periodo di tempo maggiore (un metodo chiamato “sur lie”) tendono a
sviluppare una struttura più ricca ed un carattere più complesso.
Femminile
Qualcuno può considerare sessista questo termine, ma tuttavia esso è spesso
usato per indicare un vino di qualità. Femminile indica un grado di finezza.
Stile e un carattere più leggero, con una precisa mancanza di pesantezza e di
severità. Lo Champagne viene spesso descritto in questo modo. Per esempio, il "Bollinger
R.D." è di stile molto maschile, mentre il "Dom Perignon" ha un carattere più
leggero e più femminile.
Fermentazione
Fermentazione è ciò che trasforma un ordinario succo d'uva in vino. E' un
processo completamente naturale nel quale i lieviti (organismi mono-cellulari
che sono naturalmente presenti sulle bucce degli acini d'uva) convertono gli
zuccheri dell'uva in alcol ed anidride carbonica. Il processo può durare in
qualsiasi luogo da pochi giorni a parecchi mesi, tempo durante il quale
l'anidride carbonica ed il calore sono rilasciati come sottoprodotti. Per i vini
secchi la fermentazione finisce quando tutto lo zucchero è convertito in alcol.
Per i vini più dolci, come il Porto, l'enologo farà terminare prematuramente il
processo, aggiungendo dell'alcol in forma di acquavite neutra d'uva, che uccide
i lieviti e permette ad una parte degli zuccheri di rimanere non fermentati. La
fermentazione era tradizionalmente effettuata in tini di legno, botti o serbatoi
neutri. Oggi, per i vini che non richiedono la fermentazione in botte, molte
cantine usano enormi serbatoi di acciaio inossidabile, che permettono un preciso
controllo della temperatura.
Fermentazione a grappolo intero
Praticata molto comunemente in Borgogna, la fermentazione a grappolo intero
è un tipo di fermentazione durante il quale i grappoli interi, i raspi e tutto
quanto fermentano insieme. Questo può avere successo quando le uve sono molto
concentrate e mature. Altrimenti i raspi danno troppe note vegetali al vino. Uno
dei principali vantaggi della fermentazione ad acini interi è di aumentare il
flusso dei succhi all'interno dei canali creati dai raspi, che apportano una
benefica aerazione ed un'estrazione di colore attraverso il contatto tra succo e
buccia.
Fermentazione in barrique
Occasionalmente si può leggere sulle retroetichette di alcuni costosi vini
bianchi, particolarmente degli Chardonnay, la dicitura “fermentato in barrique”.
La maggior parte dei vini sono fermentati i vasche di acciaio inossidabile o di
legno, ma alcuni vini bianchi di alta qualità sono fatti con lo stile della
Borgogna, nel quale il vino è fermentato e usualmente invecchiato in piccole
botti di rovere. E’ un processo costoso, rischioso e faticoso, ma la ricompensa
(è sperabile) è un vino di eccezionale struttura, complessità, fragranza e con
la giusta quantità di sapori da legno. I vini rossi sono raramente fermentati in
barrique, poiché succo e bucce sono fermentati insieme, rendendo il processo
assai più difficile.
Fermentazione malolattica (FML)
Dopo l’iniziale processo di fermentazione, con il quale il mosto viene
trasformato in vino, il vino può fermentare ancora, sia che maturi in cisterna,
in botte o in bottiglia. Ciò dipende dal livello di batteri lattici presente.
Questa seconda fermentazione è chiamata malolattica (malica + lattica), ed
avviene quando i batteri lattici convertono il rude acido malico nel più
morbido, meno aspro acido lattico. Ne risulta che un vino che passa attraverso
la FML tende ad avere caratteristiche “burrose”. Questo è particolarmente vero
nel caso dello Chardonnay. Sebbene la FML normalmente avvenga spontaneamente,
gli enologi possono provocare questo processo (aggiungendo batteri lattici) per
ammorbidire un vino duro, smussare gli angoli acidi e dare maggiore complessità.
Gli enologi spesso impediscono la FML in molti vini bianchi a bassa acidità,
rimovendo la presenza dei batteri lattici attraverso la pastorizzazione, il
filtraggio, il biossido di zolfo, ecc., perché essa può diminuire la freschezza
e la vivacità.
Fermentazione secondaria
E’ la fermentazione che ha luogo dopo che la prima fermentazione ha
convertito il mosto in vino. Vi sono due tipi di fermentazione secondaria: la
fermentazione malolattica, nella quale l’acido malico viene convertito in acido
lattico e la seconda fermentazione che luogo nella bottiglia durante la
produzione di vino spumante e di Champagne.
Fiacco
La zona grigia tra piatto e deciso è conosciuta come “fiacco”. Un vino
fiacco ha un po’ d’acidità, ma non abbastanza per dargli corpo e decisione. Di
conseguenza, il sapore fruttato tende a sopraffare il vino ed a farlo apparire
al gusto debole, spesso e senza mordente.
Field blend
Termine inglese che sta a indicare quando un vigneto viene coltivato con due
o più vitigni, che sono poi vendemmiati e mescolati per fare un singolo vino.
Fillossera
E’ la Peste Nera dell’industria del vino. Questo minuscolo pidocchio vive
nel suolo dei vigneti ed attacca le radici della vite, facendola alla fine
morire, uccidendola. Originaria degli Stati Uniti orientali (dove le viti
autoctone sono ad essa resistenti), fu inavvertitamente trasportata in Europa
assieme a delle pianticelle di vite intorno al 1860. Il risultato fu una
distruzione di massa, con ¾ dei vigneti francesi distrutti e con i vigneti di
tutto il resto del mondo che iniziavano ad essere infestati. Ad oggi non è stato
trovato alcun rimedio per estirpare la fillossera. Essa può essere fermata (o
almeno rallentata), innestando le viti europee sulle radici di viti americane
resistenti alla fillossera, che, strano a dirsi, non ha effetti sfavorevoli
sulle caratteristiche dei vitigni europei. Un nuovo rigurgito del terribile
pidocchio, tuttavia si ebbe alla metà degli anni Novanta e seminò distruzione
nei vigneti della California settentrionale. Molti di questi hanno dovuto essere
ripiantati con una considerevole spesa ed alzando perciò il pezzo dei vini
californiani di qualità.
Filtraggio
E' uno dei metodi per chiarificare il vino. Esso viene fatto passare
attraverso della carta o un filtro sintetico, che rimuove i sedimenti
indesiderati. Sebbene il filtraggio sia una delle maniere più facili e veloci
per chiarificare il vino, certi enologi, in particolare gli europei, lamentano
il fatto che questo metodo toglie al vino carattere e sapore.
Fin di bocca
Il fin di bocca di un vino consiste nel sapore e nell’impressione che
persiste nella vostra bocca dopo che avete inghiottito il vino. Come regola
generale, migliore è il vino, più lungo e più gradevole sarà il fin di bocca.
Finezza
Termine usato per indicare un vino che ha complessità ed eleganza, ma anche
un equilibrio perfetto, raffinatezza e delicatezza. E' essenzialmente un
sinonimo di "eleganza" ed è spesso usato assieme ad altri descrittori positivi
come "raffinato", "bellezza" e "razza".
Fino
Insieme con l’Oloroso, il Fino è uno dei due principali stili dello Sherry
di Jerez (Spagna) ed è considerato di gran lunga il più fine al mondo degli
sherry. Il Fino è uno sherry pallido, delicato e secchissimo, che ha un
caratteristico gusto leggermente salato e aroma di mandorle e lieviti. La sua
forza alcolica raggiunge dai 15,5% ai 17% gradi volumetrici ed è difeso
dall’invecchiamento per mezzo di un lievito che si forma naturalmente, chiamato
“flor”. Il Fino viene normalmente servito fresco come aperitivo. Per vostra
informazione, lo sherry Fino non può essere invecchiato perché con
l’invecchiamento non migliora e può perdere la sua vitalità
Flessibile
Parola che si riferisce alla struttura del vino. Il termine viene quasi
sempre usato per indicare vini rossi che hanno una struttura rotonda e morbida,
al contrario di quelli che hanno molta acidità e tannino ed danno una sensazione
di ruvidità in bocca. La flessibilità è essenzialmente il contrario di durezza,
ma non ha le connotazione negative che la morbidezza talvolta può avere.
Floreale
I vini che mettono la fragranza dei fiori sono detti floreali o “dal bouquet
fiorito”. Questo aroma lo si trova normalmente nei vini bianchi, in particolare
nei Riesling.
Foglie secche
Descrittore riferito ad un vino che profuma ed ha sapore di foglie secche.
Se a voi piace quest’aroma ed apprezzate quanta complessità aggiunga al vino,
tutto questo è fine ed elegante, ma se questo elemento tende ad essere sopra le
righe, allora il vino è da considerasi difettoso.
Fotosintesi
In termini molto generali, la fotosintesi è responsabile della maturazione
delle uve da vino. La fotosintesi viene avviata dai pigmenti verdi della
clorofilla, che impiega l’energia del sole per aiutare la formazione degli
zuccheri nelle piante attraverso una reazione biochimica che coinvolge l’acqua e
l’anidride carbonica. Le migliori condizioni per la fotosintesi sono le stesse
che noi preferiamo: cieli splendenti e temperature miti.
Foxy
E’ una parola inglese usata per indicare l’aroma ed il gusto dei vini fatti
con uva di Vitis labrusca, originaria del Nord America. Gli esperti sono
unanimemente d’accordo sul fatto che la Vitis labrusca dà un vino di
pessima qualità. L’origine del termine “foxy” è piuttosto ambigua, sebbene tutto
concordi sul fatto che è un aggettivo tutt’altro che positivo.
Fresco
Nel gergo del vino, fresco è l’opposto di “stanco”. Un vino fresco è vivo,
fruttato, piacevolmente acido e rinfrescante. Il termine si applica normalmente
ai bianchi giovani od ai rossi leggeri, come pure ai rosati.
Fresco vivo
E' un termine generalmente usato per vini bianchi secchi e leggeri di corpo,
che sono piacevolmente acidi o vivaci. Bere un vino fresco vivo dà una
sensazione simile al mordere una mela verde fresca (il sapore è leggermente
aspro, ma in maniera piacevole). Il finale di un vino fresco vivo è molto pulito
e non indugia sul palato come fanno invece i potenti vini rossi . Altri termini
di degustazione che voi spesso sentite accompagnati a fresco vivo sono "vivace",
"giovane" e "fresco".
Frizzante
Si dice di un vino fatto con una seconda fermentazione parziale in serbatoi
di acciaio inossidabile e che come risultato ha una spumantizzazione più leggera
di un vero e proprio vino spumante.
Frutta secca
Un vino che profuma di frutta secca: può essere un complimento od un
lamento, dipende da quale tipo di vino. Molti vini fortificati (in particolare
lo Sherry) e vini bianchi fermentati in barrique tendono a prendere un piacevole
aroma di frutta secca, mentre i vini rossi ossidati che hanno un aroma di frutta
secca possono essere considerati danneggiati. Quelli con il naso ben allenato
possono realmente distinguere l’aroma di un particolare tipo di frutta secca,
come mandorle, nocciole e noci.
Fruttato
Questo è un termine facile: se il vino profuma od ha un gusto di frutta, è
considerato “fruttato”. Lampone, fragola, mora, uva spina, cassis, mirtillo,
prugna secca, pera, pesca, ananas, mela, albicocca, ribes, fico, ciliegia,
susina sono tra i molti aromi fruttati tipicamente presenti nei vini. Più
complesso è il perché un vino abbia aromi fruttati, dal momento che il solo
frutto realmente presente è l’uva. E’ un processo veramente sorprendente: mentre
il succo d’uva fermenta e diventa vino, una complessa interazione ha luogo tra
l’alcol del vino e gli acidi organici, che a turno creano miscele che imitano
aromi e sapori di altri frutti.
Fumoso
Termine di degustazione usato per indicare vini che hanno aroma e gusto di
fumo (di tabacco, di pancetta affumicata o del tipo che rilascia un fuoco
all’aperto). I vini invecchiati in barriques di rovere (che sono tostate
all’interno) spesso prendono una nota fumosa, come fanno certi vitigni come il
Sauvignon Blanc e alcuni vini bianchi della valle della Loira (Pouilly-Fumé in
particolare).
Futures
I futures si riferiscono al vino acquistato prima che sia imbottigliato. Il
mercato dei futures del Bordeaux, chiamato mercato “en primeur” è il principale
esempio dei futures nel vino.
Gabbietta
E’ quel marchingegno metallico che copre il tappo di una bottiglia di
Champagne per impedire che venga espulso prematuramente. Se mai qualche volta vi
è partito il tappo ed avete seminato il panico tra i presenti quando avete tolto
la gabbietta, sapete che essa sta là per una buona ragione. State attenti a
coprire sempre il tappo con una mano quando avete tolto la gabbietta.
Gamay
Coltivato estensivamente nel distretto di Beaujolais in Borgogna, il Gamay è
il solo vitigno usato per fare i vini rossi del Beaujolais. Il vitigno produce
un vino rosso leggero che è eccezionalmente fruttato e fresco, poco tannico e
poco alcolico. E’ meglio conosciuto come il vitigno che dà origine al Beaujolais
nouveau, un vino giovane e fruttato, fatto e imbottigliato subito dopo la
vendemmia e messo in commercio nel terzo giovedì di Novembre (è veramente uno
dei vini al mondo che ramazza più denaro). In effetti il Beaujolais nouveau ha
reso questo vitigno famoso in tutto il mondo e inoltre ha ispirato gli enologi
nel produrre Gamay di più alta qualità. Sebbene sia conosciuto meglio come un
vino da bere giovane, tuttavia alcuni cru di Beaujolais possono invecchiare
piuttosto bene. Il Gamay è pure coltivato nella Valle della Loira, ma anche in
Canada e nella Napa Valley. Il Beaujolais nouveau richiede di essere bevuto
immediatamente ed è spesso servito leggermente fresco con cibi leggeri come
pizza, bruschetta, pollo alla griglia e anche pesce.
Gewürztraminer
Quest’uva famosa dalla buccia rosata produce uno dei più vini bianchi più
aromatici, vivi e pieni di corpo del mondo. Il miglior Gewürztraminer viene
dall’Alsazia, dove viene fatto in versione secca, di profondo color oro, un
esotico profumo di fiori e sapore di frutti cinesi. Il Gewürztraminer è
tipicamente un vino morbido, alcolico e con ricco di estratto. La sua unica
debolezza è il basso livello di acidità. Che tende a lasciare un impressione
pesante sul palato ed un breve, brusco, quasi amaro finale. Il Gewürztraminer
può anche essere fatto in una intensa e rigogliosa versione di vendemmia
tardiva, come appunto le Vendange Tardives dell’Alsazia. Qualche grande esempio
di Gewürztraminer si trova anche nel Nuovo Mondo, in particolare nei climi
freddi della Nuova Zelanda, nella California del Nord e negli stati del Nord Est
del Pacifico. Per vostra informazione, la parola tedesca "Gewürz", significa
aromatico.
Giovane
A seconda del tipo di vino, giovane può significare una cosa oppure
un'altra. Se un vino (come un Beaujolais Nouveau) non è ritenuto capace di
essere invecchiato, allora giovane può essere un complimento, come fresco o
giovanile. Alcuni Riesling è meglio gustarli quando sono ancora giovani, prima
che perdano la loro piacevole e viva freschezza ed il profumo floreale. Se,
d'altra parte, parliamo dell'ultima annata di un Porto Vintage, un vino che
migliorerà notevolmente con l'età, allora "giovane" significa che è immaturo e
necessita ancora di maturare in bottiglia.
Grand Cru
E’ la più alta classificazione possibile per un vigneto od un villaggio in
determinate regioni vinicole della Francia, in particolare la Borgogna e
l’Alsazia. E’ talora riferito ai Gran Cru Classées, che include tutte le 61
cantine crus classées della zona del Médoc nel Bordeaux.
Grande
Se un vino ha un potente aroma ed è carico di sapori, è spesso definito
grande. Di corpo pieno, robusto, ricco, carnoso, speziato, potente e forte: sono
tutte le qualità che si possono attribuire ad un grande vino.
Grand Vin
Denominazione usata fra gli nel Bordeaux per distinguere tra il vino
principale prodotto da uno château e gli altri vini di qualità inferiore.
Gran Reserva
I vini spagnoli di altissima qualità e di eccellenti annate sono titolati
come Gran Reserva. Questi vini devono, per legge, passare un tempo più lungo in
cantina per maturare. Per esempio, i vini rossi etichettati “Gran Reserva”
maturano un minimo di due anni in botte ed altri tre anni in bottiglia o
serbatoio prima di essere messi sul mercato. I vini bianchi “Gran Reserva”
devono essere invecchiati in cantina per quattro anni, inclusi 8 mesi di
maturazione in botte.
Grasso
Quando mangiate un pezzetto di grasso, questo vi lascia una precisa impressione o un retrogusto nella vostra bocca. Un vino grasso ha caratteristiche simili. E' di corpo pieno, ricco, alto in fruttato e in glicerina (un alcol complesso che dà viscosità al vino). Per i vini dolci, grasso indica che il vino è pressoché (ma non del tutto) nauseante.
Graves
E’ una zona vinicola della regione di Bordeaux, che è meglio conosciuta per
la sua produzione di vini bianchi di Bordeaux di alta qualità (ma anche di
eccellenti vini rossi). La parola francese “graves”, unifica letteralmente
“ghiaie” e la zona prende questo nome dal suolo ghiaioso, che è ideale per
coltivare le uve Sémillon e Sauvignon blanc, i due vitigni principali dei vini
delle Graves. I bianchi giovani delle Graves sono tipicamente fresco vivi e
vivaci e sviluppano una ricchezza di corpo piena e completa con
l’invecchiamento. Nel 1987, gli châteaux superiori nella parte settentrionale
delle Graves si sono staccati per formare l’AOC Pessac-Lèognan e creare alcuni
dei più prestigiosi vini bianchi del mondo.
Grenache
La Grenache Noir (chiamata semplicemente Grenache) è uno dei vitigni rossi
più largamente coltivati al mondo ed il più importante vitigno nella Francia del
Sud, nella Valle del Rodano, dove è tipicamente usata per fare rossi fruttati e
affidabili e rosati secchi. Sebbene sia considerata un’uva di origini spagnole,
la Grenache si è ben adattata ai venti di mistral caldi e secchi del sud del
Rodano ed è ampiamente coltivata nella Spagna settentrionale, come uno dei
componenti principali dei vini di Rioja. Dà vini fruttati con note di lampone,
di colore leggero e di sapore fresco, che sono soggetti ad una rapida
ossidazione. Questa è la ragione per la quale è spesso tagliato con altri
vitigni, come il Syrah, per rallentare la possibilità di un rapido
deterioramento. La Grenache è anche coltivata in Sardegna (dove prende il nome
di Cannonau), in Australia e in California, dove dà mediocri vini rossi e
rosati. Per provarla al suo meglio, assaggiate uno Château Rayas
Châteauneuf-du-Pape, fatto al 100% di Grenache.
Gusto
In degustazione, il termine “gusto” incarna l’impressione sensoriale di
sapore, bouquet e/o aroma di un vino. Il gusto trasmette il vero carattere e
l’identità di un vino all’assaggiatore.
Gusto di lieviti
Termine usato in degustazione a indicare un vino che ha l'aroma o il gusto
di lieviti (simile all'odore del pane fresco). E' una caratteristica prevista e
desiderabile nello Champagne, che ha passato tre anni o più sulle fecce, cosa
che permette di sviluppare un aroma di lieviti caratteristico. Se un giovane
vino da tavola odora troppo di lieviti, comunque, ciò normalmente indica che il
vino ha bisogno di essere invecchiato più a lungo per permettere ai lieviti
residui di dissolversi.
Gusto di tappo
Un vino che sa di tappo trasmette un odore ed un sapore, secco, ammuffito e
cattivo. Se voi bevete molto vino, c'è una buona probabilità che lo incontriate,
dal momento che non è affatto raro (circa 3 bottiglie su 100, così almeno dicono
gli esperti). Un vino che sa di tappo non è un vino malato ma è certamente
imbevibile. La colpa è del tricloroanisolo, una muffa causata da un uso
sbagliato del cloro nel sughero del tappo (e questo è un argomento a favore dei
tappi di silicone). Una cosa poco conosciuta: la durata della vita di un tappo
sano è di circa 20 anni, dopodiché la bottiglia deve essere nuovamente tappata.
Gustoso
E’ un termine usato in degustazione, abbastanza soggettivo. Molto spesso è
associato ad un rosso di Bordeaux, di Borgogna o del Rodano invecchiato in
bottiglia ed indica un vino che ha note molto mature e terrose. In Inghilterra
tuttavia il termine si riferisce al sapore strettamente associato a quello della
selvaggina da penna, che raggiunge il perfetto grado di frollatura (sì, c’è
qualcuno che trova l’aroma piuttosto piacevole). Troppo “gustoso”, in ognuno dei
due sensi, è considerato un difetto del vino.
Halbtrocken
Parola tedesca che letteralmente significa “mezzo secco”, si riferisce ad un
tipo di vino che è molto più basso in zuccheri residui degli auslese, degli
spätlese o dei kabinett, ma non così basso come i trocken. Halbtrocken non è un
indicatore di qualità, ma solo di contenuto zuccherino.
Hospices de Beaune
Una delle più antiche aste di vino per beneficenza al mondo (1851), essa va a
vantaggio dell’ospedale Hôtel Dieu e viene tenuta durante la famosa celebrazione
di fine vendemmia delle “Trois Glorieuses” (i tre giorni di gloria), ogni anno
nel terzo week-end di Novembre. Molto importante è il fatto che l’asta funge da
punto di riferimento per l’annuale valutazione di qualità del Borgogna e gioca
un ruolo significativo nello stabilire il prezzo al quale ogni vendemmia viene
venuta.
IGT
Acronimo per Indicazione Geografica Tipica.
Imbottigliato all’origine
Questo termine che appare sull’etichetta frontale di molti vini, indica che
la cantina è responsabile sia della coltivazione delle uve, che della
vinificazione e dell’imbottigliamento del prodotto. Imbottigliato all’origine,
implica anche normalmente un alto livello di consistenza e qualità, ma anche un
vino da caraffa può fare questa affermazione se rispetta quelle date condizioni.
Per un vino “imbottigliato all’origine”, sia la cantina che il vigneto devono
trovarsi nella stessa area vitivinicola. I termini equivalenti sono «mis en
bouteille au château» o «mis en bouteille au domain» in Francia e «estate-bottled»
negli Stati Uniti.
Imbottigliato da
Normalmente vedete questa scritta sui vini meno cari, perché significa che
il vino è stato imbottigliato dalla Ditta X, la quale o ha svolto per contratto
questa operazione per conto di un’altra cantina o ha semplicemente acquistato il
vino in blocco e quindi lo ha imbottigliato sotto il proprio nome.
Immaturo
Se un vino non è maturato nello stesso tempo di altri vini di tipo simile e
della medesima vendemmia ed ha bisogno di più tempo in botte o in bottiglia,
esso viene definito immaturo. Sì, perché un vino può anche essere precoce.
Imperial
La più grande delle bottiglie da vino, un’Imperial contiene 6 litri di vino,
l’equivalente di 8 bottiglie normali. Ha generalmente la forma di una classica
bordolese.
INAO
Acronimo per
Indicazione Geografica Tipica
E’ una categoria di denominazione di controllo introdotta in Italia nel
1992, che si colloca al di sotto della DOC e al di sopra (ed a un livello più
alto) del Vino da Tavola. Il suo scopo è di classificare i vini di determinate
aree geografiche, fatti usando vitigni o proporzioni non approvate dalle più
prestigiose categorie DOC e DOCG. Molti produttori di alta qualità in regioni
come Toscana e Piemonte preferiscono questa categoria ai VdT per i loro vini
fatti con vitigni non tradizionali (come Cabernet Sauvignon e Chardonnay),
perché, a differenza dei vini VdT, i vini IGT possono indicare il luogo
d’origine, l’annata ed il vitigno.
Inebriante
In gergo un vino che ha un’inebriante (letteralmente e figurativamente)
concentrazione di alcol e forti aromi. Un vino di vendemmia tardiva ben fatto
può avere un “vigoroso, inebriante profumo”.
Innesto
L’innesto è un metodo di riproduzione di una vite, che si mette in opera
prendendo un pezzo di un vite per poi unirlo ad una radice di un’altra vite
resistente alla fillossera. L’innesto è universalmente praticato sui vitigni di
tutto il mondo per impedire alla fillossera (un pidocchio che attacca le radici)
di distruggere un intero vigneto. E’ un metodo caro, ma fino ad adesso la sola
via che si conosce per impedire un’infestazione da fillossera.
Institut National des Appellations d'Origine
(INAO)
Integrated Pest Management (IPM)
Parte del complesso sistema di riduzione dei prodotti chimici in agricoltura
(che sono stati quasi sempre usati in passato in maniera cieca) fino ad uno
ristretto minimo. Oggi, il moderno vignaiolo è meglio educato e prende in
considerazione i cicli della vita degli insetti nocivi della vigna, i loro
predatori naturali e le specifiche condizioni dell’ambiente che circonda il
vigneto, prima di sviluppare i rimedi per ridurre i cattivi effetti degli
insetti nocivi sulla salute della vite e dell’uva. IPM è un componente integrale
nello sviluppo di un’agricoltura enologica organica e biodinamica.
Intenso
Un termine che si riferisce tipicamente ad un certo aspetto di un vino
anziché al vino nel suo insieme. “Intenso” è usato quasi sempre in maniera
positiva per descrivere un sapore o un aroma più evidente e pronunciato degli
altri, come in: “Quest’Amarone ha un intenso aroma di liquirizia”. Se
l’intensità è troppo forte, il termine diventa invece peggiorativo, assumendo il
significato di “prepotente” o “sbilanciato”. I sommeliers usano qualche volta il
termine per indicare un'impressione complessiva riguardo al vino,
particolarmente se si distingue tra le altre annate.
Invaiamento
E' il momento, durante il ciclo di coltivazione dell'uva rossa, nel quale
l'acino da verde diventa rosso ed è anche il momento nel quale alcuno produttori
di vino rimuovono i le uve verdi che non sono diventate rosse. Il proposito è
quello di creare vino più concentrato e di qualità più alta, riducendo la resa
ed assicurando anche più maturazione al raccolto. All'inizio dell'invaiamento le
uve sono piccole (quasi la metà del loro aspetto finale), aspre e verdi, molto
alte in acidità e mancanti di fruttosio e glucosio. Da allora in poi le uve
prenderanno colore, dimensione e maturazione, mentre l'acidità diminuirà.
Invecchiamento
E’ il periodo di tempo che passa tra il momento in cui il vino è fatto a
quello in cui viene servito. L’invecchiamento può durare, dovunque, da poche
settimane per i vini da caraffa a 15 anni o più per i vini di altissima qualità.
La maggior parte dei vini viene invecchiata in botti, tini, tini d’acciaio
inossidabile o bottiglie, preferibilmente in ambienti freschi, bui e
moderatamente umidi. Lo scopo dell’invecchiamento è quello di lasciare il vino
sviluppare sapori addizionali (per esempio trasmessi dalle botti di rovere),
ammorbidire i tannini ed armonizzare la sua struttura. Un invecchiamento
prolungato è previsto solo per una piccola parte di vini di alta qualità, per
aumentarne sia la complessità che il prezzo. La maggior parte dei grandi vini
bianchi d’oggi è pronta per essere consumata prima che essi siano vecchi di 2
anni e molti vini rossi commerciali e di media qualità prima che abbiano quattro
o cinque anni di invecchiamento. Un po' di tempo di troppo ed il vino può
perdere il suo sapore e divenire stanco.
Invecchiato in bottiglia
Questo è un altro di quei termini di vinificazione che voi trovate sulle
retroetichette della bottiglie. Significa semplicemente che il vino è stato
invecchiato in bottiglia per lasciarlo maturare e sviluppare. Molte cantine
invecchiano il loro vino in bottiglia da poche settimane a molti anni. I vini di
alta qualità, specialmente i rossi, una volta acquistati dal consumatore,
possono necessitare di ancora un po’ di invecchiamento, mentre la maggior parte
dei vini comuni sono fatti per essere bevuti entro poco tempo dopo la loro messa
in commercio.
IPM
Acronimo per Integrated Pest Management.
Jeroboam
Kabinett
La prima e più basilare classificazione di Prädikat tedesco, basato sul
livello di zucchero contenuto nel mosto. Sebbene questi livelli siano diversi
secondo la regione ed i vitigni, i vini Kabinett sono generalmente più secchi,
più delicati e meno cari degli altri livelli di vini Prädikat. Dunque se volete
un Riesling tedesco secco, cercate la dizione Kabinett sull’etichetta.
Kir
E’ un aperitivo molto rinfrescante che consiste di vino bianco secco
mescolato ad una piccola quantità di crème de cassis, un liquore dolce a base di
ribes nero. Per fare un “kir royale”, sostituite il vino con dello Champagne. La
bevanda prende il nome da Félix Kir (1876-1968), che fu sindaco della città
francese di Digione.
Leggero
Leggero si riferisce alla struttura, al peso, al colore e/o alla percentuale
di alcol di un vino (ogni vino sotto il 12% di alcol viene considerato leggero).
Un Cabernet Sauvignon ricco, pieno di corpo è tutto fuorché leggero, mentre un
Pinot Noir tende ad essere più leggero nel corpo e più basso in contenuto
alcolico. Un buon esempio di vino rosso leggero è il Beaujolais nouveau.
Comunque, se un vino non è stato costruito per essere leggero, questo termine
viene usato nel significato di scialbo o debole.
Legnoso
Se un vino rosso viene lasciato fermentare o macerare troppo a lungo con i
raspi, può acquistare un sapore ed un aroma abbastanza spiacevoli (come se voi
masticate un raspo d’uva). I raspi sono carichi di tannino, che non è
necessariamente una cattiva cosa, ma troppo contatto con i raspi causerà un vino
legnoso, duramente astringente e secco. Un vino può anche avere aromi e sapori
che vi ricordano il legno (come se masticaste uno stuzzicadenti). Un aroma
legnoso di questo genere normalmente implica che il vino è stato invecchiato
troppo ed ha preso questi sapori legnosi dalla botte di rovere.
Lieviti
Detto semplicemente, i lieviti sono ciò che trasforma il mosto in vino. I
microrganismi unicellulari che sono naturalmente presenti sulla buccia degli
acini, convertono lo zucchero dell'uva in alcol in un processo chiamato
fermentazione. Molti enologi, comunque, preferiscono controllare la
fermentazione, aggiungendo lieviti selezionati, che sono più facili da
controllare e da prevedere. I lieviti impartiscono inoltre al vino un carattere
unico.
Limpidezza
Nel gergo enologico la limpidezza si riferisce al livello di pulizia di un
vino. Quando è in bottiglia o nel bicchiere, il vino deve essere sempre pulito e
privo di sedimenti. Il termine usato per descrivere un vino cristallino è
“brillante” o “lucente”. L’opposto (e ciò che voi non desiderate) è un vino il
cui livello di limpidezza è leggermente velato, velato o torbido.
Lunghezza, lungo
Se, quando sorseggiate un vino, i suoi sapori evocano una risposta positiva
da tutti i vari punti di controllo del gusto nella vostra bocca e continua ad
indugiare gradevolmente nella vostra bocca anche dopo che lo avete inghiottito,
si dice che il vino ha lunghezza o ha un finale o un retrogusto “lungo”. Questo
è uno dei migliori complimenti che si possono fare ad un vino e la lunghezza è
un segno sicuro che state bevendo della roba di prima qualità.
Lussureggiante, ridondante.
Nessun significato nascosto qui. Un vino lussureggiante è uno che ha
abbondanza di frutto, corpo e voluttuosità. Pieno, ricco, maturo, morbido,
importante sono tutte caratteristiche di un vino lussureggiante. Può esse usato
anche per indicare un vino da dessert o una “muffa nobile” che ha un lato
livello di residuo zuccherino.
Macerazione
Il termine enologico macerazione sta a significare il periodo nel processo
di fermentazione durante il quale il succo d’uva dei vini rossi resta a contatto
con bucce e raspi. Lo scopo è di lasciare che l’alcol naturale del vino funzioni
come solvente per trarre colore, tannino ed aroma dalle bucce dell’uva. La
macerazione normalmente ha luogo in enormi contenitori sigillati e la lunghezza
del processo varia con il tipo o il modo di fare il vino, la temperatura durante
la fermentazione e le condizioni delle uve. Quando la macerazione continua oltre
il processo di fermentazione, ciò viene fatto per intensificare il colore e
l’aroma di un vino e per ammorbidire i tannini più ruvidi e normalmente finisce
dopo 30 giorni (macerazione prolungata).
Macerazione carbonica
La macerazione carbonica è un tipo di processo di fermentazione ad acino
intero, nel quale grappoli interi di uve rosse non pressate vengono ammucchiati
in contenitori riempiti di anidride carbonica (per escludere l’indesiderato
ossigeno). I contenitori vengono poi sigillati e le uve sono lasciate fermentare
da sole nelle loro proprie bucce. Il risultato tipico è un vino di colore
brillante, semplice, fruttato, poco tannico, che dev’essere bevuto giovane e non
dev’essere conservato troppo a lungo. Il procedimento di macerazione carbonica
guadagnò fama nel Beaujolais, ma è anche eseguito in Italia, Spagna ed
Australia.
Madeira
Madeira è allo stesso tempo un tipo di vino fortificato e un’isola
sub-tropicale non lontana dalle coste del Nord Africa, dove appunto il Madeira
viene fatto. Il Madeira comincia come un vino bianco e dopo essere riscaldato
per un minimo di 3 mesi in “estufas” (stanze calde), esso prende un colore
ambrato ed un sapore assolutamente unico di caramello bruciato. Perché viene
riscaldato? Bene, facciamo un passo indietro nel XVII secolo. Si scoprì allora
che il vino di Madeira migliorava veramente se veniva tenuto nelle caldissime
stive delle navi da carico che attraversavano l’equatore. Da allora in poi, il
vino di Madeira viene riscaldato nei tini a più di 38° C per permettere agli
zuccheri di caramellizzarsi. Il risultato è un indistruttibile vino ad alto
contenuto alcolico, che può durare oltre la vostra vita. I tagli standard di
Madeira sono fatti principalmente con un vitigno locale chiamato Tinta Negra
Mole, mentre le riserve di più alta qualità e i Madeira d’annata vengono fatti
con uno dei quattro vitigni nobili tradizionalmente usati per fare i Madeira (Sercial,
Verdelho, Bual e Malmsey, elencati in ordine ascendente di dolcezza). Tutti e
quattro questi nobili vitigni furono distrutti dalla fillossera alla fine del
XIX secolo e sono stati ripiantati lentamente sull’isola con una spesa
considerevole. I Madeira di qualità più bassa sono usati per la maggior parte
per cucinare, ma i pezzi buoni, le annate prima della fillossera dal 1795 fino
al 1920, sono trattati ed acquistati dai collezionisti fino a 300$ la bottiglia.
Nonostante che l’isola di Madeira sia una provincia del Portogallo, gli inglesi
hanno commercializzato ed esportato I suoi vini per secoli.
Maderizzato
E’ un termine usato in degustazione per vini che si sono rovinati per
ossidazione, per surriscaldamento e/o per un invecchiamento troppo prolungato. I
vini maderizzati tendono ad essere di color ambra e ad avere un sapore
dolciastro simile a quello dei vini fortificati di Madeira (da qui il nome).
Magnum
Il formato grande più comune di una bottiglia di vino che voi potete trovare
in commercio. Contiene il doppio di vino di una bottiglia normale (1,5 litri).
E’ realmente preferibile da usare per invecchiare vini di alta qualità, perché
una bottiglia di vino più larga fa invecchiare il vino più lentamente,
permettendogli di sviluppare un carattere più complesso. Inoltre solo alcuni
vini spumanti fatti con il metodo champenoise sono fermentati in bottiglie di
formato magnum, mentre normalmente queste bottiglie di grosso formato sono
riempite con vini fermentati altrove, con un risultato che non può essere
(ovviamente) altrettanto buono.
Magro
Un vino che ha alta acidità, poco fruttato e corpo limitato viene definito
“magro” (che in enologia come nella vita è l’opposto di grasso). E’ un guaio
comune ai vini fatti con uve coltivate in climi freddi, dal momento che le uve
stesse non tendono a maturare pienamente in queste condizioni. Altre cause
includono i vigneti troppo spuntati, troppo umidi o che ricevono poca
insolazione. Qualche vino, del resto, viene intenzionalmente fatto magro (in
particolare i vini spumanti secchi) e sono preferiti da coloro che amano i vini
austeri ed acidi.
Malattia della bottiglia
La malattia della bottiglia (o shock della bottiglia) è una temporanea
condizione provocata da un rozzo trattamento del vino. Comunemente accade
durante il processo di imbottigliamento od il trasporto su nave e determina un
vino con un aroma confuso e indebolito e/o gusto o puzza di biossido di zolfo
(pensate ad un fiammifero bruciato). A seconda della gravità dello shock, il
vino ritornerà pienamente se stesso da pochi giorni a qualche settimana.
Malbec
L’uva rossa Malbec viene tradizionalmente usata come parte del “taglio
bordolese”, insieme con Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot per fare i
vini di Bordeaux. Nella regione di Cahors, nel sud-ovest della Francia,
comunque, il Malbec è il vitigno più coltivato e produce un vino intensamente
colorato, di corpo pieno, tannico con un aroma di cassis, menta, peperone e
legno di cedro. Il Malbec è coltivato in molte aree del Nuovo Mondo,
particolarmente in Argentina ed in Cile, dove dà vita a rossi speziati e ricchi
di corpo che invecchiano agevolmente per più di 10 anni. Piccoli impianti
vengono usati in California per il Meritage, un taglio alla maniera bordolese.
Questi rossi generosi si abbinano bene con stufati, agnello, manzo e cinghiale.
Malvasia
La versatile uva Malvasia, sia nella versione bianca che in quella rossa, è
usata per fare una grande varietà di vini. In Italia, per esempio, la rossa
Malvasia Nera (una delle quasi 12 varietà di Malvasia italiane) produce leggeri
e fragranti vini rossi. In California, nella Central Valley, la bianca Malvasia
Bianca dà vini dolci fortificati. I vini bianchi da Malvasia tendono ad avere un
colore profondo, con alto contenuto alcolico e un intenso sentore di frutta
secca. La Malvasia è anche uno dei molti tipi d'uva usato per fare il vino
fortificato di Madeira (dove il vitigno è chiamato Malmsey) ed è usata anche per
la produzione del Porto bianco.
Marsanne
Il vitigno bianco Marsanne è largamente coltivato in Francia, nella parte
settentrionale della regione del Rodano ed è il principale componente nei
bianchi Hermitage, St.-Joseph e Crozes-Hermitage. E' anche sempre più
disponibile come vin de pays. L'uva dà vini ricchi, vegetali, pieni di corpo,
con sentore di frutta secca e con grande capacità d'invecchiare. Viene coltivato
anche in Svizzera, negli Stati Uniti ed in Australia, dove sono alcuni dei più
vecchi vigneti al mondo di Marsanne.
Mascolino
Descrittore per un vino grande, muscolare con stile sicuro ed aggressivo. E'
spesso usato per descrivere lo Champagne.
Master of Wine
(MW)
Maturo
Un vino maturo, all'opposto di uno giovane, è completamente sviluppato e
pronto per essere stappato. Un vino raggiunge la maturità quando i suoi vari
elementi hanno raggiunto l'equilibrio attraverso un appropriato invecchiamento,
i suoi tannini sono ammorbiditi, la sua acidità si è addolcita e la struttura è
ideale. Come le persone, i vini raggiungono la maturità in tempi diversi, ma in
generale molti dei vini bianchi d'alta qualità di oggi maturano pienamente in un
paio d'anni e la maggior parte dei vini rossi in 4-5 anni. Il vostro vino rosso
2000 è pronto per essere aperto adesso (ovviamente se è stato messo in commercio
dalla cantina), ma potrebbe anche esser migliore nel 2004, sebbene molti non
preferiscano aspettare così a lungo. I migliori vini con la più grande
tradizione quasi sempre richiedono un periodo di maturazione più lungo. L'anno
in cui il vino è stato imbottigliato non conta, poiché la cuvée è stata
probabilmente invecchiata in botti di rovere per un anno o più. Ciò che è
importante è l'annata riportata sull'etichetta, che vi dice quando le uve sono
state vendemmiate e trasformate in vino.
Mathusalem
Bottiglia di Champagne di grande formato che contiene l'equivalente di 8
bottiglie normali. E' lo stesso formato di un'Imperial, che normalmente viene
però usata per i vini fermi. La Mathusalem, che prende il nome dal patriarca
biblico che si dice abbia vissuto per 969 anni, è più piccola di una Salmanazar,
ma più grande di una Rehoboam.
Melon de Bourgogne
Conosciuto anche come Melon, è il vitigno bianco usato per fare il Muscadet
nella regione della Loira, in particolare nel Pays Nantais, dove sia il vitigno
che il vino sono conosciuti appunto come Muscadet. Il Melon de Bourgogne è un
vitigno prolifico che matura presto e resiste bene al clima freddo. Produce un
vino bianco neutro e secco che non è né acido né particolarmente ricco di
sapore. Per migliorare la qualità del vino, gli enologi spesso lo imbottigliano
sulle fecce (un processo chiamato "sur lie") senza filtraggio, tanto che il vino
deve essere consumato mentre è giovane e fresco. Il vitigno è anche coltivato in
California, dove per decenni è stato confuso erroneamente con il Pinot Blanc.
Mercaptano
L'idrogeno solforoso, il gas incolore che puzza come uova marce, è un
sottoprodotto naturale della fermentazione (causato dalla reazione dello zolfo a
contatto con i lieviti morti o con le fecce dopo la fermentazione alcolica
primaria). Normalmente si disperde gradualmente durante il processo di
vinificazione ed è facile da rimuovere da un vino giovane, attraverso una
semplice agitazione e l'areazione. Esso ha un effetto secondario abbastanza
spiacevole, se l'idrogeno solforoso non è stato completamente spazzato via dal
vino. Si combinerà infatti con l'alcol per creare etil-mercaptano, un composto
organico sulfureo che emette odori pittosto sradevoli, che vanno dalla moffetta
all'aglio, alla gomma bruciata, alla cipolla.
Meritage
Un ibrido tra merit ed heritage, questo termine coniato di fresco è un
marchio di fabbrica per i vini americani tagliati con i vitigni bordolesi
tradizionali come il Cabernet Sauvignon, il Merlot ed il Cabernet Franc. Alla
fine degli anni Ottanta, un gruppo di cantine californiane formò la Meritage
Association. L'unico scopo era di fissare uno standard per i vini rossi e
bianchi di taglio bordolese, che non potevano essere legalmente qualificati come
monovitigni dal momento che il 75% del vino non veniva da un singolo tipo d'uva.
Alla fine fu stabilito un disciplinare, il quale dice che un vino Meritage deve:
1)essere un taglio di due o più vitigni bordolesi; 2) essere fatto con i vini di
più alta qualità della cantina; 3) essere fatti negli Stati Uniti all'interno di
una denominazione americana; 4) essere limitato ad una produzione di 25.000
casse o meno per annata (per scoraggiare i produttori di vini dozzinali). Come
risultato di questo regolamento, molti vini Meritage sono più cari degli altri
tagli bordolesi americani, ma sono però normalmente di qualità più alta.
Merlot
Pensate al Merlot come al fratello più scanzonato del Cabernet Sauvignon. E'
un vitigno rosso che dà vini tipicamente più morbidi, più fruttati, meno tannici
del vigoroso Cabernet, esibendo tuttavia la stessa meravigliosa fragranza e
ricchezza. Storicamente è stato principalmente usato per tagliare vini, per
smussare gli angoli ruvidi del Cabernet Sauvignon, specialmente nei tagli
bordolesi, ma a partire dagli anni Settanta si è guadagnano una stabile
popolarità come gradevole vino rosso meno caro e più facile da bere di molti
Cabernet. Tuttavia è molto più difficile da coltivare del Cabernet Sauvignon: è
più sensibile alle muffe ed alle malattie, matura irregolarmente e cresce bene
solo in particolari condizioni di clima e di suolo. Tuttavia viene coltivato in
tutto il mondo con un successo, che va da moderato a travolgente in zone come la
California settentrionale, Washington, Long Island, Australia, Nuova Zelanda,
Argentina, Cile e Italia. La crema della crema del Merlot, tuttavia, si trova
nel Pomerol e nel St.Emilion, denominazioni della zona di Bordeaux. L'uva dà un
vino che, tipicamente, è di corpo medio-pieno, ricco di frutto, con aromi e
sapori di ciliegia, ma anche sentori di cassis, tabacco, cioccolato, vaniglia e
menta. Se vi piacciono i vini rossi speziati e floreali, cercate un Merlot
prodotto in climi caldi; i climi freddi danno invece un Merlot più leggero ed
erbaceo. Per quanto riguarda gli abbinamenti, questi sono pressappoco gli stessi
del Cabernet Sauvignon: manzo, agnello, pollame in salsa, pasta con salse di
carne e così via. Molti Merlot non sono fatti per invecchiare, quindi stappate e
bevete.
Metallico
Il termine si riferisce a un sapore di scatola metallica presente nel vino,
spesso associata col rame o con altri tipi di contaminazione metallica durante
il processo di vinificazione.
Metodo champenoise
E' il metodo tradizionale per fare lo Champagne fin dal XVII secolo. Si
attribuisce al monaco Dom Perignon lo sviluppo di questo processo molto
laborioso, ma portatore di risultati altrettanto soddisfacenti. Ma in verità
sono stati la natura e molti altri protagonisti a determinare lo sviluppo del
metodo champenoise. Più di 300 anni fa, era già considerato il metodo migliore
di fare Champagne. Ecco come funziona: una soluzione di zucchero e lieviti
chiamata "tirage" viene aggiunta ad una bottiglia di Champagne (più spessa di
una ordinaria bottiglia da vino per sopportare la pressione interna), che
contiene un taglio di vini-base. La bottiglia viene quindi chiusa ed
immagazzinata in una cantina fredda e buia. Dentro la bottiglia il "tirage"
reagisce con il vino dando il via ad una seconda fermentazione, che
successivamente crea sedimenti (fecce) e anidride carbonica (bollicine). Sebbene
la seconda fermentazione duri circa da uno a due mesi, lo Champagne continua e
rimanere sulle fecce per almeno altri 18 mesi (e normalmente molto più a lungo
per permettergli di sviluppare sapori più complessi). E' durante questo tempo
che avviene la presa di spuma, seguita dalla sboccatura, dal dosaggio, dalla
tappatura, dall'ingabbiamento e da un immagazzinamento supplementare.
L'etichetta di un vino spumante vi dirà quale metodo è stato usato per farlo:
"cava", "classico", "metodo tradizionale" e "metodo Champagne" sono tutti
sinonimi del metodo champenoise.
Mezza bottiglia
Una mezza bottiglia è la metà di una bottiglia standard da 750ml. Contiene
375ml (3/8 di litro). Le mezze bottiglie sono molto comuni da vedere nei
ristoranti, specie quando il commensale vuole accompagnare ogni piatto del suo
pasto con un vino appropriato senza finire completamente ubriaco. Molti vini da
dessert sono confezionati in mezze bottiglie, dal momento che tendono ad essere
consumati in piccole quantità.
Microclima
Una piccola parte di territorio all'interno di una regione vitivinicola, che
a causa della sua collocazione assolutamente particolare, vanta un clima assai
adatto alla coltivazione di certi vitigni. Un microclima può essere piccolo come
il versante settentrionale di una collina, che può avere meno insolazione e
vento dell'altro versante, ma più rugiada al mattino ed avere una pendenza più
ripida. Un vignaiolo pianterà dunque un vitigno che cresca bene in quel
particolare microclima. Pioggia, nebbia, altitudine, brezze oceaniche o marine e
temperatura sono tutti fattori del microclima di un vigneto.
Minerale
Il tipo di suolo sul quale crescono le uve spesso influenza il gusto e
l'aroma di un vino. Per esempio, in Borgogna il suolo ricco di calcare dello
Chablis impregna le uve di sapori, che tendono ad impartire al vino un gusto di
pietra focaia. Dunque, un vino che ha preso sapore o aroma di minerali dal suolo
del vigneto viene detto "minerale". I veri conoscitori di vino possono davvero
individuare i minerali più comunemente presenti come ferro, gesso, stagno,
pietra focaia e così via. Un vino minerale può suonare come disgustoso, ma in
verità si tratta di una qualità ricercata per molti vini bianchi.
Mise en bouteille
Voi vedete questa frase sulle etichette di molti vini francesi. E'
normalmente seguita da "au château", "au domain", "à la propriété", tutte
espressioni che significano che la cantina riportata sull'etichetta è
responsabile di aver fatto e imbottigliato il vino. La frase intende inoltre
implicare che il vino ha un livello di consistenza e di qualità più alto di un
altro imbottigliato da un commerciante o da altre parti e questo, normalmente, è
la verità. Se "mise en bouteille" è seguito dal nome di una persona, ciò
significa che il vino è stato curato da un commerciante.
Moelleux
Termine francese che sta per vellutato o morbido e si riferisce ad un vino
con un livello medio di residuo zuccherino. E' spesso usato riferito ai vini
dolci della valle della Loira (Coteaux du Layon, Quarts de Chaume e Vouvray). Il
termine per lo stesso vino prodotto in un tipo molto dolce e botritizzato è "liquoreux".
Morbido
Attributo generalmente positivo per vini rossi invecchiati che hanno
smussato l’angolosità degli acidi e l’amaro dei tannini, rendendoli molto
morbidi e gradevoli in bocca. Un vino rosso è morbido quando un sufficiente
invecchiamento in bottiglia ha portato tannini, acidità e frutto in equilibrio.
Moscato
Il Moscato è uno dei vitigni più vecchi e coltivati al mondo. Esso dà una
gamma completa di vini bianchi: vini dolci nei caldi climi dell'Australia, vini
secchi nel freddo clima dell'Alsazia, vini dolci spumanti come nell'Asti
piemontese, vini fortificati in Grecia. Il Moscato è tipicamente basso di
acidità, di sapore ricco e in possesso di un particolarissimo aroma floreale. Il
meglio del meglio della famiglia del Moscato è il Muscat Blanc à Petits Grains,
una versione conosciuta per le sue distinte caratteristiche varietali. Viene
coltivato in tutto il mondo sotto vari nomi come Moscato Canelli, Brown Muscat,
Moscato Bianco (Asti) e Liqueur Muscat in Australia e Sud Africa.
Mosto
Nella produzione di vino bianco, il mosto è il succo d'uva non fermentato,
che risulta dalla pressatura delle uve. Nella produzione di vino rosso, il mosto
è il succo d'uva non fermentato assieme alle bucce, agli acini ed alla polpa.
Quando il mosto è fermentato, il risultato è il vino.
Mosto fiore
E’ il succo spremuto dall’uva pressata, prima che le bucce e la polpa
subiscano un’ulteriore pressione per spremere il restante succo. Nei vini
bianchi, il mosto fiore viene immediatamente separato dal resto del vino. Nei
vini rossi, il vino appena fermentato viene spillato dal recipiente di
fermentazione prima che il cappello sia spinto giù nel vino. In ogni caso il
mosto fiore è considerato la “roba buona”, l’equivalente dell’olio extravergine
d’oliva ed usato per fare i vini di più alta qualità.
Mourvèdre
Coltivato per la maggior parte nella Francia del Sud e in Spagna (dove è
conosciuto come Mataro), questo vitigno rosso è ben attrezzato per i climi più
caldi. Quando è ben maturo, dà vini strutturati, che hanno colore intenso, alto
contenuto alcolico, intensamente fruttati con note caratteristiche speziate e
piccanti. Il Mourvèdre è di norma tagliato con altri rossi per conferire colore
e struttura, come accade per i vini rossi Bandol della Provenza, che possono
invecchiare per 20 anni e più. Anche Australia e California hanno di recente
piantato piccole quantità di questo sempre più affascinante vitigno.
Muffa nobile
Vedi Botrytis cinerea.
Muffito
Se il vino ha un odore stantio o di muffa, viene chiamato "muffito". Un
certo numero di fattori possono provocare tutto ciò, incluse uve ammuffite, un
tappo di cattiva qualità o botti o tini di fermentazione poco puliti.
Normalmente riconoscete un vino muffito un secondo dopo averlo stappato, poiché
un odore piuttosto cattivo colpisce direttamente il vostro naso. Nel caso il
fenomeno sia di proporzioni minori potete cercare di dissipare l'odore, aerando
il vino per un po', ma molto più spesso non potete far altro che gettare il vino
nell'acquaio.
Müller-Thurgau
Così chiamato dal suo creatore, il dottor Hermann Müller (originario del
cantone svizzero di Thurgau), questo vitigno bianco è uno dei più coltivati in
Germania. Qui, è principalmente usato per fare vini Liebfraumilch. Questo
vitigno, che eccelle nei climi più freddi, è anche largamente coltivato in
Ungheria, Nuova Zelanda, Austria, Svizzera, Italia e persino in Inghilterra. Si
credeva che fosse un ibrido di Riesling e Sylvaner, ma le ultime teorie dicono
che è il risultato di un Riesling autoimpollinato. Questo vitigno dà
generalmente alte rese e vini semplici, fragranti, di bassa acidità, che qualche
volta mancano di carattere.
Muscadet
E' un vino bianco leggero e secco, che viene prodotto nella Valle della
Loira nei pressi della costa atlantica, a sud est della città di Nantes. Sebbene
il vitigno lì coltivato sia localmente chiamato Muscadet, in realtà si tratta di
Melon de Bourgogne. Le tre denominazioni del Muscadet sono: Muscadet AC (che
produce il Muscadet di qualità più bassa), Muscadet des Coteaux de la Loire e
Muscadet de Sèvre-et-Maine (che dà il Muscadet di migliore qualità). Dal momento
che il Muscadet/Melon generalmente scarseggia di sapore, molti enologi lasciano
il vino fermentato sulle fecce (sur lie) per molto mesi allo scopo di
conferirgli più carattere e vivacità. Molti vini Muscadet sono economici e da
consumare al meglio quando sono giovani e freschi, ma le versioni
Muscadet-sur-lie possono invecchiare per alcuni anni.
Nabuchodonosor
Vero e proprio Titanic delle bottiglie da Champagne, questo ingombrante
gigante contiene l’equivalente di 20 bottiglie standard, ben 15 litri di
bollicine. Per vostra informazione, Nabuchodonosor fu il re di Babilonia, meglio
conosciuto per aver preso e distrutto Gerusalemme e ridotto gli ebrei in
schiavitù a Babilonia.
Naso
Avete notato che i sommeliers esperti raramente dicono “odore” quando
descrivono un vino? Dicono, ad esempio, “Questo Pinot Noir ha un naso abbastanza
fruttato”. Tecnicamente, naso è la combinazione di aroma e bouquet e descrive
ogni odore che il vino dà. L’uso di questo termine ha dato vita a tutta una
serie di frasi del tipo: “nel naso”, “gran naso”, “naso eccellente” e così via.
Nauseante
Un vino eccessivamente dolce, più del miele diluito è considerato nauseante.
Questo termine peggiorativo è usato per descrivere vini da dessert, come il
Moscato, che non abbiano abbastanza acidità per bilanciare la dolcezza e in
questo modo lasciano una spiacevole, pesante sensazione di saccarina nella
vostra bocca.
Nebbiolo
Questo grande vitigno rosso è famoso per i vini che dà in Piemonte, in
particolare il Barolo ed il Barbaresco. Il nome deriva dalla parola nebbia, a
ricordare il freddo e brumoso autunno che spesso caratterizza le colline
piemontesi. Quest’uva dal coloro porpora scuro, che matura tardi, che ha una
buccia molto spessa, produce vini di corpo da mediamente pieno a pieno, alti di
estratto, tannino, acidità ed astringenza. I vini da Nebbiolo sono spesso solidi
e potenti, leggermente profumati e tendono ad avere un finale lungo e molto
astringente. Quando sono giovani hanno un colore intenso dovuto alla densa
concentrazione del frutto. Il sapore include amarena, anice e liquirizia. Il
Nebbiolo ha tipicamente tutte le caratteristiche essenziali che abbisognano per
invecchiare (frutto, tannino, alcol ed acidità, tutto quanto in equilibrio) ed i
Baroli ed i Barbareschi di qualità possono facilmente invecchiare per più di 20
anni e più (devono essere invecchiati per un minimo di sei anni). I migliori
esempi di Nebbiolo sono nell’Italia Settentrionale. Ci sono impianti limitati in
Sud America e California, ma finora ogni Nebbiolo non italiano è risultato
lontano nella qualità a quelli prodotti sul suo suolo natale. I Baroli ed i
Barbareschi più giovani danno il loro meglio serviti con piatti corposi come
cervo, manzo ed agnello. I vini più vecchi sono essi stessi un vero e proprio
pasto, ma si abbinano bene con formaggio stagionato, come ad esempio il
Parmigiano.
Négociant
Termine francese per commerciante, intermediario o spedizioniere marittimo
di vino, che compra e vende vino, normalmente sotto il proprio nome. E’ una
pratica normale in Borgogna: il négociant compra le cuvées dai vari vignaioli e
dalle tenute all’interno della stessa denominazione, quindi tagli ed
imbottiglia. Pochi négociants semplicemente acquistano vino imbottigliato,
piazzano la loro etichetta e spediscono. Sempre di più, négociants come Louis
Jadot hanno acquistato le loro vigne, confondendo il limite che distingue il
négociant dal vignaiolo. E’ molto probabile che vediate l’etichetta di un
négociant su una bottiglia di Beaujolais: quasi tutto viene infatti venduto da
négociants ben conosciuti come Louis Jadot e Georges Duboeuf. In California il
primo vero négociant fu Bruno Benzinger, che sviluppò enormemente i popolari
vini varietali Glen Ellen.
Nevers
E’ un tipo di rovere di alta qualità che viene dalla regione circostante la
città francese di Nevers. Quando è impiegato nelle barriques ed usato per
fermentare e/o maturare il vino, impartisce una caratteristica gamma di aromi di
legno che gli assaggiatori esperti riconoscono come rovere di Nevers.
Non equilibrato
Un vino non equilibrato soffre a causa della sovrabbondanza di un elemento
e/o della mancanza di un altro (ad esempio, troppo alcol e non abbastanza
tannini).
Non filtrato
Un enologo talvolta sceglierà di non filtrare un vino particolare se ritiene
che il filtraggio gli toglierà carattere o complessità. Sebbene il filtraggio
sia una delle più veloci e delle più facili maniere di chiarificare e
stabilizzare un vino, qualche enologo eccepisce che esso toglie al vino I suoi
aromi ed I suoi sapori. Nel Nuovo Mondo se un vino non è filtrato, lo si
dichiara usualmente sull’etichetta. Da una parte, anche se un vino può essere
non filtrato, esso dovrebbe essere chiarificato con un processo chiamato
raffinazione. Se nessuno dei due metodi è stato usato, l’etichetta dirà
probabilmente “non filtrato e non raffinato”.
Non raffinato
La raffinazione è un metodo per chiarificare il vino attraverso agenti come argilla in polvere, bianchi d’uovo montati, latte in polvere o gelatina. Come col filtraggio e la centrifugazione, la raffinazione ha la sua schiera di detrattori, che pensano che il vino possa acquistare limpidezza in modo naturale.
Non-vintage (NV)
Se un vino od uno Champagne viene fatto con più di un’annata (vale a dire
che è un taglio di vini di annate diverse), viene chiamato “non-vintage”, dal
momento che la maggior parte non è necessariamente composta da una singola
annata. Vedrete questo termine in molte bottiglie di Champagne, dal momento che
circa l’80-90% degli Champagnes sono fatti con un taglio di tre o più vini di
varie annate. I vini NV sono creati per permettere all’enologo di realizzare un
tipo di vino corrispondente alle aspettative dei consumatori fedeli. Nella
Champagne questo viene chiamato stile della casa. I produttori spesso tagliano
un’annata con un altro vino al di fuori di un bisogno economico o di mercato.
Per esempio, se l’enologo ha fatto conto su uve di una stagione ed invece è
stato un anno particolarmente disastroso per l’uva, la quantità e la qualità
dello Champagne ne potrebbe risentire. Molti vini da dessert come lo Sherry,
infine, sono anch’essi tagli NV.
Novello
Indica un vino giovane, fruttato, leggero di corpo che è trasportato dalla
cantina al mercato sono dopo poche settimane che è stato fatto. I vini novelli
sono tipicamente creati in stile fruttato e di pronta beva e poiché non sono
stati invecchiati in legno, non mostrano alcun segno d’influenza da parte del
legno. Il più famoso dei vini novelli è il Beaujolais nouveau, che viene messo
in commercio ogni novembre poco tempo dopo la vendemmia. La maggior parte dei
vini novelli dev’essere bevuta nell’anno di uscita.
Nuovo Mondo
E’ un termine spesso usato per caratterizzare e comparare i vini del Vecchio
Mondo (Europa, Nord Africa, Medio Oriente, bacino del Mediterraneo) e quelli del
Nuovo Mondo (Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Sud Africa e gli altri stati
scoperti come risultato dell’esplorazione europea). Come regola molto generale,
il modo di coltivazione e di fare vino del Nuovo Mondo è basato sulla scienza
moderna, le nuove tecniche e la ricerca, mentre invece i metodi di coltivazione
e di vinificazione del Vecchio Mondo sono basati più sulla tradizione e sul
cosiddetto terroir. Molti dei vini del Nuovo Mondo prendono il loro nome dal
vitigno dominante piuttosto che dalla regione di provenienza.
Oechsle
Come Brix e Baumé, Oechsle è un sistema usato per misurare il contenuto
zuccherino (o la maturazione) delle uve, basato sulla densità del mosto. La
scala viene usata in tutta la Germania.
Office International de la Vigne et du Vin
(OIV)
Oidio
L’oidio, anche conosciuto come “muffa polverosa” , è una malattia fungina
importata in Europa probabilmente dal Nord America. Intorno al 1850 l’oidio
distrusse innumerevoli vigneti in Francia prima che fosse scoperto che una
mistura di zolfo, calce ed acqua poteva arrestare la sua diffusione. La
malattia, che attacca tutte le parti verdi della vite, ancora esiste in tutto il
mondo. Molte viti americane autoctone sono resistenti, mentre molte varietà di
vitis vinifera europea sono sensibili al fungo polveroso, specialmente il
Cabernet Sauvignon e lo Chardonnay.
Oloroso
Assieme al Fino, l’Oloroso è uno dei due principali tipi di sherry. L’Oloroso
puro è di corpo pieno, secco e ricco ed ha un aroma di zucchero caramellato e di
frutta secca. Il livello alcolico dell’Oloroso raggiunge dai 18 ai 21% e la
gamma dei tipi va da “medium sweet” al dolcissimo “cream sherry”.
Ossidazione
Quando un vino viene esposto all’aria comincia ad ossidarsi a causa della reazione chimica che avviene fra l’ossigeno e l’alcol. A seconda della situazione, l’ossidazione è gradita o indesiderabile. Un tappo che non tiene bene, per esempio, può trasformare una carissima bottiglia di vino in una carissima bottiglia d’aceto. Un vino che un sapore stantio o caramellizzato e un colore ambrato scuro mostra segni di ossidazione. Molti vini invecchiati in barrique, tuttavia, traggono un reale beneficio da un lentissimo processo di lieve ossidazione, che ne esalta il loro sapore.
Ossigenazione
Ossigenazione è il processo che permette al vino di “respirare” ,
esponendolo all’aria prima che voi lo beviate. Ciò viene spesso fatto con
eccessiva pompa e cerimonia, ma, ironia a parte, la stragrande maggioranza dei
vini rossi di oggi trae un piccolo beneficio dall’ossigenazione. Come regola
generale, solo i vini bianchi e rossi di alta qualità migliorano con
l’ossigenazione. Dal momento che i vini più vecchi (20 anni e più) hanno ormai
ammorbidito i loro tannini attraverso l’invecchiamento in bottiglia, essi
normalmente necessitano un’ossigenazione molto piccola. Detto per inciso, solo
stappare e la lasciare la bottiglia aperta non serve allo scopo, poiché il vino
non riceve abbastanza aria per respirare pienamente. Dovete dunque versare il
vino in un decanter od in un bicchiere da vino piuttosto grande.
Palomino
Il Palomino è il maggior vitigno spagnolo, usato per fare i famosi Sherry di
Spagna. E’ prevalentemente coltivato nella regione di Jerez e nell’Andalusia,
nel sud della Spagna, dove le sue caratteristiche di bassa acidità e di basso
contenuto zuccherino sono ideali per produrre sherry di qualità. E’ anche assai
coltivato in Sud Africa, dove è usato per la distillazione e per i tagli. Il
Palomino viene inoltre coltivato in Australia, California e Francia per fare
vini del tipo dello sherry, ma senza avvicinare i risultati dei migliori sherry
spagnoli.
Passito
Se un vino profuma od ha sapore di uva passa viene chiamato appunto
“passito”. Questa qualità viene fuori dalle uve molto mature o anche troppo
mature. Il responsabile è normalmente il caldissimo clima dell’area di
produzione, che asciuga le uve quando ancora sono sulla pianta. I vini
australiani, per esempio, possono talvolta prendere caratteristiche di passito.
E’ considerato generalmente un difetto nei vini da tavola secchi, ma una qualità
intrinseca nei vini dolci come liquori come il Moscato ed il Tokay ungherese.
Pastorizzazione
Così è chiamato il processo di riscaldare un liquido (birra, latte, vino)
fino al punto in cui i microrganismi che possono causare malattie o
fermentazioni indesiderate vengono uccisi. Molti vini economici vengono
pastorizzati prima di essere imbottigliati per proteggerli da possibili danni
(questo perché i vini da caraffa stanno a lungo negli scaffali e per essi
vengono usati tappi a vite), ma i vini di alta qualità molto di rado vengono
pastorizzati perché questa operazione non permette più l’invecchiamento.
Pastoso
Questo è un termine positivo che si riferisce ad un vino così spesso e
viscoso che si deve quasi masticarlo prima di inghiottirlo. Un vino pastoso è
insolitamente spesso, ricco e di corpo pieno, a causa dell'alto contenuto
alcolico ed al contenuto di tannino.
Pepato
Si dice di un vino che ha sapore ed aroma di grani di pepe nero macinati.
Dei vini rossi, come il Syrah a denominazione St. Joseph, nella parte
settentrionale della regione del Rodano e certi Zinfaldels californiani, hanno
spesso delle caratteristiche “pepate”.
Persistente
Un vino persistente ha la capacità di sollecitare le vostre papille
gustative anche dopo che lo avete inghiottito. Voi potete dire di un vino :
“Questo Barolo 1990 ha davvero un finale persistente”.
Persistenza aromatica intensa
Riferita anche al “fin di bocca”, la persistenza aromatica intensa è il
sapore che permane nella vostra bocca dopo che avete ingerito un sorso di vino.
Come regola generale, migliore è il vino, più lunga e più godibile sarà la
persistenza aromatica intensa. Quando vedete dei giudici guardare fissi nel
vuoto dopo aver sorseggiato un vino, è proprio questa che stanno valutando. La
persistenza aromatica intensa è un fattore cruciale nel giudizio sulla qualità
di un vino. In un grande vino durerà per molti secondi, permettendovi di
percepire al massimo la sua ricchezza, la sua complessità, i sapori e gli aromi.
Petite Syrah
Sebbene le due esatte origini siano ancora oggetto di discussione, il Petite
Syrah è probabilmente una mutazione del Syrah francese. In Francia, dove viene
chiamato Durif, non è mai stato preso in seria considerazione, ma i vignaioli
delle regioni calde come California e Sud America hanno mostrato di avere una
certa inclinazione verso quest’uva dal colore scuro e ricca di tannini, che sa
essere un buon partner negli uvaggi (particolarmente con lo Zinfandel). Oggi,
comunque, il Petite Syrah viene rimpiazzato nei vigneti dal Syrah e da altri
vitigni della zona del Rodano. Le uve dalla buccia spessa e di color rubino
danno un vino robusto, tannico, pepato e di gusto pieno, che può essere bevuto
giovane (normalmente in uvaggio), ma che migliora significativamente con 3-5
anni circa di invecchiamento in legno.
pH
Acronimo per potenziale di idrogeno. Questa è la misura dell’intensità acida
di un vino. La scala del pH va da 0 a 14, con il 7 che viene considerato neutro
(né acido, né alcalino). Qualunque cosa al di sotto di 7 viene considerata acida
e quando il numero diminuisce, l’acidità aumenta. Gli enologi usano questa scala
per determinare l’esatta acidità dei loro vini. Il vino bianco tende ad essere
più acido del vino rosso della stessa zona e perciò ha un pH più basso,
normalmente intorno a 3,3 – 3. Se si va su valori più bassi il vino viene
considerato eccessivamente aspro, se si va invece su valori più alti il vino è
troppo morbido e fiacco. I vini rossi vanno su valori da 3,3 a 3,6 e questo
spiega perché generalmente sono più rotondi e meno freschi dei vini bianchi.
Piatto
E’ l’opposto di deciso. E’ un termine negativo per un vino che manca di ogni
genere di cose, compreso vivacità, profondità, gusto e corpo. Un vino piatto,
debole è il risultato di un livello di acidità disastrosamente basso, la quale
acidità è decisiva per controbilanciare gli elementi untuosi di un vino e per
conferirgli un fresco retrogusto. Piatto è anche usato per indicare un vino
spumante che ha perso la sua effervescenza.
Picco
Il momento del processo di invecchiamento nel quale il vino raggiunge il suo
punto migliore. Come “equilibrio”, anche questo termine può essere del tutto
soggettivo e dipendere dai propri gusti.
Pièce
E’ la botte da vino tipica della Borgogna e contiene 228 litri. Le botti da
vino di Bordeaux sono invece chiamate barriques e contengono 225 litri.
Pietra focaia
Vi ricordate quando state tentando di far funzionare il vostro accendino
Zippo vuoto e tutto ciò che viene fuori è solo una puzzolente scintilla? Quello
è l’odore della pietra focaia, un’aroma acre che si presenta nei vini bianchi
secchi fatti con uve coltivate in regioni fredde con un suolo ricco di calcare,
come il francese Chablis e molti vini bianchi della valle della Loira ( in
particolare il Pouilly Fumé). I vini che odorano di pietra focaia spesso hanno
anche un gusto minerale. Sì, tutto questo può sembrare assai poco invitante, ma
è in realtà una qualità ricercata per i vini bianchi francesi.
Pinotage
Nel 1925 in Sud Africa, il professor A.I. Perold incrociò Pinot Nero e
Cinsault (allora conosciuto da quelle parti come Hermitage) per creare il
Pinotage. Al suo meglio, questo cultivar può produrre un vino intensamente
colorato, leggermente aromatico, ricco, dal classico sapore di ciliegia. Al suo
peggio, invece, dà un rosso dolce e grossolano. Il Pinotage è coltivato, con
molta minore estensione, anche in Zimbabwe.
Pinot Blanc
Parente bianco del Pinot Noir, viene spesso definito come lo “Chardonnay dei
poveri”, in quanto ha caratteristiche simili a quel vitigno nobile, ma produce
un vino con un profilo gustativo evidentemente più semplice (ed è normalmente un
bel po’ meno caro di uno Chardonnay di qualità). L’uva eccelle nelle stagioni
lunghe e fredde, dando vini secchi, fresco vivi, di corpo da medio a pieno, che
esibiscono colori che vanno da un brillante verdognolo al giallo paglierino ed
un naso inebriante e potente. Il Pinot Blanc ha tipicamente una struttura ricca
che riempie bene la bocca, assieme a aspri aromi di limone, finocchio e mela
verde. Viene tradizionalmente coltivato nella regione francese dell’Alsazia, ma
anche in Italia (dov’è chiamato Pinot Bianco) e in Germania. In Austria il Pinot
Blanc è spesso vinificata come un secco Weissburgunder dai sentori di mandorla
(Borgogna bianco) o come squisito vino da dessert Trockenbeerenauslese. I piatti
che accompagnano bene questo vino comprendoni maiale, pesce, tapas, formaggi
leggeri e verdure alla griglia.
Pinot Gris
Parente bianco del Pinot Noir, il Pinot Gris è coltivato e vinificato in
tutto il mondo. Le più alte espressioni di quest'uva grigiastra le si trovano
nella fredda regione del Tokay d'Alsazia. Questo è il Pinot Gris al suo meglio:
ricco, di corpo pieno, delicatamente profumato con acidità media e un lungo,
piacevole finale. Nel Nord Est dell'Italia, dove è conosciuto come Pinot Grigio,
lo stile è molto differente: gli enologi lo raccolgono presto, lo fermentano a
freddo e lo vendono giovane quando l'acidità, il frutto (pompelmo, limone e
altre note di agrumi) e gli aromi sono ancora freschi e vivaci. I migliori Pinot
Grigi italiani vengono dal Collio, nei pressi della frontiera dell'Italia con la
Slovenia. Molti produttori del Nuovo Mondo, situati nelle zone più fredde della
Nuova Zelanda, della California e dell'Oregon, hanno riportato considerevoli
successi con il Pinot Gris. La versione più secca e più acida si abbina bene con
crostacei e frutti di mare, mentre il tipo più complesso è ottimo con i piatti
di pasta, i formaggi a medio invecchiamento e con le carni bianche.
Pinot Meunier
E' la principale uva rossa coltivata nella Champagne ed uno dei tre vitigni
(gli altri sono Pinot Noir e Chardonnay) usati per fare lo Champagne.
Stranamente, anche se il Pinot Meunier non è molto popolare, esso è il vitigno
più largamente coltivato nello Champagne e copre più del 40% dei vigneti della
regione. Ciò è determinato dal fatto che è capace di crescere nei climi freddi e
di aggiungere fruttato ed acidità agli uvaggi. E' il complemento di qualità
all'importanza del Pinot Noir ed alla finezza dello Chardonnay. Il Pinot Meunier
è coltivato anche in Australia, dove è usato per fare vini addirittura in
purezza, ed in Germania, dove è conosciuto come Müllerrebe.
Pinot Noir
Se c'è un vitigno che può far diventare pazzi gli enologi, questo è il Pinot
Noir. Al suo meglio, quest'uva grossa e dalla buccia spessa produce alcuni dei
più grandi vini del mondo, agili, setosi, delicati, con una incredibile gamma di
aromi ed un profumo celestiale. E', comunque, di gran lunga il più difficile da
coltivare e da vinificare dei vitigni nobili. Il Pinot Nero è uno dei vitigni
rossi che dà vini dai colori più tenui e l'uva principale usata per fare i vini
spumanti blanc de noir, particolarmente nella Champagne. Nonostante il suo
colore tenue, può essere veramente pieno di corpo e ad alto contenuto alcolico.
Esso ha un'alta acidità naturale, tannini da medi a bassi e morbide note
fruttate di frutti di bosco, come fragole , lamponi maturi e ribes. Per secoli è
stata l'uva nobile della Côte d'Or, una regione della Borgogna (infatti oggi il
Pinot Noir è molto più coltivato nello Champagne che nella Côte d'Or). Certe
zone di coltivazione fredde nel Nuovo Mondo, come Carneros, Santa Barbara,
Russian River Valley in California, la costa orientale degli Stati Uniti (Oregon
in particolare), Australia e Nuova Zelanda, hanno avuto successo con questo
capriccioso vitigno. Il Pinot Noir si accompagna bene con una vasta gamma di
cibi, che comprende la cacciagione, le carni bianche, i ricchi piatti di frutti
di mare e le carni affumicate. Un'ottima annata può invecchiare fino a 40 anni e
più, ma in generale i Pinot Neri maturano più velocemente dei Cabernet
Sauvignon, perché sono meno astringenti e tannici.
Polveroso
Un termine usato in degustazione che può riferirsi sia all'odore di un abito
sporco o della polvere, a note terrose e ad un bouquet che ricorda le cantine.
Porto o Port
Sono i termini usati per indicare il vino fortificato che viene da Oporto in
Portogallo. Solo i vini fortificati di Oporto possono usare ufficialmente questi
nomi. Il Porto è fatto arrestando la fermentazione del vino (fatto con fino a 80
differenti vitigni) quando c'è ancora un alto livello di residuo zuccherino,
aggiungendo acquavite di vino neutra (fortificazione), che aumenta il livello
alcolico sopra 18% e quindi uccidei lieviti necessari per la fermentazione. Il
Porto che ne risulta viene quindi invecchiato fino a due anni prima di essere
messo in bottiglia, dove può continuare ad invecchiare per decenni. Ci sono
sette tipi principali di Porto: ruby, tawny, vintage, colheita, crusted,
late-bottled vintage e white (bianco).
Potatura
E' l'operazione invernale rituale in un vigneto per rimuovere i peduncoli
indesiderati. Uno degli scopi principali della potatura invernale è di
indirizzare la vite a produrre una minore quantità di grappoli, in modo da
esaltare il processo di maturazione dell'uva. In primavera ed estate la potatura
riguarda lo sfoltimento (rimozione delle foglie, diradamento dei germogli, ecc.)
e la disposizione dell'uva.
Potenziale alcolico
Il potenziale alcolico di un vino è il contenuto alcolico totale che
risulterebbe se tutto lo zucchero fosse trasformato in alcol con la
fermentazione. Usando una semplice equazione, gli enologi possono determinare il
livello di potenziale alcolico di ogni vino attraverso la quantità di zuccheri
naturali che esso contiene (vedi Brix per una spiegazione più dettagliata). Dal
momento che i vini dolci da dessert hanno un contenuto di zucchero più alto dei
vini secchi, essi hanno anche un altissimo livello di potenziale alcolico. Per
esempio, i vini Trockenbeerenauslese tedeschi, con un livello Oechsle di 150,
potrebbero avere un livello di potenziale alcolico di 21,5% se fossero
fermentati fino a divenire secchi, mentre la maggior parte dei vini da tavola
secchi raramente superano 14%.
Prädikat
Termine tedesco per "distinzione", che si riferisce ad una categoria di
distinzione, appunto, dei vini della Germania e dell'Austria, basata sulla
quantità di zucchero presente nelle uve alla vendemmia. In tal modo, più alta è
la maturazione (che è sempre un problema nelle regioni fredde come quelle
tedesche), più alta è la distinzione. In ordine ascendente di maturazione vi
sono: Kabinett, Spätlese, Auslese, Beerenauslese, Eiswein, Trockenbeerenauslese.
Il difetto di questo sistema è di ritenere che le uve con un mosto di peso più
alto producano un vino migliore, il che non sempre accade. Ciò implica inoltre
che i vini Prädikat siano più dolci degli altri vini, cosa che non è
necessariamente vera perché il Prädikat è basato sul livello dello zucchero
dell'uva e non sui vini che ne risultano. I vini Prädikat sono inoltre
raggruppati nella categoria Qualitätswein mit Prädikat o QmP, che alla lettera
significa "vini di qualità di distinzione". Di fatto voi vedrete spesso
Qualitätswein mit Prädikat sull'etichetta dei vini di qualità tedeschi.
Precoce
Alcuni vini hanno bisogno di essere invecchiati prima di mettere in mostra
il loro pieno potenziale, mentre altri sono costruiti per maturare alla svelta
ed essere bevuti mentre sono ancora giovani. Questi ultimi sono chiamati vini
precoci, poiché il loro sviluppo è stato accelerato. Vini di questo tipo tendono
ad essere molto fruttati, dal momento che i gusti più complessi e sottili non
hanno molto tempo per emergere.
Pre-fillossera
E' un termine spesso usato per indicare vini fatti prima dell'infestazione
della fillossera nei vigneti francesi. La maggior parte di questi vigneti furono
ripiantati negli anni Venti, quindi questi vini stanno diventando sempre più
rari ogni giorno che passa.
Premier cru
E’ il più alto dei 5 ordini della classificazione delle più importanti
cantine del Bordeaux. I cinque châteaux premier crus sono superiori ai 14 second
cru e così via.
Premium wine
E' un'imprecisa categoria per identificare i vini di qualità negli Stati
Uniti. In ordine ascendente questi sono i più usati termini di mercato per
identificare vini di qualità negli States: "commercial" (vini di base che vanno
da 5$ a 10$), "premium", "ultra-premium" e "connoisseur-level" o
"super-premium".
Prendere la bottiglia
Termine di degustazione usato per descrivere i positivi cambiamenti di un
vino nel tempo. Per esempio, quando qualcuno dice “Questo Brunello del 1988 ha
preso bene la bottiglia”, ciò significa le parti più ruvide del vino, gli aspri
tannini e la grezza acidità, si sono stemperate o ammorbidite mentre il vino è
invecchiato in bottiglia.
Presa
Un vino rosso che causa una piacevole sensazione astringente in bocca, si
dice che ha “presa”. Questo è un termine positivo usato per indicare vini che
hanno una struttura solida dovuta ad un giusto equilibrio del tannino (una
“presa tannica”, si potrebbe dire). Molto spesso questo termine viene usato
riguardo al Porto.
Primitivo
E' il nome di un vitigno rosso coltivato principalmente in Puglia,
nell'Italia del Sud, dove produce un vino potente, anche se rustico. La sua
somiglianza con lo Zinfandel californiano è stata comprovata dalle analisi del
DNA, che hanno stabilito che le due varietà sono praticamente la stessa cosa. In
Italia il Primitivo dà vita a due DOC: Il Primitivo di Manduria ed il Primitivo
di Gioia del Colle.
Profondità
Si dice che ha profondità un vino multidimensionale, che presenta una vasta
gamma di gusti e di aromi. E come con le persone, qualcuno che è profondo
attrarrà la vostra attenzione molto più a lungo di un tipo superficiale. Voi
sentirete spesso i sommeliers rivolgere complimenti come " profondità di gusto",
"ricchezza e profondità" o "profondità e complessità".
Profondo
E' un termine descrittivo che viene quasi sempre usato assieme a dei
componenti specifici del vino come colore profondo, concentrazione profonda,
bouquet profondo.
Profumato
Termine usato in degustazione che si riferisce agli aromi dolci e floreali
di un vino. Alla lettera, significa che il vino odora come un profumo. La parola
viene di norma usata per i vini bianchi, assieme ad altri termini di gergo come
“fiorito” o “floreale”.
Pulito
Un vino pulito è quello che non ha alcun difetto distinguibile; vale a dire
che non puzza, non ha sapore né aspetto sgradevoli. Questo termine viene usato
spesso con descrittori del tipo “fruttato”, “fresco”, “fragrante”, “fresco
vivo”. Un vino pulito non è necessariamente un vino interessante o di classe, ma
solo un vino che non ha difetti evidenti.
Pungente
Un vino pungente ha un'aroma deciso e forte, dovuto ad un alto livello di
acidità. L'opposto di un vino pungente è un vino inodore, insipido e fiacco.
Pupitre
Vedi Remuage.
PX
Abbreviazione usata molto spesso per Pedro Ximénez, un vitigno bianco
spagnolo, che viene tradizionalmente essiccato al sole per creare vini molto
dolci. Questi vini sono di volta in volta usarti per tagliare ed addolcire vini
fortificati, in particolare lo sherry di tipo Oloroso.
Puzze
In enologia il termine si riferisce agli odori nauseanti o scorretti emessi
da un vino. I cattivi odori possono venire da un certo numero di fonti, incluse
le botti scarsamente pulite, bottiglie non sterilizzate o tappi di cattiva
qualità.
Qualitätswein mit Prädikat
Rabboccare
Rabboccare significa semplicemente aggiungere più liquido ad un contenitore
per riempirlo fino in cima. Nel caso del vino, questo viene fatto per eliminare
lo spazio d’aria che potrebbe anche causare l’ossidazione di un vino. Il vino
immagazzinato in una botte evaporerà gradualmente a causa della porosità del
legno, così di tanto in tanto le botti vengono rabboccate con vino (ovviamente
della stessa annata, dello stesso vitigno e dello stesso vigneto) per impedire
all’aria di mescolarsi col vino (questo spiega i piccoli fori nella parte
superiore della botte), Altri esempi di rabbocco accadono con lo Champagne, che
ha bisogno di essere rabboccato con il “dosage” dopo il “degorgement” e le
bottiglie molto vecchie, il calo del cui liquido è aumentato fino al punto in
cui hanno bisogno di essere rabboccate e tappate nuovamente.
Raffinazione
E’ uno dei metodi usati per chiarificare il vino. In poche parole, dopo la
fermentazione un agente di raffinazione (un coagulante come argilla in polvere,
chiaro d’uovo montato, latte in polvere e gelatina) viene versato nella botte o
nel barile. Mentre lentamente scende verso il fondo, esso attacca le particelle
solubili nel vino e le trascina giù. Il vino chiarificato viene quindi spillato.
La raffinazione può essere un processo lento e noioso (qualche povera anima deve
separare e sbattere centinaia di bianchi d’uovo), ma è anche un metodo
tradizionale e venerabile e usato oggi in quasi tutte le regioni vitivinicole.
Come il filtraggio e la centrifugazione, la raffinazione ha qualche detrattore,
che pensa che il vino dovrebbe raggiungere la chiarificazione in via naturale.
Razza
Avete udito espressioni come “di gran razza” e “una razza a parte”? Bene, le
stesse possono essere usate anche nella vinificazione. Un vino armonioso è
prodotto attraverso un processo attento e selezionato, dalla cura del suolo,
delle uve alla precisione del processo di vinificazione. Un vino di razza è il
migliore del suo tipo, uno che è considerato quasi perfetto, armonioso,
raffinato ed elegante.
Regione
E’ un’area geografica che fa parte di un territorio o di uno stato già meno
specifica di una zona. In Francia, per esempio, il Bordeaux è considerata una
regione vinicola e le Graves, che sono all’interno del Bordeaux, invece una
zona. Ogni regione di solito è specializzata in vitigni che crescono bene da
quelle parti per via del clima e del suolo particolari. Per vostra informazione,
i vini le cui etichette riportano solo una regione, come la Borgogna, piuttosto
che una zona specifica o una denominazione all’interno di quella regione, come
Nuits-St.-Georges, tendono a costare meno dal momento che sono meno esclusive.
Rehoboam
Bottiglia di Champagne di grande formato che contiene l’equivalente di 6
bottiglie standard o 4,5 litri. Una Rehoboam è più grande di una Jeroboam (4
bottiglie), ma più piccola di una Mathusalem (8 bottiglie).
Remuage
Quando un vino spumante viene fatto col metodo champenoise, esso deve
restare sulle fecce per almeno 18 mesi (e normalmente ancora più a lungo) per
permettergli di sviluppare sapori più complessi. Circa tre mesi prima che il
vino sia sboccato, ogni bottiglia deve essere girata e inclinata verso il basso
lentamente in modo che il sedimento cada giù e si raccolga nel collo della
bottiglia (il sedimento è così fine che questo è il solo metodo che funziona).
Questo processo viene chiamato "remuage" (rimescolamento). Delle rastrelliere
appositamente costruite e chiamate pupitres, ospitano le bottiglie tenendole
angolate, mentre gli operai addetti girano ogni bottiglia a mano, usando il
rinomato "coup de poignet". Ci sono anche delle cantine in cui queste operazioni
vengono fatte a macchina, ma le case più prestigiose sono orgogliose del fatto
che tali operazione vengono da loro svolte ancora manualmente.
Resa
E' il termine usato per indicare la quantità totale delle uve o il volume
del vino che le uve vendemmiate sono capaci di produrre. Come tale, la resa
indica anche la potenziale qualità del vino che sta per essere prodotto, dal
momento che è opinione comune che rese più basse producano uve di qualità più
alta e, di conseguenza, vini di qualità più alta. La resa viene spesso espressa
in ettolitri per ettaro (usualmente abbreviato in hl/ha). I singoli vitigni sono
capaci di produrre rese variabili in funzione della loro natura intrinseca. Per
esempio, le rese del Pinot Nero saranno circa la metà di quelle che è capace di
produrre il Merlot nelle medesime condizioni.
Reserva
Termine spagnolo per “riserva”. Per la legge spagnola, un vino rosso deve
passare almeno tre anni di invecchiamento in cantina di cui obbligatoriamente
almeno uno in botte, prima di essere messo sul mercato.
Residuo zuccherino
E’ la quantità di zucchero naturale che rimane nel vino dopo la
fermentazione. Normalmente durante la fermentazione tutto lo zucchero viene
consumato dai lieviti e convertito in alcol, ma un enologo può usare molti
metodi per fermare la fermentazione artificialmente, lasciando quindi dello
zucchero nel vino. Un vino bianco secco contiene quasi nessun residuo
zuccherino, mentre un vino bianco semi-secco contiene all’incirca da 0,5% a
1,5%, abbastanza perché voi lo possiate percepire. Tutto ciò che supera 2% è
sicuramente dolce.
Ricco
Termine usato in degustazione per vini che hanno abbondanza di corpo,
sapore, aroma. “Pieno”, “grande”, “generoso”, “opulento”, “grasso” e
“ridondante”, sono tutti descrittori comunemente associati ad un vino ricco.
Attenzione a non confondere la ricchezza con la dolcezza, perché sono due cose
differenti, sebbene i vini da dessert possano essere certamente ricchi.
Ridondante, lussureggiante
Nessun significato nascosto qui. Un vino ridondante è uno che ha abbondanza
di frutto, corpo e voluttuosità. Pieno, ricco, maturo, morbido, importante sono
tutte caratteristiche di un vino ridondante. Può esse usato anche per indicare
un vino da dessert o una “muffa nobile” che ha un lato livello di residuo
zuccherino.
Riesling
Considerato il più grande contributo tedesco all’enologia mondiale, il
Riesling bianco è considerato un discendente delle uve selvatiche che crescevano
lungo il fiume Reno. La pallida uva dalla buccia sottile viene tradizionalmente
coltivata nella Mosella e nella Valle del Reno in Germania, ma anche in Alsazia
(regione francese), in Austria e nell’Italia Settentrionale. Il vitigno, che
richiede una lunga fresca stagione per crescere, tipicamente produce vini
pallidi, di corpo leggero, con una lieve sfumatura verde, alta acidità ed aromi
fragranti e profumati. Il Riesling prodotto nei climi freddi ha un profilo
gustativo che comprende agrumi, limone, pera, mela verde e pompelmo. Nei climi
caldi essi si trasformano in dolcissima pesca, miele e pompelmo rosa ed il corpo
è leggermente più consistente. I Riesling, che sono fra i vitigni bianchi più
capaci di invecchiare, possono anche sviluppare un aperto bouquet di petrolio
quando invecchiano in bottiglia. Il vino viene vinificato in vari modi, dai
secchissimi Riesling alsaziani, al ricco, maturo, vendemmiato tardivamente
Eiswein. I migliori esempi di Riesling hanno una certa mineralità basata sul
loro terroir. Poche regioni del Nuovo Mondo hanno avvicinato la qualità della
Germania e dell’Alsazia quando si sono cimentate col Riesling. Tra quelle con
buone potenzialità vanno segnalate Nuova Zelanda, Australia, British Columbia,
New York, Mendocino, gli stati del Nord Ovest del Pacifico, per citarne alcune.
Il Riesling dà il meglio con carni leggere (maiale, vitello, prosciutto),
crostacei, frutti di mare e piatti asiatici. Per vostra informazione, il
Johannisberg Riesling ed il White Riesling sono ambedue solo sinonimi del nobile
vitigno Riesling, uno dei cinque vitigni bianchi che fanno parte dei 9 vitigni
classici.
Rifrattometro
E’ uno strumento usato per misurare la maturazione delle uve, calcolando il
peso del mosto. I rifrattometri passano dagli ultra-precisi strumenti di
laboratorio alle versioni tascabili per l’uso sul campo nei vigneti. In parole
povere, un rifrattometro funziona misurando la quantità di rifrazione (angolo
delle onde luminose) quando la luce passa attraverso un oggetto e dice a chi lo
usa quanto sono concentrate le sostanze all’interno dell’uva.
Right Bank
Questo termine è molto usato nel mondo del vino per indicare tutte le
denominazioni del Bordeaux situate nella parte settentrionale del fiume Dordogna.
Le due più importanti denominazioni della Right Bank sono St.-Émilion e Pomerol
e l’intera Right Bank è dominata dal vitigno Merlot. Queste due eccezionali
denominazioni producono le più grandi espressioni del Merlot nel mondo (chiedete
soltanto a qualcuno se ha mai assaggiato un Pétrus 1988).
Rimontaggio
Termine che indica l'operazione con la quale si spinge il cappello nella
vasca di fermentazione del mosto di un vino rosso durante la macerazione. La
fermentazione di un vino rosso genera una quantità di calore indesiderato. Per
raffreddare il processo e per estrarre quanto più tannino e sapore possibile
dalle parti solide dell'uva, il cappello (lo strato di bucce, polpa, vinaccioli
ed altre parti solide che risalgono naturalmente in cima ad una vasca di
fermentazione) deve essere rotto periodicamente. Lo si fa pompando il mosto
sopra il cappello oppure spingendo il cappello giù nel mosto.
Riserva
Sebbene non ci sia una disciplina legislativa per un vino Riserva in Francia
e negli Stati Uniti, alcune case vinicole occasionalmente mettono in commercio i
loro vini migliori come Riserva o Riserva Privata. Può darsi che il vino sia
stato invecchiato più a lungo degli altri normali prodotti della casa (un
requisito imposto dalla legge per i vini Riserva in Italia ed in Spagna) o che
provenga da un rimarcabile vigneto o sia il frutto di un’annata eccezionale. In
breve, Riserva (in Francia e negli States) può dire tutto o niente, dal momento
che tutto dipende dalla casa che lo ha etichettato. Nella maggior parte dei
casi, comunque, un’azienda rispettabile che commercializza il suo vino migliore
come una Riserva, vi sta offrendo le sue cose più pregiate e le fa pagare di
conseguenza. In Italia i vini Riserva passano un tempo aggiuntivo ad invecchiare
in cantina ed è richiesto loro di essere almeno di 1%-1,5% più alti in alcol dei
vini non-Riserva. Il ragionamento che sta dietro questa regola è che soltanto
uve sane e mature possono raggiungere livelli più alti di potenziale alcolico e
queste devono venire da vigneti con basse rese.
Riserva privata
La dizione "Riserva privata" su un'etichetta indica presumibilmente che si
tratta di una limitata produzione del miglior vino della cantina. Se ci pensate
bene, comunque, è un po' un ossimoro, perché se si tratta di roba privata di una
cantina, come mai ve la vendono? Dal momento che la legge non prevede una
regolamentazione della dicitura "Riserva privata", anche cantine di dubbia
reputazione possono schiaffare quelle parole sulla propria etichetta (ed in
effetti spesso lo fanno). Nella maggior parte dei casi, comunque, una cantina
rispettabile che mette sul mercato il suo vino principale come Riserva privata
sta offrendo il meglio della sua produzione e lo prezza di conseguenza.
Robe
Parola francese che letteralmente significa “vestito”, ma che nel gergo del
vino significa tutto ciò che concerne il colore di un vino.
Robusto
Un vino robusto è quello che un corpo pieno, vigoroso, ricco di sapore ed
alto contenuto alcolico. Il descrittore si applica di regola ai grandi e forti
vini rossi.
Rosato, rosé
Termine che indica i vini di colore rosa. I veri rosati sono fatti con uve
rosse e non mescolando vini bianchi con vini rossi. Il colore rosato (che va dal
salmone sbiadito al rosa brillante) deriva dal breve contatto tra il mosto e le
bucce che sono state pressate prima della fermentazione. Il contatto delle bucce
è lungo abbastanza d dare al vino il desiderato colore rosato, inoltre impedisce
al vino di acquistare il corpo più pesante ed il carattere dei tradizionali vini
rossi. Come risultato, la maggior parte dei rosati sono di corpo abbastanza
leggero, freschi, vivi e fruttati (da servire giovani e freschi). I migliori
rosati vengono dalle regioni francesi di Tavel e dell’Anjou, In Francia lo
Champagne rosé viene spesso fatto aggiungendo un po’ di vino rosso al vino
bianco della cuvée prima della seconda fermentazione. Il rosato si abbina ben
con cibi leggeri, specie quelli da pic-nic (prosciutto, cibi affumicati, tonno,
tacchino) e con le cucine speziate e piccanti come la messicana, la cinese, la
tailandese.
Rotondo
Termine di degustazione che indica la struttura di un vino nella vostra
bocca. E’ l’opposto di angoloso o duro, come se aveste del marmo in bocca invece
di un riccio di mare. Un vino rotondo è liscio e gentile sulla lingua con una
piccola o addirittura nessuna punta acida. Un vino acquista rotondità quando
tutti i suoi componenti (alcol, acidità, tannino, dolcezza) sono in equilibrio o
armonia senza nessuna caratteristica dominante. Ciò non significa
necessariamente che un vino sia eccezionale, ma semplicemente che non è
difettoso.
Rovere americano
Una cantina che afferma di usare rovere americano si riferisce al tipo di
barrique usata durante il processo di invecchiamento. Tradizionalmente i vini
vengono fatti invecchiare in barrique di rovere francese, ma il rovere americano
(cioè quercia cresciuta negli Stati Uniti) ha cominciato a divenire sempre più
popolare in tutto il mondo sia per il suo prezzo (da 250 a 300 $ per barrique,
invece dei 600$ per una barrique francese), sia per i sapori di vaniglia e aneto
che conferisce. Alcuni vitigni come lo Shiraz, lo Zinfandel ed il Tempranillo
sembrano avere una certa tendenza a preferire la maturazione in rovere
americano. Certe regioni vinicole come Rioja in Spagna e molte regioni
australiane hanno creato uno stile di vino, che dipende proprio dagli aromi del
rovere americano. Solo occasionalmente un enologo francese userà delle barrique
di rovere americano, ma sarà un evento veramente raro!
Rovere francese
Quando una cantina afferma che i suoi vini sono invecchiati in rovere
francese, si riferisce alle barriques di legno, fatte con il rovere delle
foreste francesi. Le barriques di rovere francese costano più di 600$ l’una,
hanno una capacità di 225 litri, sono considerate le migliori al mondo, sono
famose per migliorare la struttura ed il carattere di un vino e comunicano aromi
di vaniglia, legno aromatico e caramella mou.
Rovere nuovo
Termine che sta ad indicare barriques nel loro primo anno di uso. Dal
momento che le barriques di due, tre, quattro anni cedono un livello decrescente
di sapori ed aromi di legno al vino, molti enologi ruotano la loro dotazione di
barriques a seconda dell’età di ognuna. Gli enologi che vogliono conferire
sapori di legno al loro vino, normalmente scarteranno quelle barriques che sono
state usate per più di quattro annate, perché l’interno si è incrostato di
depositi che impediscono l’interazione col vino.
Rustico
Se un vino manca di eleganza e di finezza, è spesso definito come rustico.
Il termine si riferisce ai vini fatti alla vecchia maniera, che spesso hanno
bisogno di invecchiare per molti anni per ammorbidire ed acquisire equilibrio. I
giovani, ruvidi vini rossi che ancora abbisognano di invecchiamento (e hanno il
potenziale) sono talvolta indicati come rustici, come se fossero dei vini fatti
male e che sono irrevocabilmente grezzi e pesanti.
Ruvido
Un vino ruvido è quello che difetta di finezza, ha un sapore aspro oppure ha
troppo tannino e una struttura rude. Un vino fatto con uve eccessivamente
pressate, per esempio, avrà una struttura molto più ruvida di uno fatto con uve
spremute più sofficemente.
Salasso
La pratica di sottrarre una quantità di mosto liquido prima della
fermentazione per aumentare la percentuale di aromi e composti fenolici e creare
un vino con una più alta concentrazione.
Salmanazar
Un altro nome impossibile da ricordare per un’enorme bottiglia, che contiene
9 litri di vino o l’equivalente di 12 bottiglie normali (in pratica un cartone
di vino). E’ più grande dell’Imperial, ma più piccola di una Nabuchodonosor.
Sangiovese
E’ il vitigno rosso più largamente coltivato in Italia ed il principale
ingrediente in molti vini italiani come il Chianti, il Vino Nobile di
Montepulciano, il Carmignano, ecc. Questo versatile vitigno può produrre sia
vini leggeri, freschi e precocemente maturi (per esempio, un semplice Chianti) o
vini classici di gran corpo, potenti e capaci di invecchiare a lungo. Il motivo
che più recentemente ha portato il Sangiovese alla fama è il suo ruolo vitale
nella nuova generazione dei vini rossi della Toscana, chiamata Supertuscans, che
possono essere Sangiovese in purezza o tagli di Sangiovese ed altri vitigni.
Dovuti al successo dei Supertuscans, gli impianti di Sangiovese in California
sono aumentati significativamente durante l’ultimo decennio, specialmente a Napa
e Sonoma, dove è talvolta tagliato con Cabernet. Le note fruttate dei vini da
Sangiovese spesso tendono verso l’aspra amarena od il lampone, accompagnate da
caldo alcol e una memorabile vena acida ed astringente. I vini di Sangiovese in
purezza come il Chianti Classico Riserva, il Brunello, certi Supertuscans spesso
acquistano una significativa struttura e complessità invecchiando in barriques
di rovere. L’Argentina è pure conosciuta per produrre vini Sangiovese di
qualità.
Sauternes
La denominazione Sauternes, che si trova nella zona delle Graves nella
regione del Bordeaux (ed è una delle poche aree in Francia dove la muffa nobile
si presenta naturalmente), è famosa per la produzione di alcuni dei vini dolci
di più alta qualità al mondo. Il vitigno dominante nel Sauternes è il Sémillon
(circa l’80%), che viene normalmente tagliato con Sauvignon Blanc per aumentare
il gusto del vino. Pochi châteaux aggiungono anche piccole quantità di
Muscadelle. Le migliori annate sono attaccate dalla Botrytis cinerea (la muffa
nobile), che si presenta da due a quattro volte ogni dieci anni e dà al vino un
retrogusto di miele straordinario, una dolcezza lussureggiante ed intensi sapori
di pesca, ananas e spezie. Per fare Sauternes di alta qualità, ogni acino maturo
deve essere colto a mano e il vino deve invecchiare almeno da 5 a 10 anni. In
breve, è un processo estremamente intenso e complesso e ciò spiega perché i
Sauternes sono così cari e tipicamente venduti in mezze bottiglie. Quando le uve
del Sauternes non maturano in modo adatto a fare un vino dolce, l’azienda può
invece fare del vino secco e venderlo come Bordeaux.
Sauvignon Blanc
Sebbene questo vitigno bianco non sia così facile da coltivare come lo
Chardonnay, è certamente altrettanto versatile. E’ il principale vitigno
coltivato nelle denominazioni Pouilly-Fumé e Sancerre, nella Valle della Loira
ed è tradizionalmente tagliato col Sémillon per fare Bordeaux bianchi secchi e
dolci Sauternes. Gli enologi della Nuova Zelanda tendono a fare Sauvignon Blanc
aromatici, vegetali, molto erbacei e con notevole forza, mentre le versioni
francesi e californiane tendono ad offrire sapori più complessi ed una struttura
più untuosa. Le fredde zone della Nuova Zelanda, della costa nord-occidentale
del pacifico ed il Sud Africa hanno incontrato un grande successo con il
Sauvignon Blanc. Il profilo gustativo del Sauvignon Blanc, come molti vitigni,
dipende molto dal clima. In generale i vini fatti con Sauvignon Blanc sono di
corpo da medio a leggero, di colore giallo paglierino scarico con riflessi
verdognoli, di alta acidità e di moderato livello alcolico. I sapori tipici
vanno dal limone, pompelmo e minerale al molto vegetale ed erbaceo. Il Sauvignon
Blanc dà il suo meglio quando è fermentato a fredde temperature in vasche di
acciaio inossidabile (per mantenere il suo fresco vivo) ed imbottigliato e
bevuto presto, ma i Pouilly-Fumé ben fatti (con salda acidità e buon frutto)
possono invecchiare bene in bottiglia per parecchi anni. I cibi più comuni da
abbinare comprendono pesce, pollame, verdure, cibi molto acidi (vinaigrette,
salse al limone, formaggi caprini) e cibi piccanti.
Sboccare
La sboccatura avviene nella fasi finali del metodo champenoise, quando uno
Champagne è pronto per essere tappato. Durante la rifermentazione la pressione
nella bottiglia fa accumulare i sedimenti nel collo della bottiglia stessa. Per
rimuovere queste fecce, il collo della bottiglia viene istantaneamente
ghiacciato usando una salamoia a bassissima temperatura. Il tappo viene tolto,
permettendo alla pressione presente nella bottiglia di espellere il blocchetto
di ghiaccio e sedimenti che si è formato nel collo della bottiglia. Lo Champagne
viene quindi colmato col dosaggio, tappato nuovamente, ingabbiato e stoccato.
Tutte queste fasi vengono effettuate molto velocemente e con efficienza da una
linea automatizzata di imbottigliamento.
Scarno
Nell’arte della degustazione del vino, vi sono tre fasi tra il gustare e
l’inghiottire: il primo assaggio, il secondo assaggio ed il finale. E’ come
avere dei punti di controllo per l’assaggio in tre parti della vostra bocca. Un
vino che è scarno manca il secondo punto di controllo (uno dei più sensibili
all’acidità ed al sapore) perché manca di profondità nel secondo assaggio. Se
manca tutti e tre i punti di controllo, il vino è considerato vuoto.
Scatola di sigari
E' un termine usato per descrivere un vino che ha un'aroma di legno di
cedro, dal momento che tutti le scatole dei sigari di alta qualità sono fatti
con legno di cedro spagnolo. Il termine può anche essere usato per un vino che
ha la fragranza del tabacco di sigaro (quell'aroma celestiale che si sprigiona
aprendo una scatola di sigari piena). Questo descrittore viene spesso usato per
i Cabernet Sauvignon, specie quelli bordolesi.
Secco
Imparate a memoria questo termine, perché lo sentirete molto spesso. Secco è
l'opposto di dolce. Tecnicamente indica un vino che ha meno dello 0,5% di
contenuto zuccherino, un contenuto così piccolo che non potete sentirlo, perché
la maggior parte degli zuccheri naturali dell'uva sono stati convertiti in alcol
durante la fermentazione. Il vino può avere un aroma fruttato, ma le vostre
papille gustative non lo registreranno come un fruttato-dolce, quindi non
confondete le due cose. D'altra parte, il termine secco è anche usato per
indicare vini rossi tannici e astringenti che fanno sentire la vostra bocca
secca.
Secondi vini
Il termine “secondi vini”, diverso dall’espressione “super-secondi”,
indicano vini che non sono abbastanza buoni da essere considerati i primi o
principali vini di una tenuta. Molti enologi in tutto il mondo producono un
secondo vino per parecchie ragioni, inclusi i vantaggi commerciali e di
marketing. Per esempio, il secondo vino di Château Figeac è Grangeneuve per il
quale vengono impiegate uve di vigneti più giovani e meno soddisfacenti.
Successivamente, quegli stessi vigneti si saranno molto ben sviluppati col tempo
e finiranno nel Grand Vin Figeac. Dunque il marketing di Grangeneuve beneficia
dalla sua associazione con Figeac.
Sémillon
Alcuni vitigni bianchi sono fatti l’uno per l’altro e uno degli esempio più
significativi è quello del Sémillon e del Sauvignon Blanc, che quando sono usati
assieme danno il grande vino bianco secco di Bordeaux. Sebbene il Sauvignon
Blanc abbia solida fama in quel di Bordeaux, scarseggerebbe di corpo senza il
ricco e pieno carattere del Sémillon. Mentre il Sémillon tocca il suo punto più
alto quando è tagliato con il più acido e magro Sauvignon Blanc per fare
Sauternes e Graves, due nobilissimi vini bianchi dolci di Francia. I vini in
purezza del vigoroso e versatile Sèmillon sono normalmente di corpo da medio a
pieno, con bassa acidità e livelli alcolici da medio-alti ad alti e un colore da
giallo paglierino scarico a giallo dorato intenso. Il Sémillon esibisce molti
aromi e sapori come uno Chardonnay maturo: limone, pompelmo, mela, pesca, pera,
frutti tropicali, buccia d’arancia e marmellata. Siccome le bucce delle uve
Sémillon sono sottili ed i suoi grappoli grandi e fitti, essi sono altamente
sensibili alla Botrytis cinerea, che attacca le bucce e concentra gli zuccheri
del frutto, aggiungendo un corpo particolare ed una complessità incredibile.
Infatti il vino da dessert basato sul Sèmillon (col suo matrimonio di zuccheri,
acidi e concentrazione) è uno dei più piacevoli vini del mondo. Fuori d’Europa
il Sémillon raggiunge il suo meglio nelle zone calde come l’Hunter Valley in
Australia, dove alcuni sorprendenti esempi di vecchie piante di Sémillon
mostrano di che cosa è capace questo vitigno. Il Sèmillon si è inoltre
ritagliato una nicchia nel Nuovo Mondo: nello stato di Washington, in
California, Cile, Argentina e Sud America. Il Sémillon secco che fa da base al
Bordeaux si accompagna bene con frutti di mare, cacciagione e maiale. In
versione vino da dessert è tradizionale abbinamento con il foie gras ed inoltre
si accoppia perfettamente con i formaggi erborinati come il Roquefort.
Semi-secco
Il vino bianco ricade normalmente in una delle tre categorie di sapore:
secco, semi-secco o dolce. Un vino bianco secco non contiene zuccheri residui,
mentre un vino bianco semi-secco contiene giusto un po’ di zucchero residuo
(dallo 0,5% all’1,5% circa) da poterlo percepire. Se il contenuto zuccherino è
più alto, il vino viene considerato dolce.
Sensazione di bocca
Termine usato in degustazione per il modo con il quale il vino viene
percepito nella vostra bocca. Tutti i vini hanno una struttura che varia
dall'acquoso allo spesso (si pensi allo sciroppo) e voi potete sentire questa
struttura sulla vostra lingua. Un vino pieno di corpo, per esempio, dà una
sensazione pesante in bocca e dunque ha una sensazione di bocca più rilevante di
un vino leggero di corpo. "Vellutato", "scabro", "ruvido", "allappante" e
"pastoso" sono tutti aggettivi usati per descrivere il modo con cui il vino
viene percepito in bocca.
Serbevole
Un vino serbevole è quello che ha il potenziale per invecchiare bene,
risultando alla fine accresciuto in complessità e con i suoi componenti
individuali divenuti più bilanciati. Se un vino invecchierà bene dipende da un
certo numero di fattori, come il vitigno, la vendemmia, la qualità delle uve, la
severità usata nel selezionare le uve e l’equilibrio tra frutto, tannino, alcol
e acidità.
Sercial
E’ il più leggero, come corpo, colore e residuo zuccherino, dei tipi di vino
fortificato di Madeira. Una volta Sercial indicava anche che il vino era fatto
con questo vitigno, ma adesso questo ormai non è più vero.
Sgradevole
Un vino che è eccessivamente tannico, acido o di elevata alcolicità, ruvido.
Ve ne accorgete quando lo assaggiate: la vostra bocca si raggrinzisce, i vostri
occhi lacrimano e la vostra gola vi supplica di non inghiottire. “Ispido”,
“rozzo”, “mordace”, “astringente” sono descrittori comunemente associati ad un
vino sgradevole.
Sherry
E’ un vino fortificato della regione spagnola di Jerez. Al contrario del
Porto, lo Sherry viene fortificato alla fine della fermentazione, che non viene
quindi interrotta. Sebbene lo Sherry abbia una vasta gamma di sapori e colori,
ci sono due tipi principali di Sherry: il Fino e l’Oloroso. Questi tipi vengono
separati nella “criadera” (letteralmente, “sala parto”) a seconda della presenza
di un benefico strato di lieviti chiamato “flor”. Quei vini che sviluppano flor
sono di regola destinati a diventare il più pallido e leggero Fino, che ha un
gusto caratteristico e che è migliore quando viene bevuto giovane. I vini senza
flor sono destinati a diventare Oloroso, che è tipicamente secco, è invecchiato
più a lungo della maggior parte degli Sherry ed ha un gusto di passito e di
frutta secca. Il sistema solera di taglio frazionato gioca un ruolo importante
nella produzione dello Sherry. E’ una specie di schema piramidale dove le botti
più giovani di Sherry, vengono riempite dalle più vecchie in ordine discendente
di età con le più vecchie alla fine. I vini giovani rianimano e rinfrescano la
solera, mantenendo viva la benefica superficie di flor, mentre i vini più vecchi
aggiungono finezza e carattere al vino giovane. Ci sono molti tipi di Sherry.
Elencati dal più corposo al più leggero sono: cream sherry, pale cream, oloroso,
palo contado, amontillado, fino e manzanilla.
Shiraz
In Australia e Sud Africa è il sinonimo comunemente usato per indicare il
vitigno rosso Syrah.
Smorto
Un vino smorto è esattamente ciò che ci si attende da una definizione del
genere: non interessante, noioso, unidimensionale, piatto e che difetta di gusto
o di carattere. In rare occasioni, uno smorto brutto anatroccolo di un vino
diventerà anni dopo come un elegante cigno. Smorto può anche riferirsi anche
alla limpidezza di un vino, indicando che manca di lucentezza e di brillantezza.
Solera
E’ il tradizionale metodo spagnolo di tagliare i vini fortificati con
l’intento di diminuire le differenze tra annate diverse e migliorare la qualità
del vino nel suo insieme. Le botti di vino più vecchio vengono colmate con un
vino leggermente più giovane, che rinfresca il vino più vecchio, mentre questo
aggiunge carattere, corpo e profondità al più giovane. Questo laborioso metodo è
molto famoso ed usato nella regione di Jerez per la produzione dello Sherry, ma
è praticato anche in altre regioni.
Solfiti
Termine che comprende biossido libero di zolfo, ione solforoso, acido
solforico ed altri complessi solforici. I solfiti sono misurati in parti per
milione o “ppm”. Pochissimi vini hanno solfiti sotto 10 ppm ed oggi pochi hanno
sopra 60 ppm. Per una spiegazione di come i solfiti sono in relazione col vino,
vedi Zolfo.
Sommelier
Il sommelier assiste i clienti nella scelta del vino più adatto ad
accompagnarsi ai cibi. Normalmente ha acquisito questa qualifica diplomandosi,
dopo aver seguito un apposito corso. I compiti del sommelier sono inoltre quelli
di creare una lista dei vini, curare la cantina dei vini ed insegnare allo staff
il giusto comportamento riguardo al servizio dei vini. Il sommelier è inoltre
tenuto a saggiare e valutare la qualità del vino prima di servirlo.
Sottile
Questo termine è spesso usato per indicare un vino elegante che non ha
intenzione di stordirci con il suo aroma ed il suo sapore. Piuttosto esso
solletica le vostre papille gustative con le sue caratteristiche di sottofondo,
ma già complesse. Uno Chardonnay ben fatto, per esempio, può impressionarvi con
il suo sottile aroma di legni.
Spalla
L’area curva tra il corpo ed il collo di una bottiglia da vino. Le bottiglie
di vino che sono evaporate al punto in cui lo spazio tra il tappo ed il vino è
in corrispondenza o vicino alla spalla, devono essere trattate con cautela, dal
momento che ci sono buone probabilità che il vino sia ossidato a causa di un
tappo che non tiene.
Spätlese
Letteralmente significa “vendemmia tardiva”. E’ uno dei titoli di Prädikat
per il grado contenuto zuccherino delle uve mature raccolte in condizioni di
vendemmia tardiva.
Speziato
Un vino speziato è esattamente ciò che ci si aspetta da questa definizione:
un vino che ha aroma, bouquet o gusto di spezie. Il tipo di spezie che il vino
comunemente imita comprende cannella, menta, pepe, chiodi di garofano e noce
moscata. Gewürztraminer, Syrah, Moscato e Zinfandel sono tutti vini che hanno
caratteristiche speziate.
Spremitura
E’ il processo di pigiatura e/o pressatura delle uve affinché rilascino il
loro succo.
Spuma
Nel mondo del vino tutto ha un nome, anche la roba frizzante che sale in
cima al vostro bicchiere di Champagne, quando viene riempito troppo alla svelta.
E' chiamata spuma, come quella formata dalle onde che frangono sugli scogli.
Stabilizzazione
E’ una serie di operazioni che avvengono dopo la fermentazione e durante la
maturazione per proteggere la stabilità del vino. Esse si dividono in due
categorie generali. La prima riguarda la stabilità microbiologica ed è tesa a
rimuovere gli effetti indesiderati dei batteri e dei lieviti (come una
indesiderata seconda fermentazione causata dai lieviti rimasti nel vino). La
seconda riguarda invece la stabilità fisica e chimica ed intende proteggere il
vino dagli eccessivi tannini, dal deterioramento dei composti fenolici e dalle
proteine instabili. Le procedure di stabilizzazione fisica e chimica comprendono
il filtraggio per rimuovere le proteine e la stabilizzazione a freddo per
rimuovere i cristalli di tartrato nei vini bianchi.
Stabilizzazione a freddo
E’ un modo per chiarificare il vino rimovendo gli indesiderati cristalli di
tartrato ed assicurare che il vino sia correttamente stabilizzato. E’ una
procedura comune per molti vini bianchi ed un metodo relativamente semplice. Il
vino viene raffreddato fino al punto di congelamento, causando la precipitazione
dei tartrati. Tra parentesi, questi cristalli che voi occasionalmente vedete sul
tappo, mostrano che il vino non è stato stabilizzato a freddo, dal momento che
questo procedimento elimina i tartrati, che appaiono appunto come piccoli
cristalli.
Stanco
Come un vecchio signore, un vino stanco ha superato il suo momento migliore
ed ha usato tutti gli elementi (compresi freschezza, profondità, sapore e corpo)
che ne facevano un buon vino ben equilibrato. Un vino invecchiato troppo a lungo
in botte o in bottiglia perderà la sua vivacità e diventerà stanco.
Stantio
I vini diventati stantii sono privi di vita, odorano di muffa e sono piatti.
Un tappo difettoso che permetta all’aria di entrare nella bottiglia può far
diventare stantio un vino, ma può anche darsi che un vino sia invecchiato troppo
a lungo ed abbia perso la sua freschezza. Invecchiare un vino che non ne ha
l’intenzione o non possiede la giusta struttura per invecchiare, è una via
sicura per fare un vino stantio.
Stare sulle bucce
Un termine enologico per indicare il periodo di tempo che il mosto passa a
contatto delle bucce delle sue uve. E’ durante questo contatto, che può durare
da poche ore a pochi giorni, che il vino assorbe i pigmenti delle bucce, i
tannini, e sapori ed aromi concentrati. Per i vini rossi il contatto con le
bucce è il tempo durante il quale il vino sta sulle sue bucce dopo che è già
fermentato. Per i vini bianchi (che non hanno fermentato sulle loro bucce) è il
periodo di tempo durante il quale il mosto sta sulle sue bucce prima di
fermentare.
Struttura
Dire che un vino ha struttura significa indicare che esso è ben strutturato:
di corpo pieno, ben equilibrato, caloroso e piacevole. Il termine è usualmente
impiegato per i grandi vini rossi, particolarmente il Cabernet Sauvignon. Vini
che difettano di struttura sono spesso chiamati magri o molli. La struttura si
riferisce all’ossatura di un vino, basata sulla somma dei suoi principali
componenti: frutto, acido, tannino, alcol e zucchero (se c’è). Se tutti questi
elementi sono nella giusta proporzione così che nessuno prevale e sbilancia il
vino, allora altri, più complessi aromi e sapori possono rivelarsi. Un buon vino
ha una struttura stabile, mentre un vino che, per esempio, ha poca acidità e
risulta fiacco o debole, si dice che manca di struttura. I vini che si vuole
invecchiare per parecchi anni, debbono essere fermamente strutturati. Essi
devono avere livelli di acidità, alcol, frutto e tannino concentrati ma
equilibrati, per impedire che diventino instabili o deboli mentre maturano.
Super-secondi
E’ un termine di mercato (nato dalla Classificazione dei Bordeaux Medoc e
Graves del 1855), che si riferisce ai vini classificati in seconda posizione,
dietro a quelli considerati primi. Questi vini possono essere secondo, terzo,
quanto e quinto cru nella classificazione ufficiale, ma nel mondo dei
professionisti del vino e dei conoscitori essi sono considerati solo un piccolo
gradino sotto Lafite, Mouton, Margaux, Haut-Brion e Latour. Questa non è una
classificazione ufficiale e dunque suscita interessanti ed animati dibattiti.
Vini che possono essere considerati “super-secondi” sono, ad esempio,
Ducru-Beaucaillou di St. Julien e i due Pichons di Pauillac.
Supertuscans
Il gruppo di Vini da Tavola toscani che ha raggiunto elevate altezze nel
mondo del vino, concentrandosi sulla qualità piuttosto che sulla tradizione. I
Supertuscans rompono tutte le regole del fare il vino in Toscana. Per esempio,
essi usano vitigni non tradizionali e non italiani. A dispetto della loro bassa
classificazione ufficiale, il mondo del vino ha accolto con entusiasmo questi
vini.
Sur lie
Espressione francese che significa “sulle fecce” (vedi Fecce).Un enologo
talvolta può consentire al vino di invecchiare con le fecce per parecchi mesi
prima di imbottigliarlo direttamente dalla vasca di fermentazione o dalla botte,
evitando il processo di travaso e di filtraggio. Questo viene fatto per
aggiungere complessità e sapore al vino. Lo Chardonnay viene spesso fatto usando
la tecnica “sur lie”, così come il Muscadet.
Sylvaner o Silvaner
Il vitigno bainco Sylvaner è largamente coltivato nella Franconia (Germania)
ed in Alsazia, dov’è usato per fare vini bianchi, leggeri, morbidi, secchi, con
alta acidità, ma non tropo sapore, aroma e capacità di invecchiare. Il Sylvaner
è stato il vitigno più coltivato in Germania nella prima metà del Novecento, ma
ha perso questa posizione a favore del robusto Müller-Thurgau. E’ ancora molto
popolare tra i vignaioli perché è un vitigno prolifico, che dà alte rese e
matura presto. Il Sylvaner è coltivato anche in Svizzera, Australia, Italia e
California. Molti credono che questo vitigno abbia avuto origine in Austria.
Syrah
Questo venerabile vitigno rosso deve la sua fama ai grandi rossi che produce
della valle del Rodano (come Côte-Rôtie ed Hermitage) che invecchiano per
decenni. Gli australiani lo chiamano “Shiraz” (un nome che è molto vicino alle
presunte origini indo-europee del vitigno), lo coltivano più di ogni altra uva
rossa e ci hanno fatto il loro miglior vino. Il Penfolds Grange. La California
sta cercando di aggiungersi alla compagnia, piantando nuovi vigneti e importando
enologi che possano domare i tannini ed ottenere i sapori terrosi del Syrah.
Questo vitigno dà uve con acini scuri, nerastri, con buccia spessa, che si
trasformano in vini tipicamente scuri, ricchi, densi di corpo da medio a pieno,
con sapori caratteristici di pepe, spezie e frutti (in particolare ciliegia,
cassis e mora). I livelli alcolici sono tipicamente alti è l’acidità da moderata
a bassa. I Syrah complessi spesso hanno un bouquet di cuoio, catrame e nocciole
tostate. Il vino che deriva da raccolti estremamente maturi tende ad avere una
dolcezza appiccicosa. I tannini possono essere fermi nei Syrah giovani e
concentrati, ma quelli di corpo medio sono normalmente rotondi con un pizzico di
tannicità. Il Syrah si abbina bene con le carni grigliate, gli stufati saporiti
e la cacciagione od i piatti speziati e piccanti. Non è inusuale per il Syrah
richiedere anni di invecchiamento in bottiglia prima di raggiungere un piacevole
equilibrio.
Tafelwein
E’ semplicemente il vino da tavola tedesco. Ci sono due tipi di vino da
tavola in Germania: il Deutscher Tafelwein ed il Tafelwein aus Ländem EWG.
“Deutscher” indica che tutto il vino in una bottiglia di vino da tavola viene
dalla Germania (un’ulteriore distinzione di questa categoria Deutscher è “Landwein”,
che è l’equivalente tedesco del francese vin de pays). Le parole “aus Ländem EWG”
significano che il vino viene da altri paesi dell’Unione Europea al di fuori
della Germania.
Tagliare
Tagliare è l'arte di mescolare o "sposare" due o più elementi, inclusi i
differenti vitigni, le vigne, le denominazioni o le vendemmie, per creare un
singolo vino superiore. La maggior parte dei vini e tagliata, dai migliori
Chardonnay al vino da caraffa che si acquista al supermarket. L'enologo merita
il suo denaro e la sua fama decidendo quale combinazione di vitigni, vendemmie,
vigne, denominazioni, stili e numerosi altri fattori mescolerà insieme per fare
il miglior vino possibile. Per esempio, uno dei tagli più classici è mescolare
Cabernet Sauvignon e Merlot (insieme ad altre uve) per fare un Bordeaux. Anche
molti Champagne sono fatti con due o più vendemmie. Inoltre, sapore e margini di
profitto sono altre ragioni per tagliare: diluite un po' di eccellente Sauvignon
Blanc con del Sauvignon Blanc mediocre e voi avete un bel po' di Sauvignon Blanc
di passabile qualità.
Tannico
Tannico è un termine usato per descrivere vini, normalmente rossi, che hanno
un alto contenuto tannico. Il tannino, potete o non potete saperlo, è lo stesso
ingrediente usato per conciare le pelli, per proteggere la pelle grezza,
pressappoco alla stessa maniera in cui si permette al vino di invecchiare
lentamente, Probabilmente voi non berreste un succo d’uva lasciato in dispensa
per 20 anni, ma cosa pensereste a proposito di una bottiglia di
Lafite-Rothschild 1975? La berreste sicuramente, anche perché è stata
stabilizzata e protetta dai suoi tannini e dall’alcol.
Tannino
Il tannino è l’amaro, gustoso elemento nel vino che ammorbidisce con
l’invecchiamento e nondimeno è un fattore cruciale per la maturazione dei vini
rossi. Esso viene dai vinaccioli, dai raspi e dalle bucce, così come dal legno
delle botti usate per la maturazione (più nuove sono le botti, più grande sarà
il grado di tannino conferito al vino). Se il vino rende la vostra bocca rugosa
ed i vostri occhi lacrimano, ciò è normalmente dovuto ad alti livelli di
tannino. Molti dei vini rossi commerciali di oggi hanno un preciso equilibrio
tannico e necessitano di poco (ma anche nessun) invecchiamento.
Tartrati
I tartrati sono quei piccoli cristalli bianchi che occasionalmente vedete
sul fondo di un tappo. Essi sono i sedimenti formati dall’acido tartarico e
anche se essi sono completamente insapori e innocui, la maggior parte dei vini
bianchi di oggi vengono raffreddati con un metodo di filtraggio chiamato
stabilizzazione a freddo per rimuoverli. Qualche enologo, comunque, ritiene che
la stabilizzazione a freddo sia un trattamento troppo duro per i loro vini e
permettono ai tartrati di restare.
Tastevin
E’ un piccolo recipiente poco alto, ma piuttosto ampio usato dai sommeliers
per esaminare il colore ed il sapore di un vino. Esso è di regola in argento ed
ha al suo interno fossette ed altre decorazioni che riflettono la luce per
permettere all’abilità del sommelier di giudicare colore e limpidezza.
Tattile
Si riferisce a un componente del vino che ha veramente un impatto fisico
sull’assaggiatore. Per esempio, un vino con alti livelli di acidità volatile dà
una brusca sensazione di pizzicore passando nel naso, mentre i vini molto
alcolici danno una sensazione calda o bruciante nella gola. I vini spumanti
hanno un’effervescenza che può essere sentita in modo tattile.
Tawny
Per i vini Porto la parola “tawny” indica che il vino è stato invecchiato
nel legno per diversi anni. I semplici Porto tawny devono passare una media di 7
anni in grandi recipienti di legno. Altre categorie di tawny comprendono 10-20 e
30-year-old tawny port. Da un lato il Porto tawny è uno dei più acquistati tra
tutti i tipi di vini fortificati. Tawny può inoltre riferirsi ad un vino di
colore marrone chiaro.
TCA
E’ il più comune composto associato con i vini che sanno di tappo. Il nome
tecnico di TCA è “2,4,6 tricloroanisolo”.
Tempranillo
Probabilmente potete non aver mai sentito nominare prima questo vitigno
rosso, ma probabilmente avete sentito del famoso vino che fa: il Rioja. Il
Tempranillo viene coltivato quasi esclusivamente in Spagna, particolarmente
nella zona di Rioja, dove viene tagliato con Gamache (Grenache) per fare questo
di vino di classe mondiale. Il Tempranillo è un vitigno che matura presto e può
crescere in alcuni dei posti più inospitali. I vini prodotti col Tempranillo
sono di corpo da medio a medio alto, di colore rosso granato e con moderata
acidità. Sebbene di norma il Tempranillo non sia denso, nelle perfette
condizioni di coltivazione può produrre vini con una densità simile a quella del
Cabernet Sauvignon ed uguali livelli alcolici. Le caratteristiche del suo sapore
comprendono molte note di frutta rossa (fragola, ribes), qualche nota speziata
(chiodi di garofano) ed carattere terroso ed animale. Il Tempranillo non è
particolarmente profumato ed ecco perché spesso viene tagliato con vitigni molto
più aromatici come la Grenache. Il Tempranillo può essere fatto con uno stile
giovane, piacevole e fruttato per essere bevuto subito, oppure vinificato per
maturare molti anni in botte. Al di fuori della Spagna, questo vitigno ha
incontrato un limitato successo in Argentina, dov’è conosciuto come Tempranilla.
Terroir
Parola francese che comprende tutte le varie ed uniche combinazioni di
geografia, clima, viticoltura che influiscono sulle uve coltivate in ogni
particolare area vinicola (sia un singolo vigneto o un’intera regione), compresi
suolo, pioggia, sole, vento, pendenza, irrigazione e drenaggio. Il concetto che
sta dietro “terroir” è che due vigneti non sono esattamente la stessa cosa.
Dunque, perfino le uve dello stesso esatto vitigno creeranno vini differenti nel
gusto, per via dell’unicità del terroir sul quale ognuna è stata coltivata. Di
fatto, il principio del terroir spiega perché gli europei chiamino i loro vini
con i nomi dei posti dove sono stati prodotti, invece che con i nomi dei vitigni
usati per fare il vino, come invece avviene nella maggior parte delle regioni
del Nuovo Mondo.
Terroso
E’ un termine usato in degustazione per i vini che hanno aroma o bouquet e
gusti che ricordano certi tipi di suolo o di vegetazione, come terra umida,
foglie secche e funghi. A molti bevitori di vino piace una piccola dose di
questi sapori. Terroso inoltre può anche indicare vini che sono grezzi o che
hanno un non invitante e manifesto odore e sapore di minerali e di terra.
Tête de cuvée
Termine francese per indicare i migliori vini o spumanti di un produttore.
Vedrete queste parole molto spesso sulle etichette di costosi Champagne, in
particolare gli Champagne millesimati. E’ un po’ l’equivalente di Riserva
Speciale.
Tinto
Tinto (e la sua forma femminile, Tinta) significa “rosso” sia in spagnolo
che in portoghese. I nomi di molti vini rossi ed uve di queste nazioni
cominciano con questo descrittore, come Tinta Amarela, Tinta Barrica e Tinto de
la Rioja.
Tipicità
Parte del giudizio su di un vino consiste nel determinare se profuma ed ha
sapore come dovrebbe per quel tipo di vitigno impiegato o per la sua zona
d’origine. Per esempio, un Merlot tipicamente dovrebbe offrire sapori fruttati
ricchi e lussureggianti; se non lo fa questo è un punto contro di lui, poiché
non mostra la corretta “tipicità” o le caratteristiche standard di un classico
Merlot.
Torbido
Un vino è considerato torbido se c’è abbastanza sedimento che galleggia al
suo interno da pregiudicarne in misura considerevole la limpidezza. Nei vini
vecchi, una certa mancanza di limpidezza è prevedibile, ma nei vini giovani è un
cattivo segno che indica che il vino può essere rovinato o mal fatto.
Torchiato
vedi Vino di torchio.
Tostato
Quando le barriques di rovere vengono fatte, le doghe vengono riscaldate in
maniera da poter essere messe in opera. Il processo di riscaldamento viene
chiamato tostatura. A seconda di quanto le doghe sono state riscaldate, il legno
cederà un sapore ed un aroma tostato al vino contenuto al suo interno, cioè il
vino avrà l’odore del legno riscaldato o leggermente carbonizzato. Qualcuno dice
anche che il vino odora di pane tostato o carne affumicata. Voi sentite questo
termine usato in degustazione, riferito ai vini bianchi che sono stati
invecchiati in barrique.
Travaso
Vedrete spesso durante le visite alle cantine questo metodo tradizionale di
chiarificare il vino. Dopo che il processo di fermentazione è completato, il
vino ha bisogno di essere chiarificato perché normalmente contiene molti
sedimenti. I vini di minor pregio vengono semplicemente filtrati attraverso la
carta o una rete sintetica oppure passati attraverso una centrifuga. Metodi
facili e veloci, certo, ma che riducono anche alcune delle loro qualità più
piacevoli. Durante il periodo di maturazione del vino, il sedimento (o fecce) si
adagia naturalmente sul fondo della vasca o della botte. La parte di vino libera
dai sedimenti viene pompata in un’altra vasca o in un’altra botte (il che spiega
tutte quelle grandi manichette attaccate alle vasche). Il processo di travaso
viene ripetuto fino a una mezza dozzina di volte nel primo anno ed è un’attività
molto intensa. Si corrono anche dei rischi perché sebbene l’areazione del vino
aiuti ad eliminare i cattivi odori ed i mercaptani, se il vino ha troppo
contatto con l’aria, l’enologo potrebbe ritrovarsi con qualche molto cara botte
di aceto.
Trebbiano
Il Trebbiano è il vitigno bianco più ampiamente coltivato in Italia ed è
usato per fare Orvieto, Soave ed altri vini bianchi secchi italiani. I vini
fatti col Trebbiano hanno di norma alta acidità, medio contenuto alcolico,
sapori ed aromi neutri e zucchero basso. E’ spesso tagliato con altri vini ,dal
momento che tende ad essere abbastanza leggero di corpo e poco stimolante di
suo. In Francia è chiamato “Ugni Blanc” e lo si usa come vino baso per fare
brandy, Cognac ed Armagnac.
Trocken
Termine tedesco per “secco”. Questi vini per legge non possono avere un
livello di residuo zuccherino più alto dello 0,4%. Tuttavia, i vini con più alta
acidità possono abbassare la percezione di dolcezza. Così un vino per essere
etichettato come Trocken deve avere un livello zuccherino che può essere alto
0,9%, se l’acidità totale del vino è all’interno dei 2 grammi per litro del
livello zuccherino. I limiti per i vini spumanti (Sekt) variano. In ogni caso,
quando vedete Trocken sull’etichetta, state prendendo qualcosa di relativamente
secco.
Trockenbeerenauslese
Per capire questa lunghissima parola, è di aiuto spezzarla: trocken/appassiti;
beeren/acini; auslese/raccolti. Spesso confusi con i Trocken, questi vini
vengono fatti con acini appassiti, ultra-maturi che sono raccolti
individualmente. Questo è il più alto titolo di Prädikat, al di sopra di Eiswein
e Beerenauslese. Queste uve concentrate e mielate sono usate per produrre vini
da dessert dolcissimi e perfettamente untuosi. Come i vini Beerenauslese, questi
vini sono prodotti raramente (2-3 annate ogni decennio), ma hanno abbastanza
acido e zucchero da invecchiare per moltissimi anni.
Untuoso
E un termine di degustazione per un vino che è ricco, dolce, spesso, pieno
di corpo, molto alcolico e con frutto concentrato. E’ spesso usato per
descrivere vini da dessert dolci ed assai morbidi come Sherry e Sauternes.
Vecchio Mondo
Vedi Nuovo Mondo.
Vegetale
Questo termine, che si sente usare frequentemente, indica un vino, che ha
sapore o aroma di erbe, come aneto, timo o menta. Lo si può anche usare per un
vino che ha un definito aroma erbaceo. Il Sauvignon Blanc, in particolare, tende
ad essere vegetale, ma anche i vitigni come il Cabernet Sauvignon ed il Merlot
possono acquisire queste qualità, specialmente quando le uve non sono ben mature
e difettano di fruttato. Un vino vegetale non è necessariamente considerato
difettoso, se i sapori ed i profumi erbacei appaiono con moderazione, ma, così
come con molte erbe, il troppo non è buona cosa. Se sono in eccesso, il
vino è da considerare difettoso. I vini vegetali sono, di norma, un risultato di
uve coltivate in vigneti che hanno una resa eccessiva.
Velato
Tra i termini usati per descrivere la limpidezza di un vino c’è “velato”. Si
applica ad un vino che, tenuto controluce, mostra una piccola quantità di
piccole particelle solide sospese nel liquido. Se il vino non è stato
intenzionalmente filtrato o chiarificato, un piccolo grado di velatura è
normale. Altrimenti, probabilmente significa che il vino ha un difetto, dal
momento che la maggioranza dei vini d’oggi vengono chiarificati.
Vellutato
Significa avere una struttura setosa e morbida. Bere un vino vellutato è
qualcosa di simile a passare la vostra mano sopra il velluto, una sensazione
morbida, piacevole e attraente. I vini rossi spessi, ricchi, corposi, dove tutti
gli elementi di tannino, acidità ed alcol sono in equilibrio, possono avere una
struttura ed un gusto vellutati.
Vendange Tardive
Termine francese che significa "vendemmia tardiva" ed è usata molto spesso
in Alsazia per classificare alcuni vini di prestigio. Gli enologi in Alsazia
hanno prodotto prevalentemente vini bianchi secchi dalla fine della Seconda
Guerra Mondiale per distinguere il loro stile di vino da quello dei vini
tedeschi, che quasi sempre hanno alti livelli di residuo zuccherino. La
categoria della Vendange Tardive permette ai produttori alsaziani di
diversificare i loro stili, come i vini tedeschi trocken (secchi) ed halbtrocken
(semi-secchi) permettono ai vignaioli tedeschi nuovi approcci di mercato.
Vendemmia
La vendemmia è il periodo di tempo nel quale vengono raccolte le uve
destinate a diventare vino. Non solo occorre che le uve siano fisiologicamente
mature, ma il vignaiolo deve anche considerare la minaccia di possibili cattive
condizioni del tempo, la logistica tra la vigna e la cantina (incluse, in mezzo
a molte altre variabili, la disponibilità di braccia da lavoro e
l’equipaggiamento della cantina), la temperatura delle uve durante la raccolta
ed il trasporto alla cantina ed il metodo di raccolta delle uve (a mano o a
macchina). Importante è anche il tipo di vino da fare. Per esempio, se si vuol
preservare un alto livello di acidità naturale, essenziale per i vini spumanti,
lo Chardonnay ed il Pinot Noir, uve deputate alla loro produzione, vengono
raccolte normalmente prima delle stesse uve che vengono usate per fare vini
fermi. Avvertimento per i viaggiatori: la vendemmia è probabilmente il peggior
momento per fare una gita in una regione vinicola, se voi desiderate un buon
servizio presso la cantina, a meno che voi non abbiate previsto prima di dare
una mano per la vendemmia.
Vendemmia tardiva
Quando questo termine appare nell’etichetta di un vino, significa che le uve
sono state lasciate su certe viti selezionate dopo la vendemmia principale per
far raggiungere loro livelli di maturazione e di contenuti zuccherini più
concentrati (se avete assaggiato un uva sovramatura o appassita, sapete quanto
potente essa sia). Il risultato è un vino molto intenso, ricco e dolce, da
servire come vino da dessert.
Verde
Nel linguaggio del vino, “verde” ha molti significati, tutti i quali sono
normalmente riferiti ai vini bianchi giovani. “Verde” indica un vino giovane che
eccessivamente acido o erbaceo, un vino fatto con uve acerbe, aspro e privo di
fruttato o un vino che ha un colore verdognolo dovuto alla sua giovinezza.
Vieilles vignes
Espressione francese che significa "vigne vecchie". Occasionalmente potete
vedere queste parole sull'etichetta di alcuni vini francesi, come ad esempio
Cuvée les Chaillets Vieilles Vignes. Sebbene in generale si sia d'accordo sul
fatto che le viti debbano avere almeno 25 anni di età prima che un vignaiolo
possa usare il termine "vieilles vignes", non c'è attualmente una
regolamentazione che ne limiti l'uso sulle etichette dei vini.
Vignaiolo
E’ il nome del contadino che coltiva il materiale grezzo (es. le uve) che
serve per fare il vino. In Francia è chiamato “viticulteur” o “vigneron”; nei
paesi anglosassoni “grower”.
Vigne mère
Espressione francese che significa "vite madre" o "clone madre" ed è spesso
usata per indicare il vigneto madre. Il termine si riferisce al vigneto o alle
vigne (normalmente la migliore selezione) dalle quali altre viti vengono
riprodotte o clonate.
Vigoroso
Un vino che è grande, robusto, di corpo pieno e caldo viene detto vigoroso.
Il termine è usato quasi sempre per indicare vini rossi che hanno un alto
contenuto alcolico.
Vinacce
Sono le parti solide che rimangono dopo che le uve sono state pressate:
bucce schiacciate, vinaccioli, raspi, polpa ed altri rimasugli solidi. Nel caso
dei vini rossi, le vinacce si riferiscono a tutto ciò che rimane nella vasca di
fermentazione dopo che tutto il vino è stato travasato (dal momento che, a
differenza del vino bianco, il vino rosso è fermentato assieme ai materiali
solidi pressati). Le vinacce normalmente vengono raccolte è distillate per fare
grappa In Italia o marc in Francia.
Vinaccioli
Ogni acino ne ha due e insieme alle bucce sono una vitale fonte di tannino
per i vini rossi. I vinaccioli sono raramente usati per far crescere nuove viti
(oggi si usa l'innesto per questo), sebbene questo sistema sia stato usato per
circa 10mila anni.
Vin de garde
Espressione francese usata per indicare che un vino è fatto per invecchiare
e maturare piuttosto che per un consumo immediato.
Vin de table
Termine francese per "vino da tavola", spesso riferito ad un vino ordinario.
Il vin de table rappresenta quasi un quarto di tutto il vino prodotto in
Francia. Molto del vino semplice, di bassa qualità, viene prodotto da vigneti
con alte rese e vitigni come Carignan, Aramon e Alicante Bouschet, di cui una
grande quantità viene distillato in alcol per altri usi. Tutte circostanze che
concorrono a dar credito al detto che "la Francia ha il peggior vino da tavola
del mondo".
Vin de pays
Alla lettera questa espressione francese significa "vino di paese". Questi
vini sono ritenuti essere un gradino sopra il semplice "vin de table" (vino da
tavola) francese, poiché il "vin de pays" è spesso etichettato a seconda del
vitgno, disdegnando la denominazione controllata. Questa pratica dell'etichettamento
varietale è fatta per facilitare l'inserimento sul mercato dei vins de pays, dal
momento che la grande maggioranza di questi vini sono di qualità e prezzo che li
rendono molto competitivi rispetto ai vini, anch'essi etichettati secondo il
vitigno, del Nuovo Mondo (che sono i bersaglio economico di questa categoria di
vini). Ci sono tre categorie per i vins de pays: regionale, dipartimentale e
locale.
Vinificazione
Il processo di trasformazione del mosto in vino, attraverso la
fermentazione.
Vino
Il vino è, nel senso più generale, succo d'uva fermentato, che contiene dal
10% al 14% di alcol per volume. E' abbastanza interessante sapere che è la sola
bevanda alcolica che può essere fatta da sé: basta gettare grappoli d'uva in un
grande vecchio contenitore, pressarli, lasciare che il succo si trasformi come
per magia. Se esaminate dell'uva non lavata, potrete notare una piccola patina
bianca sulla buccia. Questi sono i lievi naturali dell'uva. Ci sono anche
zuccheri naturali nell'uva, chiamati fruttosio e glucosio. Quando l'uva viene
schiacciata gli zuccheri vengono in contatto con i lieviti e la fermentazione
naturale comincia. Ecco perché molta gente ritiene il vino l'unica bevanda
alcolica naturale. L'arte di fare un vino gradevole, comunque, è un processo
complicato, che concerne una giusta selezione dell'uva, la fermentazione, il
filtraggio dei sedimenti, l'invecchiamento e dozzine di altri procedimenti da
quelli tradizionali ai metodi sperimentali.
Vino barriccato
Semplicemente è un vino che è stato invecchiato in una barrique di rovere
dopo essere passato attraverso il processo di fermentazione. Spesso il termine
“passato in barrique” appare sulla retroetichetta dei vini di qualità ed indica
con buona probabilità che il vino ha preso alcuni aromi caratteristici della
barrique come la vaniglia, il burro e così via. L’invecchiamento in barrique dà
inoltre al vino un colore più intenso ed ammorbidisce i suoi tannini mentre
l’ossigeno penetra lentamente attraverso i pori del legno. Quando l’enologo
stabilisce che il vino è stato invecchiato abbastanza a lungo nella barrique
(perché si può sovresporre il vino agli effetti del legno), esso viene
imbottigliato e, in qualche caso, lasciato ancora ad invecchiare un po’. Molte
cantine usano una combinazione di barriques nuove, vecchie di uno, due, tre
anni. Esse tendono a rimpiazzare le loro barriques di rovere dopo quattro o
cinque vendemmie, dal momento che all’interno si formano incrostazioni che
impediscono l’interazione tra il legno ed il vino.
Vino da collezione
Qualche cantina espone nella sua sala di degustazione una gamma delle sue
annate per mostrare agli ospiti come I loro vini si sono evoluti e sono maturati
(si spera) anno dopo anno. Usualmente questi vini da collezione sono venduti
solo presso la cantina, ma occasionalmente una cantina può commercializzare un
particolare vitigno come vino da collezione.
Vino da dessert
E' un'ampia categoria di vino abitualmente dolci. Porto, Sherry, Sauternes e
Madeira sono tutti considerati vini da dessert. In realtà il termine è
abbastanza fuorviante, perché non tutti i vini da dessert hanno un gusto dolce o
hanno intenzione di seguire il loro piatto d'ordinanza (per esempio, basti
pensare alla sublime combinazione del foie gras, un antipasto, con il Sauternes,
tradizionalmente considerato un vino da dessert).
Vino da tavola
La maggior parte della gente pensa che il vino da tavola sia roba da poco,
ma non sempre è così. Nei paesi dell’Unione Europea ogni vino prodotto nelle
nazioni che la compongono senza attenersi alle regole delle denominazioni di
origine ufficiali è considerato vino da tavola. Grandi vini (come i Supertuscans)
possono trovarsi in questa categoria insieme ai semplici vini da caraffa. Lo
stesso negli Stati Uniti dove molti vini di alta qualità sono considerati vini
da tavola. Negli States se un vino non spumante ha un contenuto alcolico che non
supera 14% è un vino da tavola. Ogni vino che abbia un contenuto alcolico
superiore a 14% (normalmente dovuto al fatto di aver aggiunto alcol durante o
dopo la fermentazione) deve essere per legge etichettato come vino da dessert.
Vino di torchio
Quando le uve sono vendemmiate e pressate, il mosto che ne risulta viene
chiamato prima spremitura. Le bucce e le polpe sono quindi spremute di nuovo per
tirar fuori il liquido rimanente, che viene chiamato "torchiato" o vino di
torchio. Questo succo ha un colore, un sapore e tannini più concentrati della
prima spremitura (c'è la stessa differenza tra succo di limone e limonata). Il
vino di torchio rosso differisce dal bianco in quanto non è pressato una seconda
volta fino a che non ha terminato la fermentazione (dal momento che il vino
rosso è fermentato con bucce e vinaccioli). Il vino di torchio viene spesso
riversato nella prima spremitura per aggiungere struttura.
Vino fortificato
Un vino è considerato fortificato se vie è stato aggiunto dell’alcol. Un
vino non fortificato ha circa da 11% a 14% gradi alcolici e l’aggiunta di brandy
o di alcol naturale fa innalzare il livello da 15% a 21%. L’alcol viene aggiunto
per molte ragioni: 1) per fermare il processo di fermentazione, quindi
aumentando il contenuto zuccherino; 2) per stabilizzare il vino, rendendolo
assai meno esposto al rischio di rovinarsi, anche quando rimane stappato; 3) per
dargli un po’ di vigore. I vini fortificati più popolari (conosciuti anche come
vini da dessert o vini liquorosi) sono il Porto, il Madeira e lo Sherry.
Vino generico
Se il vino arriva in tavola in un cartone oppure in una bottiglia con il
tappo a vite e porta qualche assurda etichetta con Chablis (per il vino bianco)
o Borgogna (per il vino rosso), si tratta normalmente di un vino generico. Si
può scommettere facilmente sul fatto che quei vini generici poco o nulla hanno a
che spartire con le famose regioni vinicole di cui riportano il nome
sull’etichetta.
Vino kosher
Come tutti i prodotti kosher, il vino kosher deve essere strettamente
conforme alle leggi bibliche ebraiche ed essere prodotto sotto la supervisione
di un rabbino (anche i lieviti devono essere kosher). Nel Nord America, il vino
kosher viene usualmente fatto con le acide uve Concord ed in seguito addolcito
con zucchero per abbassare l’acidità. Oggi i vini kosher sono ampiamente
migliorati ed usano vitigni e metodi di vinificazione standardizzati, ma sono
ancora parte integrante del cerimoniale ebraico, come nella consacrazione
sabbatica o nella celebrazione della Pasqua.
Vino nobile
I vini nobili sono il meglio del meglio. Gli enologi fanno tutto il
possibile per creare i vini di miglior qualità possibile. Perfetta armonia,
eleganza, equilibrio e complessità sono tutti i segni caratteristici di un vino
nobile.
Vin ordinaire
Vedi Vin de table
Vino organico
Come con molti altri cibi e bevande, un numero crescente di cosiddetti vini
organici sta entrando sul mercato. I vini organici sono fermentati da uve
coltivate senza l’uso di fertilizzanti chimici, pesticidi o erbicidi. Tuttavia,
come tutti i vini, i vini organici contengono ancora solfiti, dal momento che
una piccola quantità di essi viene naturalmente prodotta durante il processo di
fermentazione. Le regole ed i metodi per produrre uve e vino organici dipendono
dal paese d’origine e dall’ente incaricato della certificazione. La coltivazione
biodinamica dell’uva e la vinificazione è un’altra scuola di pensiero organico
(in Francia viene chiamata “biodynamie”): essa riguarda gran parte della pratica
organica standard, ma include anche le applicazioni omeopatiche nel vigneto per
il controllo degli insetti nocivi e delle malattie. Nicolas Joly, francese della
Valle della Loira, è il capofila dei sostenitori dei vini biodinamici.
Vino spumante
E’ un termine che indica una vasta categoria di vini (incluso lo Champagne)
che hanno avuto una seconda fermentazione o in bottiglia (metodo champenoise) o
in autoclave (metodo Charmat), per mezzo dell’aggiunta di zucchero e lieviti,
che successivamente hanno prodotto l’anidride carbonica responsabile della
gradevole effervescenza. I consumatori ed i professionisti del vino spesso fanno
lo stesso comune errore di chiamare Champagne tutti i vini spumanti. Molto
semplicemente, se non viene dalla Champagne, regione geografica della Francia,
il vino spumante non è Champagne. Ci sono parecchi metodi per produrre vino
spumante, fatto in una larga gamma di stili e, a seconda delle sue origini, di
nomi. Crémant (Francia), Cava (Spagna), Spumante (Italia) e Sekt (Germania ed
Austria) sono vari stili di vini spumanti. Il vino spumante economico è fatto
addirittura iniettando semplicemente anidride carbonica direttamente nel vino.
Per vostra informazione, sebbene tutto lo Champagne sia vino spumante,
pochissimo vino spumante è Champagne.
Vintners Quality Alliance
(VQA) Un sistema di denominazione d'origine sviluppato da un'unione di
produttori di vino, legislatori governativi e istituzioni di ricerca, che
identifica i vini basandosi sull'origine delle uve con le quali sono prodotti.
Con questo sistema il Canada si aggiunge agli altri paesi produttori di vino
nello sviluppare un sistema di regolamentazioni e di standards per i suoi vini.
Come le AOC francesi, ogni regione canadese detta le proprie regole sui vitigni
consentiti ed i livelli zuccherini alla vendemmia. Diversamente dai vini AOC
francesi, i vini VQA sono analizzati da un gruppo di esperti indipendenti e solo
quelli che raggiungono o superano gli standards VQA hanno diritto alla
denominazione. Questi vini possono esibire sulla bottiglia la medaglia VQA.
Viognier
Questo vitigno bianco del Rodano Settentrionale sta diventando sempre più
popolare in California. Il Viognier è famosissimo per essere il solo vitigno nel
Condrieu nel Rodano Settentrionale. In generale i vini fatti con il Viognier
sono di corpo da medio e medio-pieno e di colore da giallo pallido a giallo
dorato. Sono inoltre alcuni dei vini più aromatici ed elegantemente profumati
(pesca ed albicocca secche) al mondo. L'acidità è moderatamente bassa ed il
livello alcolico può essere discretamente alto. Il vino ha un ricco, quasi
untuoso carattere ed un finale medio-corto. Sebbene i vini Viognier di più alta
qualità possano invecchiare e migliorare con gli anni, la maggior parte danno il
loro meglio nei primi tre anni.
Viticoltura
Il metodo ed il processo di coltivazione dell'uva e della cura del vigneto.
Vitigni classici
Il termine comprende 9 vitigni considerati classici per la loro alta qualità
e per la loro capacità di essere coltivati nelle più varie condizioni
geografiche e climatiche, mantenendo un loro carattere varietale sempre
identificabile ed una qualità significativa. I bianchi classici sono lo
Chardonnay, lo Chenin Blanc, il Riesling, il Sauvignon Blanc ed il Sémillon,
mentre i rossi sono il Cabernet Sauvignon, il Merlot, il Syrah ed il Pinot Noir.
Vitigni nobili
Come l’Inghilterra ha la sua propria aristocrazia, così le dozzine di
vitigni impiegati per fare vino hanno la loro nobiltà, una singolare classe di
vitigni, che producono alcuni dei vini di più alta qualità nei vigneti di tutto
il mondo. In questa lista d’élite ci sono: Cabernet Sauvignon, Syrah, Pinot
Noir, Merlot, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Riesling, Chenin Blanc e Sémillon.
Quindi ci sono i vitigni maggiori, che per poter dare il loro meglio sono
coltivati soltanto in aree specifiche (mentre i classici danno risultati
notevoli un po’ in tutto il mondo), come il Sangiovese toscano o il Tempranillo
di Rioja. Assieme, i vitigni classici ed i vitigni maggiori compongono questo
gruppo esclusivo conosciuto come vitigni nobili. Ricordate comunque che i
vitigni nobili non danno automaticamente come risultato un nobile vino.
Vitigno
Imparate questo termine , perché lo sentirete spesso. Il vitigno è una certa
specie di uva con la quale viene fatto il vino. Se il vino viene fatto con uve
Chardonnay, il vitigno usato è appunto lo Chardonnay. Ogni nazione ha delle
precise regole per stabilire la percentuale minima di una certa uva con la quale
il vino viene fatto ed alcuni vini sono fatti interamente con la stessa varietà
d'uva. La maggior parte dei vini in commercio vengono chiamati con il nome del
vitigno usato per fare il vino (es. Chardonnay, Merlot, ecc.) o del posto in cui
le uve sono state coltivate (es. Bordeaux, Chianti, Rioja, ecc.). Negli Stati
Uniti la maggior parte dei vini ha nomi di vitigni, mentre i vini europei quasi
sempre vengono chiamati con i nomi della regione o della denominazione da cui
provengono.
Vitis vinifera
E' la specie di vite europea con la quale sono fatti quasi tutti i vini. Per
esempio, tutti i classici e maggiori vitigni come lo Chardonnay ed il Cabernet
Sauvignon sono "vitis vinifera".
Vivo
L’opposto di stanco o fiacco. Un vino vivo è allo stesso tempo fresco e
vivace ed ha un apprezzabile quantità di acida vivacità. Il termine viene
normalmente usato per i vini bianchi giovani o per i vini rossi leggeri di
corpo, così come per i vini più vecchi che hanno mantenuto la loro freschezza o
i vini spumanti che hanno una fine spumantizzazione.
VQA
Acronimo per Vintners Quality Alliance.
Vuoto
Un vino che manca di sapore è considerato “scarno”. Ma se un vino è privo di
ogni sorta di sapore, corpo o complessità viene indicato come vuoto (il peggior
incubo di un enologo). Responsabile di tutto questo è normalmente una vendemmia
povera o mal condotta.
Zinfandel
Sebbene alcune tracce colleghino le origini genetiche dello Zinfandel al vitigno
Primitivo dell'Italia Meridionale, i californiani hanno considerato lo Zinfandel
come un loro vitigno esclusivo per più di un secolo. Infatti, esclusi pochi
produttori in Australia e Sud Africa, questo straordinario e versatile vitigno è
coltivato solamente negli Stati Uniti. E' una bella uva, con chicchi grassi e
grossi, di un colore blu scuro che sono dolci e pieni di succo. Negli anni
Settanta guadagnò un enorme seguito quando Gallo mise in commercio una versione
leggera e leggermente dolce chiamata White Zinfandel. Ma adesso che la moda
dello White Zinfandel è passata, gli enologi californiani stanno producendo di
nuovo grandi Zinfandel, dal frutto di ciliegia intenso ed abbastanza corpo da
abbinarsi con manzo, selvaggina, salsicce ed ogni altro piatto robusto o
piccante. Lo Zinfandel può dare inoltre vita a vini sullo stile del Porto od a
vini di corpo leggero sullo stile dei Claret. Al suo meglio, lo Zinfandel è un
vino ricco, robusto e fruttato con spiccate note pepate. E' spesso alto di alcol
e ha un finale inequivocabilmente caldo. E' coltivato per la maggior parte nella
California Settentrionale, con i migliori vini che vengono dalle regioni
costiere più fredde.
Zolfo
Lo zolfo, nelle sue varie forme, è uno dei migliori amici dei vignaioli e
degli enologi, per il motivo che ha numerosi benefici usi. Una mistura di zolfo,
calce ed acqua viene cosparsa sulle uve per prevenire, muffe, oidio e malattie.
E’ usato per pulire e sterilizzare le attrezzature enologiche. Il biossido di
zolfo è aggiunto al vino come conservante e per prevenire l’instabilità
microbiologica durante il processo di vinificazione. Inoltre lo zolfo previene
indesiderate fermentazioni secondarie nei vini dolci. Piccole quantità di
solfiti esistono naturalmente nelle uve e in molti altri frutti e la loro forma
gassosa (il biossido solforoso) è un naturale sottoprodotto della fermentazione.
Tuttavia un enologo normalmente aumenta la quantità dei solfiti presenti durante
le varie fasi del processo di vinificazione con aggiunte di biossido solforoso
(nonostante si tenti di usarlo il meno possibile). Dal momento che un certo
numero di persone sono allergiche ai solfiti, il governo degli Stati Uniti ha
stabilito che se il vino contiene 10 ppm (parti per milione) o più di solfiti (e
quasi tutti i vini le contengono), la sua etichetta deve riportare “contiene
solfiti”. Pochi vini sono fatti senza solfiti e quelli devono riportare in
etichetta “nessun solfito aggiunto”. Un vino etichettato come “organico”,
tuttavia, non garantisce che sia libero da solfiti. Luogo comune: “sono i
solfiti nel vino rosso a provocarvi un mal di testa”. Realtà: “i vini rossi in
realtà contengono molti meno solfiti dei vini bianchi; i responsabili possono
essere i composti istaminici ed altre sostanze derivate dalle bucce delle uve e
dai tannini, ma nessuno lo sa per certo”. Notizia sorprendente: la maggior parte
della frutta secca e delle patatine fritte contengono livelli più alti di
solfiti rispetto alla maggior parte dei vini.
Zuccheraggio
E’ il processo con il quale si aggiunge zucchero prima o durante la
fermentazione per aumentare il livello alcolico di un vino. Viene fatto
normalmente per compensare la produzione di uve non ben mature nei climi più
freddi, come quelli che si trovano nell’Europa settentrionale. Nella maggior
parte dei casi lo zucchero viene aggiunto per elevare il contenuto alcolico da
1% a 2%. Non si può praticamente scoprire e non rende il vino più dolce, poiché
tutto lo zucchero viene convertito in alcol. L’intero processo è strettamente
controllato dalla legge, ma è considerato illegale in Italia, Germania, nel sud
della Francia ed in California (dove peraltro non ce n’è mai bisogno).