Cristiani per servire                                                                                                                                          Agosto 2015     

 

 

11/08/2015

Welfare vuol dire nuovo “modello” sociale ? Comunque nel “sistema “ e nell’era delle riforme sono necessarie ed impellenti Case di Riposo !

 


Cristiani per servire

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Il Presidente

     

Il “sistema” sociale moderno o “modello” sociale detto welfare, significa Stato di Benessere o Stato Assistenziale ed intende garantire i principi di uguaglianza ed offrire a tutti i cittadini i servizi sociali ritenuti indispensabili. Fin qui va bene, purché il cittadino venga veramente tutelato!

Ma il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Poletti è dell’avviso che è possibile intervenire per cambiare un “modello di welfare” che oggi appare non più sostenibile, ma necessita di un intervento riformatore che soddisfi le necessità della persona, specie con disabilità e non autosufficiente.

Parole per quanto piene di buona volontà, comunque solo parole, se non sono seguite da concretezza finora non programmate dal Governo!

Il salto di qualità che deve compiere il welfare italiano, lo devono “capire” il Parlamento ed il Governo, è quello relativo al sostegno concreto delle famiglie, soprattutto importante ed urgente quello verso le persone anziane, ormai ritenuto necessario un utile “modello” previsionale del fabbisogno per i prossimi 20 anni.

Sono 15 milioni gli italiani (1 su 4 ) il 25% in condizione di “disagio economico” (Istat ritratto dell’Italia 2013).

E’ un grosso errore non ritenere il cambiamento demografico che è avvenuto in Italia prodotto dall'invecchiamento della popolazione, dal cambiamento della stessa struttura familiare che ha creato una forte domanda aggiuntiva di una ricerca alternativa alla famiglia, qualora questa si esaurisse: la costruzione e la programmazione di Case di Riposo per persone anziane.

La nostra Associazione ha continuamente ri-chiesto, con varie Petizioni al Parlamento Italiano, ultima il 18 marzo 2013 dell’attuale Legislatura, la costruzione di Case di Riposo che costituiscono una grave emergenza sociale dettata dallo isolamento relazionale anziana, garantendo una adeguata assistenza: Petizione 2013 e non vane parole !

Ma vi è anche la parte pratica costituita da necessari impianti ad energia solare nelle Case di Riposo?

Certamente ! pannelli solari che garantiscono come minimo il 70 per cento del fabbisogno energetico giornaliero, con un notevole risparmio economico ed un incremento della tutela ambientale: questo potrebbe essere un impianto ad energia solare e ciò é una risposta concreta agli appelli del Papa per la salvaguardia del Creato.

     Il sistema energetico rinnovabile è senza dubbio il mezzo per rispondere alla Dottrina Sociale della Chiesa e quanto vale alle richieste di Papa Francesco riguardo la salvaguardia del Creato nell'Enciclica Laudato Si sulla cura della casa comune, riutilizzando e non gettando via niente che è un atto di dignità.

Infatti, in particolare al n. 211, il Pontefice sottolinea che “è molto nobile assumere il compito di avere cura del Creato con piccole azioni quotidiane”, come “evitare l’uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico o condividere un medesimo veicolo tra varie persone, piantare alberi, spegnere le luci inutili, e così via”.

“Riutilizzare qualcosa invece di disfarsene rapidamente, partendo da motivazioni profonde, conclude il Papa, può essere un atto di amore che esprime la nostra dignità”.

Sul fronte economico e sociale le note sono più dolenti, in quanto il risultato è che con la crisi economica, a livello anche mondiale, ha creato difficoltà nei n/s bilanci familiari.

Secondo i dati Istat le persone con più di 65 anni, sono attorno il 15% e nel 2025 saranno del 25%, eppure nella n/s amata Patria mancano, “cosa incredibile” nelle proclamate e conclamate riforme, le Case di Riposo per persone anziane e scarse  sono del resto le RSA (Residenze Sanitarie Assistite).

Nel dicembre 2010 circa il 63,3% delle residenze per anziani esprime forte variabilità territoriale (Fonte Agenas):

  • Nord Est                   14,7%

  • Nord Ovest              89,5%

  • Centro                      70,2%

  • Mezzogiorno            71,7%

  • Italia Insulare           55,8%

Secondo i dati Istat recenti sono 5.858 strutture pubbliche e private di accoglienza delle persone anziane di cui 3.409 che accettano anziani non autosufficienti, comunque siamo in presenza di una miriade di dati statistici, anche se poco convincenti, ma pieni di molte necessità e priorità che questo “fenomeno” comporta.

Eppure, specie nel Sud Italia, la logica moderna o del welfare dovrebbero essere in grado di garantire una adeguata assistenza a tutta la popolazione autosufficiente o meno, le cui condizioni quotidiane di arretramento dei servizi sociali e sanitari sono notevoli lasciando al lucro attivissimo ed alla speculazione l’iniziativa privata.

Tutti sappiamo che la Legislazione Sociale, contemplata da quella sempre richiamata e non incarnata Costituzione Italiana, in senso ampio comprende tutte le norme sulla protezione ed assistenza dei poveri, ammalati, invalidi, ma il risparmio sociale applicato va fatto in altri ambiti e non quelli in cui l’anziano “vive” la peggiore malattia: la solitudine !

Nel 15% è prevedibile che un componente lasci il lavoro per assistere un congiunto, nel 41,7% dei casi in famiglia si pensa anche a rinunciare al servizio, una spirale perversa cui corrisponde anche una forte destrutturazione del settore, per cui vale il fattore fiducia, la competenza è scarsa e l’intermediazione è assente.

E’ indispensabile, dice ancora il Censis, incrociare il “welfare familiare”, con un intervento pubblico di organizzare e razionalizzazione alla persona basato sui vantaggi fiscali.

Purtroppo ci troviamo in un sistema assai complesso che è nel ruolo delle famiglie e come dice il Censis di accompagnare la spesa degli italiani per le persone di servizio (badanti comprese) che raggiunge complessivamente circa 20 miliardi l’anno per l’aiuto nei fatti, però, non ha nessun tipo di agevolazione fiscale.

Negli altri Paesi, a partire dalla Francia, le famiglie mettono a disposizione le loro risorse, però lo Stato le sgrava quantomeno della componente fiscale. Se lo Stato italiano non riduce alcuni sprechi del sistema pubblico e quelle risorse le mette a scomputo della tassazione di quanto le famiglie pagano, già da subito si potrebbero avere meno oneri per lo Stato di quanto non si creda, ma lo Stato Sociale quello che “deve” essere presente innanzi alle necessità della gente, mentre è assente ! molto assente ! totalmente assente !

Manca l’impegno ed è carente un’impostazione programmata dalle Istituzioni, di tutte, mentre dalla collettività sale forte, diffusa e decisa la domanda di solidarietà e di giustizia.

Quale programmazione è stata adottata, quanti bilanci pubblici stanziano risorse finanziarie per realizzare Case di Riposo ove possono trovare un sereno e sicuro asilo persone anziane che consumano giornalmente i tempi della loro vita, della loro solitudine, della loro disperazione nella perfetta solitudine, quasi una “strisciante eutanasia”, che si può tradurre in una sintomatologia emotiva che conduce o può condurre alla depressione: primo disordine funzionale della persona.

     Nella meditazione sulla vita Giovanni Paolo II con la XI Enciclica Evangelium vitae esorta la comunità in difesa della vita “dal concepimento al declino”, richiamo che sempre perviene dalla Sede Apostolica Vaticana.

La comunità nazionale, al di là di ogni schematismo o credo politico, deve farsi carico della difesa della vita umana e della dignità di ogni cittadino, affinché il fenomeno dell’emarginazione degli anziani, dei disabili, dei malati terminali, non deve avvenire, né essere una situazione da “usare” in maniera “sui generis”.

Nelle famiglie sarebbe auspicabile tenere alto il rispetto sacro dell’ “altro”, nelle Istituzioni quello di garantire, sempre, questo diritto !

E’ vero che l’ampiezza e la complessità degli interventi da realizzare richiedono un impegno da parte delle Istituzioni sia sul piano dell’impostazione programmatica che su quello del reperimento delle risorse finanziarie che costano enormi sacrifici al contribuente italiano, tuttavia é utile ricordare le spese sociali inutili che a volte assistiamo impietriti !!! 

E’ vero che ogni tanto viene annunciato un “taglio” agli appannaggi delle “forze politiche ed Istituzionali”, ma tutto resta in un improprio “ sotterfugio”, una presa in giro, un sacco di bambinesche bugie a danno del cittadino retto ed onesto ! O sbaglio ?

Parafrasando la famosa frase di Pilato rivolta a Gesù “quid est veritas?, (quale è la verità?) verso coloro che “amministrano la res pubblica” se non sanno dare una concreta risposta, non vogliano ripetere il comportamento del Proconsole Romano che trascurò di attendere le parole che sono state sulle divine labbra di Gesù  “est vir qui adest” !

Si “è l’uomo che sta innanzi” ! con tutti i suoi problemi basati, soprattutto, sulla giustizia sociale e non chiacchiere, Signor Ministro del Lavoro.

     Inoltre quei “cattolici”, poi, impegnati in politica, smarriti, spauriti, indecisi, dimentichi che il primo principio della Dottrina Sociale della Chiesa è il rispetto della dignità della persona umana e non solo quello di difesa del mondo dei cani e gatti, che non hanno più un punto di riferimento a cui “aggrapparsi”,  che sono molto “tiepidi” in fatto di concreta solidarietà, devono “infondere” e “sostenere” ai diritti anche i doveri, alla ingiustizia la giustizia, alle necessità le priorità, alle “storture” la verità.

“Cattolici”, che Papa Francesco dice “non devono essere da salotto” e che il “vero potere è il servizio” (Casa Santa Marta 21 maggio 2013).

Costoro devono scegliere la via migliore nella coerenza, soprattutto, nel sostenere la solidarietà che non è né deve essere quella della superficialità esteriore o delle parole vane, ma d’impegno e di traino per rimodellare la società, un “modello” welfare secondo valori etici e principi civili ( per non dire cristiani ).

E’ tempo di ricercare, di interpretare, di valutare la gente semplice e solidale che vuole essere presente in una convivenza e connivenza civile più aderente alle necessità reali, uscendo dal campo sterile delle parole per entrare in quello fecondo delle realtà e della concretezza. Prevedere significa amministrare. Non lo si dimentichi !

Nell'opinione pubblica è evidente che prevale la protesta, ma non è morta la speranza di rigenerazione perché si sono accavallati problemi tanti ed urgenti, come le Case di Riposo.

Bisogna dare una priorità alle “cose” e rendere giustizia  e non pseudo interventi riformatori cui fa cenno il Ministro Poletti !

E con la saggezza del Santo Giovanni Paolo II: "Andiamo avanti con speranza” !

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.


        

Franco Previte

 

 




Preghiera dei disabili mentali

Padre della vita, che con infinito amore guardi e custodisci coloro che hai creato, ti ringraziamo per tutti i tuoi doni. Ascoltaci quando ti invochiamo. sostienici quando vacilliamo, perdona ogni nostro peccato. Signore Gesù, Salvatore del mondo, che hai preso su di te i pesi e i dolori dell’umanità, ti affidiamo ogni nostra sofferenza. Quando non siamo compresi, consolaci, nell’inquietudine donaci la pace, se siamo considerati ultimi, tu rendici primi. Spirito Santo, consolatore degli afflitti e forza di coloro che sono nella debolezza, ti imploriamo: scendi su di noi. Con il tuo conforto, il pellegrinaggio della nostra vita sia un cammino di speranza verso l’eternità beata del tuo Regno. Amen. (Card. Dionigi Tettamanzi Genova Giugno 2000)












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