Cristiani per servire                                                                                                                                          Luglio 2015     

 

 

08/07/2015

Papa Francesco in Ecuador  “Nella società dell’inclusione si vince la cultura dello scarto“!

 

 


Cristiani per servire

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

e-mail previtefelice@alice.it

Il Presidente

Ancora una volta Papa Francesco “ritorna” a promuovere l’inclusione della persona nella società per vincere l’egoismo e la cultura dello scarto, tematica sempre attuale.

Questa è l’esortazione che il Santo Padre ha rivolto agli esponenti della società civile dell’Ecuador, presenti nella Chiesa di San Francisco di Quito, una struttura più antica di tutta l’America Latina, sottolineando un tema a lui molto caro, “affinché nessuno si senta escluso” per sconfiggere la cultura dello scarto.

Ed a questo costante pensiero il discorso di Papa Francesco è stato preceduto e dedicato oltre che da alcune testimonianze da parte dei presenti, dall'esecuzione di un brano musicale da parte dell’Orchestra Sinamune, composta da giovani disabili e con sindrome di Down.

Ed ancora il Pontefice ha centrato il suo intervento in particolare su tre punti: gratuità, solidarietà e sussidiarietà, auspicando che “nelle famiglie tutti contribuiscono al progetto comune, tutti lavorano per il bene comune, ma senza annullare l’individuo; al contrario, lo sostengono, lo promuovono”, aggiungendo nella lingua locale  “amamos nuestro país, la comunidad que estamos intentando construir” “Amiamo il nostro Paese, la comunità che stiamo cercando di costruire “.

Ed ancora, si è chiesto Papa Francesco citando Sant'Ignazio di Loyola e sottolineato che l’amore si dimostra più “con le opere che con le parole”, mentre, ha continuato, nell’ambito  sociale, “la gratuità non è un complemento ma un requisito necessario della giustizia”, “quello che siamo e abbiamo ci è stato donato per metterlo al servizio degli altri, il nostro compito consiste nel farlo fruttificare in opere buone”.

“I beni” ha avvertito “sono destinati a tutti, e per quanto uno ostenti la sua proprietà, che è lecito, pesa su di essi un’ipoteca sociale. Sempre”.

Rivolgendosi così in particolare ai popoli indigeni provenienti dall'Amazzonia,  Papa Francesco ha evidenziato che “lo sfruttamento delle risorse naturali, così abbondanti in Ecuador non deve ricercare il guadagno immediato. Essere custodi di questa ricchezza che abbiamo ricevuto ci impegna con la società nel suo insieme e con le generazioni future”.

La speranza di un futuro migliore, ha detto, “richiede di offrire reali opportunità ai cittadini, soprattutto ai giovani, creando occupazione”.

Qui, il Papa a braccio ha ribadito la sua vibrante denuncia contro la cultura dello scarto, che colpisce prima di tutto i giovani, i disabili psico fisici e poi gli anziani con conseguenze terribili fino al suicidio. A chi fa comodo questo, è stato l’interrogativo del Papa: “ai servitori dell’egoismo, del dio denaro che sta al centro di un sistema che ci schiaccia tutti”, quel denaro che definisce sempre “ sterco del diavolo “.

Anche la Chiesa, ha affermato, “vuole collaborare nella ricerca del bene comune, con le sue attività sociali, educative, promuovendo i valori etici e spirituali, essendo segno profetico che porta un raggio di luce e di speranza a tutti, specialmente ai più bisognosi”.
A conclusione del suo dire “Molti, ha concluso mi chiedono perché parlo tanto dei bisognosi, delle persone escluse, al margine della strada. Semplicemente perché questa realtà e la risposta a questa realtà sono al centro del Vangelo”.

“Non basta fare le analisi, la descrizione della realtà - ha sottolineato, è necessario dar vita ad ambiti, a luoghi di ricerca vera e propria, a dibattiti che generino alternative ai problemi esistenti, specialmente oggi”.

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II: Andiamo avanti con speranza!"

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.


                          

 

Franco Previte

 

 




Preghiera dei disabili mentali

Padre della vita, che con infinito amore guardi e custodisci coloro che hai creato, ti ringraziamo per tutti i tuoi doni. Ascoltaci quando ti invochiamo. sostienici quando vacilliamo, perdona ogni nostro peccato. Signore Gesù, Salvatore del mondo, che hai preso su di te i pesi e i dolori dell’umanità, ti affidiamo ogni nostra sofferenza. Quando non siamo compresi, consolaci, nell’inquietudine donaci la pace, se siamo considerati ultimi, tu rendici primi. Spirito Santo, consolatore degli afflitti e forza di coloro che sono nella debolezza, ti imploriamo: scendi su di noi. Con il tuo conforto, il pellegrinaggio della nostra vita sia un cammino di speranza verso l’eternità beata del tuo Regno. Amen. (Card. Dionigi Tettamanzi Genova Giugno 2000)












Stampa