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Il Presidente |
Sempre più drammatica si fa la situazione nella quale vengono coinvolti i cittadini ed ancora una volta giunge alla ribalta della quotidianità uno di quei episodi che, lo ripetiamo da tempo, non vogliamo vedere né sentire!
Questa volta il fattaccio è accaduto a Mira (VE) dove il marito ha puntato il coltello verso la propria moglie, una giovane 24 enne del Bangladesh, l’ha offesa, l’ha umiliata e poi l’ha stuprata.
Questi comportamenti compulsivi violenti sono segni indiscutibili di una gravissima mente malata, ma che sono dotati di scarsa “protezione sanitaria nonché legislativa”.
Il n/s dovrebbe essere uno Stato che riconosca, ormai con una certa urgenza quei “fatti” che ormai sono diventati quasi quotidiani e sostenga con provvedimenti legislativi e sanitari più aderenti alla realtà, vicinanza ai cittadini bisognevoli dì aiuti e di sicurezza.
Ancora i recenti rilevamenti statistici Istat indicano che in Italia 1 cittadino su 10 soffre d’ansia, di cui il 60% sono donne e circa 10 milioni di persone accusano disturbi psichiatrici, il 16% da varie forme di disagio mentale, il 4% di disturbi mentali, mentre il 30% assume psicofarmaci.
Ma che fine stanno facendo quei valori morali irrinunciabili facenti parte della nostra filosofia etica?
Il contributo al dibattito sulla disabilità psichica che si svolge nei mass media europei, é per migliorare la qualità della vita delle persone disabili fino al 2015, mentre noi siamo ancora molto lontani da una decisiva legge di riforma del “sistema”.
Obiettivo e Raccomandazione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, che ritengo sempre auspicabile che abbia anche in Italia spunti di riflessione, di riguardo, di consapevolezza, per “vedere” l’handicap mentale considerato in maniera più aderente alla realtà, perché non è vero che lo stigma del silenzio e della vergogna affianca il “malato” e la sua famiglia, come si vuol far credere!!!
La situazione dei servizi pubblici riabilitativi evidenzia la costante necessità di servizi ancora disattesi, con particolare riferimento ad alcune specifiche categorie di disabilità psichica cronica o temporanea, come nel caso in esame. Petizione 2013
Ancora sono insistenti larghe fasce di “necessità” che risultano effettuate in maniera parziale, come patologie derivanti da danni neurologici (ritardi mentali più o meno gravi), da stress, ansia, depressione, sindrome da burnout (bruciati. esauriti, scoppiati conseguenza di un processo stressogeno), epilessia e da problematiche relative per l’età evolutiva.
Queste “necessità”, per il momento, non le abbiamo riscontrato né nei programmi di questo Governo, né nella impostazione politico-programmatica della politica in generale, né nelle “iniziative parlamentari”.
Sono “necessità” attese dalle famiglie e dall’opinione pubblica, onde evitare quelle “mattanze”, quegli episodi nell’ambito familiare che quasi giornalmente avvengono nelle nostre città, come quello avvenuto a Mira, a causa, ripeto, di carenze delle strutture atte alla prevenzione, cura ed eventuale reinserimento sociale di questi soggetti “malati”.
E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II: "Andiamo avanti con speranza!”
Previte
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