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Il Presidente |
A pochi giorni dall’appello dei Vescovi per la difesa della Famiglia ed a quello di Firenze dove la CEI ha proposto un nuovo umanesimo, a Napoli in un impeto di rabbiosa pazzia e di indefinibile collera, tale Ivano Famiglietti di anni 27 con problemi psichici e di droga, ha ucciso con fendenti d’ascia i propri genitori.
Questo ultimo feroce e raccapricciante episodio, che fa seguito ad una serie di altrettanti “crimini” di lucide follie che si sono succeduti in questi ultimi giorni nelle famiglie, ha trovato nella comunità tutta, non solo quella cristiana ma anche quella laica, un senso di paura, di smarrimento, di ansietà, di sconforto!
Nella lettura globale di quella cellula fondamentale del consorzio umano e civile che è la famiglia, in cui i diversi problemi educativi e generazionali incontrano nella cultura attuale variegate situazioni di conflitto, solo la Chiesa nel suo insieme ha fermato prevalentemente la propria attenzione sulla diffusione sempre più ampia di un modello interpretativo della persona in ogni età, accoglienza della vita nascente al suo declino, in una sintesi più profonda ed autentica del rispetto della dignità dell’uomo.
La famiglia, bene prezioso e risorsa insostituibile in un moderno e modello sociale, sarebbe opportuno per non dire essenziale, che conservi quei valori di solidarietà e di coesione sociale, che continui a mantenere la promessa di fedeltà reciproca nei coniugi, che continui a farsi carico dei propri figli, che continui ad aiutare i propri genitori anziani, che continui a curare i membri disabili, svantaggiati, anziani, in fin di vita, comunque resta pur sempre una barriera al dilagare di una cultura sterile, individualista, silenziosa, sorda.
Pur in presenza di profondi cambiamenti, sotto gli occhi di tutti, la famiglia italiana a dispetto di ogni assurdità, è ancora una istituzione che “tiene”, mentre appare certo che da qualche tempo il dibattito politico sulla famiglia sembra riguardare essenzialmente eventuali pseudo interventi posticci, promesse che spesso sono avvolte dal velo dell’ipocrisia.
La politica è ormai stata “defenestrata” dalle corruzioni, malversazioni, concussioni, da ogni violazione del diritto penale e civile, dalle famiglie e questo non va certamente a vantaggio della crescita della gioventù, tanta decantata, ma poco valutata.
Ed allora ci troviamo in presenza di efferati delitti che avvengono quasi ogni giorno in famiglia per diversi motivi, ma sempre portatori di morte!
Purtroppo per ogni essere umano colpito da una concentrazione di handicap, come quello di Napoli, non viene valutato con più evidenza ed aderenza alla realtà sociale dalle Istituzioni, perché se lo fosse costituirebbe un atto sulla protezione ed assistenza sociale incarnato nella Costituzione perché il cittadino, anche tarato o meno, non si senta abbandonato, perché la solitudine non diventi il regno della confusione anche mentale.
Ancora una volta bisogna constatare che le Istituzioni paradossalmente dimenticano quelle “calamità sociali” sopra ricordate, mentre nell'opinione pubblica si rinnova il timore di perdere quei diritti che fanno parte dell’etica sociale, cioè il rispetto della persona anche in condizioni di disabilità sia fisica che psichica, specchio per eccellenza della verità di una parte della società che necessita aiuto e solidarietà.
Il rispetto della dignità della persona psico-fisica malata, forse però non condivisa dalle Istituzioni, non trova proposte, progetti e disegni di legge di riforma, o se vi sono restano abbandonati nel dimenticatoio, nei cassetti delle Camere Legislative, costituendo una beffa ad una speranza principalmente anelata dalle famiglie, tradite ancora una volta da una politica carica di silenzi e disinteresse!
Il n/s Paese è costantemente “preso” nella litigiosità politica, davvero scandalosa, con scambi di accuse, micidiali “forme” per abbattere la democrazia, delusioni dove i cittadini sono beffati, i quali devono avere anch’essi, come gli amici a 4 zampe, rispettata e promossa la loro dignità etica, senza minimamente avvertire se emergenze, non solo quelle della crisi economica, esigenze come quelle di particolare tutela ed assistenza sanitaria ed ospedaliera per categorie di pazienti fragili, come persone in età avanzata disabili psico-fisici, malati terminali, siano degne di essere chiamate tali e vergognosamente lasciate nell’angolo più buio del buon senso! Petizione 2013: budget del ricoverato.
La famiglia è “incappata” nel turbinio delle contraddizioni di questi nostri tempi, ma ricordiamolo sempre essa è il trampolino di lancio della capacità di relazione sociale, perché senza famiglia non c’è socializzazione, né Nazione.
La crisi economica è grave e preoccupante, però non si deve dimenticare che se si tenta di distruggere il fondamento della famiglia, cellula primaria della società, è indiscutibile : la società va a “rotoli”!
Anche se si parla di aiuti alle famiglie nelle politiche sociali, (oh! quanti politici “dicono di difendere la famiglia” e citano freddamente la parola “bene comune”!) continua la cultura di voler prestare attenzione ai problemi delle convivenze, coppie di fatto, matrimoni omosessuali, ma si tralascia la famiglia, specialmente quella dove insiste un malato psico-fisico, l’anziano, tutto il complesso familiare resta estraniato dalle Istituzioni . Ed allora ci troviamo in presenza di orribili fattacci come quello di Napoli: non ultimo!
In questa società che si dibatte in serie difficoltà economiche, morali, continue violenze in famiglia, anche fra i coniugi ed i figli, negli stadi di calcio, problemi extra comunitari, disagio giovanile, droga, eutanasia, depressione, emarginazioni, corruzioni, recriminazioni ecc. “mali” di cui soffre la nostra società, se si distrugge la famiglia, ma come si può riconquistare quei valori morali indispensabili che si tenta e si vuole abbattere anche in Italia, come avviene spesso?
La famiglia, che i rilevamenti statistici e che la fantasia popolare forse vogliono affermare essere lo sviluppo di una cultura troppo spesso indirizzata contro ogni forma di vincolo matrimoniale in favore di nuove modalità che vuole inserire la politica, ormai sfiduciata dall'opinione pubblica, deve restare ancora oggi salda e di continuazione tradizionale, perché, spesso, la libertà della persona finisce dove comincia il libertinaggio osceno, titubante, basculante ed irrequieto della politica.
Anche il Magistero della Chiesa Cattolica ci rammenta spesso come la vita umana, anche malata, deve essere presente nelle n/s attività e considerazioni.
Le proposizioni con coraggio che vengono da Papa Francesco devono essere la sintesi di un più moderno concetto di libertà, di azione, di proposizione, di convivenza civile che costituiscono il senso della vita, il rispetto della dignità umana e della libertà in questa civiltà dell’individualismo, del relativismo e dell’indifferenza che si tenta di instaurare da troppo tempo, che ci devono insegnare il rispetto di tutti, anche per i genitori, come non ha fatto quel figlio che ha ucciso barbaramente i propri genitori a Napoli.
“Ci sono due pericoli che insidiano i credenti: la tentazione di divinizzare le cose della terra e persino di idolatrare le “abitudini”, come se tutto dovesse durare per sempre. Invece, l’unica bellezza eterna a cui guardare è quella di Dio “. (Papa Francesco 13 novembre 2015 all’Omelia della Messa del mattino, celebrata nella cappella di Casa Santa Marta).
E quello che dobbiamo tenere molto presente, con l’aiuto del Signore e della Madonna della Misericordia!
Con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II: “Andiamo avanti con speranza”!
Previte
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