Fino ad un certo punto della storia di Costalta,
la saggezza "proverbiale" dei vecchi
ha avuto quasi soltanto la "tradizione orale",
ma, per fortuna, verso la fine del XX secolo,
...c'è chi ha pensato di "rivitalizzarla",
attraverso raccolte in "documenti scritti"!


Siamo nel 1982...
A questa data risale la prima divulgazione "ufficiale" di proverbi e modi di dire costaltesi (in precedenza raccolti, nei fascicoli "Saggezza costaltese", da Giovanni De Bettin Linc, pittore, ma anche "pioniere della consevazione del dialetto e della sua rivitalizzazione").
"didos i nos veces" è una pubblicazione realizzata dal Gruppo "Da Postauta a Giò auto", che poi diverrà "Gruppo Musicale".
Il testo, ciclostilato in numero di 250 copie, è suddiviso in varie sezioni: "Lavoro - Economia familiare", "Constatazioni", "Consigli e avvertimenti", "Sessualità e affettività", "Esclamazioni", "Persone", "Situazioni di vita", "Corporeità", "Indifferenza religiosa". Di ogni proverbio o modo di dire sono riportate la forma dialettale, la traduzione italiana e il significato.




Il contenuto del volumetto "didös i nos véces" è stato ripubblicato (e arricchito), nel 1997, dal Gruppo Musicale, nella seconda parte del testo di Franca Casanova Fuga "Il dialetto ladino a Costalta di Comelico", di cui si parla nella pagina dedicata
alla parlata di Costalta.

Pubblichiamo
in altra pagina del sito
tutta la seconda parte del testo, intitolata
"Modi di dire e proverbi
di Costalta"




Ci piace offrire un breve saggio... della saggezza costaltese,
facendo ascoltare ai visitatori
una serie di massime, frutto di storia vissuta,
tratte dalla sezione "Consigli e avvertimenti",
che è forse la parte più saggia della raccolta.

CLICCA sui consigli dei vecchi,
se vuoi ASCOLTARLI...

Böt a peto
(Mettere nel petto - Far tesoro dei consigli, ricordare)
Giavte l ran dal ció
(Togliti le rane dalla testa - Via le illusioni)
Tira ple to strade
(Vai per le tue strade - Non impicciarti degli affari degli altri)
Un ciön solo baia pöco
(Un cane solo abbaia poco - Uniti si vale di più)
Mangia, tade e di' ch'l'è cöta
(Mangia, taci e di' che è cotta - Accontèntati)
Spaza fora l to scuaze
(Scopa le tue sporcizie - Pensa ai fatti tuoi)
Tol al temp e lasa la vita
(Prendi il tempo e lascia la vita - Non affannarsi troppo)
Föi vöd Venezia
(Far vedere Venezia - Illudere)
L'ira d'incöi lasla par dmön
(L'ira di oggi lasciala per domani - Autocontrollo)
Möio al tacon ch'al bus
(Meglio il rattoppo che il buco - C'è sempre qualcosa di peggio)
Inè da bat al fero cuön clé ciaudo
(Bisogna battere il ferro quando è caldo - Cogliere il momento)
Nsugn n tol a mnà la porta
(Nessuno assume ad accompagnare la porta - Esigere operosità)
El corde co li é bögn tirede schiza
(Le corde quando sono ben tirate schizzano - La goccia fa traboccare il vaso)
Pagà al mös dal forsaro
(Pagare il "mös" del pentolino - Ripagare, sottomettersi)
Vita gode e vita paga
(Vita gode e vita paga - Chi gode paga)
Föi la molöta par ne scotase
(Fare le molle per non scottarsi - Mettere le mani avanti, prevedere il danno)
Föi bona farina
(Fare buona farina - Farsi stimare sul lavoro)
Pöda, paga e va con Dio
(Pesa, paga e va' con Dio - Regolati i conti, ognuno per la propria strada)
Pi se stenta, pi s vive
(Più si fatica, più si vive - I problemi rendono la uita lunga)
Lorà bisogna, stantà s deve
(Lavorare bisogna, faticare si deve - La vita è dura)
Balà second cöl chi sona
(Ballare ciò che suonano - Seguire la corrente)
Un bel mangiò, un bel lorò
(Mangiare bene, per lavorare bene - Digiuno è debolezza)
Ogni pöis à la so usanza
(Ogni paese ha la sua tradizione - Non si dimentica il passato)
Möio mal sta ch'ped rivé
(Meglio stare male che finire peggio - Chi s'accontenta gode)

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