Cristiani per servire                                                                                                                                          Giugno 2015     

 

 

24/06/2015

Dignità per anziani, disabili: una ferma attenzione da parte dell'Instrumentum Laboris!

 


Cristiani per servire

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Il Presidente
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Nella XIV Assemblea Generale Ordinaria dei Vescovi sulla vocazione e la missione della Famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo, l’Instrumentum Laboris ha messo in risalto, oltre l’importanza della famiglia nella società, quella delle categorie fragili e dimenticate come anziani ai quali è stata data “dignità e speranza”, disabili che vanno tutelati per contrastare “ le forme impietose di stigma e pregiudizi”.

Il Documento Sinodale affronta quanto avevamo auspicato da tempo, fin dal lontano 1994 nelle n/s Petizioni assieme alle Opera don Orione e don Guanella, il “dopo di noi” , cioè quello quando i disabili restano soli alla morte dei loro genitori e parenti, mentre il Documento intende di “garantire, difendere e valorizzare la qualità possibile di ogni vita": 

http://it.radiovaticana.va/news/2012/12/05/si_celebra_oggi_in_italia_la_giornata_della_salute_mentale/it1-644962

http://it.radiovaticana.va/news/2014/08/29/cristiani_per_servire_pi%C3%B9_attenzione_ai_disabili/1105415

La risoluzione (forse parziale!) di questa “problematica” potrebbe essere il così detto “dopo di noi”: prioritaria domanda, necessità ed urgenza, che richiede una giusta risposta da tempo auspicata, da troppo tempo dalle n/s Petizioni, sollecitando il Parlamento, il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Signori della Politica a prendere con le dovute cautele questo “suggerimento”!

Ma non vi è peggior sordo di chi non vuol sentire! e la Politica tace!

E’ indubbio che la fondamentale istituzione assistenziale esistente è la famiglia, la quale resta il fulcro indispensabile, centrale della vita e della società, ma fra tantissimi problemi scottanti, difficili e di maggior rilievo di questi n/s ultimi tempi che affliggono le famiglie, a volte persino paralizzante nel dialogo fra i  suoi componenti che crea tensione, è l’incertezza del “dopo”.

Mancano le “risorse”! Eh si! Ma non è vergognoso non considerare tali situazioni di fronte ai privilegi dei politici, alle pensioni d’oro, ai trattamenti, di fine “lavoro” dei deputati, dei senatori, ai favolosi stipendi dei manager pubblici, alle spese inutili e quanto attenta l’economia, la dignità e la  morale?

Ma chi contrasta le spese “pazze” dello Stato: tutto resta al palo! Allora i sacrifici “imposti” alla gente sono solo per carpire la buona fede?

Purtroppo questa “forma” di assistenza del “dopodinoi”, si è fatta sempre più necessaria, pressante, indispensabile, anche se in alternativa si dovesse ricorrere al “ricovero di massa” potrebbe subentrare quella di “ricovero in residenze di poche unità” quali casa-famiglia comunità alloggio od altro.

E’ molto importante garantire, anche se in maniera parziale, l’effetto familiare con quella solidarietà che pur non trascurando l’ambito della normalità potrà dare quell'aiuto necessario per compensare la carenza dell’affetto familiare.

Anche se è un “sistema di vita” extra familiare, non può che essere idoneo al bisogno assistenziale della persona malata e quello esistenziale della persona disabile.

A dirimere le perplessità e le preoccupazioni da molti sollevate circa il futuro dei disabili portatori di limitata autonomia (quali invalidi civili totali, parziali, sordi, sordomuti, ciechi, handicappati psichici che non hanno redditi personali o quelli di modesto importo), sarebbe opportuno e necessaria la costituzione di un Fondo Speciale Economico Unico, (dopodinoi), da noi ampiamente richiesto da lungo tempo alle Istituzioni, al Parlamento, al Governo ed auspicato lungamente dalle famiglie interessate.

Questo “sistema” si rende necessario per tutelare l’avvenire dei soggetti di limitata autonomia o meno, che sono nelle famiglie o che sono  soli, ma tutti che anelano ad assicurare una possibilità di continuare a vivere in un contesto familiare.

Questo “sistema” si rende necessario per tutelare l’avvenire dei soggetti di limitata autonomia o meno, che sono nelle famiglie o che sono  soli, ma tutti che anelano ad assicurare una possibilità di continuare a vivere in un contesto familiare e multos in parvo dobbiamo essere grati alla Chiesa Cattolica e soprattutto a Papa Francesco per aver affrontato con coraggio questo argomento.

Grazie di cuore Papa Francesco!


 

E con le parole del Santo Giovanni Paolo II: ”Andiamo avanti con speranza!”

 

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La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.


                          

 

Franco Previte

 

 




Preghiera dei disabili mentali

Padre della vita, che con infinito amore guardi e custodisci coloro che hai creato, ti ringraziamo per tutti i tuoi doni. Ascoltaci quando ti invochiamo. sostienici quando vacilliamo, perdona ogni nostro peccato. Signore Gesù, Salvatore del mondo, che hai preso su di te i pesi e i dolori dell’umanità, ti affidiamo ogni nostra sofferenza. Quando non siamo compresi, consolaci, nell’inquietudine donaci la pace, se siamo considerati ultimi, tu rendici primi. Spirito Santo, consolatore degli afflitti e forza di coloro che sono nella debolezza, ti imploriamo: scendi su di noi. Con il tuo conforto, il pellegrinaggio della nostra vita sia un cammino di speranza verso l’eternità beata del tuo Regno. Amen. (Card. Dionigi Tettamanzi Genova Giugno 2000)












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