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Il Presidente |
Questa è’ la domanda imperiosa che si pone continuamente il familiare del disabile fisico, dell’handicappato psichico, di tutto il mondo della disabilità, della sofferenza, del dolore !
La risoluzione, forse, potrebbe essere il così detto “dopo di noi”: formula prioritaria, domanda necessaria, urgentissima che richiede una pubblica risposta. Ma chi la dà ?
Quel “dopo”, significa cosa succederà dopo la morte di colui/ei che sostiene il peso dell’assistenza, soprattutto per non avere ancora una ragionevole certezza e sicurezza sui vari tempi assistenziali che il proprio familiare malato, disabile fisico, handicappato psichico dovrà affrontare quando resterà solo al mondo ?
Dal 7 ottobre 1998 assieme alle Opere Cattoliche don Orione e don Guanella chiediamo sempre il “dopo di noi” con Petizioni, tutt'ora giacenti presso il Parlamento Italiano ed Europeo, sollecitando gli stessi e quanti hanno responsabilità pubbliche a prendere con le dovute cautele questo “suggerimento”.
Mancano, dice la Politica, le “risorse” finanziarie ! Eh si ! Ma è vergognoso non considerare tali situazioni di fronte ai privilegi dei politici, alle pensioni d’oro, ai trattamenti di fine “lavoro” dei Deputati, dei Senatori, ai favolosi stipendi dei Manager Pubblici, alle spese inutili, ai viaggi all'estero numerosi, dispendiosi e quanto attenta l’economia, la dignità, la morale del cittadino ?
A dirimere le perplessità e le preoccupazioni da molti sollevate circa il futuro dei disabili portatori di limitata autonomia ( quali invalidi civili totali e/o parziali, sordi, sordomuti, ciechi, handicappati psichici che non hanno redditi personali o di modesto importo ), sarebbe opportuno e necessaria la costituzione di un Fondo Speciale Economico Unico, (dopo di noi), ampiamente richiesto da lungo tempo alle Istituzioni, al Parlamento, al Governo ed auspicato lungamente dalle famiglie interessate. Petizione 2013 (n. 5), n. 307 al Senato e n. 31 alla Camera.
Queste Petizioni “suggeriscono” la possibile formazione di quel Fondo Speciale Economico Unico (DOPODINOI) al quale confluire quelle parti di patrimonio o risparmi che in eredità andrebbero ai loro familiari invalidi, siano essi fisici che psichici, gestito da un Ente Pubblico, naturalmente sempre operante ed attivo garantendo una continuità che la persona fisica non è in grado di garantire e da quanto lo Stato imposta sul Bilancio, ma sempre per il sostentamento di questo mondo della disabilità.
Anche se il n/s “Ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo” il 13 ottobre 2006 ed al Parlamento Europeo per l’insieme, l’adozione, la programmazione del “dopo di noi” che riguarda gli Stati membri UE è stato vano, pur tuttavia insistiamo, sempre, presso le Istituzioni Europee.
Ringraziamo riconoscenti per quanto operano da lungo tempo gli Istituti Cattolici tipo Opera don Orione, don Guanella, don Gnocchi per le enormi difficoltà che incontrano quotidianamente!
Per le persone povere incapaci di provvedere alle loro esigenze fondamentali di vita, è logico che intervengano, riupeto, le Istituzioni (Stato, Regioni, Province, Comuni comunque da definirsi) con l’erogazione di contributi finanziari da confluire in quel Fondo Speciale Economico Unico in modo da garantire il diritto alla vita a tutti senza discriminazione.
Il definire, poi, sostegni economici alle famiglie che si gravano di assistenza ai pazienti con handicap sia fisico che mentale, l’inserimento lavorativo, il sostegno scolastico ed altro, sono temi che le Istituzioni devono affrontare in maniera efficace, decisiva e senza indugio per una sana politica sociale, invece di “pensare” agli amici a 4 zampe (che rispettiamo), ma “guardare” all’umano essere, specie quello in sofferenza !
Signori della Politica: cosa fate per loro ? Non dimenticate che il mondo della disabilità, del dolore, della sofferenza è formato non da progetti di natura privata, ma da necessità collettive e non ha tempi di attesa. Rispondete ad ogni richiesta del cittadino e non fate i superbi ed i furbi !
E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II: “Andiamo avanti con speranza!”
Previte
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