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Ferrara, il cristianesimo e lo stile costruttivo.

L’origine dell’“Architettura Gotica”, in altre parole lo stile architettonico, che maggiormente servì per costruire i cosiddetti “Libri di Pietra”, è, in realtà, un punto controverso. Questa “Particolare Tipologia di Costruzione”, infatti, differentemente dallo “Stile Romanico”, che fu una “Tecnica Policentrica”; senza, quindi, una “Precisa Patria d’Origine”, ha il “Suo Principale Luogo di Fioritura”, nel nord della Francia.

La costruzione dell’“Abazia di Saint-Denis”, ad’opera dell’“Abate Sugerio” intorno al 1140, è considerata, infatti, assieme alla “Cattedrale di Sens”, il “Primo Vagito” di questo “Nuovo Movimento Artistico” che, molto rapidamente, si diffuse, prima nel cosiddetto “Ile-De-France”, poi in tutta Europa. L’“Arte Gotica”, cosi come quella romanica, anch’essa era caratterizzata dalla “Volta A-Crociera” dall’“Arco A-Sesto Acuto”; a differenza, però, dello stile romanico, questi elementi erano inseriti in un sistema più logico e coerente. Quali sono stati i mezzi, è necessario chiedercelo, di un “Semplice Abate” per ristrutturare, in maniera cosi maestosa, il “Coro” della propria abazia? Sugerio, secondo delle fonti molto accreditate e già citate in precedenza, molto probabilmente, ebbe contatti con i templari di ritorno dalla terra santa. Quest’ultimi, infatti, avrebbero portato segretamente alcuni documenti molto importanti, che come si già posto in luce, erano nascosti sotto le rovine del tempio di Salomone e che traccerebbero il “Perfetto Metodo di Costruzione” con il quale si sarebbe edificato anche il suddetto tempio. La perfetta fusione tra questo metodo e la cosiddetta “Arte Circestense”, infatti, potrebbe aver fatto nascere, secondo gli esperti, l’architettura gotica. L’“Apparentamento” tra i circestensi e i templari, è dimostrato, principalmente, anche dal medesimo tipo d’“Ordine Gerarchico” e dal fatto che uno dei membri più importanti dell’“Ordine Circestense”, “Bernando da Chiaravalle”, nel 1127, scrisse la “Regola dei Templari” e la presentò al “Concilio di Troyes”. Un anno dopo questo particolare evento, per l’“Ordine dei Cavalieri del Tempio”, inizierà il consolidamento e l’espansione del loro “Grande Potere” in tutto il mediterraneo.

Nel 1191, infatti, “Innocenzo III”, disse di loro: “Consacrati al Servizio dell’Onnipotente, vanno Considerati parte della Cavalleria Celeste”. I progettisti dell’arte gotica, infatti, sembrerebbe proprio per simboleggiare, la particolare connotazione dei loro più grandi ispiratori, costruirono delle opere che fossero una sorta di ponte tra cielo e terra. In questa tecnica costruttiva, infatti, completamente innovativa per quei tempi, nulla era lasciato al caso. Tutto ciò è dimostrato dal fatto che ogni cosa, in questa determinata espressione artistica, segue un preciso ordine basato, principalmente, su “Particolari Sinergie”, soprattutto di luci, che sono prodotte dal proiettarsi del sole sulle molte vetrate di questi nuovi edifici dal carattere monumentale. Un’altra caratteristica fondamentale, di questa nuova tipologia di costruzioni, sono le molte inconsuete “Allegorie Bibliche” ottenebrate nelle strutture di tal genere. La differenza più sconvolgente del gotico rispetto al romanico è determinata dalla scomparsa delle enormi e spesse “Masse Murarie”, tipiche dello “Stile Romanico”. Il peso della “Struttura Gotica”, infatti, era completamente distribuito, su una “Intrigata Serie” di “Strutture Secondarie”, che complicarono secondo una precisa logica, l’“Aspetto Esterno” degli edifici; nacquero, così, le cosiddette “Pareti di Luce”, create ad’arte da “Magnifiche Vetrate” che, come si è già detto, creavano un “Bellissimo Gioco di Luci”. La complessa composizione delle vetrate, era corrisposta all’esterno, da un intrigato sistema di “Elementi Portanti”. Tale sistema era formato, principalmente, dai cosiddetti “Pilastri a Fascio”, altrimenti chiamati, “Polistili”. Essi erano un tipo di sostegno della struttura a “Sezione Complessa”, spesso “Polilobata”. Il pilastro appariva composto da un insieme di colonnette sottili. Nell’architettura gotica, dov’era largamente utilizzato, spesso alcune di queste colonnette proseguivano senza soluzione di continuità fino al soffitto, raccordandosi con i “Costoloni” degli “Archi Trasversali” delle “Volte a Crociera”. Questi particolari piloni, in sostanza, si dipanavano in un complesso reticolato di contrafforti completamente differente, anche perché più ampio, da quello romanico. Gli “Archi Rampanti”, i “Pinnacoli”, gli “Archi di Scarico”, i “Piloni Esterni” sono, infatti, tutti “Elementi Strutturali” che supportavano e indirizzavano le strutture di tal genere spingendole dal basso verso l’alto e scaricavano, al suolo, il peso dell’intero edificio. Questa nuova tipologia di costruzione, infatti, per riuscire ad’eliminare progressivamente, tutti i cosiddetti “Muri di Riempimento”, sfruttava la forza delle suddette strutture secondarie che si collocavano ai lati della parte principale del santuario in questione. La straordinaria capacità degl’“Architetti Gotici”, però, non si esauriva in una “Mera Struttura Statica”. I nuovi edifici, infatti, liberati dall’“Ingombrante Presenza” dei muri di riempimento, si svilupparono, come si è già accennato, tutti verso l’alto fino ad’arrivare a toccare altezze, per quell’epoca, inimmaginabili. Lo sviluppo in verticale di edifici religiosi, in realtà, si era già verificato in Inghilterra e in Normandia. Un altro elemento molto importante, nelle strutture gotiche, era il cosiddetto “Rosone”.

Il rosone era collocato, sia all’interno della struttura romanica, sia in quella gotica. Esso, ancora oggi, è un “Elemento Decorativo” molto importante; posto, solitamente, su uno dei lati della “Navata Centrale”, è un tipo di grande finestrone a forma circolare che ha il compito d’irradiare la luce solare verso l’altare. Il termine rosone deriva dalla parola “Rosa”. Questo particolare elemento, infatti, non è altro che una “Riproduzione Stilizzata” di questo particolare fiore che, fin dall’epoca degli greci, è stata sempre associata alla “Bellezza Femminile”. In epoca cristiana il “Simbolo della Rosa” si è spiritualizzata ed è diventata associabile all’immagine della cosiddetta “Vergine Maria” e alle “Litanie del Rosario”. Le tipologie di rose o di rosoni, ovviamente possono essere differenti; esistono, infatti, rose con più petali. Nel caso di “Sei Petali”, la rosa diventa associabile anche al cosiddetto “Santo Graal” e per tale motivo con i templari.

 

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