Dopo la sfilata della banda «Val di Gorto», per
le vie del paese, il ritrovo è fissato in Piazza Casanova,
dove è collocato il Monumento, opera dello scultore Augusto
Murer, su base progettata dal professor Bergoglio e per volontà
dell'allora amministrazione della locale Regola.
La cerimonia, inserita nel programma di CostaltArte, ha rappresentato
un evento particolarmente importante per il paese, organizzato
con l'apporto fondamentale del Gruppo di Costalta dell'ANA, sezione
Cadore, con più di quaranta iscritti, guidato dal neo-capogruppo
Igor Casanova De Marco.
Agli interventi delle autorità è seguita la S.
Messa, celebrata da don Maurizio Doriguzzi. Al termine... l'immancabile
rancio. |
L'intervento del Capo Regola, Silvano Eicher Clere (che ha
ricordato anche la "storia del Monumento")
"Buon giorno a tutti. Porto innanzitutto il saluto ed il
grato benvenuto a tutti voi che avete voluto essere presenti
qui oggi a questa cerimonia, che per il paese di Costalta rappresenta
un momento importante della propria vita sociale. Saluto quindi
tutti gli alpini intervenuti, le autorità civili, militari
e religiose.
Era il 13 di giugno, del lontano 1971 quando si svolse la cerimonia
di inaugurazione di questo monumento realizzato dal famoso scultore
Augusto Murer e voluto dall'allora Amministrazione della Regola
di Costalta capeggiata da Casanova De Marco Giobatta e formata
dai consiglieri: De Villa Luciano, Casanova Fuga Giobatta De
Bernardin Luigi, De Villa Tondo Antonio, il Segretario era De
Bernardin Ultimino.
La Base, su cui appoggia la scultura rappresentante \e sterminate
ed aspre steppe della terra di Russia, è stata progettata
dal Professor Bergoglio di Belluno. Inizialmente era stata commissionata
una scultura dell'altezza di 1,15 metri, ma successivamente,
proprio su suggerimento del progettista, Prof. Bergoglio, che
la ritenne troppo piccola per un monumento da costruirsi in una
piazza esterna, fu sostituita con un'altra, avente le stesse
caratteristiche ma dell'altezza di un metro e settanta. Oggi
la scultura realizzata in un primo momento, si trova presso il
prestigioso museo Murer a Falcade che ospita anche una mostra
dell'impareggiabile scrittore Mario Rigoni Stern. Si legge testualmente
in una delibera della Regola di Costalta del 1970, quando nacque
l'idea di realizzare il monumento: "Ritenuto rispondente
all'esigenza di tutta la popolazione di Costalta, la costruzione
di un monumento che celebri il sacrificio di tanti dei suoi figli
che sono morti combattendo per la Patria nelle diverse sanguinose
passate guerre, ritenuto altresì rientranti indubbiamente
fra gli scopi della medesima Regola ogni attività che
contribuisca all'educazione ed alla formazione morale della popolazione
che vi gravita...etc."
A distanza di quaranta anni dalla realizzazione di questo monumento
queste parole sono quanto mai di rilievo attuale. In questi tempi
in cui viviamo una grave e profonda crisi di valori il vento
della storia non può soffiare senza scuotere e scalfire
la nostra superficialità ed indifferenza. Dobbiamo quindi
riappropriarci della memoria magari servendoci delle immagini
quale questa singolare opera d'arte, immagini che sicuramente
possono aiutarci a comprendere il sacrificio di questi nostri
fratelli caduti e dispersi e soprattutto l'incolmabile dolore
delle tante, purtroppo troppe famiglie che non hanno potuto riabbracciare
i loro cari.
Chiedo pertanto che il vostro applauso non vada a chi vi sta
parlando ma si rivolga a tutti gli eroi di tutte le guerre passate
e presenti che hanno pagato con la loro vita la libertà
che oggi noi possiamo abbondantemente godere. Grazie di cuore!".
(Silvano Eicher Clere) |
L'intervento del Presidente del Gruppo Alpini di Costalta,
Igor Casanova De Marco
"Autorità militari. Civili e Religiose, Alpini
e popolazione tutta,
dopo 40 anni dalla realizzazione di questo monumento voluto dalla
Regola di Costata e dedicato ai Caduti e Dispersi di Costalta,
opera dello scultore Augusto Murer di Falcade, ci troviamo qui
a celebrare questo importante anniversario.
Abbiamo qui con noi la Banda Val di Gotto che ci ha emozionato,
sfilando tra le bandiere tricolori sventolanti.
Il Gruppo Alpini di Costalta, da poco rinnovato e composto da
tanti ed entusiasti giovani, ha voluto dare grande risalto a
questo avvenimento principalmente per questi motivi:
1. Per non dimenticare chi ha donato la vita per la libertà
di tutti;
2. Per ricordare, nel 150° dell'Unità d'Italia, che
il tricolore che sventola in tutto il paese è un bene
prezioso conquistato dai nostri padri e che dobbiamo difendere.
3. Per ricordare alle giovani generazioni che lo spirito di sacrificio
che ha sempre animato i nostri alpini deve essere d'esempio.
4. Per ricordare chi ancora oggi dona la vita in terra straniera
per portare la pace, come in Afganistan.
5. Per dire che il nostro Gruppo di Costalta non vuole essere
un semplice folclore, ma vuole portare avanti i valori veri della
solidarietà, della memoria, dall'amicizia, dell'unità
e della concordia.
Ringrazio tutti gli intervenuti e tutti quelli che hanno collaborato
per realizzare questa manifestazione augurando una splendida
giornata".
(Igor Casanova De Marco) |
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