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Il Presidente |
a). Certamente e soprattutto! Tante sono le cause che possono influire nella vita: la crisi economica, sociale, morale nella famiglia.
Quella economica investe impetuosa ogni cittadino, quella sociale non ha più rispetto della persona, quella morale non ha più dignità e la più grave resta quella che colpisce in maniera notevole la famiglia, dove è maggiore la perdita del senso della vita, soprattutto dove ormai “impera” la quasi disintegrazione sociale che trae le sue origini nella povertà, nei nuovi poveri, nell'educazione elementare ormai ridotta al lumicino, nella ormai perduta giustizia sociale, non parliamo di quella delle Istituzioni ormai quasi scomparsa, insomma un complesso di “circostanze” che stanno determinano lo sfaldamento della socialità e della ”istituzione famiglia”.
Anche se si cerca di “allontanare” l’aggregazione sociale, dobbiamo ribadire che la famiglia ( per ora !) è intesa nella sua forma giuridica ed istituzionale “ come società naturale fondata sul matrimonio” (Cost. ne art. 29), cioè come società originaria le cui basi non derivano dallo Stato, ma si sono sviluppate attraverso un processo millenario dei secoli.
I “padri” della n/s Costituzione hanno riconosciuto, giustamente, la parità giuridica e morale dei coniugi, abolendo la supremazia del marito con la riforma del diritto di famiglia nel 1975 dove “ i coniugi concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare” (art. 144 del Codice Civile), mentre con legge 1 dicembre 1970 n. 898 è stato introdotto il divorzio, che non è certamente il tocca sana !
Nella perdita del senso della vita e dell’essere umano è evidente una crescente prevalenza dell’individualismo, del feroce relativismo, dell’egoismo inquieto ed inquietante, che comporta la rottura dei vincoli familiari, dove dilagano sostanze stupefacenti che si vuole ulteriormente, oggi 2015, introdurre e che in virtù dei loro effetti malefici infirmano il sistema nervoso centrale, causando menti psicologicamente labili, ora tra i giovani ed anche negli adolescenti, tendenze che comportano importanti interrogativi di tematiche e logiche anche sociali.
Assistiamo all’affermarsi del fenomeno della frammentarietà della logica e proprio per questo spesso è vana la ricerca del sapere dove “ non pochi si chiedono se abbia ancora senso porsi una domanda sul senso” (punto 81 Capitolo VII Lettera Enciclica Fides et Ratio del Santo Giovanni Paolo II).
Il cittadino è consapevole, per esempio, del sovrappopolamento delle carceri (ma perché il “detenuto straniero” non lo si “manda” al Paese di origine?), una carenza di sistemi educativi, un crescente numero di divorzi, una notevole formazione di coppie di fatto, una società che nega la specificità del matrimonio tra uomo e donna, che non protegge la vita da una crescente delinquenza e violenza causate anche dalla disoccupazione, dalla precarietà dei servizi sanitari favorendo l’esigenza “straniera” a scapito dei n/s concittadini, quella ospedalieri dove si entra da vivi e si esce “morti”, dove l’aggressività nelle famiglie e tra i consanguinei è prassi quasi giornaliera, in analisi una miriade di fatti e misfatti che rendono la vita una corsa ad ostacoli, che incidono fortemente nelle periferie della grandi città, come sovente “grida” Papa Francesco.
b.) E poi i “tagli” alla Sanità di 2,3 miliardi per “risparmiare”, dice il Ministro della Salute, per ricuperare inefficienze e lotta agli sprechi (comprare robot in esubero, costruire ospedali mai aperti, stipendi esosi ai Direttori Sanitari ecc.): ma ridurre “accertamenti diagnostici” agli altri, ancor più ai meno ambienti, non è produrre un danno del cittadino? Ma dove stiamo andando e dove ci stanno portando il politico e l’amministrativo, forse, vogliono sostituirsi al medico! Ma pensateci prima!!!
Abbiamo una società alla sbaraglio che non protegge la vita, perché come ha detto, la ora Beata Madre Teresa di Calcutta, “nel mondo occidentale, dove la gente sembra più ricca, vi è una fame più intensa ed una povertà interiore più grande di quella che si riscontra nelle viuzze di Calcutta”: é una piccola frase, ma una grande verità e realtà !
Cosa chiediamo ai Legislatori ? Che iniziano un responsabile dialogo nella trattazione della materia sociale e non solo chiacchiere, da mettere in condizione la n/s Nazione di avere stabilità nell'ordine pubblico, di ben intervenire nelle necessità della gente per rendere attiva quella agognata giustizia !
E con le parole sagge del Santo Giovanni Paolo II: “Andiamo avanti con speranza!”
Previte
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