Costalta non è solo un paese. E un racconto.
E il racconto della sintesi compiuta tra luomo
e la natura, che in montagna sfiora i vertici della simbiosi.
E una sintesi che prende forma negli oggetti di uso quotidiano,
nei colori, nelle abitudini delle persone e degli animali.
Chi cerca la natura allo stato originale, la troverà
nelle fotografie di Giampiero Palmieri. Troverà anche
le persone e il paese. Troverà la bellezza incontaminata
della neve, la potenza primitiva del ghiaccio, i riflessi delle
stagioni sugli alberi. Ma Palmieri va oltre. Rende omaggio a
Costalta attraverso il racconto fotografico dellincontro
tra tutti questi elementi: natura, uomini, case, animali. E
una visuale nuova, in cui nessun elemento prevale sullaltro
e tutti concorrono allequilibrio della sintesi.
Ecco il legno, che non è solo il bosco severo del Comelico.
E dallincontro con luomo, infatti, che il legno
prende la forma geometrica delle staccionate, delle pareti dei
fienili, dei telai delle finestre. Cè il legno che
scalda gli inverni, ammonticchiato su più strati, con
colori diversi che raccontano tempi successivi di accatastamento.
Ci sono i fiori, raccolti in vasi e posti su davanzali arricchiti
da tende confezionate da mani dartista. E anche lacqua
è ritratta nel legame con luomo, addomesticata nel
percorso obbligato di una delle fontanelle del paese, che ne
imbriglia il percorso e la restituisce al viandante.
E cè lerba, naturalmente, già raccolta
e messa a riposare nei fienili, o accomodata in covoni che vigilano
sulla valle, misteriosi come i totem dellIsola di Pasqua.
Il fieno degrada in colori diversi, ancora una volta a raccontare
il passare dei giorni e delle settimane tra una raccolta e laltra.
E le persone. Ci sono le persone a Costalta. Ma Palmieri non
indugia nei ritratti, non cerca le biografie. E Costalta
ad essere protagonista. E lessenza stessa di Costalta
che si scorge negli unici due scatti che ritraggono persone.
Costalta è quelle due persone, che incarnano
i tratti fondamentali del paese.
E gli animali. I gatti, le mucche, padroni di strade e cortili,
a ricordare che da queste parti la natura non è uninvenzione.
Qui la natura entra nel ciclo delle giornate che si susseguono,
si intreccia con i ritmi delle persone e restituisce al mondo
i frutti di questa unione, che si realizza proprio nei particolari
più quotidiani.
Un ritratto da vicino, un omaggio contemporaneo all'essenza
del luogo, evitando i luoghi comuni delle cartoline. Non sono
necessari lo sguardo dallalto, la panoramica, la foto dinsieme.
Qui il visitatore viene preso per mano e accompagnato lì
dove si realizza lessenza del connubio tra la natura, le
persone e le case: il cuore di Costalta.
Stefano Aurighi |