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Il Presidente |
Il 18 marzo 1536 nei pressi di un ruscello nella località di San Bernardo in Savona, apparve al contadino Antonio Botta, oggi Beato, la Madonna che prese il nome della Misericordia, della quale nello stesso giorno della Apparizione si festeggia la ricorrenza nella Chiesa di S. Fede in Corso Sardegna a Genova, dove con devozione sono cresciuto gli anni più belli della mia fanciullezza, anche quale chierichetto.
Ricordo che ogni anno veniva il Cardinale Giusepppe Siri, invitato dal Parroco Sac. Fortunato Cordiglia al quale “devo” (per avermi “donato” parte della sua tessera annonaria del pane, eravamo in tempo di guerra 1940/45) riconoscenza e la compio ogni volta che vado a Genova presso la sua tomba nella stessa Chiesa da lui fondata. Ricordo le belle e ricche Omelie di Sua Emiunenza che terminavano sempre con le stesse parole della Madonna: “Misericordia e non giustizia”.
Papa Francesco al Vescovo di Savona-Noli l’11 maggio 2015 ha ripetuto il concetto che “Il n/s è un tempo di Misericordia“.
Dobbiamo ricordarci che 4 giorni dopo la sua elezione a Pontefice della Chiesa Cattolica, Papa Francesco durante la celebrazione della Santa Messa nella chiesa di Sant’Anna in Vaticano, il 17 marzo 2013, disse : “Il Messaggio di Gesù è la Misericordia”.
Nel Messaggio sul Giubileo della Misericordia, Papa Francesco ritorna su quel concetto, nella già espressa volontà di andare incontro all'uomo da parte della Chiesa Cattolica verso coloro che sono peccatori, il cui comportamento può turbare uno stato riprovevole di natura morale, un effetto negativo che “pesa” sulla coscienza, che induce a riconquistare quell'equilibrio causato dallo stesso peccato.
Nel Giubileo viene ricordato quanti soffrono nello spirito, ma anche nel corpo, specialmente quelli che insistono nel mondo della disabilità e della sofferenza, quale annuncio di speranza verso tutti gli uomini, verso ogni persona.
Il mondo odierno è costellato da un firmamento di crescenti e violenze d’ogni genere, dai disagi sociali che diventano molto esplosivi, alle necessità della carenza di lavoro specie per i giovani, alla insicurezza di vita anche domestica, ai dubbi che imperversano fra la gente, specialmente quella che è povera e che subisce angherie d’ogni genere.
Ed allora si invoca giustizia, non ricordando che la Misericordia è anche speranza, che il Signore è anche nella Misericordia e come ammonisce Papa Francesco nel Messaggio del Giubileo della Misericordia indirizzato a tutti, di andare incontro alle periferie esistenziali con la promozione di quel senso di equità che deve essere nell'animo del tessuto sociale e che deve essere a loro donato da parte di chi dovrebbe ascoltare.
In quel Messaggio Papa Francesco induce a cercare la Misericordia di Dio, spirito del Giubileo della Misericordia nel tratteggiare il volto dell’amore misericordioso del Padre verso il Figlio Gesù Cristo, possiamo vederlo nella contemplazione dei fratelli, specialmente di coloro che sono poveri, che soffrono siano essi disagiati fisici che handicappati psichici, che subiscono le iniquità, che sono perseguitati, perché in loro è presente Gesù.
Dobbiamo ricercare nel Giubileo il senso della Misericordia e con la Madre Celeste ripetere “Misericordia non Giustizia“!
Con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II: “Andiamo avanti con speranza!”
Previte
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