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Il Presidente |
Il Giubileo della Misericordia è centrato sul perdono da riscoprire: “Il Messaggio di Gesù è la Misericordia“ (Papa Francesco Bolla d’Indizione Misericordiae Vultus 13 marzo 2015).
Il nostro “organismo spirituale” è esposto ad attacchi di “Tossine culturali e stili comportamentali sbagliati” saggiamente dice l’Arcivescovo dell’Aquila Mons. Giuseppe Petrocchi “che tendono ad inquinarlo e a farlo deperire, ma “l’esercizio quotidiano della misericordia costituisce un potente filtro spirituale che disinnesca le reazioni malate della nostra psiche”. Sono molto pericolose per la nostra igiene morale e mentale emozioni negative come “la rabbia e il rancore”.
Solo il bene ci fa crescere.
Perdonare scrive il Presule è vantaggioso, anzitutto per chi perdona, “Il peccato provoca divisioni e malessere. Solo il bene, che risponde al progetto di Dio, ci fa crescere”, “Il perdono”, conclude l’Arcivescovo dell’Aquila ricordando le parole di Papa Francesco “è lo strumento posto nelle nostre fragili mani per raggiungere la serenità del cuore. Lasciar cadere il rancore, la rabbia, la violenza e la vendetta sono condizioni necessarie per vivere felici”.
In occasione del prossimo Giubileo della Misericordia, voluto fortemente da Papa Francesco, che inizierà l'8 dicembre prossimo e terminerà il 20 novembre 2016 sono necessarie ed incontrovertibili concrete risposte verso la povertà, il disagio sociale, le invalidità, le disabilità sia fisiche che psichiche delle persone per una migliore qualità del vivere civile.
E’ auspicabile che l’Anno Giubilare sia anche il tempo del ripensamento su diverse questioni che spesso impediscono partecipazione, programmazione, lavoro, trasparenza, legalità per realizzare non solo grandi opere, ma incoraggiare anche una nuova cultura della solidarietà verso il n/s prossimo, il sociale, la persona: realtà oggi 2015 molto carenti!
Il Giubileo sia un momento di riappropriazione culturale, etica, morale delle n/s città, dei n/s paesi e che sia un tempo di rigenerazione e ristrutturazione di alcuni presidi dei mass media, specie cattolici, dove a dirla con Papa Francesco se “non sei cattolico, sei ipocrita” (8 marzo 2015 Tor Bella Monaca-Roma), che possono dare più evidenza cristiana alle necessità e dare riscontro di vivibilità delle varie periferie della sofferenza “che hanno bisogno della luce del Vangelo” (Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium 20).
Queste virtù unite alla lotta alla povertà non solo sociale, sono necessità aggravate da una crisi dalla quale si stenta di uscire, soprattutto come viene contrastata la povertà, come e cosa fare per arginare queste necessità, argomenti tanto dibattuti e cari a Papa Francesco sempre citati nel suo dire.
Da tempo abbiamo auspicato che l’Anno della Misericordia sia un momento di intervento pratico del Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia, “ricordando” che questa sia una Pastorale nuova rispondente alle gravità della crisi, una Pastorale che graviti ed intervenga, ripeto, anche verso il mondo della disabilità, della sofferenza, del dolore non solo dei “protagonisti”, ma anche delle loro famiglie ampiamente impegnate verso le necessità dei loro congiunti.
Ed ancora che sul piano della Pastorale si devono rispettare “le coordinate esistenziali della vita spirituale delle persone” (Card.Georges Cottier già Teologo della Casa Pontificia 3 agosto 2015) anche se disabilitate dalle malattie e dalle invalidità sia fisiche che psichiche, in una forma che faccia ben intendere la sollecitudine materna ed umana della Chiesa, dove anche Papa Francesco “insiste sulla bellezza e la gioia della vita cristiana che la Chiesa deve presentare attraverso la voce dei suoi Pastori”.
In una parola la Chiesa deve sempre lasciare intendere di essere guidata dalle esigenze della misericordia divina.
Che la Madonna della Misericordia ci assista, ci protegga, ci salvi.
E con le parole sagge del Santo Giovanni Palo II: “Andiamo avanti con speranza!"
Previte
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