DISH Thomas

 

 

Nato nel '40 nello Iowa è cresciuto nel Minnesota e ha studiato alla New York University.
Prima di diventare scrittore professionista ha fatto l'impiegato in una banca e in un'agenzia pubblicitaria. Fa parte di una generazione di scrittori di scrittori americani che ha abbracciata, negli anni Sessanta,quel tipo di fantascienza propagandata da Moorcock in Inghilterra sulla rivista New Worlds. Questa "New Wave" inglese aveva l'obiettivo di dissacrare la vecchia fantascienza distruggendo schemi e tabù che fino ad allora avevano resistito, correndo anche il rischio di cadere in eccessi blasfemi e pornografici, ma anche cercando di rinnovare il linguaggio fantascientifico. Moorcock fu un tipo un po' anomalo, perché scriveva prettamente fantasy, ed anche del tipo più classico, ma nella rivista che prese a mano cercò soprattutto autori del tipo sopra descritto. Fu proprio su New Worlds che iniziò a scrivere Ballard scrivendo, in particolare un articolo nel quale sconfessava la fantascienza di stampo classico per una proiettata verso l'interno dell'uomo: per lui gli sviluppi futuri non dovevano avvenire al di fuori del Sistema Solare, ma dentro l'uomo, sulla Terra.
Disch fu appunto unodegli americani che aderirono a questa scelta e scrisse cose veramente valide, in questo senso, come "Gomorra e dintorni" storia catastrofica sella fine dell'umanità, analizzando il comportamento degli ultimi sopravvissuti agli alieni; o "Camp Concentration", una storia di enormi prigioni ove i detenuti sono costretti a subire esperimenti mortali, scritto con una prosa "a pezzi"; o come "224", forse il suo capolavoro, dove descrive, pessimisticamente, una New York del futuro troppo simile all'attuale. 
 Ma forse hanno avuto più peso i suoi racconti, dove Disch si è affermato meglio, in modo personale da non poterli ne prevedere, ne sviscerare fino a fondo. Insomma. una specie di poeta maledetto.

Bibliografia essenziale

The genocides, 1965, Gomorra e dintorni
Camp concentration, 1967, Campo Archimede
The Asian shore, 1970, Riva d'Asia
334, 1974, 334


 
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