Cristiani per servire                                                                                                                                   Gennaio 2015

 

 

28/01/2015

49° “Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali“. La Famiglia Scuola di comunicazioni e di perdono.

 

  

 


In occasione del prossimo Sinodo Ordinario della Famiglia del prossimo ottobre 2015, Papa Francesco per la 49° Giornata Mondiale delle Comunicazioni, ricorrenza che avverrà il 17 maggio 2015, il 24 gennaio 2015 nel giorno in cui si festeggia San Francesco di Sales Patrono dei giornalisti, nel Messaggio con la tematica “Comunicare la famiglia ambiente privilegiato dell’incontro nella gratuità dell’amore”, ci ricorda e ci porta a considerare che la comunicazione accomuna tutti, specialmente tra madre e figlio ancora nel grembo che è “la prima esperienza di comunicazione”.

La Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali è l’unica stabilita dal Concilio Vaticano II (“Inter Mirifica”,1963) e viene celebrata in molti Paesi su raccomandazione dei Vescovi  la Domenica che precede la Pentecoste nel 2015 appunto il 17 maggio.

Comunque in famiglia tutti abbiamo imparato la dimensione religiosa della comunicazione che è parte integrante del cristianesimo, impregnata di amore per il Signore che si constata ancor più là dove impera la disabilità e la sofferenza.

“Il deficit motorio, sensoriale o intellettivo è sempre una tentazione a chiudersi, ma può diventare, grazie all’amore” di tutti i componenti “ uno stimolo ad aprirsi, a condividere a comunicare in modo inclusivo” ed è anche “ scuola di comunicazione, come benedizione”.

Ma ci si domanda: la famiglia, ancora nel 2015 è continuatrice di valori etico-sociali? E’ speranza e futuro per la società?

La famiglia italiana, che i dati statistici ci consentono di rilevare una progressiva erosione del concetto Famiglia in favore di forme di convivenza forse vogliono affermare lo sviluppo di una cultura troppo spesso indirizzata contro ogni forma di vita sociale e di vincolo matrimoniale dell’essere famiglia.

Pur tra le crescenti difficoltà, possibile frammentazione delle forme familiari, fallimenti, crisi contenitrice di stress, capacità di “tenuta” che si fa sempre più labile e debole od altre anomalie, la famiglia resiste ancora con quel volto “tradizionale” malgrado la crisi incombente ed i segnali di intensa fragilità.

Con la dizione “tradizionale vogliamo riferirci alla famiglia, quella che continua  a mantenere la promessa di fedeltà reciproca dei coniugi, a farsi carico dei propri figli,  ad aiutare i propri genitori anziani, a curare i propri membri disabili.

E’ fuor di dubbio, come abbiamo osservato, che la fondamentale istituzione assistenziale è la famiglia fulcro indispensabile e centrale della vita della società, specie quella dove “abbonda” la disabilità.

Uno dei problemi più scottanti e più difficili di maggior rilievo in questi ultimi tempi che affliggono le famiglie dei disabili è l’incertezza del “dopo”, il Dopodinoi, cioè del “dopo la morte” di colui/colei che sostiene il peso dell’assistenza, soprattutto per non avere ancora una ragionevole sicurezza o certezza sui vari tempi assistenziali che il proprio familiare malato dovrà affrontare.

http://media01.radiovaticana.va/audiomp3/00347048.MP3   Intervista Radio Vaticana dottoressa Masotti.

Oggi, il “Dopodinoi”, constatiamo essere una forma di assistenza sempre più urgente, necessaria, impellente anche in conseguenza dello sviluppo di quella erosione di valori della famiglia indicati dai rilievi statistici, ipotizzando al “ricovero di massa” in quello di “poche unità” quali casa-famiglia , comunità alloggio od altro in grado di garantire parzialmente l’affetto familiare, ma con quella solidarietà che pur non trascurando l’ambito della normalità sappia dare quell'aiuto necessario per compensare il deficit di natura organica, motoria , sensoriale.

Qualcuno ha scritto che l’Italia ha bisogno di una “ecologia morale”! E’ vero!, perché il quotidiano antagonismo politico e quel negare ogni valore etico coperto da una superficiale solidarietà, sono elementi che avvelenano l’atmosfera familiare e fanno perdere di vista le priorità che il Paese vuole ed abbisogna!

Riassumendo a margine della 49° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, mi permetto rendere necessario che siano tenute di priorità assoluta due importanti condizioni: la famiglia soprattutto quella che accudisce ai propri familiari disabili, siano essi fisici che psichici, molto spesso dimenticata, per non dire ignorata;  il "dopodinioi", cioè dopo la morte di colui/ei che sostiene il peso dell'assistenza e la costituzione di un Fondo nel quale confluire tutto quanto perviene al "disabile" per il sostentamento e cure, amministrato da un Ente Pubblico che garantisce la continuazione della solidarietà.

Il 2013 è stato proclamato “Anno Europeo dei cittadini” dalla Decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 novembre 2012 e l’iniziativa intende stimolare un dibattito quale aspetto inalienabile del diritto di “cittadinanza europea ”per tutti“ dove ogni cittadino beneficia di una serie di diritti di solidarietà, parità tra uomo e donna e rispetto reciproco, 

esplicita protezione giuridica della dignità e del diritto alla vita “dal concepimento alla morte naturale” (Papa Francesco 12.8.2013 / Brasile / Settimana Nazionale della Famiglia).

“Non lottiamo per difendere il passato, ma lavoriamo con pazienza e fiducia” continua Papa Francesco nel Messaggio, “per costruire il futuro”

E con le parole del Santo Giovanni Paolo II: “Andiamo avanti con speranza!

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.

                          

 

Franco Previte

 

 




Preghiera dei disabili mentali

Padre della vita, che con infinito amore guardi e custodisci coloro che hai creato, ti ringraziamo per tutti i tuoi doni. Ascoltaci quando ti invochiamo. sostienici quando vacilliamo, perdona ogni nostro peccato. Signore Gesù, Salvatore del mondo, che hai preso su di te i pesi e i dolori dell’umanità, ti affidiamo ogni nostra sofferenza. Quando non siamo compresi, consolaci, nell’inquietudine donaci la pace, se siamo considerati ultimi, tu rendici primi. Spirito Santo, consolatore degli afflitti e forza di coloro che sono nella debolezza, ti imploriamo: scendi su di noi. Con il tuo conforto, il pellegrinaggio della nostra vita sia un cammino di speranza verso l’eternità beata del tuo Regno. Amen. (Card. Dionigi Tettamanzi Genova Giugno 2000)












Stampa