dal Comelico a Maria Luggau
(3 giugno 2007)
In questi anni di riscoperta del camminare verso mete religiose,
dove le antiche vie dei pellegrini, quali la Romea, la Francigena,
o il famoso Cammino de Santiago, vedono frotte di podisti sacrificare
giorni e settimane del loro tempo libero per sentirsi parte,
non si sa mai quanto autentica o quanto indotta dalle mode, di
una tradizione cristiana per decenni dimenticata, anche il "Cammino
di Maria Luggau" assiste ad una crescente partecipazione.
Sono due gli appuntamenti che interessano la comunità
del Comelico e Sappada, l'uno all'inizio dell'estate, l'altro
alla fine.
Se quello di Sappada ha assunto in questi ultimi anni una consistenza
notevole, con l'aggregazione di gruppi provenienti da Sauris
e Ampezzo Carnico, tanto da superare le 300 persone, da una decina
d'anni tuttavia anche in Comelico la tenacia di alcuni sostenitori
del pellegrinaggio collettivo ha ottenuto il risultato di aggregare
numerosi partecipanti al travalico di Cima Vallona e la traversata
della Lesachtal per rendere omaggio alla piccola immagine della
Madonna addolorata nella siecentesca chiesa del paesino carinziano.
Da quest'anno la camminata pellegrinante dei comeliani si è
arricchiata di una variante.
Al gruppo di persone che partono da Comelico Superiore, in località
Pian dla Mola, se n'è aggiunto un secondo, che, partendo
da Pra Marino in Val Visdende, attraverso forcella Dignas, è
confluito, in località Klapsee, nell'unica processione
di 130 persone che, recitando rosario e conversando familiarmente,
ha camminato per cinque ore lungo le stradine che costeggiano
il torrente Lesach, a valle degli abitati di Obertilliach, Untertilliach,
per raggiungere quindi Maria Luggau.
Devozione che dura di oltre mezzo millennio, quella per la Madonna
di Luggau, frutto non di una apparizione, come accaduto a Loudres,
Fatima e, come tanti credono, nelle perduranti visioni dei bosniaci
di Medjugorie, ma di un sogno di una contadina di quel paesino
carinziano, che ebbe credito e sostegno da parte del Conte del
Tirolo e soprattutto interesse e riscontro miracolistico da parte
delle popolazioni austriache e delle regioni limitrofe, quali
il Cadore ed il Friuli.
Basta passare in rassegna gli ex voto appesi alle pareti del
convento per rendersi conto dell'attaccamento popolare che ha
avuto nei secoli questa piccola effige conservata a Luggau.
Il pellegrinaggio a piedi è stato completato dall'arrivo
di un paio di pullman con persone provenieneti da tutte le parrocchie
del Comelico.
La messa è stata celebrata sul prato antistante la chiesa,
che non riusciva a contenere il folto gruppo di comeliani, presieduta
dal parroco di Santo Stefano, don Diego Soravia Gnocco, e solennizzata
dal coro, che aveva aggregato cantori dalle corali parrocchiali
della vallata.
Lucio Eicher Clere
(articolo pubblicato su "Il Cadore"
- estate 2007)
L'arrivo a Maria Luggau
La S. Messa
Il Coro
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