Percorsi di Fede |
In Cristo sono Nascosti
Tutti i Tesori della Sapienza e della Scienza
Dal sito dei Carmelitani scalzi della Provincia veneta
Dal «Cantico spirituale» di san Giovanni della Croce, sacerdote (+ 1591) - strofe 36-37
La conoscenza del mistero nascosto in Cristo Gesù
Per
quanto siano molti i misteri e le meraviglie scoperte dai santi dottori e intese
dalle anime sante nel presente stato di vita, tuttavia ne è rimasta da dire e da
capire la maggior parte e quindi c`è ancora molto da approfondire in Cristo.
Questi infatti è come una miniera ricca di immense vene di tesori, dei quali,
per quanto si vada a fondo, non si trova la fine; anzi in ciascuna cavità si
scoprono nuovi filoni di ricchezze.
Perciò san Paolo dice del Cristo: «In Cristo si trovano nascosti tutti i tesori
della sapienza e della scienza» (Col 2,3) nei quali l'anima non può penetrare,
se prima non passa per le strettezze della sofferenza interna ed esterna.
Infatti, a quel poco che è possibile sapere in questa vita dei misteri di Cristo
non si può giungere senza aver sofferto molto, aver ricevuto da Dio numerose
grazie intellettuali e sensibili e senza aver fatto precedere un lungo esercizio
spirituale, poiché tutte queste grazie sono più imperfette della sapienza dei
misteri di Cristo, per la quale servono di semplice disposizione.
Oh, se l'anima riuscisse a capire che non si può giungere nel folto delle
ricchezze e della sapienza di Dio, se non entrando dove più numerose sono le
sofferenze di ogni genere riponendovi la sua consolazione e il suo desiderio!
Come chi desidera veramente la sapienza divina, in primo luogo brama di entrare
veramente nello spessore della croce!
Per questo san Paolo ammoniva i discepoli di Efeso che non venissero meno nelle
tribolazioni, ma stessero forti e radicati e fondati nella carità, e così
potessero comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza,
l'altezza e la profondità e conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni
conoscenza per essere ricolmi di tutta la pienezza di Dio (cfr.
Ef 3,17). Per
accedere alle ricchezze della sapienza divina la porta è la croce. Si tratta di
una porta stretta nella quale pochi desiderano entrare, mentre sono molti coloro
che amano i diletti a cui si giunge per suo mezzo.
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa (+ 430)
sullo stesso tema, anticipa le sue riflessioni
Dai «Discorsi» di
sant'Agostino, vescovo
(Disc. 194, 3-4; Pl 38, 1016-1017)
Saremo saziati dalla visione del Verbo
Chi potrà mai conoscere tutti i tesori di sapienza e di scienza che Cristo
racchiude in sé (>Col
2,3), nascosti nella povertà della sua carne? «Per noi, da ricco che
era, egli si è fatto povero, perché noi diventassimo ricchi per mezzo della sua
povertà» (cfr.
2 Cor 8, 9). Assumendo la mortalità dell'uomo e subendo nella sua
persona la morte, egli si mostrò a noi nella povertà della condizione umana: non
perdette però le sue ricchezze quasi gli fossero state tolte, ma ne promise la
rivelazione nel futuro. Quale immensa ricchezza serba a chi lo teme e dona
pienamente a quelli che sperano in lui!
Le nostre conoscenze sono ora imperfette e incomplete, finché non venga il
perfetto e il completo. Ma proprio per renderci capaci di questo egli, che è
uguale al Padre nella forma di Dio e simile a noi nella forma di servo, ci
trasforma a somiglianza di Dio. Divenuto figlio dell'uomo, lui unico figlio di
Dio, rende figli di Dio molti figli degli uomini. Dopo aver nutrito noi servi
attraverso la forma visibile di servo, ci rende liberi, atti a contemplare la
forma di Dio.
Infatti «noi siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato.
Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui
perché lo vedremo così come egli è» (1 Gv 3,2). Ma che cosa sono quei tesori di
sapienza e di scienza, che cosa quelle ricchezze divine, se non la grande realtà
capace di colmarci pienamente? Che cosa è quell'abbondanza di dolcezza se non
ciò che è capace di saziarci?
Dunque: «Mostraci il Padre e ci basta» (Gv 14,8). E in un salmo una voce, che
ci interpreta o parla per noi, dice rivolgendosi a lui: «Sarò saziato
all'apparire della tua gloria» (cfr.
Sal 16,15). Egli e il Padre sono una cosa
sola e chi vede lui vede anche il Padre. «Il Signore degli eserciti è il re
della gloria» (Sal 23,10). Facendoci volgere a lui, ci mostrerà il suo volto e
saremo salvi; allora saremo saziati e ci basterà.
Gesù maestro, didaskalos, e guida, catheghetes, in quanto Dio vero, è una miniera di tesori che non si esaurisce mai!
Ultimo controllo Mercoledì 22 Agosto 2018 ore 08.41