Cristiani per servire                                                                                                                                          Aprile 2015     

 

 

01/04/2015

Ospedali Psichiatrici Giudiziari: le REMS sono una risoluzione? Quello che in analisi dobbiamo sperare è che siano durature e sicure le norme che adottino strutture che sappiano dare sicurezza e curare il “malato”.

 


Cristiani per servire

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Il Presidente

Fin dal lontano 1994 (vedere SIR n. 36 pag. 6 del 13 maggio 1994) le n/s perplessità sulla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) sono state sempre notevoli, in quanto con le leggi 180 e 833 (quelle leggi che hanno chiuso i manicomi), tutte le strutture ospedaliere psichiatriche dovevano chiudere.

Il 28 luglio 2011 abbiamo appreso dalla stampa che il Servizio Sanitario Nazionale ha "scoperto” che gli OPG erano ancora in “vita”, disponendo un accertamento di verifica, ma non “ricordando” che l’assidua apertura vigeva da ben 33 anni e questi “lager” non solo contrastano con la legge 180 e 833/1987, ma configgono addirittura con i dettami della Carta Costituzionale e con il Piano Sanitario Nazionale 2003/2005.

Il decreto-legge (21 marzo 2013 lettera b “Interventi Sanitari“) con cui il Ministro della Salute aveva proposto al Consiglio dei Ministri la proroga di chiusura al 1° aprile 2014 degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (Opg) in attesa che le Regioni realizzano le strutture di ricettività dei ‘malati-reclusi’, ha prodotto una intensa ribellione nelle famiglie dei ‘degenti’ e nell’opinione pubblica, ritenendo quasi un anticipato triste “pesce d’aprile” .

Lo abbiamo reso pubblico con una n/s riflessione ripresa dal SIR (Quotidiano 25 marzo 2013), dove la famiglia dei detenuti in OPG è turbata, indignata, preoccupata per questa decisione, mentre rimangono inutilizzati, almeno al momento, i 272 milioni di euro stanziati per la costruzione di nuove strutture ricettive di tali “malati”.

Ricordo e ripeto quello che avevo rilevato allora ed ancora oggi 2015 confermo, che é molto strano il mancato “passaggio” delle mansioni dall'Amministrazione Penitenziaria al Ministero della Salute, evidenziando le difficoltà per la presa in carico di tali pazienti dal sistema giudiziario a quello sanitario regionale, citando quanto aveva detto il Capo dello Stato Giorgio Napolitano: “È inaccettabile e intollerabile per un paese che si definisce appena civile consentire che queste strutture restino aperte anche solo un giorno in più”.

Ricordo e ripeto che a seguito di disposizioni di chiusura degli ex-ospedali psichiatrici in esecuzione della legge 13 maggio 1978 n.180 ed i provvedimenti successivi previsti dalla legge 23 dicembre 1978 n.833, dalla legge 23 dicembre 1994 n.724, dalla legge 23 dicembre 1996 n.662 e di ulteriore proroghe sul definitivo smantellamento degli O.P., vi sono compresi quelli Ospedali Psichiatrici Giudiziari che si sono “scoperti”, ma che erano e sono tutt'ora considerati strutture poco confacenti all’infermo, ancora oggi 2015, sottoposti sotto le competenze del Ministero di Grazie e Giustizia.

Con il 31 marzo 2015 i ricoveri saranno eseguiti presso le REMS (Residenze Esecuzione Misura Sicurezza).

Gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari in numero di 6 con un numero molto elevato di detenuti-pazienti sono ubicati  ad: Aversa, Barcellona Pozzo di Gotto, Castiglione delle Stiviere, Montelupo Fiorentino, Napoli, Reggio Emilia e dovevano essere chiusi definitivamente entro il 31 marzo 2013.

Alcuni detenuti sono riusciti a passare dall'internamento in OPG all'inserimento in luoghi di cura, grazie alla Sentenza della Corte Costituzionale n.253 del 2003 in cui viene dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 222 del Codice Penale, nella parte in cui non consente al Giudice di adottare in luogo di ricovero in OPG una diversa misura di sicurezza prevista dalla legge, idonea ad assicurare adeguate cure dell’infermo di mente e a far fronte ai rischi derivanti dalla sua pericolosità.

Quello che in analisi dobbiamo sperare è che siano durature e sicure le norme che adottino strutture che sappiano dare sicurezza e curare il “malato”.

Anche questo è uno squarcio sconvolgente nell’inferno dei dimenticati, (come l’ho definito da tempo!) , però “bisogna dare a Dio quel che è di Dio a Cesare quello che è di Cesare!“ (Matteo 22,21).

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II: Andiamo avanti con speranza”!

Previte

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La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.


                          

 

Franco Previte

 

 




Preghiera dei disabili mentali

Padre della vita, che con infinito amore guardi e custodisci coloro che hai creato, ti ringraziamo per tutti i tuoi doni. Ascoltaci quando ti invochiamo. sostienici quando vacilliamo, perdona ogni nostro peccato. Signore Gesù, Salvatore del mondo, che hai preso su di te i pesi e i dolori dell’umanità, ti affidiamo ogni nostra sofferenza. Quando non siamo compresi, consolaci, nell’inquietudine donaci la pace, se siamo considerati ultimi, tu rendici primi. Spirito Santo, consolatore degli afflitti e forza di coloro che sono nella debolezza, ti imploriamo: scendi su di noi. Con il tuo conforto, il pellegrinaggio della nostra vita sia un cammino di speranza verso l’eternità beata del tuo Regno. Amen. (Card. Dionigi Tettamanzi Genova Giugno 2000)












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