Cristiani per servire                                                                                                                                    Ottobre 2015 

 

 

20/10/2015

"Guardatevi dal 'virus' dell'ipocrisia. Fa ammalare e poi morire" ammonisce Papa Francesco.

 


Cristiani per servire

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Il Presidente
    
Nella omelia mattutina a Santa Marta in Vaticano, Papa Francesco mette in guardia dal "lievito dei farisei" e indica l'unico antidoto "pregare" (16 ottobre 2015 ).

Ed ancora intuendo dice essa si insinua, seduce, si muove nel “chiaroscuro”, contagia, fa ammalare e infine porta alla morte.

È un “virus” letale l’ipocrisia, “quell’atteggiamento farisaico” che agisce attraverso “il fascino della menzogna” e che “non è né luce né tenebre”, ma rimane “a metà” di un cammino che “mai arriverà alla luce di Dio” e l’unico antidoto è pregare, aggiunge ancora Papa Francesco in quella maniera come ci ha indicato Gesù nel brano evangelico di Luca, raccomanda infatti ai discepoli: “Guardatevi dal lievito dei farisei”, quella gente a cui sempre il Messia rimproverava “che erano pieni di se stessi, di vanità, che a loro piaceva passeggiare nelle piazze facendo vedere che erano importanti gente colta“.

Ma quanti farisei ci sono in questa era? Infatti una certa parte del nostro tempo considera la persona umana pienamente autonoma e svincolata da ogni rapporto con la legge di Dio fatto uomo, con quella sociale, mentre l’uomo tende a porsi al centro dell’universo, dimentico “ del lievito” dei moderni Farisei che infestano nell'era moderna.

Non possiamo non dimenticare il progressivo dissolversi dei valori etici che oltreché distruggere le famiglie ed i singoli, amareggia ed angoscia la società sviluppando la cultura egoistica del non sentire, del non vedere, del non parlare. Va aumentando, ed è imperante, il permissivismo smodato che dilaga e modifica la dimensione etica della vita.

La vita umana ha inizio dalla fecondazione, proponendo quei comportamenti conformi alla legge naturale, che è la legge di Dio. Essa va difesa!

Ed è per questo che il mondo cattolico e non anela che nel Sinodo dei Vescovi per la Famiglia la considera all'unisono, anche quella, dove insiste il disabile fisico e l’handicappato psichico, in sintesi tutto quel mondo della disabilità, del dolore, della sofferenza.

Negli Atti  del Consiglio Europeo, il più importante Documento redatto negli ultimi anni la “Carta dei diritti  fondamentali dell’Unione Europea” al capo 1°,art. 2°,1° comma recita:

”Ogni individuo ha diritto alla vita”.

Il pilastro centrale della politica pubblica é la persona, soprattutto, la famiglia “soggetto” delle politiche sociali. Sorge spontanea una domanda: l’uomo crede ancora nella vita?

La risposta non può che essere positiva perché la vita è un dono di  un Essere sopranaturale: un Dono di Dio. Ma nella società violenta il rispetto dell’uomo è indifeso!

Il materialismo, il consumismo, l’edonismo e l’erotismo sfrenato e via dicendo, corrono e concorrono a formare un superficialismo assoluto, un substrato privo di un fondamento morale che non ci stupisce più di tanto, ormai, ma amareggia il constatare una siffatta realtà sociale che in parte viene accettata.

Quell'uomo voluto dal Dio dell’Amore, che inizia fin dalla sua fecondazione la sua meravigliosa avventura nella vita, rischia di dissolversi sempre più nell'egoismo.

  Tutti gli uomini di buona volontà, soprattutto noi cattolici, siamo interpellati dal Messaggio Evangelico della Chiesa attraverso la Sede Apostolica e dai Vescovi a tener alta  la coscienza della grandezza del carattere sacro e del valore della vita: di ogni vita !

In ogni momento siamo chiamati a difenderla, come buoni “cavalieri ”, creando le condizioni perché si sviluppi la giustizia, la solidarietà, l’amore verso il prossimo.

Se si riconosce il valore della vita, oggi ritenuta “precaria”, se si ricompatta la famiglia, la società è salva e con essa la Nazione.

Da qui la necessità e l’urgenza  di rimuovere e risolvere i vari problemi che attanagliano tante famiglie nelle diverse cause, perché la famiglia resti sempre come avverte spesso il Papa, il motore universale della società civile. Ma quel futuro senza figli  non è futuro! Quel futuro è anche futuro quando “Le condizioni di disabilità lasciano intravedere un futuro difficile” (Messaggio CEI XXVI Giornata per la vita 1 febbraio 2004).

Le condizioni  di vita  e la crisi scottante del nostro tempo sono tante, come la droga, la strisciante eutanasia,la ventilata clonazione umana, il far-west  procreativo sulla fecondazione artificiale, l’aborto ormai legalizzato e le varie forme di handicap  e quanto attenta il vivere quotidiano. Anche se insiste la cultura egoistica del “non vedere” del “non sentire” e del “non parlare” in un permissivismo davvero  aberrante, non bisogna perdere l’obiettivo del bene comune.

Gesù "come un medico" mette in guardia i suoi “collaboratori” dai rischi di un “contagio”, osserva Papa Francesco sempre nell'Omelia in Santa Marta.

L’ipocrisia è così, afferma ancora Papa Francesco “È quel modo di vivere, di agire, di parlare che non è chiaro. Forse sorride, forse è serio. Non è luce, non è tenebra. Si muove in una maniera che sembra non minacciare nessuno, come la serpe, ma ha il fascino del chiaroscuro. Ha quel fascino di non avere le cose chiare, di non dire le cose chiaramente, il fascino della menzogna, delle apparenze”.

Attenzione, avverte il Santo Padre, perché “questo lievito è un virus che ammala e ti farà morire”. “Guardatevi!”, insiste, “questo lievito ti porta alle tenebre. Guardatevi!”. Anche perché nascondersi “non aiuta”: come dice Gesù, “non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. C’è uno, infatti, che è più grande di ogni tenebra, di ogni menzogna: È il Padre che è nel Cielo."

E conclude indicando l’unica via di salvezza contro questo morbo: “Preghiamo. Preghiamo tanto. ‘Signore, custodisci la tua Chiesa, che siamo tutti noi: custodisci il tuo popolo”.

Preghiamo affinché la Madonna della Misericordia ci protegga dal “virus dell’ipocrisia” e da “lievito dei Farisei“!

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II: "Andiamo avanti con speranza!”

Previte

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La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.


Franco Previte

 

 




Preghiera dei disabili mentali

Padre della vita, che con infinito amore guardi e custodisci coloro che hai creato, ti ringraziamo per tutti i tuoi doni. Ascoltaci quando ti invochiamo. sostienici quando vacilliamo, perdona ogni nostro peccato. Signore Gesù, Salvatore del mondo, che hai preso su di te i pesi e i dolori dell’umanità, ti affidiamo ogni nostra sofferenza. Quando non siamo compresi, consolaci, nell’inquietudine donaci la pace, se siamo considerati ultimi, tu rendici primi. Spirito Santo, consolatore degli afflitti e forza di coloro che sono nella debolezza, ti imploriamo: scendi su di noi. Con il tuo conforto, il pellegrinaggio della nostra vita sia un cammino di speranza verso l’eternità beata del tuo Regno. Amen. (Card. Dionigi Tettamanzi Genova Giugno 2000)












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