Cristiani per servire                                                                                                                                    Dicembre 2015 

 

 

17/12/2015

Con Papa Francesco in San Pietro: “Giubileo delle Famiglie“ il 27 dicembre p.v.

 

 

 


Cristiani per servire

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Il Presidente

Una nota del Pontificio Consiglio per la Famiglia avverte che alle ore 10 nella Basilica di San Pietro il 27 dicembre p.v. con Papa Francesco le famiglie di Roma ed i pellegrini del mondo si ritroveranno nella Basilica per la Messa con il Santo Padre per celebrare il Giubileo delle Famiglie.

Per le famiglie che non possono partecipare a Roma al Giubileo, alle le Chiese locali è stato proposto di convocare le famiglie, possibilmente nel medesimo giorno, presso una delle Chiese Giubilari dove è presente una Porta Santa, per celebrare con loro l’amore di Dio, in quanto “ogni porta di casa deve essere una porta santa”, dice Mons. Vincenzo Paglia, Presidente del Dicastero della Famiglia, per uscire verso gli altri e per accogliere i poveri.

Il Giubileo della Misericordia, evento ecclesiale straordinario la cui missione principale è centrata sul perdono, è a riscoprire che “Il messaggio di Gesù è la Misericordia” (Papa Francesco Bolla d’Indizione Misericordiae Vultus 13 marzo 2015), mentre il mondo della disabilità, della sofferenza del dolore si domanda: è anche quello di far crescere il bene comune verso questo mondo?

http://it.radiovaticana.va/news/2014/08/29/cristiani_per_servire_pi%C3%B9_attenzione_ai_disabili/1105415

Perdonare è vantaggioso anzitutto per chi perdona, ricorda Papa Francesco, in quanto “è lo strumento posto nelle nostre fragili mani per raggiungere la serenità del cuore. Lasciar cadere il rancore, la rabbia, la violenza e la vendetta sono condizioni necessarie per vivere felici”.

In occasione del prossimo Giubileo della Misericordia per le Famiglie, voluto da Papa Francesco, iniziato l'8 dicembre scorso per terminare il 20 novembre 2016, sono necessarie ed incontrovertibili concrete risposte verso povertà, disagio sociale, invalidità, disabilità sia fisiche che psichiche delle persone per una migliore qualità del vivere civile.

E’ auspicabile che l’Anno Giubilare sia anche il tempo del ripensamento su diverse questioni che spesso impediscono partecipazione, programmazione, lavoro, trasparenza, legalità per realizzare non solo grandi opere, ma incoraggiare anche una nuova cultura della solidarietà verso il n/s prossimo, il sociale, la persona: realtà oggi dicembre 2015 molto carenti! Petizione 2013.

Il Giubileo sia un momento di riappropriazione culturale, etica, morale delle n/s città, dei n/s paesi, sia un tempo di rigenerazione e ristrutturazione di alcuni presidi dei mass media, specie cattolici, dove a dirla con Papa Francesco se “non sei cattolico, sei ipocrita” (8 marzo 2015 Tor Bella Monaca-Roma), che possono dare più evidenza cristiana alle necessità e dare riscontro di vivibilità delle varie periferie della sofferenza “ che hanno bisogno della luce del Vangelo” (Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium 20).

Queste virtù unite alla lotta alla povertà non solo sociale, sono necessità aggravate da una crisi economica, anche morale, dalla quale si stenta di uscire, soprattutto come viene contrastata la povertà, anzi la nuova povertà, come e cosa fare per arginare queste necessità che Papa Francesco sempre cita.

Da tempo abbiamo auspicato che l’Anno della Misericordia sia un momento di intervento pratico dei Vescovi sulla Famiglia, ricordando che questa sia una Pastorale nuova rispondente alle gravità della crisi, una Pastorale che intervenga, ripeto, anche verso il mondo della disabilità, della sofferenza, del dolore non solo dei “protagonisti”, ma anche delle loro famiglie ampiamente impegnate verso le necessità dei loro congiunti e per il bene sociale.

Nella lettura globale di quella cellula fondamentale del consorzio umano e civile che è la famiglia, in cui i diversi problemi educativi e generazionali incontrano nella cultura attuale variegate situazioni di conflitto, la Chiesa nel suo insieme ha fermato prevalentemente la propria attenzione sulla diffusione sempre più ampia di un modello interpretativo della persona, sperabile anche in quella dove insiste un disabile fisico o handicappato psichico: speciale dossier).

Riassumendo a margine del Giubileo delle Famiglie, mi permetto rendere necessario che siano tenute di priorità assoluta due importanti condizioni:

1.) la FAMIGLIA, soprattutto quella che accudisce ai propri familiari disabili, siano essi fisici che psichici, molto spesso dimenticata, per non dire ignorata;

2.) il "DOPO DI NOI", cioè dopo la morte di colui/ei che sostiene il peso dell'assistenza e la costituzione di un Fondo nel quale confluire tutto quanto perviene al "diversabile" per il sostentamento e cure, amministrato da un Ente Pubblico che garantisce la continuazione della solidarietà.

Il 2013 è stato proclamato “Anno Europeo dei cittadini” dalla Decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 novembre 2012 e l’iniziativa intende stimolare un dibattito quale aspetto inalienabile del diritto di “cittadinanza europea ”per tutti“ dove ogni cittadino beneficia di una serie di diritti di solidarietà, parità tra uomo e donna e rispetto reciproco, esplicita protezione giuridica della dignità e del diritto alla vita “dal concepimento alla morte naturale” (Papa Francesco 12.8.2013 / Brasile / Settimana Nazionale della Famiglia).

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II: ”Andiamo avanti con speranza!”

Previte

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La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.


Franco Previte

 

 




Preghiera dei disabili mentali

Padre della vita, che con infinito amore guardi e custodisci coloro che hai creato, ti ringraziamo per tutti i tuoi doni. Ascoltaci quando ti invochiamo. sostienici quando vacilliamo, perdona ogni nostro peccato. Signore Gesù, Salvatore del mondo, che hai preso su di te i pesi e i dolori dell’umanità, ti affidiamo ogni nostra sofferenza. Quando non siamo compresi, consolaci, nell’inquietudine donaci la pace, se siamo considerati ultimi, tu rendici primi. Spirito Santo, consolatore degli afflitti e forza di coloro che sono nella debolezza, ti imploriamo: scendi su di noi. Con il tuo conforto, il pellegrinaggio della nostra vita sia un cammino di speranza verso l’eternità beata del tuo Regno. Amen. (Card. Dionigi Tettamanzi Genova Giugno 2000)












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