Cristiani per servire                                                                                                                                          Luglio 2015     

 

 

19/07/2015

Anziani incompresi in Europa?

 

 


Cristiani per servire

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Il Presidente

La vecchiaia è la sede della sapienza” (Papa Francesco 15 marzo 2013 Udienza ai Cardinali), mentre “Tutti, però, hanno il diritto ad essere trattati con lo stesso atteggiamento di accoglienza e di equità, perché ognuno è portatore di dignità umana" (Papa Francesco Vaticano 31.12.2013), affermazione sullo “scarto” ancora oggi difesi nel viaggio in America Latina.

Diceva il filosofo tedesco Arthur Schopenahuer: lo stile è la fisionomia dello spirito” cioè il pensiero è mutevole, come in questi n/s strani tempi: è necessario scoprire i difetti degli altri onde evitare i propri.

L’invecchiamento demografico ha esigenze diverse, appunto dove necessitano indispensabili ed assoluti sistemi sanitari, i quali devono fornire un’assistenza adeguata e garantita da una  certa sostenibilità finanziaria, che purtroppo non “protegge” la solitudine, principale defezione dell’anziano.

E’ stato definito il 2012 “Anno Europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà intergenerazionale”, dove il 17,4% della popolazione UE aveva più di 65 anni, mentre nel 1990 aveva il 13,7% e il 2013 “Anno Europeo dei cittadini” sottolinea l’aspetto inalienabile del diritto di cittadinanza nella Unione Europea di ogni cittadino, con ogni tipo di disagio sia fisico che mentale.

Nel 2025 oltre il 20% avrà 65 anni, aumentando rapidamente il numero degli ultraottantenni e l’innovazione è un progetto pilota i cui obiettivi tendono ad aumentare di due anni la vita media in buona salute degli europei entro il 2020 e questi, secondo i dati statistici, è previsto che vivono più a lungo, ma con pochi figli e nel 2060, pare, che ci saranno solo due lavoratori per ogni persona sopra i 65 anni, contro gli attuali quattro e questo “ Anno “ intergenerazionale si distingue in quanto  promuove una dimensione ottimale utilizzando la terza età anche come risorsa.

Purtroppo l’invecchiamento è causa di varie malattie, che si ripercuotono sulla famiglia e sulla società, tuttavia in Europa gli over 60 aumentano di due milioni  di persone all’anno.

Per aver una società costruita sulla solidarietà e la cooperazione tra le generazioni, i principali obiettivi restano sempre quelli del rispetto della dignità della persona anziana, il rafforzamento della partecipazione della società civile e delle attività del volontariato per eliminare le barriere intergenerazionali.

Ma in Italia, purtroppo, gli “over” hanno una vita dura e difficile e lo Stato dovrebbe sobbarcarsi l’onere di rispettare diritti e dignità delle persone, specie se anziane.

Ma di ogni difficoltà bisogna farne virtù e quindi “non cediamo al pessimismo”  ammonisce Papa Francesco (Vaticano Sala Clementina 15.03.2013).

Certamente, ma dobbiamo considerare che a maggior rischio e fortemente penalizzate vengono a trovarsi le persone malate croniche, disabili fisici, handicappati mentali, malati terminali, persone anziane, in quanto la patologia da essi subita abbisogna di prestazioni sanitarie molto costose ed in nome del superiore “ordine di risparmio” (celebre spending review) si pensa che per costoro le speranza di vita siano molto residue e quindi devono morire. Ma dove è scritta questa infamia? budget del ricoverato

Il Parlamento Europeo ha adottato il 6 febbraio 2013 una Risoluzione “sull’invecchiamento attivo e in buona salute” (2012/2258 INI) dove al paragrafo 5° viene sottolineato che gli anziani rappresentano la fascia di età in più rapida crescita in Europa, auspicando al fine di mettere a punto nel più breve tempo possibile infrastrutture, servizi, strumenti in grado di rispondere a questa transizione sociale, mentre la Commissione Europea continua a coinvolgere l’Organizzazione Mondiale della Sanità ed il maggior numero di parti interessate per svolgere azioni di sensibilizzazione su questa tematica.

Ma sono necessarie, urgenti, prioritarie Case di Riposo in Italia, forse anche in Europa, ove possono trovare un sereno e sicuro asilo persone anziane che “consumano” giornalmente i tempi della loro vita, della loro disperazione, nella perfetta solitudine, che si può tramutare in una sintomatologia emotiva che può condurre alla depressione, o all’annientamento della persona, specie in questa gravissima crisi economica! Petizione 2013

Basta con le incomprensioni! Il popolo italiano è stanco! Signori della Politica, del Parlamento, del Governo, destinate utili provvedimenti finanziari per il mondo della sofferenza, della disabilità, del dolore e non per sostenere viaggi all’estero, manifestazioni folcloristiche  od “altre inutili e costose spese!”.

Nella meditazione sulla vita Papa Francesco richiama quanto afferma Giovanni Paolo II con la XI Enciclica “Evangelium vitae” esortando la comunità in difesa della vita “dal concepimento al declino”.

La comunità nazionale e quella europea, al di là di ogni schematismo o credo politico, deve farsi carico della difesa della vita umana e della dignità di ogni cittadino, affinché il fenomeno dell’emarginazione degli anziani, dei disabili, dei malati terminali, non deve avvenire.

In sintesi i Servizi Pubblici inerenti sono necessari e devono essere riveduti in Italia con criteri non solo obbedienti alla spending review, ma in un contesto che tenga concretezza, valori, moralità orientati e diretti al bene comune.

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II: "Andiamo avanti con speranza!"

Previte

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La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.


           

 

Franco Previte

 

 




Preghiera dei disabili mentali

Padre della vita, che con infinito amore guardi e custodisci coloro che hai creato, ti ringraziamo per tutti i tuoi doni. Ascoltaci quando ti invochiamo. sostienici quando vacilliamo, perdona ogni nostro peccato. Signore Gesù, Salvatore del mondo, che hai preso su di te i pesi e i dolori dell’umanità, ti affidiamo ogni nostra sofferenza. Quando non siamo compresi, consolaci, nell’inquietudine donaci la pace, se siamo considerati ultimi, tu rendici primi. Spirito Santo, consolatore degli afflitti e forza di coloro che sono nella debolezza, ti imploriamo: scendi su di noi. Con il tuo conforto, il pellegrinaggio della nostra vita sia un cammino di speranza verso l’eternità beata del tuo Regno. Amen. (Card. Dionigi Tettamanzi Genova Giugno 2000)












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