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Il Presidente |
Non si tratta di un’opera filosofica scientifica letteraria per quanto poniamo in evidenza, ma quanto andiamo dicendo esprime ed interpreta la forza della ragione nella scienza cognitiva, che “guarda” il “presente” in cui viviamo, a difesa dell’uomo! (Vedere allegato).
Questo mondo è sorprendente in certe sue pieghe inqualificabili, ma si deve cercare di paragonare la situazione in atto quale interpretazione delle funzioni emotive causate dalle gravi e grandi espressioni delle famiglie, specie di quelle che detengono dei disabili, che sono l’eco della voce che trasmette anomalie inascoltate e che pongono in sé una domanda, dato il grande disorientamento dell’uomo contemporaneo.
In Italia i servizi di cura psichiatrica e le famiglie sono state abbandonate da troppo tempo dalle Istituzioni! Da ben 37 anni! Vergogna! Vergogna!
Mentre in Europa insiste una disparità legislativa, che consegue una discriminazione ingiustificata, che va a “dirimere” la Costituzione Europea e comporta inevitabilmente un alto grado di eterogeneità, cioè di composizione multipla di vari Stati nella UE, sulle disposizioni e gli obblighi connessi al trattamento sanitario, le quali possono variare da uno Stato all’altro Membro della Unione Europea.
I problemi sanitari non conoscono frontiere e visto l’elevatissimo grado di mobilità delle persone all'interno del territorio della UE, è necessario compiere importanti decisioni verso una legislazione comune ed unica europea applicabile ai disturbi psichici!
Il “Patto Europeo per la Salute Mentale ed il Benessere” siglato nel giugno 2008, rappresenta una importante base da cui partire per progredire verso una legislazione più incisiva nel settore della tutela della salute mentale, che consenta di agire in modo uniforme e più efficace in questo delicato ambito sanitario, che nella Parte II del Preambolo della Costituzione Europea “pone la persona al centro della sua azione”.
In un mondo in movimento che modifica continuamente il sistema di vita, dove la società è spesso ripiegata su se stessa, che non dà ancora la piena disponibilità a porre attenzione verso chi vive in difficoltà e sofferenza, ma ancor più le Istituzioni che dovrebbero tener conto che “amministrare significa prevedere”, poiché quasi ogni giorno nel n/s Paese, come anche in Europa, non si fermano i drammi procurati da menti psichicamente instabili, disagio sociale “ignorato” dal Governo Renzi, anche, nel cessato semestre di Presidenza di turno della Unione Europea.
Quasi ogni giorno si rinnovano quegli episodi di lucide follie che sembrano essere una prassi consolidata di “licenza di uccidere”.
Queste tristi vicissitudini verranno “catalogate” ancora una volta con varie motivazioni, dove questi ennesimi episodi verranno considerati “atto” o “raptus di follia” con i benefici derivanti quali la celebre conclusione della “incapacità di intendere o volere” od altro “inghippo giuridico”, che fanno corona nella commedia degli equivoci e poi …“fuori dalle patrie galere” ad uccidere ancora!
Dobbiamo considerare che questi “misfatti”, queste “disgrazie”, questi “avvenimenti” sono pure “tragedie”, forse, ricollegate a quella “piaga” che colpisce ormai un quinto dell’umanità di persone, che soffrono a causa di disturbi mentali e che nell’Europa non ha ancora una Direttiva Comunitaria, come da noi richiesta svariate volte al Parlamento Europeo, vedere allegato .
Da anni in Italia vige un velato silenzio sulle condizioni in cui “vivono” le famiglie degli handicappati psicofisici e gli stessi sofferenti per la scarsità di strutture sanitarie e riabilitative in quasi tutte le Regioni, le quali non hanno saputo interpretare le esigenze e le necessità delle famiglie, mentre in Europa siamo riusciti a far “rimuovere” un’attenzione particolare verso questo comparto di Sanità Pubblica.
Non ci stanchiamo di citare una parola di elogio ai benemeriti Istituti Cattolici Religiosi, (quali don Orione, don Guanella, Caritas Diocesane, per fare qualche esempio) per la loro generosa ospitalità ed assistenza, peraltro essenziale, data la scarsa ricettività pubblica, perché per le famiglie il vero dramma è costituito, spesso, dalla solitudine in cui vengono a trovarsi.
E non ultima, anche una parola di elogio ai NAS dei Carabinieri ed alle Forze dell’Ordine, le cui azioni sono indirizzate alla tutela dei diritti e della dignità dei cittadini, dei disabili in particolare, come è avvenuto fin’ora, svolgendo un’opera meritoria e di garanzia giuridica.
Al di là delle barriere architettoniche ed intellettive che offendono tutti, abili e disabili psichici e fisici, questi “ostacoli” si ritorcono, anche, contro le Istituzioni che continuano a porre in atto disinteresse verso le famiglie provate dalla disabilità in qualche suo componente, che faticano a stare al passo od interloquire con un mondo che sembra sfuggire non solo al confronto, ma anche all’incontro del dialogo con la sofferenza.
Infatti le Istituzioni esperte di umanità e socialità, ”non sentono, non vedono, non odono”! ed in questi frangenti restano dimenticati quanti drammaticamente “vivono” ora per ora, minuto per minuto con i loro malati, mentre è in pericolo la sicurezza della società civile : Petizione 2013 del 18 marzo 2013 assegnata col n. 307 al Senato della Repubblica e col n.31 alla Camera dei Deputati.
Bisogna ricordare che nel campo della solidarietà assieme alla Costituzione Italiana, la “Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità” delle Nazioni Unite del 6 dicembre 2006 (Distr.General A/61/611 Sixty-First Session, trasformata nella legge 3 marzo 2009 n. 18) e la Costituzione Europea nel Titolo 4 art.II-94-95, tutte garantiscono la sicurezza sociale e la protezione della salute umana, pertanto è sperabile che questi ”principi” siano estesi per tutti i “malati” degli Stati d’Europa, come noi auspichiamo nel n/s Ricorso al Parlamento Europeo (vedi allegato).
La nostra speranza, che poi è quella di tutti, che le Istituzioni non ignorino quella attenzione preferenziale per chi è più debole ed indifeso, che è fondamentale esigenza per noi cristiani e sentimento di autentica umanità e solidarietà per i cittadini.
Ma a quante morti dobbiamo ancora assistere e su quali e quante coscienze esse peseranno nell'ignobile gara di ipocrisia dove insiste il disinteresse o si cerca di trovare altrove le cause di tutto questo? ed ancora, ma dove è finita la solidarietà sociale che dovrebbe porre difesa e protezione piuttosto che esaltare l’espressione di quanti riconoscono maggiormente il valore degli animali (che ampiamente rispettiamo) e che in tale maniera pongono l’uomo allo stesso livello, se non sotto?
I “fattacci” fanno tornare alla memoria tristi episodi del passato e non escludono purtroppo in futuro situazioni di analoghi disagi riguardanti l’handicap in genere.
Il Governo Renzi ancora una volta è fuggito a questo grave ed urgente disagio sociale: anche in Europa!
E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II: ”Andiamo avanti con speranza!”
Previte
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