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Il Presidente |
“Stare vicino ai fratelli ed alle sorelle più sofferenti” (Papa Francesco 19.11. 2015 XXX Conferenza Pontifico Consiglio Operatori Sanitari).
Quella foto che ritrae quel bambino disabile sulla carrozzella, che frequenta la Scuola Elementare di Pirgotele di Casal Balocco alla periferia di Roma, chiuso in uno stanzino e solo con la sua disabilità, ci ha impressionati.
Di fronte a questa raccapricciante visione, è veramente un insulto alle regole della “ Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità” dell’ONU, è un ritorno a quel lager d’infausta memoria, è un fattaccio che offende la dignità umana.
Di fronte al silenzio delle Istituzioni, non possiamo che unirci al “grido” di quel papà e “gridare” all’unisono che i disabili sono soli, le famiglie di questi sofferenti sono in cerca d’aiuto e non possono scendere in piazza con “vocianti cortei”, come è di moda (Dio ci aiuti e ci liberi da uno Stato sensibile agli umori della piazza!), per vedere compresi e tutelati i loro diritti.
Orami le “voci“, come quelle del papà di quel bambino sono tante, molte, moltissime e costituiscono “fenomeni innaturali” la dispersione delle virtù, dell’etica, delle ingiustizie, dell’odio, ripeto, che si va insinuando nella gente, di quello che non è più una “battaglia”, ma è una “guerra” civile, mentre si devono considerare “priorità assoluta” (guaio dell’Italia a non riconoscerne l’urgenza!) i segnali sempre più forti di sofferenza ed insofferenza che il Legislatore dovrebbe arginare prima che la situazione divenga esplosiva e pericolosa per l’ordine pubblico.
Ma è, o non, è un assalto forsennato alla “diligenza “ delle necessità di questo mondo della disabilità del dolore, della sofferenza?
Memento homo quia pulvis es et in pulverem reverteris!
E con le parole del Santo Giovanni Paolo II: “Andiamo avanti con speranza!”.
Previte
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