Un inserto del notiziario dei giovani costaltesi (nel bollettino parrocchiale)
intitolato "Servizi speciali di DA POSTAUTA A GIO’ AUTO N. 1" - Vita in malga"

Una bella testimonianza di un passato che... non tornerà
ci suggerisce molte riflessioni sul presente della malga (ma non solo),
non più gestita da costaltesi e con poche mucche... oggi

LA VITA NELLA MALGA DI LONDO...
negli anni '70

Velate da un boschetto di abeti, nella valle profonda tra il costone di Visdende e quello di Spina, la malga di Londo è la più accessibile tra le malghe della Val Visdende: tant'è vero che tutti la vorrebbero per i due mesi di alpeggio! Per cinque anni è affidata alla latteria sociale di Costalta.
La valanga, scesa nella primavera di quest'anno, pur provocando danni rilevanti sia alla "casera" che alla "mandra", che è stata distrutta per metà, non ha impedito che si effettuasse l'alpeggio.

109 mucche di 47 proprietari dal 4 luglio al 17 settembre 1975 hanno pascolato nelle "prandère" di Londo.
Alla loro guida 3 pastori: il "bolco" Tone (sessantenne, anche se non li dimostra), Milio, con una esperienza di questa professione di oltre quindici anni e Valerio. Due "foghèr", Mirella e Lucio, addetti alla manutenzione della "casera" e alla pulizia delle "mandre" ed il "mistro" Velino.
Una comunità vivace, con la presenza di Loretta, Ginetta e Mughetta, tre allegre bambine, figlie di Valerio e Mirella.
Il lavoro è duro in malga: in luglio sveglia alle tre e mezzo per concludere la giornata alle 22 ed anche dopo.

La produzione del latte è abbondante il primo mese (oltre 8 quintali al giorno). Con l’avanzare della stagione, avvicinandosi il tempo del parto, le mucche calano progressivamente del latte, per arrivare in settembre a circa 4 quintali al giorno.
Dice il presidente delle Latterie, Luigino: "Quest'anno, nonostante il tempo non sia stato molto buono, la produzione è stata discreta. Ad ogni proprietario sono spettati 2 chili di burro ed otto chili di formaggio per quintale di latte”.

Nella comunità della malga non è mancata 1'allegria. Quasi due gruppi distinti, quelli di "casera" e i pastori, si lasciavano al mattino quando partivano le mucche per ritrovarsi alla sera. E immancabilmente la domanda era: "öde forò mazole inköimo?" e cioè "avete schiacciato un pisolino oggi al pascolo?". E Tone, con un'occhiata severa a ribattere : "Voi di "casera" avete ancora occhi da sonno".
Dopo aver munto, alla sera, c'era ancora il desiderio di scambiare quattro chiacchiere sulla propria vita, sul paese; non sono mancate le discussioni politiche e religiose.

Quando arrivavano in visita dei paesani, erano berrsagliati di domande sulla vita di paese: ciò testimonia quanto la comunità della malga fosse partecipe della più grande comunità paesana.
Apprezzamenti molto lusinghieri sul burro ed il formaggio di Londo venivano fatti dai turisti. E bisogna riconoscere (anche se egli non vuole saperne) che Velino è un "mistro" in gamba. Ottima anche la cucina di Mirella, che oltre alla polenta e al "mös", i nostri cibi tradizionali, preparava saporiti minestroni e gustose pastasciutte ai funghi.

E' stato triste lasciare Londo in una meravigliosa giornata di settembre. Triste vedere le mucche, ormai tutte note, andarsene a gruppetti anziché nel "rodai".
Il ricordo della solenne pace di Londo, la bellezza delle albe e dei tramonti, la freschezza degli abeti, la purezza delle acque, la familiarità con le rocce mettono nell'animo una dolce nostalgia.


Alcune istantanee che ritraggono la Malga Londo oggi (estate 2012)


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