Cristiani per servire                                                                                                                                          Aprile 2015     

 

 

10/04/2015

La famiglia resta quella della morale cristiana, quella sancita dalla Costituzione Italiana, oppure quella della distruzione?

 

     


Cristiani per servire

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Il Presidente

L’increscioso e grave episodio avvenuto San Giorgio delle Pertiche (Padova) dove un padre Tiziano Gallo pensionato, vedovo di 63 anni ha ucciso la propria figlia Alessia di 33 anni e poi si è tolta la vita, gesto ignorato, ancora una volta ci sconcerta, ci lascia allibiti, ci lascia attoniti!

Ma come può avvenire tutto ciò!!! I cattolici possono contribuire contro le violenze domestiche?

E’ ormai noto che molti uomini  usano il loro potere sulle donne, provocando in esse grandi sofferenze che, a volte, nessuno riesce a sanare .

In questo senso, i media possono fare la differenza attraverso reportage costanti e campagne di sensibilizzazione contro il perpetrarsi di abusi sulle donne, sia giovani che anziane, occupandosi in modo accurato dei casi di violenza domestica e gli stessi mass media possono aiutare in modo significativo le famiglie e le comunità a comprendere come tale dramma possa essere disastroso per la società.

E’molto importante rompere la cortina del silenzio e dire la verità, dal momento in cui le violenze domestiche rappresentano una minaccia per la società.

Ed in questo il ruolo dei mass media è molto importante, in particolare dei social network, per promuovere le campagne di sensibilizzazione contro gli abusi domestici.

Questi “avvenimenti”, come tutti quelli tristi e folli che si sono avvicendati in passato nell’ambito domestico, restano di grande rilievo etico e  sociale, per il quale la n/s società non ha ancora valutata la portata, ignorando e relegando nel profondo oblio un patrimonio di umanesimo e di civiltà di cui è fiera la n/s Italia.

L’insigne Magister Aristotele, il più dotto dei filosofi greci e dell’antichità, disse “ipse dixit” nel concetto che l’uomo “è un animale politico” perché riesce a vivere in maniera umana con altri.

Il fondatore del realismo nella filosofia reputava, quindi, la giustizia quale virtù sociale nel riconoscere il diritto di vita degli altri, delle persone umane che formano la convivenza nell'etica naturale.

Trasportata in questi n/s tempi potrebbe essere la sintesi anticipata di riflessione sul concetto di libertà, di giustizia, di azione, di proposizione della convivenza civile, sul senso della vita, nel rispetto della dignità umana, nella aggregazione della famiglia fulcro indispensabile e centrale della vita della società.

I rapporti nella comunità civile sono regolati, quindi, dal riconoscere la libertà dell’altro, cosa che avviene con grande difficoltà come quella sopra citata, in questa civiltà folle, dell’individualismo, dell’indifferenza e del relativismo aberrante.

Rapporti statistici ci portano a conoscere che su 10 omicidi avvenuti nell'ambito familiare , 6 sono stati consumati tra le mura domestiche, come quello avvenuto a San Giorgio delle Pertiche, mentre altri consentono di rilevare una progressiva erosione del concetto famiglia in favore di convivenze diverse.

 Noi ci vogliamo soffermare, in breve, sul concetto famiglia.

La famiglia italiana, trasformata dalla conversione dell’Italia da paese agricolo a quello industriale, che quei rilevamenti statistici, forse, vogliono affermare lo sviluppo di una cultura troppo spesso indirizzata contro ogni forma di vita sociale, di vita familiare, di vincolo matrimoniale in favore di nuove modalità dell’essere famiglia,  oggi 2015  è  ancora “balbettante” di continuazione tradizionale.

E’ vero che vive la famiglia tra crescenti difficoltà, possibile frammentazione delle forme familiari, crisi, stress, capacità di “tenuta” che si fa sempre più labile e debole unitamente ad altre “anomalie”, la famiglia resiste ancora in questo contesto culturale malgrado, ripetiamo, i segnali di intensa fragilità?

Comunque, “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” (art. 29), ciò significa che l’ordinamento familiare si considera come infatti è preesistente allo Stato, quindi l’espressione della Costituzione Italiana, “riconosce i diritti di famiglia”, li considera e riconosce come diritti primordiali, naturali conseguendo la concezione famiglia come “società naturale”, affermazione che va intesa nel senso che la famiglia deve essere considerata come un vincolo razionale ed etico che trova le sue leggi ed i suoi diritti nella natura stessa.

I diritti della famiglia riconosciuti, senza escludere quella della morale cristiana, sono tali in quanto questa è “fondata sul matrimonio” “ ordinato sulla eguaglianza morale e giuridica dei coniugi”, dove “è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli", cioè di continuazione dell’umanità.

La famiglia italiana, comunque è seriamente ammalata e non necessita di semplici farmaci da banco, ma di una costante valutazione della crescita individuale dei suoi componenti nelle diverse espressioni e nel riconoscimento all’unisono della dignità dei suoi componenti.

Vogliamo sottolineare e considerare tale:

la famiglia che “tiene”, perché continua a mantenere la promessa di fedeltà reciproca dei coniugi,

la famiglia che continua a farsi “carico” dei propri figli,

la famiglia che continua ad “aiutare”i propri genitori anziani

la famiglia che continua a “curare” i propri membri disabili.

Questi sono i problemi, che necessitano di priorità assoluta se vogliamo essere una civiltà della filosofia realistica della quale ne facciamo ampiamente parte nel ricercarne la cause socio morali onde evitare quelle “stragi” come quella è avvenuta in provincia di Padova.

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II: Andiamo avanti con speranza”!

Previte

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La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.


                          

 

Franco Previte

 

 




Preghiera dei disabili mentali

Padre della vita, che con infinito amore guardi e custodisci coloro che hai creato, ti ringraziamo per tutti i tuoi doni. Ascoltaci quando ti invochiamo. sostienici quando vacilliamo, perdona ogni nostro peccato. Signore Gesù, Salvatore del mondo, che hai preso su di te i pesi e i dolori dell’umanità, ti affidiamo ogni nostra sofferenza. Quando non siamo compresi, consolaci, nell’inquietudine donaci la pace, se siamo considerati ultimi, tu rendici primi. Spirito Santo, consolatore degli afflitti e forza di coloro che sono nella debolezza, ti imploriamo: scendi su di noi. Con il tuo conforto, il pellegrinaggio della nostra vita sia un cammino di speranza verso l’eternità beata del tuo Regno. Amen. (Card. Dionigi Tettamanzi Genova Giugno 2000)












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