Cristiani per servire                                                                                                                                   Settembre 2015

 

 

18/09/2015

Verso il quinto Convegno di Firenze della Chiesa Italiana. Ri-diventiamo umani, anche verso il mondo della disabilità, del dolore, della sofferenza?


Cristiani per servire

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Il Presidente

 

L'Apostolo Paolo dice: "La carità è la corona delle virtù cristiane e l'Apostolo Giovanni chiarisce che la pietra di paragone della vera carità è la praticità e la concretezza, perciò esorta " Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità" (1 Gv 3,18).

   Il nuovo umanesimo auspicato dal 5° Convegno della Chiesa Cattolica Italiana, è il leitmotiv per sapere se vi è un futuro per l’uomo, il quale possa ri-trovare quella Fede nel Figlio di Dio fatto uomo?

Molti chiedono se per noi cristiani, specie i cattolici, osserviamo con interesse quando veniamo "consigliati" dai Padri e se ancora insiste nel mondo contemporaneo una problematica urgente nel conoscere se siamo finiti allo “sdoganamento” dell’uomo?

E’ augurabile che il  quinto Convegno di Firenze, dal 9 al 13 novembre voluto dalla Chiesa Cattolica Italiana con la presenza di Papa Francesco, sia quello di trovare la strada perché gli uomini ridiventano umani, che sia via, viva e veritiera l’organizzazione della n/s umanizzazione e che il nome del Salvatore non venga fatto sotto una valanga di parole?

Quanti perché anche nella stessa tematica del Convegno titolato “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” dove il Redentore, prototipo dell’Uomo, sia l’occasione giusta per essere una buona volta convinti che non è possibile dirci cristiani se la n/s vita non è cosparsa di azioni che provengono dalla sagacia dell’uomo umano.

E’ molto significativo quanto Papa Francesco ha fatto nell'Udienza Generale in Piazza San Pietro scendendo dalla “Papa mobile” per abbracciare un ragazzo disabile (16.9.2015).

Circa la tematica dell’inizio dell’invecchiamento, che di solito porta conseguenze molto importanti sulle capacità fisiche ed intellettuali dell’uomo, la disabilità comporta delle modificazioni a ciascuna persona con conseguenti limitazioni della propria autonomia, in speciale modo la società ed anche la Chiesa viene richiamata ad una riflessione per dare un proprio contributo e se nella disabilità si vede la condizione umana?

Questioni etiche e proposte d'intervento saranno affrontate e discusse in questo Convegno di Firenze, in quanto le questioni più attuali del dibattito odierno sono il problema culturale, sociale, religioso, ma il disabile ed i documenti a difesa dell'anziano, le malattie che possono condurre alla disabilità, l'assistenza medica di cui ha bisogno la persona malata, la dimensione antropologica e i principi etici da adottare da parte degli Enti, degli Operatori Sanitari, soprattutto le necessità spirituali e l’apporto particolare della Chiesa Cattolica, saranno tematiche in questo Convegno?

In questo giorno però raccomandiamo ed auspichiamo che non può essere disatteso il pensiero nei riguardi di tutto il mondo della disabilità, che porta nel proprio corpo i segni di una grande sofferenza fisica e psichica, come ci ricorda da tempo Papa Francesco “come il Padre ha donato il Figlio per amore ed il Figlio ha donato se stesso per lo stesso amore, anche noi possiamo amare gli altri come Dio ha amato noi, dando la vita per i fratelli”.

   Ed ancora “Quando ci accostiamo con tenerezza a coloro che sono bisognosi di cure, portiamo la speranza ed il sorriso di Dio nelle contraddizioni del mondo” mentre “la Croce di Cristo ci insegna a guardare sempre l’altro” e “soprattutto chi soffre ha bisogno di aiuto” (Via Crucis Rio de Janeiro 25 luglio 2013).

Ci siamo sempre chiesti se per le persone disabili vi sono altre “possibilità” al posto della sorda attenzione della Comunità Civile, ma ancora una volta ed in nessuna “manifestazione” constatiamo che nessuno “parla”, espressamente Papa Francesco e la Chiesa tutta, di concretezza od emergenza/uomo su argomenti più reali e molto più vicini alla gente, restando come noi pensiamo, sia prioritario ed urgente un asilo sicuro, dove primeggia certamente la famiglia posto “sicuro” e se sono necessarie Case di Riposo, specie quelle “gestite” da Ordini Religiosi, che danno una maggiore garanzia.

“Uno”, osserva Papa Francesco parlando ai giovani argentini nella , “potrebbe pensare che ci sia una specie di eutanasia nascosta, cioè non ci si prende cura degli anziani”, “c’è anche un’eutanasia culturale, perché non li si lascia parlare, non li si lascia agire”.

Queste sono esortazioni molto acute, reali, immediate di Papa Francesco, che continua nella difesa dei deboli citando “che i giovani devono emergere, devono farsi valere”, soprattutto “gli anziani devono aprire la bocca”, insegnarci” e “ trasmettere la saggezza dei popoli “ (Lampedua e Favela di Varginha luglio 2013).

Queste parole semplici, ma molto dure e significative di Papa Francesco, sono condivisibili dalla Chiesa nell'interpretazione della questione morale che si impone da tempo nella società, mentre è veritiero il pericolo che venga offesa la dignità della persona con proposte future concernenti provvedimenti legislativi verso gli emarginati, i poveri, i disabili, come dice saggiamente il Cardinale Tettamanzi che “non sono diritti deboli, ma diritti dei deboli”.

E’ il buon diritto di ogni essere umano e non solo quello degli amici a 4 zampe notoriamente strenuamente “difesi”: tutti hanno diritto alla vita, ma anche l’essere umano!

Le persone anziane e quelle disabili, molto spesso ed a causa della tipologia e della patologia da essi subita, necessitano di prestazioni sanitarie e medicinali molto costose e di rifugi necessari, come le Case di Riposo gestite dalle Suore Cattoliche, come quelle Figlie di San Camillo “ che preferiscono i più poveri, al servizio degli infermi, nel ministero spirituale e corporale esercitano anche con il rischio della vita”, in quanto in nome del superiore “risparmio“ si pensa che per costoro le speranze di vita sono molte residue: “budget del ricoverato.

Ancora una volta ri-prendiamo la “denuncia” della carenza di Case di Riposo, come nelle n/s Petizioni inoltrate al Parlamento Italiano ed Europeo, ormai lasciate alla speculazione privata, mentre è ignorato ogni inizio di programmazione pubblica per la loro realizzazione: Petizione 2013.

Quindi sollecitiamo per il bene di tutti, la costruzione di Case di Riposo, specie di quelle condotte da parte di Ordini Religiosi Cattolici preposti alla cura degli infermi, dei più deboli, dei poveri con la nuova assunzione di gestione in RSA, che danno diritto ad aiuti finanziari per creare un nuovo umanesimo.

Sono necessità anelate dalle persone anziane, povere, emarginate e da tutto il mondo della disabilità,della sofferenza, del dolore, ove possono trovare un sereno sicuro asilo e che consumano giornalmente i tempi della loro vita e della loro disperazione nella perfetta solitudine, quasi una strisciante eutanasia”, che potrebbe tramutarsi in una sintomatologia emotiva che può condurre alla depressione: primo disordine funzionale della persona.

Ecco quanto necessita alla popolo della disabilità, della sofferenza, del dolore, della povertà e come si spera propongono gli organizzatori di questo 5° Convegno di Firenze sulla disabilità e condizione umana non possono e non devono dimenticare quelle “necessità”da noi modestamente esposte.

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II: “Andiamo avanti con speranza!”

Previte

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La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.


ranco Previte

 

 




Preghiera dei disabili mentali

Padre della vita, che con infinito amore guardi e custodisci coloro che hai creato, ti ringraziamo per tutti i tuoi doni. Ascoltaci quando ti invochiamo. sostienici quando vacilliamo, perdona ogni nostro peccato. Signore Gesù, Salvatore del mondo, che hai preso su di te i pesi e i dolori dell’umanità, ti affidiamo ogni nostra sofferenza. Quando non siamo compresi, consolaci, nell’inquietudine donaci la pace, se siamo considerati ultimi, tu rendici primi. Spirito Santo, consolatore degli afflitti e forza di coloro che sono nella debolezza, ti imploriamo: scendi su di noi. Con il tuo conforto, il pellegrinaggio della nostra vita sia un cammino di speranza verso l’eternità beata del tuo Regno. Amen. (Card. Dionigi Tettamanzi Genova Giugno 2000)












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