Cristiani per servire                                                                                                                                          Luglio 2015     

 

 

03/07/2015

Bundestag:  quattro progetti di legge sull’eutanasia?

 

 

 


Cristiani per servire

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

e-mail previtefelice@alice.it

Il Presidente

Il Parlamento Federale Tedesco intende “costruire” una progettazione circa l’eutanasia, ma lo scopo, forse, è quello principalmente teso alla regolazione del suicidio assistito.

Fin qui con molte riserve quale cattolico e quale cittadino, ma questa “eutanasia mascherata” come agisce sulle persone incapaci di esprimersi?

La Chiesa Cattolica è fermamente decisa dall'attuazione di qualunque normativa che tende alla soppressione della persona.

Infatti non molto tempo or sono la  Dichiarazione dal titolo “Fine vita per un impegno di solidarietà e di fraternità” è stata la descrizione dei Vescovi Francesi di una vicenda che ha “visto” un uomo di 38 anni, tale Vincent Albert, in cura da 5 anni in stato di incoscienza, l’essere sottoposto dai medici alla sospensione dell’alimentazione e l’idratazione allo stesso modo di quanto è accaduto in Italia tempo fa col caso di Eluana Englaro, mentre ora i Vescovi francesi hanno usato termini molto duri definendo “inaccettabili le pratiche eutanasiache e di “decisioni inumane”. Ma il Tribunale di Chàlons-en–Champagne ha sospeso l’esecuzione richiedendo al Centro Ospedaliero di interrompere l’alimentazione e l’idratazione.

I Vescovi francesi come la Chiesa Cattolica sono contro qualsiasi revisione della legge sull’eutanasia o sul fine vita che non abbia a cuore “il rispetto dovuto ad ogni persona in fin di vita”.

Nessuno può deliberatamente causare la morte, anche su richiesta di una persona gravemente malata, senza violare un divieto fondamentale, “non uccidere” che è uno dei più importanti requisiti morali della Chiesa Cattolica, soprattutto quando questo é un Comandamento di Dio.

È il fondamento di tutta la vita sociale rispettosa degli altri, soprattutto dei più vulnerabili . Ma cosa è l’eutanasia? E’ il procurare la morte delle persone la cui vita potrebbe essere compromessa da una malattia inguaribile, da una menomazione, da una condizione di natura psichica grave.

Ancora una volta dobbiamo ritornare su di un argomento, l’eutanasia, che non si può concepire su ognuno di noi, cristiani o non cristiani, specialmente in coloro di una certa età ed in certe condizioni di salute.

Attorno a quei emblematici obiettivi: eutanasia, accanimento terapeutico, testamento biologico cui la politica ci vuol far giungere ad ogni costo in Italia, se ne “parla” troppo, a volte in maniera impropria.

Nell’antichità il vocabolo eutanasia significava una morte dolce, vale dire senza sofferenze, mentre oggi si interpreta quale intervento diretto ad attenuare il dolore della malattia e dell’agonia.

Nell’odierna interpretazione l’accanimento terapeutico è costituito da una serie  di interventi medici sul malato in fase terminale, la cui terapia potrebbe risultare essere inefficace, una “via” compiuta allo scopo di evitare ulteriori sofferenze al paziente con il fornire forti dosi di stupefacenti.

Il testamento biologico, incarnato ancora oggi in nessuna legge, trattasi di una la dichiarazione anticipata di volontà di una persona in relazione alle terapie che intende siano proposte nel caso di malattie o gravi lesioni cerebrali, cioè il consenso informato, vale a dire l’autodeterminazione del paziente a garanzia di cure palliative e tutte le terapie del dolore disponibili.

Da tempo, anche in Italia, si registrano tentativi di legalizzare l’eutanasia e su questo argomento che riteniamo molto importante, fermiamo la n/s attenzione, ancora una volta rinnovato dal caso francese e dalla progettazione di 4 progetti del Bundestag sul capitolo eutanasia.

Purtroppo queste vicende umane vorrebbero spingere la società ad essere selettiva sulla vita e sulla morte dei suoi membri, quello che si chiama omicidio, una uccisione intenzionale, una omissione di soccorso attraverso una anche se impropria, ripeto, “licenza di uccidere”: budget del ricoverato.

In parole povere: la medicina ed il dovere del medico sono di proteggere la salute, guarire le malattie, alleviare le sofferenze, confortare nel rispetto della libertà la dignità della persona, impegno a favore della vita contro la morte, come insegna la Raccomandazione n. 776/1976 dell’Assemblea del Consiglio d’Europa dove si afferma “che il medico deve placare le sofferenze e che non il diritto di accelerare il processo di morte”. speciale dossier.

Così come è presentata la “discussione” nella politica, a tratti quasi a corrente alternata, si corre il rischio di considerare la cosiddetta pietà per le sofferenze insopportabili od altre motivazioni, come uno strumento che porta all'eliminazione della vita, ritenuta per alcuni “casi”, non più di valore.

Si tratta di “considerazioni” (“non sono diritti deboli, ma diritti dei deboli come argutamente dice il Cardinale Dionigi Tettamanzi) molto pericolose perché potrebbero coinvolgere malati di Alzheimer, malati psichici, handicappati fisici, pazienti anziani o con gravi patologie, bambini anormali, come in Gran Bretagna che è stato chiesto alla Suprema Corte il suicidio assistito per i depressi (un relativismo incosciente, aberrante, antisociale!), in Francia  su una persona in stato di incoscienza, con diramazione versola Germania.

In Italia il principio fondamentale di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, assieme a quello di libertà, pari dignità, solidarietà sociale, è affermato dall’art. 3 della Costituzione Italiana.

Sarebbero quindi contrarie alla stessa quelle eventuali “norme giuridiche”, come tenta di fare il Bundestag che concedessero ad una categoria od a singoli individui particolari privilegi non riconosciuti  alla generalità delle persone, perché ciò violerebbe il principio della uguaglianza di trattamento dei cittadini.

Ma esiste anche l’art. 25 della “Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità” dell’ONU dove è sancito che  si deve  “ridurre al minimo e prevenire ulteriori disabilità, anche durante l’infanzia e l’età avanzata” cioè aborto onde prevenire complicazioni future e frenare la diffusione di handicap genetici o per “eliminare” figli imperfetti, o la pratica dell’eutanasia per eliminare la vita senza senso e l’art.25 /f  precisa “ impedire il rifiuto dell’assistenza sanitaria o dei servizi sanitari nonché di alimenti o liquidi a causa della disabilità”, come si è ripetuto in Francia.

Alla pari “dignità sociale”, più volte richiamata dalla Costituzione, ne discendono i così detti diritti sociali, (nonché doveri) come il diritto ad ottenere dallo Stato determinate prestazioni a favore di bisognosi, di assistenza sanitaria, cure gratuite per gli indigenti, addestramento professionale per gli invalidi (art.38) la protezione della madre e del fanciullo (art. 31).

Non si può più indorare la pillola come attualmente si cerca di fare con il presentare “casi dolorosi od altro” che insidiano la salute e la vita.

Il valore della vita dipende per i cristiani dalla capacità di seguire il rapporto della persona indicato dalla Fede e per i non credenti dal rispetto della dignità e della libertà umana come nel caso francese ed in quello eventuale tedesco.

Con le parole del Santo Giovanni Paolo II: “Andiamo avanti con speranza!” (NMI, 58).

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.


                          

 

Franco Previte

 

 




Preghiera dei disabili mentali

Padre della vita, che con infinito amore guardi e custodisci coloro che hai creato, ti ringraziamo per tutti i tuoi doni. Ascoltaci quando ti invochiamo. sostienici quando vacilliamo, perdona ogni nostro peccato. Signore Gesù, Salvatore del mondo, che hai preso su di te i pesi e i dolori dell’umanità, ti affidiamo ogni nostra sofferenza. Quando non siamo compresi, consolaci, nell’inquietudine donaci la pace, se siamo considerati ultimi, tu rendici primi. Spirito Santo, consolatore degli afflitti e forza di coloro che sono nella debolezza, ti imploriamo: scendi su di noi. Con il tuo conforto, il pellegrinaggio della nostra vita sia un cammino di speranza verso l’eternità beata del tuo Regno. Amen. (Card. Dionigi Tettamanzi Genova Giugno 2000)












Stampa