Club Sommozzatori Offida Alba MASSACCI con una parete popolata da splendide Gorgonie Rosse.
Club Sommozzatori Offida La mitica "Grotta degli Occhi".
Club Sommozzatori Offida Alessandro PIZI beve dello spumante all'interno della grotta del Presepe.
Club Sommozzatori Offida ...   ...   ...

Tra Grotte e Coralli

Siamo di nuovo noi, anche quest’anno siamo stati particolarmente attivi immergendoci un po’ ovunque, dal relitto “dell’Anna Bianca” (isola di Giannutri) al relitto del “Francesca da Rimini” (Croazia) alle grotte sottomarine di “Capo Palinuro”.
Personalmente non saprei dire quale immersione è stata più bella delle altre, comunque di tutte ho un fresco e bellissimo ricordo. Partiti il 4 Agosto con 12 sommozzatori e tutte le imponenti e voluminose attrezzature al seguito abbiamo raggiunto Capo Palinuro all’alba, breve parentesi per il montaggio delle tende e subito siamo in immersione prima davanti all’ingresso della grotta delle “Catene” poi all’interno della grotta “Cattedrale” così chiamata per la varietà di speleotemi e campane d’aria di cui la cavità è padrona. Ci immergiamo poi nella “Grotta degli Occhi” dove molti dei nostri sommozzatori entravano per la prima volta. La grotta è disposta su due piani, l’ingresso si trova a 14 metri di profondità seminascosto dalla roccia, subito sembra buio e tetro, guardando di fronte si apre un arco con un pericoloso cunicolo infangato assolutamente da evitare, ma guardando in alto (sulla volta della grotta) si scopre che da un’apertura che permette il passaggio di un solo sommozzatore per volta arriva del chiarore; è il passaggio che ci porta al piano superiore della grotta! (La sala degli occhi!) Vedo i miei sommozzatori seguirmi e sfilarmi davanti oltrepassando quella specie di botola senza porta. Arrivati al secondo piano, lo stupore è collettivo, due grandi occhi bucano la parete, ci sembra di essere all’interno di un enorme teschio, e dagli occhi arriva la luce che parzialmente illumina la cavità, ci si diverte ad entrare ed uscire da quelle orbite, ma le sorprese non sono finite. Proseguo la risalita all’interno della grotta, fino ad emergere su una sacca d’aria respirabile all’interno della grotta stessa. Siamo al terzo piano di questo magnifico palazzo carsico all’interno della montagna, due alla volta vedo arrivare le luci dei sommozzatori che mi raggiungono, poi spariscono nell’oscurità di questo mondo senza sole, per far posto ad altri due. Scatto foto subacquee a ripetizione, mentre Alessandro addetto alle riprese subacquee cerca di non farsi sfuggire nulla e nessuno. Facciamo il percorso ritroso, torniamo alla base della grotta, lasciamo l’ingresso alle spalle, e siamo pronti ad infilarci nella “Grotta del Sangue.” Così chiamata poiché dalle strette crepe della roccia ricca di ferro fuoriesce acqua color rosso (ruggine del calcare.) Altra immersione indimenticabile è stata la “Grotta del Presepe” nota al sottoscritto ma anche questa non conosciuta da tutto il gruppo. Entriamo dentro passando attraverso uno stretto e poco rassicurante cunicolo ma di breve lunghezza, alla fine del quale si emerge su un laghetto interno pieno di speleotemi di forma stalattitica, ma è sul secondo laghetto interno, dopo uno stretto passaggio subacqueo che troviamo la stanza del presepe. Concrezioni di ogni forma ornano la cavità, stalattiti, stalagmiti, colonne dovute alla congiunzione delle stesse, a questo punto spunta fuori una bottiglia di spumante che allegramente consumiamo tutti insieme nella parte emersa del “Presepe.” Sono d’obbligo ringraziamenti a quanti hanno contribuito alla riuscita di oltre 80 fotografie subacquee, (quelle esposte sono solo alcune) e quasi cinque ore di riprese subacquee.