La famiglia “come è sempre stata anche da parte della nostra Costituzione, resta sempre quella formata da uomo e donna”. Lo ribadisce Franco Previte, presidente dell’associazione “Cristiani per servire”, auspicando che nel Family Day del prossimo 30 gennaio “venga ricordata la famiglia dove insiste il disabile, sia fisico che psichico”. Con riferimento al ddl Cirinnà, Previte richiama le parole del Papa ieri all’Angelus, e dichiara: “Il Family Day è una occasione per ribadire come la famiglia per lo Stato rappresenti una risorsa, un investimento e quindi, in questo senso, vada anche tutelata ricordando come troppe volte siano state chieste. quelle politiche per la famiglia, specie quella dove ‘alberga’ un disabile, che però purtroppo non sono mai state tradotte in atti e provvedimenti concreti”. Pur tra crescenti difficoltà, la famiglia “tradizionale” continua “a mantenere la promessa di fedeltà reciproca dei coniugi, a farsi carico dei propri figli, ad aiutare i propri genitori anziani, a curare i propri membri disabili”. Di qui il pensiero alle famiglie con disabili: “uno dei problemi più scottanti e più difficili di maggior rilievo in questi ultimi tempi “che le affliggono “è l’incertezza del ‘dopo’, il Dopodinoi, cioè il ‘dopo la morte’ di colui/colei che sostiene il peso dell’assistenza, soprattutto per non avere ancora una ragionevole sicurezza o certezza sui vari tempi assistenziali che il proprio familiare malato dovrà affrontare”. Di qui la richiesta di risposte da parte della politica.