Cristiani per servire                                                                                                                                          Agosto 2015     

 

 

09/08/2015

“Giubileo Straordinario della Misericordia”. Ma la missione di questo evento è anche per il mondo della disabilità, della sofferenza, del dolore?


Cristiani per servire

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Il Presidente

   In occasione del prossimo Giubileo della Misericordia, voluto fortemente da Papa Francesco, che inizierà l'8 dicembre prossimo e terminerà il 20 novembre 2016 il cui Inno Ufficiale si apre con le parole “Misericordes sicut Peter”/ “Misericordioso come il Padre” (Luca 6,36), sono necessarie ed incontrovertibili concrete risposte verso il disagio sociale, le invalidità, le disabilità sia fisiche che psichiche delle persone per una migliore qualità del vivere civile.

L’Anno Giubilare sia anche il tempo del ripensamento su diverse questioni che spesso impediscono partecipazione, programmazione, lavoro, trasparenza e legalità per realizzare non solo grandi opere, ma incoraggiare anche una nuova cultura della solidarietà verso il n/s prossimo, il sociale, la persona: realtà oggi 2015 molto carenti!

E’ auspicabile che il Giubileo sia un momento di riappropriazione culturale, etica, morale delle n/s città, dei n/s paesi e che sia un tempo di rigenerazione e ristrutturazione di alcuni presidi dei mass media, specie cattolici a dirla con Papa Francesco “non sei cattolico, sei ipocrita” (8 marzo 2015 Tor Bella Monaca-Roma), che possono dare più evidenza cristiana alle necessità e dare riscontro di vivibilità delle varie periferie della sofferenza “che hanno bisogno della luce del Vangelo” (Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium 20), che unite alla lotta alla povertà non solo sociale, sono necessità aggravate da una crisi dalla quale si stenta di uscire, soprattutto come viene contrastata la povertà, come e cosa fare per arginare queste necessità, argomenti tanto dibattuti e cari a Papa Francesco.

Da tempo abbiamo auspicato che l’Anno della Misericordia sia un momento di intervento pratico del Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia, auspicando su questa una Pastorale nuova rispondente alle gravità della crisi, una Pastorale che graviti ed intervenga, ripeto, anche verso il mondo della disabilità, della sofferenza, del dolore non solo dei “protagonisti”, ma anche delle loro famiglie ampiamente impegnate verso le necessità dei loro congiunti .

http://it.radiovaticana.va/news/2014/08/29/cristiani_per_servire_pi%C3%B9_attenzione_ai_disabili/1105415

Dice San Pio da Pietralcina “alla v/s anima non manchi l’ancora della speranza in mezzo ai flutti della vita”. Che sia una valida speranza?

Sul piano della Pastorale si devono rispettare “le coordinate esistenziali della vita spirituale delle persone” (Card. Georges Cottier già Teologo della Casa Pontificia 3 agosto 2015) anche se disabilitate dalle malattie e dalle invalidità sia fisiche che psichiche, in una forma che faccia ben intendere la sollecitudine materna della Chiesa, dove anche Papa Francesco  “insiste sulla bellezza e la gioia della vita cristiana che la Chiesa deve presentare. Attraverso la voce dei suoi Pastori la Chiesa deve sempre lasciare intendere di essere guidata dalle esigenze della misericordia divina”.

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II: Andiamo avanti con speranza!

Previte

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La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.


        

Franco Previte

 

 




Preghiera dei disabili mentali

Padre della vita, che con infinito amore guardi e custodisci coloro che hai creato, ti ringraziamo per tutti i tuoi doni. Ascoltaci quando ti invochiamo. sostienici quando vacilliamo, perdona ogni nostro peccato. Signore Gesù, Salvatore del mondo, che hai preso su di te i pesi e i dolori dell’umanità, ti affidiamo ogni nostra sofferenza. Quando non siamo compresi, consolaci, nell’inquietudine donaci la pace, se siamo considerati ultimi, tu rendici primi. Spirito Santo, consolatore degli afflitti e forza di coloro che sono nella debolezza, ti imploriamo: scendi su di noi. Con il tuo conforto, il pellegrinaggio della nostra vita sia un cammino di speranza verso l’eternità beata del tuo Regno. Amen. (Card. Dionigi Tettamanzi Genova Giugno 2000)












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