William Gibson e il cyberpunk, ovvero la letteratura postmoderna.

 

Per quanto riguarda un discorso generale sul significato di fantascienza postmoderna, si può risalire a quella che è stata la “polemica sul cyberpunk” degli anni ottanta. Gibson c’entra in tutto questo, il quanto il tutto esplose con l’uscita del suo “Negromante”. L’affermazione di base sta proprio nel cambiamento che la fs stava subendo sotto l’influsso della cultura postmoderna. Gli artefici di tali trasformazioni sono stati scrittori di opere sperimentali quasi fantascientifiche, scrittori che provenivano dal mainstream come Pynchon, Borroughs, Ballare, Mooney, DeLillo…, i quali hanno introdotto temi e motivi che diversamente sarebbero stati assimilati alla fs.

E’ utile premettere che l’evoluzione della cultura postmoderna è strettamente associato all’evoluzione della tecnologia. Diventa importante capire questo perché è solo esaminando la nostra situazione contemporanea, che si può capire cosa si intende per postmoderno.

Diventa quasi inevitabile che parte di questi di autori scendessero a compromessi con la fantascienza per i temi da loro toccati. Alcuni erano già autori di genere, altri venivano dallo sperimentalismo del mainstream che non è solo letteratura, ma anche poesia, teatro,, musica rock, tv e cinema. Per cui diventa fondamentale sottolineare l’interazione tra fs e avanguardia letteraria.

Gli ultimi decenni hanno visto l’evoluzione di una rete di sistemi politici ed economici verso altri di portata multinazionale. Lo spostamento sarebbe rilevabile  in quello che viene chiamato “terza fase” dell’espansione capitalistica, ossia il capitalismo “postindustriale”, che fa seguito al “capitalismo di mercato” e al “monopolio o imperialismo". Questa nuova fase, che si può collocare dopo la Seconda Guerra Mondiale (si badi bene, certi fenomeni tutti americani da noi sono arrivati dieci se non venti anni dopo, per cui se si cercano riscontri, si devono fare introducendo questa “variabile fissa”), ha creato il mondo postmoderno in cui viviamo attraverso l’espansione del capitalismo. Questa espansione, resa possibile appunto alla crescita esponenziale della tecnologia ha mutato no solo la realtà in cui viviamo, ma anche la visione del mondo e di noi stessi. I sistemi economici e politici dipendono dai progressi tecnologici: le multinazionali combattono in modo sempre più serrato e il successo dipende dalla capacità di raccogliere informazioni, per cui le tecniche di raccolta ed elaborazione dati diventano la chiave nella ricerca e nella produzione tecnologica, al punto tale che la più importante “risorsa globale” è diventata l’informazione stessa. Naturalmente, questi progressi tecnologici hanno prodotto un’ampia serie di prodotti high-tech, sia in campo militare, che in campo medico, fino ad arrivare ad un’ampia scelta di prodotti di consumo dei tipi più svariati. Tali sviluppi hanno enormemente favorito il complesso della multinazionali, le quali, in accordo al fallimento del comunismo reale, hanno portato al consolidamento del capitalismo della terza fase.

Tutta questa premessa serve a giustificare il tessuto connettivo nel quale si è evoluta la narrativa, anche nelle sue forme più estreme. Vi se ne trovano tracce nei film come Robocop, o Videodrome, o Total Recall, oppure nella musica dei Sonic Youth, o nelle sculture meccanizzate di Mark Pauline. Al giorno d’oggi, altresì, è impossibile ipotizzare una naturale consapevolezza nei confronti delle nuove tecnologie, potere cercare di capirci dentro qualcosa; è a questo che la cultura postmoderna e il cyberpunk servono. Per cercare di entrare in queste nuove tecnologie, per capirle e non solo fruirne.

Per analizzare questa situazione serve un genere di scrittori con un notevole back-ground scientifico. Questi scrittori, antesignani dei cyberpunk, dei protocyberpunk, offrono il tipico ritratto di individui in balia di un devastante mutamento tecnologico, di un sovraccarico di informazioni e di stimolazioni sensoriali. I personaggi e gli eventi di queste epoche si muovono all’interno di strutture narrative che dispiegano una sequenza ininterrotta di parole, dati ed immagini televisive riprese da un intreccio di riferimenti, dalle scienze alla cultura popolare, una tendenza che raggiunge i suoi vertici espressivi nei romanzi allucinatori di William Burroughs.. Per cui non può sorprendere che sia proprio la fantascienza il genere che ha saputo affrontare il ruolo della tecnologia nella vita postmoderna. Si può leggere il fenomeno cyberpunk come una sintesi tra la fs e le tendenze estetiche e gli impulsi tematici del postmoderno.

Il cyberpunk come “movimento” fantascientifico è emerso per la prima volta nel 1984, quando Gibson pubblicò Neuromancer, riscotendo un grosso successo di critica e di pubblico (vincendo i premi più importanti, l’Hugo, il Nebula, il Dick). Ma le radici di questa fioritura risalgono a parecchi anni prima, quando Gibson e altri iniziarono a pubblicare racconti e romanzi con un taglio diverso dalle opere di fs che trattavano lo stesso tema. Il cyberpunk è scritto da una generazione di scrittori già lontani dalle spinte della New Wave: innanzitutto, sono stati la prima generazione di artisti per cui le antenne dei satelliti, i video registratori, i cd, i computer non sono mai apparsi come oggetti strani, ma parte integrante di una matrice di realtà quotidiana. Ed è stata anche la prima generazione a leggere Pynchon, Ballare e Burroughs, profondamente immersi nella tecnologia ma anche nella cultura popolare, nei valori dell’estetica associati con l’esperienza della droga, del punk rock, i video game, i film fs-horror-splatter di Romero, Cronenberg e Ridley Scott. Con le loro opere i cyberpunk si sono presentati come artisti da “guerriglia tecno-urbana”: con i loro occhiali a specchio e i giubbotti in pelle, proiettano un’immagine provocatoria dell’artista “hacker della realtà” pronto a tutto. L’effetto complessivo del cyberpunk all’interno della fs è paragonabile a ciò che è accaduto nella musica rock alla metà degli anni settanta, quando il punk innestò bruscamente la decostruzione di quasi tutti i legami con la musica popolare. Ed è in questo contesto che esplode Gibson con le sue opere. Inventa un mondo surreale  elettronico notturno, in dissoluzione, nel quale si apre un discorso nuovo, dove vengono trasmessi ed intrecciati messaggi diversi. D’accordo, in Neuromante i “messaggi” mostrano certe analogie con altre opere precedenti, ma Gibson impiega la cornice del romanzo per introdurre la propria dichiarazione d’intenti, che si traduce in una sintesi di temi di fs postmoderna: il contrasto tra carne e metallo. La relazione tra la memoria umana e quella del computer; lo snaturamento del corpo e la trasformazione del tempo e dello spazio nel mondo postindustriale; l’incessante senso d’angoscia e paranoia per il fatto che qualche potente stia manipolando tutto quanto, dai singoli  individui alla politica internazionale e, infine, lo spettro che aleggia in quasi tutta la fs postmoderna: l’inquietante consapevolezza che l’impulso primario che ci spinge a replicare la nostra coscienza e la nostra natura fisica, non ci avvicini affatto ad un sogno di immortalità, ma crei solo una parodia del nostro spazio fisico.   

 

Gibson nasce a Wythville, Virgina, nel 1948 e nel 1968, dopo la morte dei genitori, decide di trasferirsi nel Canada, a Vancouver, città che lui stesso definisce perfettamente vivibile e a sua misura. Le motivazioni del trasferimento non sono del tutto chiare, anche perché lui stesso  non ha mai voluto dare una risposta esauriente alle ipotesi fatte, tra le quali, la più diffusa, visto l’anno, era quella del rifiuto a partire per la guerra del Viet-Nam. Intanto esercita i lavori più disparati e frequenta l’Università della Columbia Britannica, laureandosi nel 1977 in letteratura inglese: in questo periodo si sposa e mette al mondo due figli.  Poco dopo inizia a scrivere racconti dal vago sapore futurista, che tentano di interpretare il vertiginoso sviluppo delle telecomunicazioni in un contesto sociale mondiale. E’ un’operazione complessa, in quanto Gibson, invece di usare idee già sfruttate, crea dal nulla mondi e situazioni autonome in una cornice razionale.

Il primo racconto che Gibson riesce a vendere, nel 1977, si chiama “Frammenti di una rosa olografica”, e già in questa prima opera è possibile scorgere la forza e l’inventiva che caratterizzeranno i lavori successivi, sino a “Neuromante”un lavoro di una impareggiabile capacità di localizzare con precisione i punti nevralgici della società. Uscito nel 1984, data sempre più importante per la fantascienza, questo romanzo è già tutto nei racconti successivi al primo, ovvero “Il continuo di Gernsback”, “Johnny Mnemonic”, “La notte che bruciammo Chrome” e “New Rose Hotel”. Malgrado tutto questo, Gibson ha sempre rifiutato l’appellativo di profeta della telematica, in quanto lui stesso ha sempre affermato  che le sue sono estrapolazioni  di idee e immagini appartenenti ad un mondo che in realtà non conosce, se non marginalmente. Anzi, ha sempre ammesso di avere cominciato solo recentemente a navigare in internet, motivo che rafforza quanto sia potente la forza fantastica della sua narrativa. Malgrado questo, afferma Sterling, suo amico ed estimatore, nonché scrittore e teorico del movimento cyberpunk, l’avvento di Gibson sulla scena fantascientifica è stato quello di una scossa elettrica che avrebbe contribuito a svegliare il genere da un letargo “dogmatico”.

Romanzi

Neuromante (Neuromancer)

Giù nel cybespazio (Count Zero)

Monna Lisa Cyberpunk  (Monna Lisa Overdrive)

La macchina della realtà (The different engine)

Luce virtuale (Virtual Light)

Aidoru (Idoru)

American Acropolis (All tomorrow parties)

 

Antologie

La notte che bruciammo Chrome (Burning Chrome)

 

Un percorso cyberpunk

Frankenstein; ovvero, il Prometeo moderno
di Mary Wollstonecraft Shelley

Il riciclaggio delle parti del corpo, la crezione della vita ( la fabbricazione del mostro), omicidi, sesso, vendetta, epici inseguimenti, il brillante scienziato che opera la di fuori della legge, un'atmosfera ossessiva, romantica: questo libro è un'autentica miniera di temi e cliché fantascientifici. Oltre ad aver creato il primo grande mito della rivoluzione industriale, il romanzo riflette quell'atteggiamento profondamente schizofrenico  verso la scienza così evidente nella cultura postmoderna e nella narrativa che ne scaturisce.

Limbo di Bernard Wolfe

Wolfe, ex guardia del corpo di Trotskij, ha scritto questa grande distopia americana, nonché romanzo proto-cyberpunk. In un continente nord americano post nucleare, auto-mutilazione, lobotomia e chirurgia protesica sono una cura efficacie contro la guerra. Limbo è una brillante commedia nera, ed è probabilmente la ragione per cui è stata così a lungo dimenticata: il lettore medio di fs infatti, non consegue un punteggio molto alto nei test di ironia.

Destinazione stelle, o La tigre della notte
di Alfred Bester

Alterazione del corpo, intrighi fra grandi compagnie, ambientazioni e personaggi baroccheggianti, un viaggio sull'incerto confine che separa criminali e gente per bene. Ma ciò che rende straordinario questo libro è la fede assolutamente anarchica del protagonista nell'umanità. Si tratta di uno dei pochi romanzi realmente sovversivi prodotti dalla fantascienza.

Il pasto nudo di William S. Burroughs

Una raffica di risate maniacali dall'inferno. Un distillato di commedia nera come sangue raggrumato. Le contorte speculazioni mediche del dt Benway, i racconti del mondo della criminalità, e fantasie sessuali  che dilaniano le giunture come il morso di un brontosauro assatanato, il tutto raccontato con stile frammentato che ancora oggi ha il sapore della cruda e magnifica poesia che riesce ad esprimere. L'influenza di questo libro è enorme: senza di esso probabilmente non ci sarebbe stato il cyberpunk.

Andy Warhol presenta the Velvet Underground and Nico

Lou Reed e John Cale hanno guidato il pubblico del pop in un'incredibile scorribanda che non rimane ai margini, ma punta diritto al cuore della tenebre. Combinando avanguardia, rumore a livelli industriali e impulsi back-to-basics, il ritratto sincero e brutale offerto dai VU, un concentrato di droga, sado-maso e disperazione, ha segnato una svolta per una cultura pop ancora sotto il magico effetto dell'Estate dell'Amore. Reed, smagliante sotto il giubbotto di pelle nera e gli occhiali a specchio, ha composto canzoni assai mature su personaggi in cui arroganza e paranoia si scontrano duramente con la loro fragilità di esseri umani. Come musicisti e icone culturali, i VU hanno influenzato in maniera determinante il punk degli anni '70 e il cyberpunk degli anni '80.

Il cacciatore di androidi di Philip K. Dick

Un gruppo di androidi rinnegati fuggiti da una colonia si rifugiano sulla Terra e il killer Deckard deve scovarli a tutti i costi. Qui la grossa questione è l'identità: chi è più umano, gli androidi che vogliono vivere o il poliziotto che vuole ucciderli?Questo racconto è servito come base al film Blade Runner.

Nova di Samuel Delany

Stilisticamente, è il romanzo che fa da ponte tra la fs barocca degli anni '50 di Destinazione stelle e la visione del mondo più radicale di Neuromante. Una space opera piena di famiglie feudali e personaggi stravaganti, ma con un profondo rispetto per i meccanismi scientifici alla base dell'intero romanzo.

The atrocity exhibition di James G. Ballard

Ballard ha studiato medicina al college, e si vede. Attraverso un intreccio di romanzi condensati, Ballard ripercorre  la disintegrazione mentale di un medico in una clinica psichiatrica.

Crash di James G. Ballard

Mai il brivido erotico della violenza, la segreta soddisfazione di veder impazzire le macchine e il potere di istupidire dell'immaginario seriale erano stati presentati in maniera altrettanto efficace. Se vi siete mai chiesti cosa si proverebbe a raggiungere l'orgasmo con Jane Mansfield un istante prima dell'Impatto Fatale, allora questo è il libro che fa per voi.

Horses di Patti Smith

La personalità trasgressiva, androgina e gioiosamente oscena esibita da Patti Smith sul palcoscenico ha mostrato ad un'intera generazione di future rocker che le donne possono essere eccitanti, violente ed audaci quanto i loro colleghi maschi. Attingendo in egual misura dalle esperienze dell'avanguardia artistica e della cultura pop, la Smith ha creato una visione delirante e febbrile che trae la sua intensità dal medesimo senso di disperazione e di euforia caratteristico del cyberpunk.

Low di David Bowie

La prima collaborazione tra Brian Eno e Bowie produsse l'album che sanava la frattura tra il calore bianco del rock e la fredda geometria del sound elettronico/progressivo d'avanguardia.

Blade Runner di Ridley Scott

Questo film è stato spesso, e giustamente, paragonato a Neuromancer, per ottime ragioni. L'atmosfera claustrofobica della messa in scena di Scott, con la sovrabbondanza di informazioni ed immagini esotiche, la miscela di asiatico e americano, lo stridente contrasto tra il luccichio dell'high-tech e i bassifondi traboccanti di rifiuti, uniti alla graffiante intensità delle immagini, sono l'equivalente cinematografico della prosa di Gibson. Inoltre, al pari del romanzo, il film mette a fuoco gli stessi interrogativi morali ed epistemologici sollevati dalla tecnologia.

Videodrome di David Cronenberg

Cronenberg esplora uno dei temi favoriti del cyberpunk: lo snaturamento del corpo, la sostituzione del reale ad opera dell"iperreale" televisivo. Una visione dickiana, sconvolgente nella sua cruenta ma perspicace interpretazione del modo in cui la società è paralizzata nella consumazione delle proprie paure e dei propri desideri sotto forma di immagini prodotte dai media.

Terminator di James Cameron

Arnold Schwarzenegger è un robot killer che viaggia nel tempo e viene inviato a Los Angeles degli anni '80 per uccidere la donna destinata a mettere al mondo il futuro capo della rivolta contro le macchine senzienti che si sono impadronite del pianeta. Come gran parte del cyberpunk, questo film è uno sguardo consapevole a formule pulp antecedenti, pieno di riferimenti al genere; esempio di fs commerciale che si riscatta con guizzi geniali e una scatenata energia a rotta di collo, è praticamente un modello per tutti i film d'azione dell'intero decennio ed oltre.

Neuromante, Giù nel cyberspazio, Monna Lisa cyberpunk di William Gibson

L'evoluzione della Matrice, una realtà generata dal computer creata con i dati di tutti i computer del mondo, e la vita di coloro che abitano dentro ed attraverso di essa.

Mirroshades a cura di Bruce Sterling

Il sotto titolo potrebbe essere "Guida per i giovani al Cyberpunk". La prima e più autorevole raccolta di racconti cyberpunk.

Daydream Nation dei Sonic Youth.

Fino ad oggi il più radicale esempio di cyberpunk musicale, questo doppio album evoca la confusione, il dolore e l'euforia del sovraccarico sensoriale, attraverso raffiche sonore prodotte dalla teoria del caos e trame acustiche la cui dissonanze sfrenate sono pari solo alla loro sublime bellezza e al loro perverso senso dell'umorismo. Cosa c'è di meglio per chi porta un paio di occhiali a specchio?

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