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Il Presidente |
Ormai, purtroppo, le folli tragedie che avvengono quasi ogni giorno non ci sorprendono più di tanto, pur nascondendo la grave dimensione del “fenomeno psichico” che avviene a volte anche in famiglia, non si allontanano da quello che subiscono le stesse che “vedono“ insidiato il loro focolare domestico ed ora anche se nelle pubbliche vie.
Ha accoltellato due anziani in strada, Antonio Castelletti 82 anni di Villa di Serio e Luigi Novelli 80 anni di Alzano Lombardo, tale aspirante killer Vincenzo Lanni 49 anni un programmatore informatico di Bergamo, con motivazioni non bene definite.
Sono tristi episodi di follie che avvengono nel n/s Paese, sono i risultati di carenze di Servizi, sono dettati dal silenzio delle Istituzioni, scaturiti da menti psichicamente instabili ed inebriate da inquietudini, sofferenze, trasgressioni, nei quali bambini, giovani, ragazze, donne, anziani e gente comune, sono vittime di violenze inaudite e da vergognosi abusi d’ogni genere che ci lasciano attoniti, avviliti, sconcertati e con noi l’opinione pubblica.
I “fattacci” avvenuti, veri “tsunami della pazzia“ e quelli che succedono, ci lasciano sconcertati da tanto clamore, non condiviso da coloro che reggono la res pubblica.
A n/s modesto avviso questi avvenimenti dimostrano l’inconfondibile e grave stato di deterioramento prodotto dalla “terapia del silenzio” delle Istituzioni che non prendono sul serio questo grave disagio sociale con opportuni provvedimenti legislativi.
Le varie generazioni inorridiscono di fronte a questo “mondo“, dove viene negato il rispetto della dignità umana!
Siamo molto perplessi nel considerare come le persone e gli adolescenti riescono a condividere ed accettare questi mutevoli periodi della vita, specie le giovani generazioni che non trovano una via di uscita dal “tunnel” della depressione! Non “parliamo“ poi di quelle di espressioni neurologiche!
Nelle conclusioni riguardanti il sistema psichiatrico in Italia, il “Commissario Europeo per i diritti umani” dr. Alvaro Gil-Robles nel Rapporto dal lontano 10/17 giugno 2005 al Governo ed al Parlamento Italiano (Strasburgo 14 dicembre 2005 Comm. DH 2005) raccomandò vivamente:
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richiedere il parere di un medico psichiatra prima di qualsiasi internamento obbligatorio (TSO);
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aumentare i posti offerti nelle strutture e negli ospedali psichiatrici, in particolare per i malati cronici di lunga durata;
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accertarsi che il mantenimento dei malati detenuti negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari non sia legato alla mancanza di posti disponibili all’esterno, OPG oggi2015 chiusi, i cui ricoveri degli ammalati saranno eseguiti presso le REMS (Residenze Esecuzione Misura Sicurezza).
Tutta da chiarire da parte del Parlamento del budget del ricoverato, una n/s Petizione, dove si chiede se si tende ad abbandonare al loro destino ammalati, anziani, disabili o persone in fin di vita, dimettendoli anzi tempo dalle strutture ospedaliere senza una adeguata protezione alternativa, con altra Petizione 2013 del 13 marzo 2013, che è stata assegnata col n. 308 alla 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato e col n. 31 alla 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, richiedendo, con la massima urgenza e dopo ben 35 anni dalla chiusura dei “manicomi”, una legge-quadro nazionale di riforma del disagio mentale, affinché le singole Regioni possano in maniera omogenea intervenire con provvedimenti legislativi di aiuto alla patologia mentale.
Rifinanziare le missioni militari per la difesa della pace, forse sarebbe meglio per evitare gli sbarchi degli extracomunitari, vinutili e gravose “manifestazioni” di ogni genere ed altro e non “trovare” nella legge di stabilità nessun stanziamento per la Sanità ignorando la salute dei cittadini con problemi di “malattia mentale”, non è amministrare come dovrebbe fare il “buon padre di famiglia”.
Debbo ricordare che nei finanziamenti sulla sanità ( ormai molto discordanti ! ), ormai forse solo il 3,4% del budget è riservato alla cura dei disturbi mentali, di fronte al 7% in Tanzania, al 10% in Australia, al 12% in Inghilterra, in Europa circa il 5,4%: ebbene questi dati statistici ci “dicono” come la politica italiana ignora le necessità di risorse per i Servizi dopo il fallimento del modello manicomiale.
Non voler trovare “fondi” per attivare quegli strumenti tecnici per abbattere le molte barriere fisiche e psicologiche atte a permettere l’integrazione dei disabili nella società affinché siano in grado di assicurare un livello di indipendenza e sicurezza, o non programmare quelle strutture per i disabili psico-fisici che attendono una soluzione da moltissimo tempo, dimostrano, ripeto, un grandissimo disinteresse verso la società e verso quel principio fondamentale di solidarietà etica.
Bisogna stare molto attenti alla sostanza ed accantonare una volta per tutte, restando con i piedi in terra, il “mondo ed il libro dei sogni”, interrogandoci: dove è finita quella “solidarietà sociale” più volte “esumata”, ma ormai ritenuta dall’opinione pubblica pseudo ed ipocrita da parte di tutti i politici?
“Adoriamo Dio ed amiamo il prossimo, per non essere idolatri né ipocriti“ (Papa Francesco 15 ottobre 2013 Chiesa S. Marta): questo l’insegnamento!
Da secoli sempre in “prima linea” l’uomo in situazioni di sofferenza ha trovato nella Chiesa Cattolica una attenta risposta cristiana, un crescente spirito di servizio con l’intento di scuotere le coscienze al rispetto della dignità dell’uomo malato.
“Quando non siamo compresi, consolaci, nell’inquietudine donaci la pace, se siamo ultimi, Tu rendici primi” (Preghiera per gli handicappati mentali del Cardinale Dionigi Tettamanzi giugno 2000 Genova) ,“nella difesa effettiva dei diritti dei deboli, che non sono diritti deboli“, secondo il saggio e limpido pensiero dello stesso Cardinale Tettamanzi.
Un ennesimo appello è rivolto al buon senso del Legislatore Italiano perché trovi una soluzione più confacente alla evidente gravità di molte delle turbe di cui soffrono i malati mentali, per non dovere ancora “assistere” alla “mattanza di innocenti”, Signori della Politica, come quasi giornalmente avviene, perché sono impellenti priorità ed evidenti necessità, come quelli sopra descritti!
E con le parole sagge del Santo Giovanni Palo II: “Andiamo avanti con speranza!"
Previte
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