UN PARERE IN MERITO ALLA PORNOGRAFIA
Non c'è dissolutezza peggio del pensare. Questa licenza si moltiplica come gramigna su un aiuola per le margheritine.

 Nulla è sacro per quelli che pensano. Chiamare audacemente le cose per nome, analisi spinte, sintesi impudiche, caccia selvaggia e sregolata al fatto nudo, palpeggiamento lascivo di temi scabrosi, fregola di opinioni - ecco quel che gli piace. 

In pieno giorno o a notte fonda si uniscono in coppie, triangoli e cerchi. Poco importa il sesso e l'età dei partner. I loro occhi brillano, gli ardono le guance. L'amico travia l'amico. Figlie snaturate corrompono il padre. Il fratello fa il ruffiano per la sorella minore. 

Preferiscono i frutti dell'albero vietato della conoscenza alle natiche rosee dei rotocalchi, a tutta questa pornografia in definitiva ingenua. I libri che li divertono non sono illustrati. 

Il loro unico svago - particolari frasi segnate con l'unghia o a matita. È spaventoso in quali posizioni, con quale sfrenata semplicità l'intelletto riesca a fecondare l'intelletto! Posizioni sconosciute persino al Kamasutra. 

Durante questi convegni solo il tè va in calore. La gente siede sulle sedie, muove le labbra. Ognuno accavalla le gambe per conto proprio. Un piede tocca così il pavimento, l'altro ciondola liberamente nell'aria. Solo ogni tanto qualcuno si alza, si avvicina alla finestra e attraverso una fessura delle tende scruta furtivo in strada.

Wislava Szymborska