Appunti di viaggio...


Un giorno a Camogli

 Visita di Camogli ed escursione a Ruta e San Rocco...

Camogli Ruta San Rocco
In pullman da Camogli a Ruta,
poi passeggiata
(tratteggio) da Ruta a San Rocco e da qui a Camogli...

3 maggio 2008
"Non c'è 2 senza 3..." (siamo al numero perfetto, ma esistono anche i multipli del numero perfetto!). In questa primavera "di movimento"... tutto nella norma (Silvia e Paolo non si stupiscono piu'! Brutto o... bel segno?).
Oggi andiamo a Camogli in treno, vista la positiva esperienza del 25 aprile...
Solito treno delle 7.15 in Centrale (arrivo previsto alla meta verso le 9.49). Viaggio un puo' lungo, ma comodo e rilassante... Leggiamo, osserviamo il paesaggio, chiacchieriamo... e dormicchiamo.
In perfetto orario giungiamo a Camogli (Camoggi - Camuggi in lingua ligure), comune di 5.695 abitanti della Provincia di Genova, antico borgo marinaro, centro turistico noto per il suo porticciolo e per i palazzi variopinti sul lungomare. È anche chiamata la "Città dei Mille Bianchi Velieri", poichè nel passato si vantò di avere 40 navi più di Genova, o la "Gemma del Golfo Paradiso". Alcuni storici sostengono che la parola "Camogli" possa significare "casa delle mogli" (che rimanevano a casa aspettando il ritorno dei mariti pescatori ) oppure che derivi da "Cà a muggi" (ovvero case a mucchi, per la particolare disposizione delle case, le une addossate alle altre).
Ma... lasciamo ad altri queste disquisizioni e torniamo alla nostra gita!
Dalla Stazione FF.SS. facciamo subito un salto in spiaggia, poi all'Ufficio Turistico acquistiamo i biglietti del pullman per San Rocco...
Giunti a Ruta, due gentili signore (conosciute sul pullman) ci danno uno splendido consiglio: "Perche' non andate... a piedi da qui a San Rocco e poi a Camogli?". Detto... fatto!
Prima, pero', a Ruta facciamo una pausa (10 minuti di passeggiata dalla fermata del pullman) per visitare la Chiesa Millenaria (peccato: non si puo' visitare, ma soltanto ammirare dall'esterno). E' una piccola chiesa del XII secolo, una volta rifugio di pellegrini sulla strada per Roma.Nel 1800 fu incendiata dalle truppe francesi in ritirata; nei secoli seguenti subì numerosi restauri e modifiche.
La tranquillità del luogo e lo splendido panorama visibile dal piazzale della chiesa contribuiscono al fascino di questo monumento.
Verso le 11.30 ci avviamo verso San Rocco, da cui si gode una "superba vista del Goflo Paradiso" (cosi' ci e' stato detto!).
La strada e' comoda, asfaltata e... costeggiata da auto in sosta lungo quasi tutto il percorso (circa 2-3 Km).
Scattiamo un bel po' di foto (di cui offriamo... un piccolo assaggio).

Il Golfo Paradiso... visto da Ruta

San Rocco... appena lasciata Ruta

Arrivati a San Rocco, dopo la "tranquilla" passeggiata, ammiriamo il Golfo Paradiso dal belvedere. Magnifico! Ci facciamo... immortalare da due simpatici ragazzi di Genova, coi quali confabuliamo a lungo.

Dopo la vista al Santuario di Nostra Signora della Salute, un piccolo dubbio ci assale: ritorniamo a Camogli attraverso le lunghe scalinate (e' bello farle in... discesa!) oppure andiamo a Punta Chiappa (40' di passeggiata) e lì prendiamo il battello per Camogli?
Risolviamo in un attimo il dubbio: scendiamo per le scalinate! Quanti gradini! Il sentiero, ogni tanto costeggiato da muri, offre scorci sempre diversi e ci permette di osservare anche alcuni particolari... Ogni tanto troviamo qualche casa abitata (raggiungibile soltanto attraverso il sentiero!).

Giunti a Camogli (verso le 14), pranziamo (naturalmente "fritto misto di pesce"...) e poi andiamo verso la spiaggia, gremita di bagnanti. Raggiungiamo il porticciolo e il molo e visitiamo il Castello Dragone, la Basilica di Santa Maria Assunta, il cui sagrato è stato realizzato utilizzando la tecnica del risseu, molto usata un tempo nei borghi di mare (prevede l'utilizzo di sassi bianchi e neri che, collocati da mani esperte sul sagrato, danno forma a disegni o a figure geometriche).
Ci colpiscono le case altissime, con le facciate dipinte in colori vivaci (permettevano ai marinai che tornavano a casa di riconoscere la propria abitazione da lontano) che, strette una accanto all'altra, si affacciano sulla spiaggia.
Caratteristici i vicoli in salita, i ripidi gradini e i bassi portici, che si incuneano di tanto in tanto tra gli edifici. Guardando questi edifici, storia e fantasia si fondono... Il Castello della Dragonara, ad esempio, è edificato sulla roccia a picco sul mare e rappresentava il baluardo difensivo del porto e dell'abitato; la sua struttura ci riporta alla mente il periodo delle incursioni dei pirati saraceni. A quel tempo era collegato alle postazioni sul Monte di Portofino con un ingegnoso sistema di segnali di fuoco e di fumo. Cessata la minaccia piratesca (ancora agli inizi del XIX secolo si temeva l'attacco dal mare) fu trasformato prima in prigione, poi in sede di assemblee comunali o luogo di prove per le bande cittadine; in anni recenti ha ospitato l'Acquario Tirrenico.

La "zona spiaggia"

La "zona spiaggia"... vista dal Castello Dragone


Veduta... del porticciolo


Facciata... tipica


Particolare del Castello


Il molo... visto dal Castello

Nel tardo pomeriggio facciamo una passeggiata per i "carruggi" (stretti vicoli), dove troviamo tantissimi negozi che, in bella mostra, espongono i prodotti locali. Dopo una sosta... prolungata nella zona-spiaggia, verso le 18.15 ci avviamo verso la Stazione Ferroviaria, non prima di aver fatto qualche provvista dei prodotti tipici (pesto, trofie, vari tipi di focacce...).

e, naturalmente, dulcis in fundo...

Alle 18.50 saliamo sul treno per Milano (a Lambrate giungiamo, in perfetto orario, alle 21.30), un po'... stanchi per la camminata, ma molto soddisfatti.
Davvero (possiamo dirlo) Camogli è... la "Gemma del Golfo Paradiso"!
Alla prossima...

by Pino e Anna


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