(versione, in lingua ladina,
de "Le avventure di Pinocchio" di C. Collodi,
Edizioni Gruppo Musicale di Costalta, 2002)

CANZONI
del Gruppo Musicale di Costalta
per lo spettacolo "Pinochio ladin"

(il testo di 2 delle 4 canzoni, in ladino e in italiano)

Pinochiuto

For' d na vöspola siceda
ch'avee dó Mastro Zareda
sior Beputo col so mögn
inà fato un pupo d lögn.
Taca a ride a a föi mote
sto Pinochio fa padote
co so pare l à ciamó
for dla porta er' bel scompó.
Scampa scampa Pinochiuto
sauta doi so par' Beputo
i giandarme vö ciapalo
in pardon voraa portalo.

Rit. Pinochiuto, Pinochiuto
desobdis e fa dalduto
pi budii li contarà
pi l so nas se slongiarà.

Cuön ch'al gril taca a parlà
Pinochiuto n vö scotà
dit' e fato sul pi bel
li lo schiza coi martel.
Va a scola par studié
ma se ferma a borbiné
l olpe e l get l à ingandonó
duc' i sode i à robó.
Li n vö tole la medzina
ch'à parció Fata Turchina
i dotores se dà torto
e n sa dì s l'è vivo o morto.

Rit. Pinochiuto, Pinochiuto...

Dinz' dla rete è sto pescó
com un pös infarinó
par rostilo pi polito
zna forsöira d oio frito.
E na nöte Pinochiuto
à pensó da lasà duto
li e Luzignal com doi cioches
va zal Pöis di Baloches.
Divertise e föi baldoria
eco com che fnis la storia
na bonora iné desdò
proprio un mus é diventó.

Rit. Pinochiuto, Pínochiuto...

Cuön ch'zal mar li iné fondò
dinz' d un pös inà cetó
zle fatöze d un veciuto
al so caro par' Beputo.
Li lo tole su la scöna
e un tono a riva i möna
torna a ceda e fa giudizio
pur con calche sacrifizio.
Pinochiuto, Pinochiuto
iné gnu un bel reduto
e budii n à pi contó
al so nas n'é pi slongiò.

Rit. Pinochiuto (com l ultma)


Testo di Lucio Eicher Clere
Musica di Andrea Da Cortà

 Pinocchietto

Da un pezzo di faggio
Che gli diede mastro Ciliegia
Geppetto con le sue mani
Fece un burattino.
Ride e provoca
Questo Pinocchio combina guai
Quando suo padre lo chiama
Fugge dalla porta.
Scappa Pinocchietto
Suo padre lo insegue
I gendarmi vogliono catturarlo
Per portarlo in prigione.

Rit. Pinocchietto, Pinocchietto
Disobbedisce e fa disastri
Più racconterò bugie
Più il suo naso si allungherò.

Quando parla il grillo
Egli non lo vuole ascoltare
E d'improvviso
lo schiaccia col martello.
Va a scuola per studiare
Ma si ferma a giocare
La volpe e il gatto lo imbrogliano
Gli rubano i soldi.
Non vuole la medicina
Della Fata Turchina
I dottori discutono
Non sanno se è vivo o morto.

Rit. Pinocchietto, Pinocchietto...

Fu pescato in una rete
Infarinato come un pesce
Per friggerlo
In una padella di olio.
Una notte Pinocchietto
Abbandona tutto
Egli e Lucignolo come illusi
Vanno nel Paese dei Balocchi.
Divertirsi e fare baldoria
Così finisce la storia
Un mattino si sveglia
E' diventato un asino.

Rit. Pinocchietto, Pinocchietto...

Quando affonda nel mare
Ritrova dentro al pescecane
Nelle sembianze di un vecchio
Suo padre Geppetto.
Lo carica sulla schiena
E un tonno li porta a riva.
Ritorna a casa e si comporta bene
Pur con un po' di fatica.
Pinocchietto, Pinocchietto
Diventa un bel ragazzino
Non racconta più bugie
E il naso non si allunga più.

Rit. Pinocchietto (come l'ultima)


Fata Torchina

El to mögn sot' i braze
al to gremo morolo
fadee s-cioc el busede
sul mi vis, su le msöle
i to döide pasaa
a slisé i mi ciavöi.
N me ricordo s tu era
mare o Fata Torchina
söi ch' la storia iné fnida
zal momöinto pi bel.

Ceda biöncia intrà l piante
porte e scure sarade
la paura da perdte
iö piandau duta nöte
al mi uItmo zavario
corve nögre à robò.
Me ricordo el ridude
al savó dal to bögn
e d na fömna com te
mare o Fata Torchina
nostalgia
fin ch'iö vivaröi.


Testo di Lucio Eicher Clere
Musica di Daniele De Bettin

 Fata Turchina

Le tue mani sotto le braccia
Il tuo seno morbido
Schioccavano i baci
Sulla fronte, sulle guance
Le tue dita passavano
A lisciare i miei capelli.
Non ricordo se eri
Mamma o Fata Turchina
So che la favola è finita
Nel momento più bello.

Casa bianca tra gli alberi
Porte e imposte sbarrate
Paura di perderti
Notti di pianto
Il mio ultimo sogno
L'hanno rubato i corvi.
Ricordo le risate
Il sapore dei tuo amore
Di una donna come te
Mamma o Fata Turchina
Nostalgia
Finchè vivrò.



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"PINOCHIO LADIN"

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