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Il Presidente |
A poche settimane dai tragici avvenimenti di Parigi ed in momenti tragici e drammatici per l’escalation dei venti di guerra in più parti del mondo, ognuno di noi vuole portare un proprio contributo per la ricerca del bene comune.
Ed ecco che con il 10 dicembre 2015 vogliamo ricordare il 67° anniversario della “Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo” voluta dalle Nazioni Unite, Giornata dedicata al ricordo e per la difesa, anche e soprattutto, di due diritti d’importanza fondamentale nazionale ed internazionale: la vita ( art.3) e la famiglia art.16. )
Oggi 2015, purtroppo, si tenta di dissolvere i valori etici e distruggere la convivenza e connivenza civile, mentre ancora intorno a queste norme si discute in Europa, malgrado il trend, la direzione e la vibrante “raccomandazione”, da parte dell’ONU, all'osservanza del 10 dicembre 1948.
Quale Codice etico di principi fondamentali sui diritti umani ed individuali, fra i quali spicca appunto il diritto alla vita, alla libertà, ad una esistenza dignitosa, alla sicurezza individuale prevalenti nella n/s Costituzione , la “Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo” è stata emessa dopo i drammatici eventi verificatesi nella seconda guerra mondiale 1040/45 ed oggi appare, purtroppo, sempre più aderente alla realtà.
Dobbiamo considerare che il pilastro centrale della politica pubblica deve essere la persona, soprattutto nella sua espressione in famiglia, che è e resta sempre “soggetto” delle politiche sociali malgrado i segnali di intensa fragilità e pur tra crescenti difficoltà di capacità di tenuta sempre più labile e debole, la famiglia italiana resiste ancora in questo contesto culturale, a dispetto di quanti “dicono a parole” di difendere od offendere !
Da tempo, da un certo periodo di tempo sui mass media e da parte di una certa spericolata politica con una certa insistenza si vuole introdurre l’eutanasia, che con l’altra sorella l’eugenetica, costituiscono una delle norme del diritto alla vita ed alla morte, argomenti molto inquietanti che violano quei principi fondamentali dei Trattati Internazionali, della Costituzione Europea, della n/s Costituzione e che costituiscono un presunto “diritto di licenza di uccidere”.
Il principio dell’intangibilità della vita umana è logico corollario della concezione cristiana della vita, ripetutamente confermato dal Magistero della Chiesa e dai Documenti Conciliari ed Episcopali.
L’eutanasia nell'antichità era considerata quale morte dolce cioè senza sofferenze, oggi purtroppo , viene definita nel bene e nel male intervento della medicina diretta ad attenuare i dolori della malattia e dell’agonia, allo scopo di eliminare le sofferenze per bambini anormali, malati terminali, malati cronici, disabili fisici, handicappati psichici, anziani dimenticati, “azioni” dirette a non prolungare una vita infelice o ritenuta inutile.
Nella n/s vita quotidiana, pare, che si vada uniformando nelle strutture ospedaliere, quello che ho chiamato il budget del ricoverato, una “forma di risparmio” che restringerebbe i tempi di degenza del paziente, ancor più grave se applicata a persone disabili, in tarda età, in agonia ed in qualunque condizione di salute.
Questo “sistema”, se vero, è una significativa indicazione drammatica di piena eutanasia, una omissione di soccorso “fuori” dall'ordinamento giuridico italiano, una ”forma di risparmio”, la cui eventuale applicazione il Parlamento la deve chiarire all’opinione pubblica ed in risposta ad una mia precisa Petizione inoltrata fin dal 30 ottobre 2009 e ripetuta Petizione 2013 -
L’eugenetica, costituisce una corrente di pensiero molto antica consistente in studi per il miglioramento della razza umana Ha arrecato conseguenze significative sulla vita di molti popoli ed é una pratica biomedica prepotente ed arrogante che spianò la strada alle terribili selezioni della purezza della razza e del genere umano tentate dai nazisti, sostenendo che la specie umana vada migliorata con qualsiasi mezzo, dagli aborti per eliminare i “figli imperfetti”, all’eutanasia per eliminare la vita “senza senso” e ritenuta inutile specie per le persone anziane .
Anche la ricorrenza del 20 dicembre, adottata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, ha voluto tutelare ulteriormente i diritti anche degli handicappati psichici, affermando che “L’handicappato mentale deve godere in tutta la misura possibile degli stessi diritti degli altri esseri umani”, tematiche che sono ancora oggi di profonda attualità.
Diritti poco ricordati dalle nostre Istituzioni, occupate come sono in inutili e dannose litigiosità davvero sorprendenti e di poca statura morale, perché nessuno si interessa alla situazione dei cittadini del mondo dei disabili, della sofferenza, del dolore, quali ciechi, sordi, sordomuti, invalidi civili, disabili fisici, handicappati psichici in quanto è una “situazione” che non interessa nessuno e nessuno si interessa della situazione che batte in breccia alle condizioni di questi desaparecidos della n/s civiltà!
In Italia persiste vergognosamente una lacuna legislativa ! Una legge-quadro di riordino dell’assistenza psichiatrica, il cui provvedimento legislativo, ultimo, era racchiuso nel Testo Unificato “Burani-Procaccini”, sparito dall’Agenda Parlamentare fin dall’aprile 2005, dove venivano accettati i n/s umili suggerimenti e ce lo dovrebbe spiegare l’allora Presidente della Camera dei Deputati Onorevole Pier Ferdinando Casini “difensore” della famiglia, dimentico, che esiste, anche, la famiglia del disabile!
Nel dibattito sul “Piano di Stabilità ” di recente discussione parlamentare, nessuno ha riconosciuta l’urgenza di interventi legislativi e finanziari nei confronti di cittadini italiani affetti da disturbi psichiatrici, delle loro famiglie e per la sicurezza di tutti i cittadini!
Ancora una volta con l’opinione pubblica, con il mondo della disabilità, della sofferenza, del dolore e con quello cattolico, vogliamo ricordare quelle norme di difesa, ampiamente disattese dalla politica e dai Governi, per una più equa ripartizione delle priorità tutelando sempre più i diritti morali e sociali dell’uomo rievocandoli in questo “67° Anno della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo” e “34°Anno della Dichiarazione dell’handicappato mentale” ( 20 dicembre 1971), sia prima e sia dopo la nascita dell’uomo, fino al suo naturale declino.
E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II: ” Andiamo avanti con speranza !”
Previte
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