Cristiani per servire                                                                                                                                   Gennaio 2015

 

 

19/01/2015

“23° Giornata Mondiale del Malato".

 

  

 


http://digilander.libero.it/cristianiperservire
e-mail previtefelice@alice.it

   Il Presidente

“E’ una grande menzogna quella che si nasconde dietro certe espressioni che insistono sulla qualità della vita per indurre a credere che le vite gravemente affette da malattia non sarebbero degne di essere vissute”, così Papa Francesco si è espresso nel Messaggio Mondiale del Malato che si celebra l’11 febbraio 2015.

Questo “ricordo” è stato istituito dal Santo Giovanni Paolo II e viene tenuta ogni anno la ricorrenza quando la Chiesa Cattolica è memore in questo “santo giorno” della Beata Maria Vergine di Lourdes e voluto dalla “intuizione” del Santo, per sensibilizzare la società laica a “donare” all'infermo una efficiente assistenza ed al credente cristiano il compito quello di stare sempre “vicino” a chi soffre.

Non vi è dubbio che la salute è il bene più prezioso che l’uomo possa avere ed in questo giorno non può essere disatteso il pensiero anche nei riguardi di coloro che portano nel loro corpo i segni di una grande sofferenza non solo fisica, ma mentale ed anche nel ricordo delle loro famiglie in quelle ansie, in quelle speranze, in quelle necessità davvero prioritarie, mentre la società civile, con solidarietà esteriore, continua a chiudersi nel guscio del proprio egoismo, in un relativismo davvero disarmante, in un pressapochismo molto preoccupante.

Nella quotidiana vita, i cittadini non sono solo indignati, molto indignati, indignatissimi, ignorati, spaventati, perché sono defraudati delle loro aspirazioni,  infranti  nei loro diritti, quasi derisi per i destini in cui le Istituzioni li stanno  portando.

I malati in condizioni di malattie croniche, quelle stesse che si richiama Papa Francesco nel Suo messaggio, pare a n/s giudizio, che corrono il rischio di veder le loro condizioni e sofferenze insopportabili subire uno “strumento” che stacca la “spina”, una “forma” davvero impressionante per un superiore concetto di “risparmio” che ci lascia perplessi e sgomenti per portare alla eliminazione della vita che non avrebbe alcun valore e “degna di essere vissuta”!

“Ma per favore: non lasciatevi rubare la speranza” (Papa Francesco 24 Marzo 2013 Domenica delle Palme Sagrato Basilica di San Pietro).

Quelle che si vogliono instaurare sono considerazioni molto pericolose perché potrebbero coinvolgere disabili fisici, handicappati psichici, anziani non autosufficienti, malati terminali: budget del ricoverato: una eutanasia sociale! con la “scusa” davvero colossale ed incredibile di lenire le sofferenze in quanto le cure ed assistenze comporterebbero una spesa sociale per una lunga degenza o una lunga cura.

                        

In una parola l’uomo vecchio, disabile, acciaccato, rottame umano: deve morire! Ma non è eutanasia? Ma non è assurdità per un Paese civile! Purtroppo nella difesa dei deboli “I diritti dei deboli, sono considerati diritti deboli” dice sempre il Cardinale Tettamanzi. Ma l’uomo, per i cattolici o non cattolici, resta sempre una creatura del Dio che li ha creati ed a Lui apparteniamo.

Per il Magistero della Chiesa rinnovato dal Beato Giovanni Paolo II nell'Enciclica “Evangelium vitae” sull’eutanasia afferma “essere uccisione deliberata moralmente, inaccettabile per una persona umana”.

Quando la malattia pone nella situazione di sofferenza fisica, ma soprattutto nella patologia psichica oggi molto in “voga”, il compito della comunità e delle Istituzioni devono concorrere ad un maggior impegno di tutela del “malato” ormai dimenticato ed appunto defraudato del proprio diritto.

E’ un bilancio negativo, molto negativo, che dobbiamo ammettere alle soglie del 2015, perché le Istituzioni ignorano queste necessità reali e sociali!

E’ necessario ed impellente rendersi conto del significato della sofferenza, anche secondo gli insegnamenti di Papa Wojtyla che è stato il simbolo vivente della sofferenza i cui richiami avvengono ogni anno nella “Giornata Mondiale del Malato”.

Ricordando quel volto sofferente  del Santo Giovanni Paolo II, che non poteva esprimersi l’ultima volta che si è affacciato dal Palazzo Apostolico per la Benedizione Apostolica e con le Sue giuste parole : “Andiamo avanti con speranza”!

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.

                          

 

Franco Previte

 

 




Preghiera dei disabili mentali

Padre della vita, che con infinito amore guardi e custodisci coloro che hai creato, ti ringraziamo per tutti i tuoi doni. Ascoltaci quando ti invochiamo. sostienici quando vacilliamo, perdona ogni nostro peccato. Signore Gesù, Salvatore del mondo, che hai preso su di te i pesi e i dolori dell’umanità, ti affidiamo ogni nostra sofferenza. Quando non siamo compresi, consolaci, nell’inquietudine donaci la pace, se siamo considerati ultimi, tu rendici primi. Spirito Santo, consolatore degli afflitti e forza di coloro che sono nella debolezza, ti imploriamo: scendi su di noi. Con il tuo conforto, il pellegrinaggio della nostra vita sia un cammino di speranza verso l’eternità beata del tuo Regno. Amen. (Card. Dionigi Tettamanzi Genova Giugno 2000)












Stampa