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Il Presidente |
Continua la“mattanza” della mente sconvolta che, quasi giornalmente, colpisce un innocente e “qualcuno” (e forse più di uno!) deve rispondere alla propria coscienza innanzi a queste orribili notizie, che non saranno certamente le ultime, anche se a volte il rispetto per gli animali supera quello verso l’uomo!
Tutti noi dobbiamo mantenere sempre vigile la n/s attenzione ed il n/s senso di responsabilità che non deve essere carente, specie oggi, nella consapevolezza del recupero di quelle doti morali che attestano il vivere dell’uomo, che ha un vuoto interiore ed è ormai in possesso di un relativismo davvero spaventoso ed un pressapochismo aberrante.
Sono parole quelle che sentiamo spesso, attuali, anche se sono indirizzate e riflettono un situazione economica che incombe sulla società in genere, ciò non di meno coinvolgono la solidarietà sociale, principio altamente etico che ogni uomo deve sostenere verso i più sfortunati della vita, i più bisognosi, i più diseredati, i più emarginati, che non sono solo portatori di handicap, ma di diritti di uguaglianza e pari dignità sociale più volte richiamata e poco incarnata dalla n/s Costituzione e da quella Europea.
Da diverse settimane si leggono notizie della rapida escalation di violenze fisiche e verbali, non parliamo di stupri quasi quotidiani, omicidi, suicidi, malvagità verso un proprio congiunto, un amico, un cittadino qualunque, ricondotte ad improvvisi “raptus” di follie, dove psichiatri e psicoterapeuti si fanno in quattro per definire questi comportamenti.
Areteo di Cappadoccia, medico greco ai tempi di Nerone, che dopo Ippocrate fu il migliore conoscitore di malati, quasi 2000 anni fa evidenziò il fatto che la malattia mentale “esplodeva”:
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nei mesi primaverili ed estivi come quelli più propensi per l’instaurare della sintomatologia maniacale;
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nei mesi invernali ed autunnali quelli in cui è facile vedere insorgere la sintomatologia depressiva.
Non voglio entrare nel merito di qualsiasi “avvenimento”, ma deduco come ci dice la scienza medica, che insiste in ogni essere umano tarato una menomazione funzionale, una infermità di disabilità che non permette l’inserimento nella vita sociale, una inabilità a vivere in mezzo agli altri, privato del diritto ad interagire con il mondo e con altre persone.
Quel “misfatto”, un normale fatto di cronaca nera, non può essere giustificabile verso quelle ”persone” che, attraverso cavilli legali, poi godono della non imputabilità del reato.
Ma se quel “gesto” viene da un “malato” accertato di disordine psichico, allora è scandaloso non porre rimedio in quanto già si conosce quel “difetto” e nel suo insieme desta un senso di incomprensione e di ribellione per il ritardo delle Istituzioni a non comprenderne, da ben 35 anni, queste situazioni di mancata assistenza psichiatrica.
Comunque quell’ ”episodio” è la strada che risalta incompresa i valori della giustizia, della solidarietà, della equità, delle pari opportunità, ma dimostra “ necessità” che dovrebbero far capire alle Istituzioni le priorità assolute.
Anche se l’espressione “dignità umana”, specie quella del “bene comune” diventata la parola della modernità e della “moda”, è tematica ricchissima e complessa il cui fine è la promozione e la difesa della dignità dell’uomo, di ogni uomo dal concepimento alla morte naturale, promuove una cultura della vita che dia un fondamento di amore all’intera società, come il Magistero della Chiesa Cattolica e Papa Francesco insegnano.
Le famiglie, incolpevoli, prendono atto di un bilancio sociale alquanto deludente, anche proveniente dai vari gradi di insensibilità dei rappresentanti della vita pubblica non proprio elogiabili, soprattutto nell'osservare il disinteresse delle Istituzioni, tutte intente come sono nella loro litigiosità, invece di “guardare” verso il mondo della sofferenza, del dolore, della disabilità e perseguire quegli sforzi per assicurare benefici che non lesino l’inalienabile dignità della persona umana.
Quei benefici fanno parte di quei diritti che dovrebbero essere raccolti in un Testo Unico, riguardanti i disabili fisici e gli handicappati mentali, oggi carente, come carente da ben 35 anni è una legge-delega che riformi l’assistenza psichiatrica e dia giustizia, che non è solo quella per tutelare cani, gatti o arche di Noè! budget del ricoverato e Petizione 2013.
Nell'opinione pubblica persiste intenso il timore di perdere quei diritti sociali condensati nel rispetto della persona umana, anche se, una progressione di “esternazioni” di “ricorrenze” di “episodi” non bene definibili vanno affermandosi.
Quello che ci meraviglia, non è il comportamento degli Organi dello Stato, ma dall'incedere di questi moltissimi episodi quasi giornalieri dove l’origine dell’avvenimento viene da menti psichicamente malate e che dalle Istituzioni vengono ritenuti un semplice fatto di cronaca e non vengono considerati e ritenuti un dovere ed una necessità da incarnare in un provvedimento protettivo.
Questi “fatti” o quelli avvenire fanno emergere guasti profondi nell'essere umano costituente un problema sociale di proporzioni tali che la comunità civile non deve eludere e che ci devono indirizzare anche verso i n/s concittadini!
Signori della Politica purtroppo la vita quotidiana è anche segnata da conseguenze di “fatti”e “misfatti” che impediscono di percorrere anche la strada dei valori etici e quelle “situazioni” invocate per leggi di riforma, non devono guardare il colore della pelle o la condizione del cittadino che necessita di tutela della propria salute, ma occasione da non volgere lo sguardo ad altre parti come fanno le Istituzioni imperterrite nel loro indifferente comportamento! C’è proprio da vergognarsi!
E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II: "Andiamo avanti con speranza!”
Previte
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