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Oggi parliamo di....La nuova visione della realtà

Dzyan - Libri


“Ineffabile Tenebra tre volte Ignota”
.
“Secondo la teologia di Orfeo, tutte le cose hanno origine da un principio immenso, al
quale noi diamo un nome per la debolezza e la povertà dell’umano intelletto; sebbene sia
perfettamente ineffabile, e nel riverente linguaggio degli Egizi sia una tenebra tre volte ignota,
in contemplazione della quale ogni conoscenza viene ricacciata nell’ignoranza” (Thomas
Taylor, citato in Orpheus, pag. 93).
Da questo procede la “Triade primordiale”, Bontà Universale, Anima universale, Mente
Universale, vale a dire la Trinità dei Logoi. Su questo punto il Mead scrive:
“La prima Triade, che si può manifestare all’intelletto, non è altro che un riflesso o un
sostituto del Non-Manifestabile, e le sue ipostasi sono: a) il Bene, che è sopraessenziale; b)
l’Anima (l’Anima del Mondo), che è un’essenza moventesi per sé; c) l’Intelletto (o la Mente),
che è un’essenza indivisibile, immobile”.
Viene dopo questa una serie di Triadi sempre discendenti di grado, che hanno le stesse
caratteristiche della prima con splendore sempre diminuito, finché si arriva all’uomo, che “ ha
in sé potenzialmente la somma e la sostanza dell’universo...
“La razza degli uomini e degli Dei è una” (Pindaro, pitagorico citato da Clemente, Strom. V, 709)...
Così l’uomo fu chiamato il microcosmo o il piccolo mondo, per distinguerlo dall’universo o grande mondo”

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Proposizioni
1. Un’unica Esistenza reale, inconoscibile, eterna infinita.
2. Da questa il Dio manifestato, che si svolge dall’unità alla dualità, dalla dualità, alla
trinità.
3. Dalla Trinità manifestata molte Intelligenze spirituali, che sovrintendono allo
ordinamento cosmico.
4. L’uomo è un riflesso del Dio manifestato e perciò fondamentalmente una trinità, il cui
SÉ interiore e reale è eterno ed uno con il SÉ dell’Universo.
5. La sua evoluzione si compie mediante ripetute incarnazioni, nelle quali egli è attratto
dal desiderio e da cui si libera per mezzo della conoscenza e del sacrificio, diventando
divino in atto, come sempre lo è stato in potenza.

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Dal libro di Dzyan

STANZA I

L’ETERNA GENITRICE, RAVVOLTA NELLE SUE VESTI ETERNAMENTE INVISIBILI, ERA RIMASTA
SOPITA ANCORA UNA VOLTA PER SETTE ETERNITÀ.

IL TEMPO NON ERA, POICHÈ GIACEVA DORMIENTE NEL SENO INFINITO DELLA DURATA.

LA MENTE UNIVERSALE NON ERA, POICHÈ NON VI ERANO AH-HI PER CONTENERLA.

LE SETTE VIE ALLA BEATITUDINE NON ERANO. LE GRANDI CAUSE DEL DOLORE NON ERANO,
POICHÈ NON VI ERA ALCUNO PER PRODURLE ED ESSERNE PRESO.

LE TENEBRE SOLE RIEMPIVANO IL TUTTO ILLIMITATO, POICHÈ PADRE, MADRE E FIGLIO ERANO
NUOVAMENTE UNO, ED IL FIGLIO NON SI ERA ANCORA RISVEGLIATO PER LA NUOVA RUOTA E PER
IL SUO PELLEGRINAGGIO SU DI ESSA.

I SETTE SUBLIMI SIGNORI E LE SETTE VERITÀ AVEVANO CESSATO DI ESSERE, E L’UNIVERSO, IL
FIGLIO DELLA NECESSITÀ, ERA IMMERSO IN PARANISHPANNA, PRONTO AD ESSERE ESALATO DA
CIÒ CHE È EPPURE NON È. NIENTE ESISTEVA.

LE CAUSE DELL’ESISTENZA ERANO STATE ABOLITE: IL VISIBILE CHE FU E L’INVISIBILE CHE È,
RIPOSAVANO NELL’ETERNO NON-ESSERE, L’ESSERE UNICO.

SOLA, L’UNICA FORMA DI ESISTENZA SI STENDEVA ILLIMITATA, INFINITA, INCAUSATA, NEL
SONNO SENZA SOGNI, E LA VITA PULSAVA INCONSCIA NELLO SPAZIO UNIVERSALE, ATTRAVERSO
QUELLA ONNIPRESENZA, CHE È PERCEPITA DALL’OCCHIO APERTO DI DANGMA.

MA DOVE ERA DANGMA QUANDO L’ÂLAYA DELL’UNIVERSO ERA IN PARAMÂRTHA, E LA
GRANDE RUOTA ERA ANUPÂDAKA?


La STANZA I descrive lo stato dell’UNO-TUTTO durante il Pralaya (dissoluzione)
 " - 0 " non può essere descritto essendo assoluto quindi viene dato un simbolo negativo.


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 EXO

Il corso dell'evoluzione naturale è eterno, l'uomo pensante passa
da una ronda all'atra dello stesso globo dove si svoge l'evoluzione spirituale.
Insita nella natura é la spinta per lo spirito dell'uomo a passare per infinite incarnazioni
per un bisogno di conoscenza propria e della coscienza universale che lo forma,
come tutte le altre forme di vita, a sua immagine e somiglianza.
Solo la sapienza vi porterà a conoscervi e conoscere la verità dell'origine della vita.
Buono studio.

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I libri di Powell...

Questo libro ci descrive la natura, l’aspetto, le funzioni del doppio eterico, i suoi rapporti con gli altri veicoli, la sua relazione col “prana” o vitalità, la sua nascita, il suo sviluppo, il suo declino, la sua relazione con certi metodi di cura, i “Chakra”, o centri di forza, che possiede, i poteri che esso può esercitare e infine i diversi e numerosi fenomeni eterici ai quali si riconnette.

Tutti posseggono e utilizzano il corpo astrale, per mezzo del quale si esprimono le sensazioni, le passioni, i desideri e le emozioni. Ben pochi però sono consapevoli della sua esistenza o riescono a dominarlo e a servirsene in piena coscienza. La sua composizione, la sua struttura e la sua funzione sono svelate con chiarezza in questo libro.

Lo studio dei corpi sottili dell’uomo amplia considerevolmente le nostre conoscenze ed allarga quella concezione della vita che si basa unicamente sul mondo fisico e sui cinque sensi. Nel corso del nostro studio vedremo che i sensi fisici, per quanto grande sia la loro importanza, certamente non segnano il confine di ciò che l’uomo può imparare circa i mondi nei quali vive.

Il corpo causale, a differenza di quello eterico, astrale e mentale, persiste per tutta l’evoluzione di un uomo, attraverso le diverse incarnazioni. Ed è per questo che l’autore prende in esame innanzitutto le origini e la nascita del corpo causale, vale a dire il modo in cui esso si è formato al principio. Powell continua descrivendone funzioni, composizione e struttura e infine offre un esame completo dell’entità, vale a dire dell’Ego, che abita e utilizza il corpo causale, proiettando da esso una personalità dopo l’altra nel ciclo della reincarnazione.

Il testo è intercalato da innumerevoli schemi e diagrammi che ne facilitano la lettura e agilmente aprono il lettore alla comprensione della complessità di questo magnificente sistema ordinato a cui appartiene l’umanità, che ne condivide il destino evolutivo.

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Sito denuclearizzato

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Ogni domanda, nella sua origine, appartiene al mondo della mente; le risposte invece, nella loro essenziale verità, sono della Coscienza.
Esistono 3 chiavi della natura di Tiphareth: é il centro di equilibrio dell'intero albero
                                                                 é Kether su un arco inferiore e Yesod su un arco superiore
                                                                  é il punto di trasmutazione tra i piani della forza e quelli della forma

*Bisogna conoscere la sua posizione sull'albero alla luce dei Sephirot collegati...
*...i 4 sotto rappresentano la personalità o Io inferiore,
     i 4 sopra sono l'individualità o Io superiore e Kether è la  scintilla divina...
     quindi dal punto di vista della psicologia trascendentale ( microcosmicamente )
     é il punto in cui i tipi di consapevolezza caratteristici di Kether e Yesod vengono messi a fuoco...

     Chakra mondano: Il sole
     Esperienza spirituale: visione dell'armonia delle cose

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