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Il Presidente |
Siamo stati chiamati ad esprimere un giudizio sui gravi fatti avvenuti recentemente in Francia, dove a Parigi sono stati compiuti “fattacci” che non possiamo che definirli procurati da menti instabili, che ignorano la libertà e la democrazia e che ci ricordano quelli che avvenivano tanti anni or sono nel mondo della dittatura.
Sono poche le parole che possiamo dire per disapprovare quanto è successo a Parigi e quanta violenza vi è stata, però non dobbiamo dimenticare quante volte Charlie Hebdo si è lanciato non solo contro l’Islam, ma anche contro il Cristianesimo.
Comunque molto bene ha fatto la Comunità Internazionale a compiere quella Marcia di Parigi che è stata un atto di civiltà e di democrazia, quale giusta reazione a quell’atto di follia omicida, ma poche sono state le voci di condanna anche, ripeto, che si sono levate anche in Italia, a stigmatizzare quelle contro ogni professione religiosa, ma anche la religione cristiana e contro chi la professa.
Le espressioni dei disegni hanno “colpito” anche la Madonna ed il Mistero della Trinità ed anche contro la figura del Papa, che dimostrano non lo stato della libertà, ma del libertinaggio, non il rispetto dei valori del sacro, ma soprattutto quelli del mancato rispetto della dignità in quelle persone che si identificano in quelle religioni siano esse cattoliche che musulmane, abbandonando la via della volgarità e dell’insulto.
E’ augurabile che prevalga la ragione e non la forza della disperazione e della violenza, perché quanto è avvenuto a Parigi, come in altre parti del mondo è molto complesso, poiché operano varie componenti interne ed esterne ed è difficile capire quale sarà la soluzione per arrivare a risolvere tutto quanto è avvenuto che faccia percepire la volontà di giungere ad una pace duratura.
Gli interessi in gioco e qualsiasi obiettivo si voglia raggiungere, non possono giustificare le “azioni”, perché a pagarne le conseguenze sono state le persone comuni a Parigi e le minoranze cristiane, come sta avvenendo anche nel mondo, in quanto “pochi” sostengano le vicissitudini.
Per questo motivo siamo con Papa Francesco che non manca occasione di invocare la vera pace e pregare il Dio di ogni cosa di far “purificare” il cuore degli uomini, affinché si possa arrivare a quel senso di rispetto per una convivenza il più possibile pacifista.
Che il Signore conceda coraggio, costanza e buona volontà a tutti cristiani, musulmani, portatori di ogni religione che vivono in situazioni difficili.
E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II: ”Andiamo avanti con speranza!”
Previte
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