“La Fede ci insegna che la Chiesa è chiamata ad essere una comunità di fratelli e sorelle che si accettano e si prendono cura l’uno dell’altro e servono da lievito di riconciliazione ed unità per l’intera famiglia umana”, così lo ha ricordato Papa Francesco nel Messaggio rivolto alla 132.ma Convention Annuale dell’Ordine dei Cavalieri di Colombo per l’impegno a favore dei più poveri, delle famiglie, del mondo.

Il Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco, che inizia l’8 dicembre 2015 fino al 20 novembre 2016, è senz'altro un dono ed una responsabilità per quanti sono chiamati ad assolvere e condividere il Magistero del Pontefice, che ci vuol far capire che è l’occasione per beneficiare della Grazia di Dio e nel contempo essere misericordiosi con gli altri ed essere amorevoli con il n/s prossimo.

Papa Francesco nel tweet sull’account@Pontifex ha lanciato il monito “Il cristiano è uno che sa abbassarsi perché il Signore cresca nel proprio cuore e nel cuore degli altri”.

L’Anno Santo Straordinario indetto da Pontefice, come chiarisce nella Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, ci dice che “la terra è la n/s casa comune e tutti siamo fratelli/sorelle ed incoraggia i fedeli laici o meno nella loro missione quasi a plasmare una società che rifletta la verità di Cristo, mediante la carità, non quella materializzata nell’obolo ai poveri, ma quella della dedizione verso il prossimo, verso soprattutto il mondo della disabilità sempre dimenticato. Infatti nessuna Autorità Civile “vuole” risolvere la situazione in cui vive il mondo della disabilità e della sofferenza!

Con Circolare 2015 della Direzione Centrale delle Prestazioni l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, come gestore, eroga prestazioni di natura economica-assistenziale agli invalidi civili totali e parziali, ai ciechi, ai ventesimisti, ai disabili fisici, agli handicappati psichici, ai sordi, ai sordomuti, ai lavoratori con drepanocitosi o talassemia major, sprovvisti di redditi personali o di modesto importo.

Le famiglie di questi nostri concittadini sono molto preoccupate per la carenza d’interventi di natura legislativa, sanitaria fin qui non pervenuti, ma soprattutto quelli che riguardano l’andamento economico, mentre la vita economica sociale continua ad essere “pesante”.

Nel momento in cui, ci dicono, che la nostra economia fa acqua da tutte le parti, il nostro status sociale è in “ebollizione”, la nostra Patria continua ad essere terra delle contraddizioni, terra martoriata dalle tante parole e vicissitudini, dove ogni giorno fanno capolino “problemi”, che non vengono risolti a causa di una mancata programmazione di priorità.

Mentre diminuisce la speranza per giorni migliori, ecco che la Politica ci predica e ci ammannisce le più belle parole e ci vogliono insegnare il significato ed il sentimento della solidarietà.

Solidarietà umana verso tutto e tutti, mentre qualche padre di famiglia si suicida per la disperazione, per la fame, per la situazione occupazionale, mentre qualche altra persona ruba al supermercato per necessità, o perché l’importo della sua pensione non è all'altezza delle necessità, ecco che la Politica non dice nulla e si dimentica di tanti poveri come ci ricorda Papa Francesco.

Noi non siamo contrari a quei principi di solidarietà umana, non siamo contrari a principi e valori morali, non siamo contrari ad iniziative di dignità sociale e civile, ma siamo dell’opinione per quanti non agiscono per quella Misericordia che ci dona e ci fa partecipi Papa Francesco.

Siamo semplicemente perplessi, frastornati, indignati per come ci vengono prospettati i “problemi”, per come e con quale leggerezza non vengono affrontate situazioni che fanno accapponare la pelle anche ai più “incalliti” possessori di sangue freddo e molto perplessi perché a volte vengono propinate soluzioni che non ci convincono!

Ed allora fermo restando le nostre perplessità, convinti che sia giusta una significativa e marcata solidarietà nonostante i tanti problemi economico-sociali e fiscali che ci attanagliano, tuttavia, ci domandiamo: perché chi siede in “alto loco” anziché predicare non dà in prima persona il buon esempio di pratica solidarietà?

Gli italiani di questi atteggiamenti di stimolo e di solidarietà ne hanno visto pochi: il buon padre di famiglia prima di sacrificare i figli sacrifica se stesso!

Prendiamo insegnamento dal Giubileo e “gridiamo” quella frase che diceva sempre il Cardinale Giuseppe Siri Arcivescovo di Genova, “misericordia, non giustizia”.

E con le parole del Santo Giovanni Paolo II: “Andiamo avanti con speranza!”.

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

Per un vivo ricordo alla Politica!

Nella tabella che segue sono indicati gli importi in euro, confrontati con quelli del 2014.

 
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