PROPOSTA : LA REPUBBLICA INTRODUCE LO SPETTACOLO DAL VIVO DELL’OBBLIGO

"Qualcuno evocherà il dispotismo illuminato. Ebbene sì:questa proposta appartiene al bagaglio politico del dispotismo illuminato.
Introdurre lo spettacolo dal vivo dell’obbligo, tuttavia, non significa suggerire la deportazione forzata di masse recalcitranti ad essere torturate dall’ultima avanguardia. Conosco bene quanto si può soffrire nell’assistere ad uno spettacolo che non si è scelto.
Gli studenti dei conservatori dispongono di una tessera studentesca che non da diritto ad un posto a sedere e sanno bene quali sono le poltrone assegnate ad alcuni corpi dello stato non particolarmente amici delle muse. Quei posti rimangono quasi sempre liberi e quindi sono preziosissimi per chi, come gli studenti cerca un posto a sedere.
Raramente, si presentano con aria circospetta coloro che hanno ricevuto biglietti omaggio. Con la loro tipica presunzione, gli studenti si godono le sofferenze dei presunti intrusi durante i quartetti di Beethoven o le sonate di Scarlatti e assistono compiaciuti alla loro fuga che rende finalmente libero il posto alla fine del primo tempo.
Mi viene in mente, in quei frangenti, la frase del giovane Marx, secondo il quale la musica sinfonica non dà alcun piacere ad un orecchio non educato.
La proposta dovrebbe agire proprio nella direzione di generare un pubblico sufficientemente educato ad apprezzare gli spettacoli dal vivo. Come è possibile?
Prendendo atto del fatto che l’offerta di posti per gli spettacoli è limitata e quindi è difficile, oltre che impraticabile imporre a tutta la popolazione di assistere agli spettacoli dal vivo, potrebbe essere utile iniziare con quella fascia della popolazione che è il terreno più fertile e che è già istituzionalmente sottoposta agli arbitri del dispotismo illuminato: gli studenti.
Si potrebbe ad esempio introdurre per gli studenti di scuole medie e, superiori e anche per gli studenti di facoltà umanistiche l’obbligo di assistere ad un certo numero di spettacoli dal vivo. Si potrebbe pensare di rendere meno gravoso possibile l’onere per lo spettatore obbligato a frequentare il “teatro dell’obbligo” lasciandogli la libertà di scelta e rendendogli la prestazione interamente gratuita."

DANIELE ARCHIBUGI: “Per il teatro dell’obbligo. 4 modeste proposte per gli spettacoli dal vivo” (economia della cultura 3/2001)

 

 

 

Quanti sono i giovani interessati alle forme culturali più raffinate e magari complesse quali possono essere la lirica, il teatro e la musica classica? Como ha sempre visto un basso profilo culturale nei giovani; sono pochi quelli realmente interessati alle suddette attività proposte. Se da un lato tutto questo è attribuibile agli stessi giovani, interessati più ad una birra con gli amici o alla discoteca, è anche vero che i prezzi proibitivi o comunque al di sopra delle possibilità di studenti liceali o universitari non ha certo incoraggiato la situazione.
Si nota come le strutture comasche che offrono servizi culturali di alta qualità riescano a riferirsi a vari pubblici, tra i quali di particolare interesse le scolaresche delle elementari e delle medie; ma va sottolineato come la maggior parte del pubblico si da ricercare nella fascia adulta, tra cui spiccano gli anziani. Le fasce di età comprese tra i 15 e i 30 anni restano inesorabilmente fuori dal target, a parte pochissimi amanti del genere. Certamente alla presenza di spettacoli quali il cabaret di Zelig anche tale pubblico viene interessato. Quello che ci preme sottolineare è che le rappresentazioni meno commerciali (i concerti di musica classica ne sono un esempio) sono disertate completamente da questo tipo di pubblico.
I giovani delle Superiori e dell’Università non vengono minimamente attratti da tale offerta, con il rischio che il cambio generazionale porti prima o poi ad un abbassamento considerevole del livello culturale della città. Cosa fare quindi per invogliare i giovani a partecipare alle attività culturali della città?


Struttura del progetto

Il Progetto Cultura Giovane parte dall’obiettivo di creare un punto di collegamento tra le strutture e gli enti dedicati alla diffusione della cultura da una parte e i giovani dall’altra, al fine di elevare quanto più possibile la cultura giovanile e di avvicinare i ragazzi a forme culturali più “difficili” e “complesse”.
Reputiamo che se anche solo una minima parte di questo target venga interessato dal nostro progetto, l’obiettivo è raggiunto. Infatti a differenza delle strutture offerenti prodotti culturali, il “Progetto Cultura Giovane” non ha alcun scopo di lucro, ma piuttosto di elevamento del livello culturale giovanile e della riscoperta del piacere di poter assistere a stupende rappresentazioni.
L’idea alla base del progetto è:
“comunicare in modo completo e attraverso tutti i mezzi possibili gli eventi culturali offerti ai giovani a prezzi veramente competitivi”
E come viene sviluppato il progetto?
Innanzitutto, attraverso un forte rapporto di collaborazione, vengono definiti per ogni spettacolo, di volta in volta, il numero di posti che rimangono vacanti. A questo punto noi ci facciamo carico di comunicare al nostro target tali posti rimasti invenduti, offerti loro a prezzi stracciati.
Come comunicare?
Comunicare ai giovani non è difficile. Basta sapere dove trovarli e cosa dirgli. Il nostro obiettivo è di sviluppare una mailing list attraverso cui inviare di volta in volta le informazioni riguardanti gli spettacoli: orari, numero di posti liberi, prezzi, descrizione dell’opera… al fine di incuriosire i giovani. Il servizio di mailing viene affiancato da uno di invio di sms per le offerte last minute, per ricordare gli appuntamenti presi e per ulteriori attività informativo-divulgative.
La mailing list sarà collegata al sito internet da cui si potranno attingere informazioni più esaustive
Altre comunicazioni verranno sviluppate con la possibile collaborazione di scuole, locali, bar, biblioteche, punti di incontro, associazioni e mezzi di trasporto pubblici; il tutto attraverso volantini e locandine.


Perché i giovani dovrebbero essere interessati?

Noi partiamo dal presupposto che qualche giovane sia già interessato a questo tipo di eventi e che non possa permettersi di pagare il prezzo intero del biglietto, mentre per la maggior parte reputiamo credibile che tali attività possano diventare una valida alternativa alle solite serate con gli amici in un bar, al cinema o in discoteca. Ovviamente sarà interessata tanta più gente quanto più gli sconti saranno forti.

 

Perché affidare questo progetto a noi e quali sono i vantaggi per l’ente organizzatore?

Un punto di forza del progetto consiste nel fatto che le organizzazioni possono offrire i posti rimasti vuoti a prezzi molto bassi. Ciò implica:

  1. maggiore partecipazione di un pubblico giovane;
  2. maggiore guadagno per l’organizzatore;
  3. possibilità di coprire più posti rimasti invenduti con il risultato di riempire le sale che altrimenti resterebbero parzialmente vuote; ciò permette un forte guadagno in immagine;
  4. pubblicità esaustiva che, in maniera diretta e indiretta raggiunge anche target
    diversi.

La nostra gestione del progetto, permette all’organizzatore di non dover investire capitali per attirare i giovani.


In sintesi:

Tecnicamente, il “Progetto Cultura Giovane” propone agli enti organizzatori di manifestazioni culturali una segmentazione del mercato del pubblico di sala, atta a favorire l’incontro tra l’offerta di eventi poco seguiti da un pubblico giovane e la sua domanda di essere incentivato a partecipare anche attraverso un’agevolazione all’ingresso. Dal punto di vista operativo l’associazione si impegna a creare una rete informativa capillare che funga da interfaccia tra gli enti e i giovani, raccogliendo e creando proposte per le varie manifestazioni dai primi e portandole a conoscenza di chi difficilmente potrebbe essere raggiunto in modo altrettanto efficace dagli organizzatori stessi.