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Il Presidente |
Purtroppo i n/s giorni, mi riferisco a quelli domenicali, restano sempre più dimenticati dalle ingannevoli facilità di una situazione, nella quale pare anche dal mondo cristiano, non trova una rispondenza in alcuni paesi del n/s territorio.
Infatti la domenica si trasforma in un giorno qualunque, specialmente per le persone anziane, disabili, persone dimenticate dagli uomini, per una clamorosa colpa da parte di quelli che hanno donato la loro vita consacrata al Signore, come apertura della persona a Dio, che abusando della loro situazione vogliono imporre agli altri.
Allora ci domandiamo cosa si può fare per riscoprire il significato della domenica in questa società materialistica, di turbamento morale in questo mondo fuori dal comune, sempre più lontano da ogni significativo momento di spiritualità?
Ci hanno sempre insegnato che per vivere nella maniera cristiana, non basta andare ad ascoltare la Santa Messa alla domenica, ma necessita pregare ed incontrare Dio, di vivere nella opportunità di dialogare con il Padre Eterno, di non offendere la dignità degli esseri umani e non di “coltivare” solo il rispetto degli “esseri senzienti” come definisce la Costituzione Europea, gli animali domestici, “tralasciando” l’essere umano come i disabili fisici, gli handicappati psichici, i ciechi, i sordi, i sordomuti, gli anziani e tutto il mondo della sofferenza e della disabilità.
Il rispetto è il modo migliore per vivere il giorno del Signore, che non solo dobbiamo agli altri, ma gli altri ce lo devono dare.
La domenica che non devono assolutamente toglierci per la bellezza e la santificazione, non è solo per l’ascolto della Santa Messa, ma per essere il modo di vivere totalmente cristiani.
E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II: “Andiamo avanti con speranza!”
Previte
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