Cristiani per servire                                                                                                                                          Giugno 2015     

 

 

18/06/2015

Il Santo Padre: sulla teologia della povertà.

 


Cristiani per servire

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Il Presidente

Papa Francesco a Santa Marta il 16 giugno ancora una volta ritorna sulla povertà nella Santa Messa e ribadisce che se si toglie la povertà dal Santo Vangelo non si può capire il Messaggio di Gesù ed  è ingiusto definire i “membri” della Chiesa “ comunisti” quando parlano dei poveri

“Quando noi diamo aiuto ai poveri, non facciamo cristianamente opere di beneficienza. Questo è buono, è umano. Le opere di beneficienza sono cose buone e umane, ma questa non è la povertà cristiana, che vuole Paolo, che predica Paolo. La povertà cristiana è che io do del mio e non del superfluo, anche del necessario, al povero, perché so che lui mi arricchisce. E perché mi arricchisce il povero? Perché Gesù ha detto che Lui stesso è nel povero”.

Sono “dolci sferzate“ verso il mondo moderno che nella globalizzazione questo vorrebbe inserire ed insegnare che la povertà è un “sistema”, una ideologia, definita politicamente dei poveri e per i poveri, dettata da quel complesso di teorie e dottrine che respingono la proprietà privata adducendo un sistema sociale sulla proprietà collettiva dei beni e dei servizi.

Mentre la povertà cristiana nel pensiero di Papa Francesco e nella Chiesa Universale "non è un’ideologia" e "quando mi spoglio di qualcosa”, ha evidenziato, “ma non solo del superfluo, per dare ad un povero, ad una comunità povera”, questa azione “mi arricchisce”.

“Questa è la teologia della povertà, questo è perché la povertà è al centro del Vangelo, non è un’ideologia. E’ proprio questo mistero, il mistero di Cristo che si è abbassato, si è umiliato, si è impoverito per arricchirci”.

Con queste coraggiose ed esplicite parole Papa Francesco riunisce quanto è nella Chiesa Universale, nel Magistero della Chiesa Cattolica sulla povertà, sull'intero percorso della Fede Cattolica, che non  è espressione, adesione, pensiero politico.

Papa Francesco affronta questo delicato problema che coinvolge quasi mezzo mondo, che non è nella invenzione fatalista, ma nell'attenzione verso le origini del Vangelo, nella tradizione della Chiesa, nelle enunciazioni dei Padri della Chiesa, che non si possono definire di tipo marxiste e non bisogna nei tempi “ideologizzarla” per indirizzarla nella “scelta preferenziale per i poveri”.

Ancora Papa Francesco avverte che quando la Chiesa si pronuncia apertamente nell'invito a vincere la globalizzazione dell’indifferenza, resta molto lontana da qualsiasi interesse, motivazione politica, ideologica, ma solamente indirizzata nel citare le parole di Gesù che ognuno “ ci si prenda cura l’uno dell’altro”.

Insomma Papa Francesco avverte che la solidarietà  é l’azione per guarire il mondo e quella “di costruire una società ed una economia dove siano al centro l’uomo ed il suo bene e non il denaro” e dove “l’etica nell'economia e nella politica” siano inseriti “programmi, meccanismi e processi orientati ad una migliore distribuzione delle risorse, alla creazione del lavoro, alla promozione integrale di chi è escluso”.

Papa Francesco ricorda che il Vangelo “non condanna i ricchi, ma l’idolatria della ricchezza che rende insensibili al grido del povero” e  mette in guardia dal pauperismo, quel fenomeno eco/sociale dove le popolazioni sono colpite dalle miserie di varia natura determinando, tra altre, l’emigrazione dalle campagne verso le città, cioè dalla miseria verso la ricchezza.

“Il legame profondo tra la povertà ed il cammino evangelico, insegnatoci da San Francesco d’Assisi, è il vero “protocollo” sulla base del quale l’uomo sarà giudicato: esso significa “avere cura del prossimo, di chi è povero, di chi soffre nel corpo e nello spirito, di chi è nel bisogno”.

Precisa Papa Francesco, chiarisce e precisa: “L’attenzione per i poveri è nel Vangelo, non è un’invenzione del comunismo o del pauperismo”.

E con le parole del Santo Giovanni Paolo II: ”Andiamo avanti con speranza!”

 

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Franco Previte

 

 




Preghiera dei disabili mentali

Padre della vita, che con infinito amore guardi e custodisci coloro che hai creato, ti ringraziamo per tutti i tuoi doni. Ascoltaci quando ti invochiamo. sostienici quando vacilliamo, perdona ogni nostro peccato. Signore Gesù, Salvatore del mondo, che hai preso su di te i pesi e i dolori dell’umanità, ti affidiamo ogni nostra sofferenza. Quando non siamo compresi, consolaci, nell’inquietudine donaci la pace, se siamo considerati ultimi, tu rendici primi. Spirito Santo, consolatore degli afflitti e forza di coloro che sono nella debolezza, ti imploriamo: scendi su di noi. Con il tuo conforto, il pellegrinaggio della nostra vita sia un cammino di speranza verso l’eternità beata del tuo Regno. Amen. (Card. Dionigi Tettamanzi Genova Giugno 2000)












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