Cristiani per servire                                                                                                                                    Gennaio 2016 

 

 

26/01/2016

“Creare ponti non esclusioni, comunicare verità con misericordia“.

 

 


Cristiani per servire

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Il Presidente

La comunicazione deve costruire ponti, è uno dei tanti “passaggi” che Papa Francesco ha detto in occasione della 50.ma Giornata delle Comunicazioni Sociali che si celebra domenica 8 maggio 2016, dove la tematica verte su “Comunicazione e Misericordia: un incontro fecondo”.

Nel documento il Pontefice ribadisce che il vero potere della comunicazione è la “prossimità” e chiede ai cristiani di comunicare la verità con amore, senza giudicare le persone, esortando i social network in tal senso dove si favoriscono le relazioni e la condivisione ed in “ciò che diciamo e come lo diciamo, ogni parola e ogni gesto dovrebbe poter esprimere la compassione, la tenerezza e il perdono di Dio per tutti”.

Papa Francesco ritorna sempre sui moniti che sono l’argomento principale nell'Anno Santo della Misericordia ricordando che “l’amore, per sua natura, è comunicazione”. Per questo “siamo chiamati a comunicare da figli di Dio con tutti, senza esclusione” e non perde occasione per ricordare che nel “è proprio del linguaggio e delle azioni della Chiesa trasmettere” la  misericordia di Dio, “toccare i cuori delle persone”.

Quindi, invita a diffondere il “calore della Chiesa Madre”, quel “calore che dà sostanza alle parole della Fede” e che accende “la scintilla che le rende vive”, in quanto la comunicazione deve creare ponti, superare le incomprensioni, favorire l’incontro e l’inclusione.

E qui il Papa rinnova e confida nella sua gioia nel “vedere persone impegnate a scegliere con cura parole e gesti per superare le incomprensioni, guarire la memoria ferita e costruire pace e armonia” e dove possono gettare ponti” e “questo sia nell'ambiente fisico sia in quello digitale”, per “uscire dai circoli viziosi delle condanne e delle vendette, che continuano ad intrappolare gli individui e le Nazioni”, per riscoprire “il potere della misericordia“.

Papa Francesco cita Shakespeare dove “Il Mercante di Venezia afferma che “la misericordia è capace di attivare un nuovo modo di parlare” ed è “ auspicabile che anche il linguaggio della politica e della diplomazia si lasci ispirare dalla misericordia” e fa appello “a quanti hanno responsabilità istituzionali” affinché “siano sempre vigilanti” sul loro modo di esprimersi nel comunicare la verità con amore e non giudicare le persone, ascoltando l’altro senza presunzione di onnipotenza.

E qui il Papa mette l’accento sulle relazioni nella famiglia per rispondere a quanti “pensano che una visione della società radicata nella misericordia” sia “idealistica” o “indulgente”: “i genitori ci hanno amato e apprezzato per quello che siamo più che per le nostre capacità e i nostri successi”.

E incoraggia “a pensare alla società umana” proprio come a “una casa o una famiglia dove la porta è sempre aperta e si cerca di accogliersi a vicenda”, in quanto anche sui social network bisogna comunicare con misericordia soffermandosi sulla realtà della comunicazione digitale,” anche e-mail, sms, reti sociali, chat” afferma “possono essere forme di comunicazione pienamente umane” e per Papa Francesco “non è la tecnologia che determina se la comunicazione è autentica o meno, ma il cuore dell’uomo”.

“In un mondo diviso, frammentato, polarizzato” conclude Papa Francesco “comunicare con misericordia significa contribuire alla buona, libera e solidale prossimità tra i figli di Dio e fratelli in umanità”.

Sono parole, quelle di Papa Francesco, che ci inducono alla comunicazione tra la gente, senza differenziazione e favorendo il potere della Misericordia.

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II: "Andiamo avanti con speranza"!

Previte

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Franco Previte

 

 




Preghiera dei disabili mentali

Padre della vita, che con infinito amore guardi e custodisci coloro che hai creato, ti ringraziamo per tutti i tuoi doni. Ascoltaci quando ti invochiamo. sostienici quando vacilliamo, perdona ogni nostro peccato. Signore Gesù, Salvatore del mondo, che hai preso su di te i pesi e i dolori dell’umanità, ti affidiamo ogni nostra sofferenza. Quando non siamo compresi, consolaci, nell’inquietudine donaci la pace, se siamo considerati ultimi, tu rendici primi. Spirito Santo, consolatore degli afflitti e forza di coloro che sono nella debolezza, ti imploriamo: scendi su di noi. Con il tuo conforto, il pellegrinaggio della nostra vita sia un cammino di speranza verso l’eternità beata del tuo Regno. Amen. (Card. Dionigi Tettamanzi Genova Giugno 2000)












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