TOFOG - 30 Odd Foot of Grunts

 

Ilaria Dotti ha scritto una recensione del documentario "Texas", prodotto da Russell Crowe e girato durante alcune esibizioni dei Thirty Odd Foot of Grunts. Il documentario e' stato presentato al Sundance Film Festival 2002.

 

 

TEXAS

La recente presentazione di questo documentario al Sundance Festival mi ha fatto tornare in mente la richiesta di Lampedusa di scrivere una piccola recensione sul DVD e così approfitto di questo pomeriggio di “libertà”per farlo.

Dunque, inizio con l'avvertimento che questa non sarà una recensione imparziale perché io adoro il DVD e penso che siano stati $50.00 veramente ben spesi. 

L'io narrante del documentario è Dean Cochran e nella prima inquadratura lo si vede arrivare all'aeroporto di Sidney dove, insieme agli altri TOFOG, Russell escluso, s’imbarcherà sull'aereo che lo porterà a Londra. Siamo nel Luglio del 2000 e Russell è impegnato con le riprese di Proof Of Life.

Dopo Londra, il gruppo si sposterà ad Austin per registrare Bastard Life Or Clarity e tenere i tre famosissimi concerti presso Stubbs. Questa, in poche parole, è la storia raccontata nel DVD ma, naturalmente, non è tutto. La telecamera ha seguito i nostri in giro per Londra (dove possiamo vedere Russell fare la guida turistica e mostrare ai suoi mates Buckingham Palace), ai Pinewood Studios (dove ai nostri è stato messo a disposizione un capannone per le prove, in modo che Russell possa raggiungerli tra un ciak e l'altro di Proof Of Life - ed, infatti, lo si vede indossare i vestiti del film), durante il concerto al Borderline di Londra (piccolo clip, con l'unica apparizione di Meg Ryan) ed infine ad Austin, sia durante i concerti sia in sala di registrazione.

Il DVD mostra spezzoni tratti dai tutti e tre i concerti e la qualità audio è molto buona. Tra le canzoni: Memorial Day, What You Want Me To Forget, Afraid, Nowhere, David, All the White Circles e molte altre.

Però, quello che rende il DVD prezioso, non è tanto quello che avviene on stage, ma quello che avviene dietro le quinte: è interessante vedere il gruppo (e Russell in particolare) scherzare, “fare gli asini”, parlare con un linguaggio che scandalizzerebbe uno scaricatore di porto, provare le canzoni (con tanto di cantante che si dimentica le parole) e così via. Poi ci sono i discorsi d’incoraggiamento di Mark Dumbrell prima dei concerti: non credo di aver mai udito una più altra concentrazione di 'fucking' in tutta la mia vita! Il discorsetto di Proximo ai suoi gladiatori non è niente in confronto alle parole del buon Mark! Come ho detto, il linguaggio è estremamente volgare, e Russell usa più di una volta una certa volgarissima parola per indicare una parte dell'anatomia femminile, cosa che ha fatto gridare allo scandalo molte spettatrici di lingua inglese.

Le riprese dedicano spazio a tutti i componenti della banda ma, buon per noi, volente o nolente, Russell è colui su cui le telecamere si soffermano più spesso.

Questo DVD è inoltre famoso, giustamente, per i moltissimi inserti speciali. Si va dai video di Circus, Things Have Got To Change, Photograph Kills e così via (sono quelli che circolano anche sulla rete), a Russell che scherza con il pubblico, ad altri divertenti dietro le quinte e al dulcis in fundo, il mini documentario '60 hours in Italy', che copre sia il concerto di Milano sia l'apparizione a Sanremo.

Da italiana e da fortunata spettatrice del concerto di Milano ho trovato questa parte eccezionale e spero vivamente sia inclusa nel DVD che la Miramax metterà in commercio. E' interessante vedere che cosa Russell pensa di noi... Parlando di Memorial Day (stava cercando di tradurre il suo discorsetto introduttivo riguardo al nonno) afferma che noi italiani non usiamo il termine 'Seconda Guerra Mondiale' ma, 'the great disappointing loss of Mussolini'. In merito alle cinque ore di ritardo a Sanremo, afferma che ora capisce perché siamo stati dei così grandi esploratori: ci perdiamo sempre. Inoltre avete presente la frase con cui ha esordito sul palco dell'Ariston, 'Buona sera San Remo - aprite il cuore?' Beh, il video ci mostra Russell dietro le quinte che fatica ad imparare la frase e poi chiede alla sua aiutante/traduttrice: come si dice 'motherfuckers' in italiano. E' notevole l'abilità con cui impara a dire Buonasera rotti in culo! Amen... meno male che non ha salutato in quel modo! Molto interessante, dal punto di vista puramente estetico, vedere Russell con indosso un cappello da Carabiniere, dono di qualche pezzo grosso locale. Purtroppo c'è anche un pezzo della conferenza stampa durante la quale, al rifiuto di Russell di levarsi gli occhiali, un giornalista gli ha urlato, "Tanto duri poco anche tu."

Insomma, come ho detto, cinquanta dollari ben spesi! Mi auguro davvero che la Miramax lo distribuisca anche in Europa e che a tutti quanti sia data la possibilità di vedere questa piccola perla. Quanto a me,sarò per sempre grata all'amica americana che me l' ha comprato durante il concerto di Chicago! Grazie Jeannine, ancora una volta, grazie!

Ilaria

(26 gennaio 2002)

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