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Il Presidente |
Sono “ incidenti” che si ripetono troppe volte ed ora ad una madre di 85 anni, in precarie condizioni di salute ed in stato confusionale, resta sotto il sole in auto per circa 7 ore a Terracina (Latina) dalla figlia, che viene “denunciata” per abbandono di persona.
Quel “gesto” da parte di una figlia verso la madre, non ci sorprende affatto e nemmeno le annunciate “mattanze” di questi gesti, ma quella nebbia di depressione che ha colpito quella povera donna ci rammarica, perché il mancato rispetto per la persona anziana ormai è una “consuetudine” della moda imperante.
Ci si domanda: queste forme di mancato riconoscimento della qualifica di persona anziana, fatto salvo il caso in esame, perché devono succedere visto che questo “andazzo” rischia di traghettare il n/s Paese e quello che è più grave i figli, i giovani e gli adolescenti verso una cultura dell’egoismo sfrenato, del gelo sempre più emergente e dell’indifferenza cogente, da una metodologia che si va affermando autonoma e svincolata da ogni rapporto con la legge sociale?
Una considerazione sorge spontanea: quale valore viene attribuito alla vita umana, visto che a volte, come nel caso in esame, la vita non vale nulla?
E’ veramente inconcepibile e sempre in contrasto con il mondo civile che in una società che tende costantemente e giustamente a riaffermare il valore della vita (no alla guerra, no alla pena di morte, no al terrorismo) la si neghi attraverso il tentativo di costruire un presunto diritto di “licenza di uccidere”, come pare sia prassi consolidata il lasciare persone al loro destino, come quello avvenuto a Terracina!
La pubblica opinione è sdegnata, sgomenta, disorientata e mentre richiede misure serie che dimostrino il grado di civiltà di questo Paese che rispetta la dignità umana, non può che sottolineare una maggiore attenzione verso chi è debole ed indifeso, fondamentale esigenza di autentica umanità.
Occorre che i mass media non siano solo “amplificatori” di coloro che “urlano” più forte nelle vie e nelle piazze, oppure diffusori di scabrose notizie, ma “estensori” e “difensori” delle necessità prioritarie del mondo della sofferenza, della disabilità e del dolore.
Certamente a rischio e maggiormente penalizzate vengono a trovarsi le persone sole, come nel caso in esame, ma anche a volte disabili fisici, a volte anche handicappati psichici, malati terminali, persone anziane in quanto la patologia da essi subita abbisogna di attenzioni, anche di prestazioni sanitarie molto costose ed in nome del superiore concetto del “risparmio” si pensa che per costoro le speranze di vita siano molto residue.
Quindi prende una consistenza etica molto elevata, quando si tende ad abbandonare al loro destino, e questo ci turba moltissimo, anziani indifesi senza una adeguata protezione alternativa e diventa “gravissimo” quando queste persone sono in età avanzata, disabili, in fase terminale.
Vale a dire sei vecchio e disabilitato e pertanto devi morire. Ma dove è scritto?
Mah! Allora dove è la democrazia? Come dire il fuoco non deve essere spento dai pompieri, ma dal buon Dio con la pioggia!
Quelle “affermazioni” non permettono di esercitare il principio della vita!
E’ obbligo anche delle Istituzioni accertare che il diritto alla salute ed alla sua tutela sia garantito ed ha una sua priorità, come sancisce l’art. 32 della Costituzione “nel rispetto della persona umana”.
Questa riflessione, che riteniamo uno stato di emergenza latente, è rivolta a tutti i responsabili della società civile ed a quanti sono per tutelare la salute pubblica, la civiltà che sta diventando inciviltà, perché difendano il naturale principio e diritto all'accesso ed al rispetto della dignità dell’uomo, per non dove assistere ancora a quei fattacci, come quello avvenuto a Terracina, che uccidono la dignità dell’essere umano.
Chi ha orecchi da intender, intenda!
Previte
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