Cristiani per servire                                                                                                                                   Marzo 2015

 

 

23/03/2015

La difesa della Famiglia è un dovere solo dei Cattolici? La CEI ed il 14° Sinodo Generale Ordinario sulla Famiglia.

 

    


Cristiani per servire

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Il Presidente

In ogni dove, si parla spesso della famiglia e la Costituzione Italiana è in grado di valorizzarla? Questo è quanto si domanda la gente semplice!

Sono tre giorni intensi quelli che si prepara a vivere la Conferenza Episcopale Italiana: dal 23 al 25 marzo, infatti, si svolge a Roma la riunione del Consiglio permanente con due temi in agenda: il 14.mo Sinodo Generale Ordinario sulla famiglia, che si svolgerà in Vaticano dal 4 al 25 ottobre, ed in vista del quale la Cei presenterà la sintesi dei contributi delle diocesi sui “Lineamenta”, ovvero la sintesi delle risposte delle Chiese locali al questionario del documento preparatorio all’Assise.

La famiglia è concepita come una società primaria originata non dallo Stato, ma si è sviluppata attraverso un processo millenario.

In Italia dopo la guerra 1940/’45 e negli anni successivi venne riconosciuta la parità giuridica e morale dei coniugi, attuando il principio costituzionale con la riforma nel 1975 del diritto di famiglia, dove è stato abolita la supremazia del marito e secondo il Codice Civile, “i coniugi concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare”.

Oggi la Famiglia è aggredita assediata bersagliata turlupinata, mentre costituisce il “primo patrimonio dell’umanità” come pensava non solo il filosofo greco Aristotele anche “altri”, mentre da parte dei Cattolici (con la speranza che siano veri!), é la prima scuola di socialità con ”matrimonio ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare” (art.29 della Costituzione).

La Chiesa, poi, si è sempre opposta coraggiosamente a quella “strategia devastante” di aggressione, la quale, purtroppo da certi politici cattolici viene difesa con una formula un po’ tiepidina, mentre il popolo italiano quello vero, vivificante e cattolico ignorando le ragioni che non dipendono dalla Fede la considerano e la vivono con validità e per tutti, anche per gli atei, per i figli delle coppie di fatto, che a causa della rottura dell’unione subiscono disordini psicologici quali asocialità,  depressione, nevrosi, turbe psichiche ed “altro”.

La famiglia che la pubblica opinione continua a sostenere essere la cellula primaria della società, a fronte delle “nuove concezioni”, è stata “concepita” come una società originaria le cui basi sono per la creazione della prole.

Quando si riunirono nel 1946 i Padri della n/s Costituzione nel riconoscere l’esistenza dei diritti “inviolabili dell’uomo“ (art. 2) ed il valore di una particolare dignità propria della persona, (art. 3), ne hanno riconosciuto “i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.

Il diritto pubblico, maestro di vita, ci induce a constatare che il n/s Paese è “preso” nella litigiosità politica (davvero scandalosa!) con scambi di accuse (micidiali “forme” per abbattere la democrazia) senza minimamente avvertire se emergenze (non solo quelle dello sbarco di migranti extra comunitari), oppure esigenze (come quelle di particolare tutela ed assistenza sanitaria ed ospedaliera per categorie di pazienti fragili come persone in età avanzata disabili psico-fisici, malati terminali), siano queste “necessità” degne di essere chiamate tali e vergognosamente lasciate nell'angolo più buio del buon senso!

Quando, a volte, si richiamano i fondamentali diritti umani, i principi civili, cristiani, sociali della vita e della famiglia, alcuni innalzano un “muro di opposizione”, quasi a contestare e tentare di privare il diritto di parlare se si toccano argomenti che riguardano queste “problematiche”.

Quando principi etici se non collimano con la politica, con i mass media, con frange di contestatori, allora costoro invocano la libertà di parola, che non é altro che un libertinaggio molto marcato, allora non si deve tacere ed è necessario difendere il versante della morale.

La famiglia cellula primaria della società oggi è in grave e preoccupante crisi come non mai, perché si tenta di distruggere il suo fondamento, essa è nel turbinio delle contraddizioni “colpita” da una moda che dice di essere libertaria, “avversata” da situazioni anche economiche gravi, da “immoralismi” imperanti sempre più feroci, dobbiamo ricordare che l’unione familiare è sempre il trampolino di lancio della capacità di relazione umana, perché senza famiglia non c’è socializzazione.

Anche se si parla di aiuti alle famiglie nelle politiche sociali, (oh! quanti politici dicono di “difendere”!) si continua la cultura di voler prestare attenzione ai problemi convivenze, coppie di fatto, single, matrimoni omosessuali, difesa dei cani e dei gatti ed ogni cosa d’imperante moda,  si tralascia la famiglia, specialmente quella dove insiste un malato psico-fisico, dove la disabilità e la sofferenza impera senza che le Istituzioni si interessano di queste situazioni.

In analisi si vuole far ritenere normale la società moderna che adotta vari tipi di vita, di famiglia e diversi modelli di matrimonio, estraniando dalla “società” tutti gli “altri”.

E’ vero che esistono situazioni difficili e casi che meritano rispetto, ma una cosa è l’andare a sanare situazioni con provvedimenti amministrativi, altra è ambire a stravolgere il diritto di famiglia fondato sul matrimonio tra uomo e donna, come sancisce la Costituzione Italiana ed il diritto naturale e  positivo.

Non è impossibile rilevare, ripeto, che un matrimonio possa naufragare, forse all'origine non vi è stata una severa presa di coscienza di questa istituzione con il quale sono cresciute le nostre comunità e quanto alle coppie omosessuali, con il rispetto della libertà loro voluto, è ovvio ed indubbio che queste non possono contribuire alla procreazione, alla continuazione del genere umano.

Bisogna difendere: vita, famiglia, morale,  affinché non si abbatte definitivamente ciò che resta della nostra società, augurandoci che si possa ravvivare le esigenze di un “volto” e di un “valore” profondante umani, per realizzare con modi nuovi in tempi ed i valori incorporati nella Carta Costituzionale.

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II: Andiamo avanti con speranza!”

Previte

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Franco Previte

 

 




Preghiera dei disabili mentali

Padre della vita, che con infinito amore guardi e custodisci coloro che hai creato, ti ringraziamo per tutti i tuoi doni. Ascoltaci quando ti invochiamo. sostienici quando vacilliamo, perdona ogni nostro peccato. Signore Gesù, Salvatore del mondo, che hai preso su di te i pesi e i dolori dell’umanità, ti affidiamo ogni nostra sofferenza. Quando non siamo compresi, consolaci, nell’inquietudine donaci la pace, se siamo considerati ultimi, tu rendici primi. Spirito Santo, consolatore degli afflitti e forza di coloro che sono nella debolezza, ti imploriamo: scendi su di noi. Con il tuo conforto, il pellegrinaggio della nostra vita sia un cammino di speranza verso l’eternità beata del tuo Regno. Amen. (Card. Dionigi Tettamanzi Genova Giugno 2000)












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