Il costaltese Luciano Casanova Fuga alla Vasaloppet 2011...



Qualche informazione sulla gara...
La Vasaloppet è una gara di sci di fondo su lunga distanza (maratona sciistica), che si svolge annualmente nella regione della Dalarna in Svezia, la prima domenica di marzo. È la più vecchia, più lunga e più grande gara di sci di fondo del mondo. La gara principale si svolge su una distanza di 90 chilometri tra il villaggio di Sälen e la città di Mora. Un totale di 40.000 persone hanno partecipato ad una delle sette gare tenutesi nella prima settimana di marzo 2011. La gara nacque nel 1922, ispirandosi al percorso che il futuro Re Gustavo Vasa aveva compiuto nel 1520.
Vasaloppet, significa, infatti, la Corsa di (Gustav Ericsson) Vasa.
Questa gara di sci nordico non è solo il più importante evento mondiale di sci fondo, ma è anche un evento patriottico che affonda le sue radici nelle tradizioni e nella storia della Svezia.
La gara moderna si riferisce ad una traversata che Gustav, principe svedese, fece nell'inverno del 1520 per fuggire in Norvegia e mettersi in salvo dai Danesi. A Mora tentò inutilmente di convincere i cittadini a sollevarsi contro i Danesi, quindi proseguì la sua corsa sugli sci verso ovest. A Salen, 90 chilometri dopo Mora venne raggiunto da due cittadini di Mora che gli volevano comunicare che avevano cambiato idea. La città, e la regione della Dalarna erano pronti seguirlo nella rivolta. Gustav divenne re di Svezia nel 1523 e il suo sforzo e la sua determinazione sono ancora oggi un esempio per gli svedesi e anche per i fondisti di tutto il mondo..

Un articolo del Corriere delle Alpi...

Ana Cadore, 39 anni dopo si torna alla "Vasaloppet"

SAN PIETRO. C'è un filo sottile che lega Heros Deppi, di Domegge, e Luciano Casanova Fuga, di San Pietro. Dopo 39 anni, un altro alpino della sezione Ana Cadore si cimenterà (il 6 marzo) nella massacrante quanto mitica "Vasaloppet", sulle nevi di Mora, in Svezia. E' ancora molto fresco il ricordo di Heros Deppi, che, nel 1972, festeggiò nel modo migliore il centenario della costituzione delle truppe alpine. "Contrariamente alle previsioni della vigilia, le condizioni meteo peggiorarono e, malgrado la temperatura dell'aria fosse di 25º sotto lo zero, cominciò a nevicare. Non fiocchi di neve, inizialmente, ma piccolissime palline di ghiaccio. Un vento gelido e fastidioso ci accompagnò nel corso di tutta la competizione. Dei 9.000 partiti, moltissimi si ritirarono durante il percorso a causa del freddo intenso e della impraticabilità della pista. Chi di noi aveva applicato sulla soletta degli sci, all'epoca in legno, una sciolina non adatta si trovò in forte difficoltà. Avanzammo comunque, inoltrandoci in boschi di pini e betulle in uno scenario fiabesco. E fu proprio la magia di questi immensi spazi a darci la forza di proseguire sino al traguardo. Quella 49ª edizione della Vasaloppet entrò nella storia come una delle più dure in assoluto". Anche Luciano Casanova Fuga, di Costalta di San Pietro (nella foto col numero 1140) ha una grande passione per il fondo. Nello scorso gennaio, benchè vada ormai verso i 60 anni, ha partecipato alla sua 30ª Marcialonga, la gran fondo di circa 70 chilometri nelle valli di Fiemme e Fassa, ora ritornata alla tecnica classica. Nel suo curriculum anche la Pustertaler Ski Marathon, la Dolomiten Lauf in Austria, la Dobbiaco Cortina, la nuova Colmelgo Loppet. Come affronterà la grande sfida in Svezia? "La Vasaloppet è il sogno della vita per ogni fondista. Un impegno su un percorso diventato mitico per quei 90 chilometri a tecnica classica che vedono al via quasi 20.000 atleti. Ci vuole tanta passione per questo sport a contatto con la natura, che comporta però fatica e dedizione. La magia del fondo è questa: saper dosare le proprie forze nel tempo, confrontarsi con gli altri ma soprattutto con se stessi, dimenticare ogni preoccupazione". Ed è grazie a questa condizione di equilibrio tra corpo e mente che talvolta nascono anche nuove armonie per il Coro Comelico, del quale Luciano Casanova è apprezzato direttore.
(Livio Olivotto, Corriere delle Alpi, 5 marzo 2011)

 Ed ecco... le emozioni provate da Luciano Casanova,
in occasione della famosa gara di sci di fondo...

ALLA VASALOPPET DEL 6 MARZO 2011

Quando abbiamo sentito che i giri del bimotore della Air Berlin stavano diminuendo, ci siamo resi conto che era iniziata la fase di atterraggio e di avvicinamento all'aeroporto di Arlanda vicino a Stoccolma. Guardando dal finestrino si presentava allo sguardo un'immensa distesa bianca con macchie qua e là di boschi e poche case. Uno scenario fiabesco che ha ammutolito me e i miei amici comeliani Andrea De Monte, Umberto De Martin, Marzio Doriguzzi e i fratelli Cardini di Brunico e che, anche se montanari avvezzi alle lunghe stagioni invernali, faceva tornare alla mente i racconti dell'infanzia, Babbo Natale, le renne, le slitte e gli gnomi.
Durante il viaggio per Mora, la cittadina simbolo della Vasaloppet, il giorno stava pian piano lasciando lo spazio alla notte e un pullulare di luci alle finestre di ogni casa rendevano ancora più surreale l'atmosfera che stavamo vivendo.
Il pensiero dei 90 Km in tecnica classica della gara più antica e più lunga del mondo ogni tanto ci distoglieva dal contemplare questo magico scenario.
Il rituale di preparazione della gara si ripete. C'è molta attenzione alla preparazione degli sci, alla struttura, poi alla sciolina, alla paraffina, alla cera e alla rigatura (per i più bravi), alla temperatura, all'umidità, al vento, alla tattica di gara, all'alimentazione, all'idratazione e ad altri piccoli accorgimenti e segreti che ogni fondista nasconde.
Un mare di tute e pettorali dipingeva di infiniti colori la piana di Sales già dalle 6 del mattino. 17 gradi sotto zero e un po' di ginnastica per tenere i muscoli caldi. Poi il via e subito una salita di 4 chilometri nella foresta, poi un percorso più benevolo con armoniosi e sapienti saliscendi molto simili ma mai ripetitivi fino alla fine. Un fiume di sciatori composti e impegnati su sei e più binari che sfiorano i pini, i laghi ghiacciati, e qualche isolato casolare dove la neve del tetto si unisce con quella delle immense e immacolate distese bianche. Nei posti di ristoro la famosa bevanda a base di mirtillo nero famosa specialmente per colorare le tute dei concorrenti!
Verso la metà della gara una grande sorpresa: il posto di ristoro degli Alpini! Un'enorme bandiera tricolore mi ha tolto il fiato "costringendomi" alla sosta. Tanti cappelli e penne nere di Alpini italiani che, emigrati in Svezia in epoche diverse, ogni anno si ritrovano per questa straordinaria ricorrenza fornendo supporto agli atleti. Ma il fiato è ben presto ritornato quando ci siamo dati appuntamento a Torino per l'adunata nazionale dell'8 maggio prossimo.
Dopo circa 7 ore il traguardo! Quando lo tagli è come aver vinto la gara, ogni timore del giorno prima è svanito. C'è un senso di gioia che solo provandoci puoi assaporare. Poi arrivarci 2.000, 6.000 o 8.000 in classifica non ha grande importanza.
La favola dei boschi, degli gnomi e delle renne sta per terminare ed il pensiero del ritorno sembra riportare un velo di tristezza.
Ma siamo solo all'87^ edizione e non sembra che la Vasaloppet volga al tramonto. Per questo possiamo tenere viva nel nostro cuore la speranza di rivedere le finestre illuminate, i boschi di pini e perché no anche gli gnomi Babbo Natale con la slitta trainata dalle renne.
(Luciano Casanova)

Due splendide istantanee che ritraggono Luciano Casanova
in azione... in terra di Svezia

 La "seconda" Vasaloppet di Luciano Casanova...

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"ACCADE A COSTALTA..."
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"PERSONE DI IERI... E DI OGGI"

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